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Autore: mychemicalfrnk    28/07/2014    3 recensioni
Ti capita mai di sentirti stanca/o di te stessa/o? Di voler cambiare radicalmente la tua vita? Di voler ricominciare? Ecco, Quinn si sente esattamente così, da molto tempo ormai. Finalmente però, ha la possibilità di cambiare le carte in gioco, di cambiare se stessa e di apparire in maniera differente, ed è assolutamente decisa a farlo. Ma questa nuova vita è esattamente come se la aspetta? E tutto perfetto come pensava? Oppure la sua nuova vita si rivelerà un totale disastro?
Genere: Drammatico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Puck/Quinn, Quinn/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Appena entrata in casa chiusi la porta alle mie spalle ed emisi un sospiro. Ero scappata di nuovo e avevo mandato tutto all'aria, di nuovo.

Finalmente era successo qualcosa - qualcosa di bello - ed ero riuscita a rovinare tutto. 
Ero riuscita a farmi buttare fuori dagli Skanks - perchè Puck mi avrebbe di sicuro buttata fuori - solo al secondo giorno. 

"Stupida" borbottai per la seconda volta a distanza di venti minuti.

"Lucy Fabray!"

Ahia

Quel nome non è mai un buon segno

"Dove ti eri cacciata?"- sbraitò mia madre venendomi incontro. Doveva aver sentito il rumore della porta che si chiudeva.

"Ero in punizione" risposi, leggermente intimidita dalla velocità con la quale la faccia di mia madre era diventata rossa.

"Di nuovo? E' già la seconda volta! che hai fatto?" chiese, il tono di voce sempre più alto.

"Mi sono distratta" risposi semplicemente alzando le spalle.

"Ti sei distratta? Ti sei dis- RUSSEL! Vieni qui" Sbraitò mia madre non appena vide mio padre che sendeva le scale e che con uno sbuffo si avvicinò a noi.

"Che succede ora?" rispose, quasi annoiato

"Tua figlia è stata messa in punizione, di nuovo" - urlò mia madre rivolgendosi a lui - "Dille qualcosa!"

Mio padre guardò prima lei, poi me, e poi di nuovo lei.
Alla fine, lentamente, si rivolse a me e disse "Chi era quel ragazzo con la moto?"

Mi pietrificai. Quello si che era un problema. Cosa aveva visto? Era possibile che lo avesse semplicemente visto mentre se ne andava?

"E' un mio compagno di scuola" risposi, aspettandomi una scenata persino da mio padre, che perdeva le staffe di rado.

Invece, si limitò ad annuire. Allora avevo ragione, lo aveva solo visto andarsene.

"Ah, perfetto, allora è per un ragazzo che fai tutto questo?" Si intromise mia madre, che mi guardava con gli occhi spalancati.

"Per l'amor del cielo mamma, è tutto a posto, non c'è bisogno di preoccuparsi" Dissi mentre mi avvicinavo alle scale per salire in camera mia.

"Non c'è bisogno di preoccuparsi? Non c'è bisogno di..." Sbuffò. Ripeteva sempre le frasi due volte quando era sconvolta.

"Sei in punizione mia cara" Sbraitò un'ultima volta prima di girarsi e tornare in cucina.

Mio padre ed io ci guardammo. Gli lanciai uno sguardo implorante, come a voler dire "Puoi farla calmare?" e lui mi rispose con il suo famoso sguardo "Che ci vuoi fare, è tua madre" che usava praticamente sempre, qualsiasi cosa gli venisse chiesto.
Sbuffammo tutti e due e lui se ne andò in soggiorno, mentre io mi avviai su per le scale.

Nonostante la strigliata di mia madre, non riuscivo a pensare ad altro che a Puck e agli Skanks. Cosa sarebbe successo ora? Puck si sarebbe arrabbiato, mi avrebbe certamente sbattuta fuori dal gruppo e addio a tutti i miei piani.

Rimasi in camera mia un pò, dopo di che tentai di arrivare in cucina senza farmi vedere da mia madre, in modo da evitare un'altra serie di urla. 
Tutto andò per il meglio e riuscii a tornare in camera sana e salva.

Decisi di andare subito a dormire. Volevo smettere di pensare a quella giornata e archiviarla. Allo stesso tempo però, non volevo essere buttata fuori dagli skanks il giorno dopo. 
A mezzanotte riuscii a prendere sonno.

Il giorno dopo andai a scuola, preparandomi al peggio. 
Camminavo lentamente e ci misi il doppio del tempo ad arrivare. Mi aspettavo di trovare il gruppo riunito davanti al muretto come al solito, ma, stranamente, vidi solo Santana.
Decisi di avvicinarmi, anche se, nonostante la ragazza mi affascinasse, mi intimidiva un pò. 
Era la persona più sicura di se che avessi mai conosciuto, seconda forse solo ad Hunter, e seduta lì, sul muretto, con la sigaretta tra le labbra e il mento alzato in segno di sfida sembrava avere il controllo del mondo intero.

"Hei" la salutai, sedendomi di fianco a lei sul muretto.

Mi salutò con un cenno della testa, continuando a fumare

"Dove sono gli altri?" le chiesi

Aspirò dalla sigaretta e rispose "Non lo so, a volte decidono di saltare scuola e andare in giro, probabilmente saranno a fare casini da qualche parte."
"E' la frase più lunga che le sento pronunciare da quando la conosco" pensai

"Capito, e Brittany?" 

Santana si irrigidì: Non dovevo chiederlo 

"E' con loro" rispose riprendendosi subito, buttando fuori il fumo e guardandomi in modo scocciato. 

"Oh... Puck ti ha detto nulla?" buttai lì. Perchè lo avevo detto?

"Perchè avrebbe dovuto?" rispose subito lei.

E ora?

"Nulla, pensavo ti avesse detto dove avevano intenzione di andare oggi"

Se la beve, se la beve, se la beve...

"Ti piace vero?" 

No, non se la beve.

"No" 

Mi guardò alzando un sopracciglio

"Santana, sono seria, no" dissi guardandola dritto negli occhi

Abbassò lo sguardo e spense la sigaretta.

"Buon per te Fabray, La Macchia ti ucciderebbe" 

"In ogni caso, lei non mi fa paura" 

"No certo, immagino di no" rispose lei. Non riuscii a capire se era sarcastica o meno.

In quel momento suonò la campanella ed entrambe ci alzammo per andare in classe. Fine della conversazione.

La giornata andò avanti tranquilla e noiosa come al solito. Non sapevo come pensarla: tecnicamente non mi avevano buttato fuori dagli skansk, ma mi avevano comunque escluso ed erano andati in giro per i fatti loro. 
Ma allora Santana? Perchè avevano escluso anche lei? Oppure aveva deciso lei di non andare con loro?

Non vidi nessuno del gruppo per tutto il giorno, e tornai a casa appena finita la giornata.
Mentre camminavo per tornare il mio cellulare squillò: un messaggio

Da: Rachel

Hey Quinn! E' da un pò che non ci sentiamo! Mi manchi, come stai?

Effettivamente era passato del tempo dalla nostra ultima telefonata. Non che mi aspettassi che sarebbe andata diversamente, è difficile rimanere in contatto quando ci si trasferisce. Ovviamente Rachel mi mancava, e tanto. 

Da: Quinn

Ciao Rachel! Mi manchi tantissimo, qui tutto bene, e tu? Come va con Finn?


Il messaggio non tardò ad arrivare


Da: Rachel

Stiamo bene entrambi, tra di noi va tutto benissimo :)
E tu? Come sei messa in tema di relazioni? ;)

Come sono messa? Pensai a Puck, al quasi bacio davanti a casa mia, al fatto che ero scappata via senza pensarci due volte, e al fatto che, tutto sommato, Puck cominciava a piacermi davvero. 

Di colpo nei miei pensieri si intromise Santana.
  
Mi aveva colpita, non c'era dubbio. Aveva una luce negli occhi che mi era piaciuta dal primo momento. 
Sospirai scuotendo la testa. "Non sei lesbica" dissi a me stessa "Non può piacerti Santana"
Ero confusa, e molto.

Decisi di non darlo a vedere

Da: Quinn

Non c'è male ;)


Da: Rachel

Cosa? Tutto qui? :(


Da: Quinn 

Per ora sì :P se ti comporterai bene ti racconterò


Da: Rachel

Ti sei fatta nuove amiche?


Da: Quinn

Sì, diciamo di sì

Da: Rachel

Io aspetto i dettagli! Salutami i tuoi, ci sentiamo! Ti voglio bene :)


Da: Quinn

Anche io, Mi manchi!

                                                                *


Il giorno dopo a scuola non vidi ancora nessuno sul muretto, questa volta nemmeno Santana. 

"Mi hanno decisamente scaricata" Pensai mentre mi dirigevo al mio armadietto e prendevo i libri per la prima ora. 
Mi stavo avviando verso la classe quando sentii una voce dietro di me.

"Fabray!"

Mi voltai. Puck

"Hey" dissi andando verso di lui.

"Sono in ritardo, volevo solo ricordarti di sabato sera" disse raggiungendomi

"Sabato sera?" 

"Sì, dobbiamo andare al club, ti eri già dimenticata?" chiese sorridendo al suo solito modo.

Si comportava come se non fosse successo nulla. Ci era forse passato sopra? 

"Quinn?" mi chiese vedendomi assente.

"Si si, il club giusto" risposi tornando con i piedi per terra

"Ti passo a prendere alle nove" disse facendomi l'occhiolino e allontanandosi

"Evidentemente sì" pensai "Ci è passato sopra"

                                                                    * 
       
Il resto della settimana passò velocemente e arrivò sabato.

Cominciai a preparami ore prima. Era solo un club, non una serata di gala, ma dovevo mostrarmi sicura di me, non dovevo sembrare una che va per la prima volta in un club.

Perchè era la mia prima volta in un club, ovviamente

Per le nove meno dieci ero pronta e scesi le scale per aspettare Puck fuori. 
Non volevo che i miei lo vedessero e tanto meno che suonasse ed entrasse in casa. Stavo per arrivare alla porta quando...

"Dove pensi di andare?" La voce di mia madre alle mie spalle

"Fuori?" dissi come se fosse la cosa più naturale del mondo, girandomi a guardarla.

"Dimentichi di essere in punizione" Ribattè lei incrociando le braccia.

"La punizione" pensai strizzando gli occhi "mi ero completamente dimenticata"

"Ed in ogni caso" continuò lei " Conciata così non andresti da nessuna parte" disse indicandomi con una mano.

Stavo per aprire la bocca e ribattere ma lei mi zittì di nuovo.

"Fila in camera tua" 

Sapevo di non avere alcuna possbilità. Chiederle di uscire nonostante la punizione mi sarebbe costato un'altra settimana di reclusione più una strigliata di quelle pesanti. 
Tornai in camera mia e chiusi la porta. In quel momento il mio telefono squillò

Da: Puck

Sono qui sotto.

Sbuffai e risposi velocemente.

Da: Quinn

Punizione, sono chiusa in casa. 
Me ne ero completamente dimenticata.

la risposta arrivò velocemente

Da: Puck

E che problema c'è? Esci di nascosto ;)

"E come?" pensai
Aprii la finestra e guardai giù.

Puck era fermo con la moto sotto un lampione che gli illuminava il volto nel buio. 
Alzai un sopracciglio come a dire "E come dovrei fare?" e lui mi rispose alzando le spalle e indicando la mia finestra e poi il terreno. 

Mi stava forse dicendo di buttarmi giu?

Guardai in basso. Effettivamente aveva ragione. Casa mia non era molto alta, e tra la mia finestra e il terreno non c'erano poi troppi metri.
Era comunque impensabile scendere da lì.

Mandai un altro messaggio

Da: Quinn
E' troppo alto, non riesco a scendere

Da: Puck
Il bidone dei rifiuti non è lontano dalla tua finestra, se riesco a spostarlo non dovresti avere problemi

Tornai alla finestra: Puck aveva lasciato la moto sul marciapiede e aveva cominciato a spostare il bidone, che fortunatamente aveva le ruote, sotto la mia finestra. Quando ebbe finito si allontanò e mi guardò in attesa.

Guardai in basso di nuovo.
C'erano solo due metri tra la mia finestra e il cassonetto, massimo tre. 

"Va bene" mi dissi "Non è per niente alto, puoi farcela"

Lanciai la borsa a Puck e cominciai a uscire dalla finestra, finchè non rimasi attaccata al davanzale solo con le mani. 
Guardai in basso l'ultima volta, sospirai e mi lasciai cadere sul coperchio del bidone.

Rimasi con gli occhi chiusi per qualche secondo, finchè non sentii delle risate dietro di me.

Mi voltai: Puck teneva una mano davanti alla bocca e cercava di non scoppiare a ridermi in faccia 

"Che hai da ridere?" dissi avvicinandomi e prendendo la borsa

"E' stata la scena più patetica che abbia mai visto" mi rispose, sempre ridendo "Avresti semplicemente potuto saltare invece di fare tutta quella scena appesa al davanzale. I tuoi piedi toccavano praticamente il bidone anche quando eri attaccata alla finestra"

Mi girai a guardare. Aveva ragione: tra il coperchio del bidone e la mia finestra il salto era davvero breve, non avrei avuto problemi a lasciarmi cadere

Tornai a guardare Puck e scrollai le spalle

"Volevo solo fare scena" dissi avviandomi verso la moto

Puck spostò il cassonetto dove era prima, poi mi seguì ridendo

"La prossima volta cosa farai, ti calerai con le lenzuola come nei film?" disse prendendomi in giro.

"Smettila" dissi io, soffocando una risata e prendendo in mano il casco

"Va bene, va bene" acconsentì annuendo "andiamo?" chiese sorridendomi al suo solito modo

"Certo" risposi sedendomi dietro di lui sulla moto e sorridendo a mia volta.

Lo so che mi odiate, lo sooooooo
Salve a tutti
So che avevo promesso di aggiornare più spesso e poi non mi sono più fatta sentire, ma ora sono tornata e aggiorno con il nuovo capitolo.
Mi scuso tantissimo per il ritardo.
Cercherò di aggiornare più spesso, questa volta veramente.
Ringraziate sunnie13 per avermi spinto a continuare la fanfiction lol
A presto!
-Alice
  
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