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Autore: Sherazade Angels    28/07/2014    3 recensioni
Quando l'amore unisce anche nello sport.
Danza sul ghiaccio.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Breathless

Sochi 2014

La televisione ci ha soprannominate gli angeli del ghiaccio, io per lo più mi sento come una diavolessa intrappolata in un inferno di ghiaccio.

Penso ai sacrifici che mi hanno portato qui e il solo pensiero mi fa rabbrividire.

Ero felice? Sono felice?

Domande, solo domande a cui non so dare una risposta.

Le imposizione e le regole che odio seguire, ma che allo stesso tempo ha portato me ed Edward qui a gareggiare per l’oro olimpico.

Entrambi membri ufficiali della nazionale americana e partecipanti nelle gare individuali e in quella di coppia. Destino più brutto poteva mai non essere?

“Edward ci hanno scoperti, non possiamo più continuare.” dissi quel giorno infernale.

“Frequenterai Edward solo per gli allenamenti Bella, non puoi buttare tutto così, la tua carriera, il tuo futuro.” Ho difeso il nostro amore, il nostro rapporto ma tutto ci ha portato a separarci e tu sei andato avanti.

Nella mia stanza, al Sun-SvetGuesthouse, l’albergo più vicino allo stadio Olimpico Fist ascolto come sempre un po’ di musica per distrarmi e per non pensare a lui e alla competizione insieme.

“Bella non puoi farti manovrare così, stai rinunciando a noi. Ne risentiremo sia nel nostro privato che nella nostra vita di coppia nello sport.”

Alla fine aveva avuto ragione. Ne abbiamo risentito entrambi.

“Lo sai che non sono permessi relazioni in questa palestra, è scritto nel regolamento. Devi pensare alla tua… alla nostra carriera. Non possiamo buttare tutto al vento, per cosa poi!?!”

Ripensai a parola per parola ciò che gli dissi, chiusi gli occhi e calde lacrime rigavano le mie guance, sulle note di “I'll be there waiting for you”. Paolo Nutini con la sua voce ha sempre saputo catturare ogni mio sentimento.

-Aspettiamo, fino a dopo la competizione.- avrei dovuto dire, sono solo parole che sono rimaste ad aleggiare nello spogliatoio, che non hanno avuto il coraggio di uscire dalla mia bocca.

Alla fine lui è andato avanti, adesso lui ha una storia con Kia almeno così si vocifera nello spogliatoio femminile e lei ovviamente non fa nulla per smentire.

Ecco cosa mi ha fatto precipitare in questo inferno di ghiaccio.

Ovviamente siamo ancora una coppia del pattinaggio artistico, per il momento.

Mark il nostro allenatore mi ha già anticipato che dopo Sochi, qualunque sia il risultato, lui ha chiesto un cambio partner o se ne andrà.

“Bella queste non sono parole tue, ma dei tuoi genitori. Ti rendi conto a cosa stai rinunciando? Fanno così perché hanno paura di perdere i soldi che tu guadagnerai. Sono interessati ai soldi che può farli vivere nel lusso, non a te. Lo hai detto tu stessa. Bella se tu non sei forte, lo sarò io per entrambi.”

Poi guardandomi bene aveva già capito.

Ora ho capito lo sbaglio gigantesco che ho commesso e proprio qui a Sochi lo riporterò da me.

Con questo pensiero mi addormentai.

Il mattino successivo mi svegliai di buon ora, dopo aver fatto tutto scesi in caffetteria per fare colazione, avevo fame, ero andata li con quell’intento ma dopo aver visto la nauseante scena di Edward e Kia che si baciavano... Capirete come mi si sia chiuso lo stomaco. Andai dritta verso il tavolo più isolato, presi il mio succo quasi senza pensare, era solo un abitudine  però poi tornai indietro e presi un caffè.

So che non è una buona abitudine, ma il caffè mi rilassa e la camomilla mi fa incazzare come una iena. Tornai al tavolo e incominciai ad ammirare il panorama che mi si presentava fuori, alle orecchie sempre il mio fidato I-pod.

Il cielo grigio, mi è sempre piaciuto, mi aiuta a trovare la concentrazione e a trovare una nuova canzone per la mia esibizione singola. Sono giorni che ascolto musica a go-go e ancora non ho deciso, che frana micidiale eppure Mark sa bene che i pezzi classici non mi piacciono, ma lui insiste... anzi forse è meglio dire che mia madre ha insistito, ed allora che la rabbia è esplosa.

Ascolto musica di ogni genere e di ogni continente e proprio nelle note di Gary Jules – Mad World–  mi avvio verso la palestra che è stata allestita per noi della nazionale statunitense. Nel fare quei quattro passi verso l’uscita della caffetteria, vedo la coppia felice fare colazione, noto lui che mi guarda, i nostri occhi che si scrutano e l’accendersi del nostro antico desiderio mai morto. Kia anche se stupida, riesce a percepire qualcosa e fa di tutto per distoglierlo da me ... risultato? Ci riesce benissimo con le sue moine da cagna in calore.

Nei miei occhi solo fuoco.

Arrivo finalmente a destinazione e Mark è già in pista ad impartire ordini, mi vede e sorride per poi farmi cenno di entrare in pista.

-Bella allora come ti senti?-

-Mark hai una domanda di riserva? Sai come sto, quindi evita per favore. Ma dimmi hai chiesto ai giudici se posso cambiare la musica della mia esibizione?-

-Bella sai che tua madre mi farebbe a pezzi.-

-Mark allora mi rimane una cosa da fare, lascio.-

-Cosa?-

Una voce alle mie spalle che conoscevo benissimo fece quella domanda. Ecco la mia solita fortuna, ma dico un po’ di privacy?

-Edward per favore non sono cose che ti riguardano.- mi guardò dritto negli occhi come se volesse farmi una ramanzina mamma-style, e con l’amaro in bocca gli dissi – Vai da Kia, la vedo in difficoltà- e con l’aiuto di Mark, supplicandolo con gli occhi, allontanò il mio cuore da me.

-Grazie.- e sospirai per la difficoltà della situazione, - Mark ... Mark ascolta ci penso io a mia madre, lei sarà sicuramente d’accordo e anche se non lo fosse credimi lo sarà, visto che io pago i suoi conti.-

-Ok Bella, ma quello che vuoi non credo che ti verrà permesso, visto la tua playlist. Sono tutte musiche con parole e quelle sono vietate.-

-Tranquillo accetteranno, anche perché ho rinnovato la mia esibizione e comunque credo di poter trovare la canzone strumentale. Mark tranquillo e sorridi, perché se sono felice l’esibizione non ne risentirà.-

-Ok, ma adesso pensa ad allenarti.-

-Senti io intanto faccio riscaldamento e con le cuffie alle orecchie provo la mia esibizione con le varie musiche per scegliere quella giusta. Mark ... Grazie di cuore.-

Detto questo incominciai la mia esibizione e tra spirali e sequenza basi di passi diedi il via, poi la canzone arrivò “I’ll be missing you” di Puff Daddy*.

I movimenti arrivavano naturali, tanto che notai come tutti mi guardavano e come estasiati dai miei movimenti eleganti e leggeri, forti e precisi proprio come l’andamento della canzone.

Rimisi la canzone e ricominciai, avevo la coreografia in mente e non potevo più fermarmi fino a che non fossi arrivata alla perfezione, questa volta introdussi i salti un Loop per poi passare al Thoren per cambiare piede e poi ancora un Lutz.

Altro giro di pista e raggiunsi il centro, dove partì da una trottola bassa e poi rialzarmi per fare una spirale, giravo e giravo mi sentivo leggera, la musica era dentro di me e mi stava scorrendo nelle vene come un mare in tempesta. Ricominciai a girare e fare movimento che avevo prese in prestito dalla danza classica,più o meno questo era l’andamento dell’esibizione tra salti e danza, alla giusta nota finale chiusi con triplo Axel.

Mark così come gli altri erano estasiati ed io con loro.

Sorridendo mi girai e vidi due pozze verdi, non mi lasciavano andare via mi seguivano ad ogni passo. Vidi comparire il suo sorriso sghembo, quello che non vedevo da mesi, ero senza respiro e non per l’allenamento ma per il solo fatto che lui era li a guardarmi.

-Bella hai davvero superato te stessa, adesso vai a riposarti perché dopo dovrai provare l’esibizione in coppia con Edward.- al solo sentirlo nominare la mia pelle fu attraversata da un brivido, posso assicurare con certezza che non era freddo, era solo pura eccitazione per l’aspettativa.

Andai a sedermi per riprendere fiato e bere un pò di gatorade, lo vidi avvicinarsi e il mio corpo s’irrigidì, non sapevo cosa fare e cosa dirgli e poi lui cosa aveva da dirmi?

-Bella, complimenti per la tua esibizione, era a dir poco fantastica. Quale musica ti ha ispirato tanto?-

-E’ un segreto.- dissi con il sorriso ben stampato sulle labbra.

-già.... segreti? Dimenticavo che fra noi adesso ci sono solo segreti.-

-Lo sai che se poi te lo dico poi dovrei trovare il modo di chiudere per sempre la tua bocca?-

-Allora ne vale la pena direi.- Ecco e adesso mi chiedo cosa pensa di aver capito, anche se la verità era proprio quel doppio senso. Labbra, lingua e tanto ma tanto gioco che entrambi sapevamo fare.

-A proposito di musica, che ne dici di cambiare base per la nostra esibizione?-

-Ma dimmi quando avremo mai il tempo di sceglierla? Siamo impegnati tutto il giorno per i prossimi quattro giorni.-

Ecco la mia occasione.

-Allora da stasera passa da me così possiamo pianificare ogni cosa. Che ne dici? Oppure Kia non vuole che tu possa parlare con me?-

-Smettila di dire cretinate, io non sono di nessuno.-

-Benissimo allora siamo d’accordo. A stasera.-

Ecco la mia possibilità, non devo aspettare gli eventi li devo solo provocare.

“-Sai che la tua pelle è morbidissima? Hai un sapore tutto tuo che non riuscirei a trovare in nessun dolce.-

-Amore non ti facevo così romantico.-

-Riesco a mostrare me stesso solo se tu sei con me.-

I baci si fanno sempre più profondi, una danza che soltanto noi sappiamo. I suoi baci sul collo....”

Alla fine sono solo sogni, no ricordi.....

Rimisi alle orecchie le cuffie per poi dirigermi verso gli spogliatoi, non vedevo l’ora di fare una doccia calda e togliermi tutto lo stress accumulato.

“Accidenti dovrei cambiare sport e farne uno meno stressante.... la mia vita mi sta stretta e i miei genitori altrettanto. Vivono alle mie spalle, sfruttano me e i miei soldi.

Forse farei meglio a sparire e spostare i miei capitali all’estero.

Che dannato casino.”

-Ehi Bella! Proprio non ne puoi fare a meno di dare fastidio al mio fidanzato?-

-Kia per cortesia  non è il momento, fammi il favore di levarti di torno.-

-Non hai così tanto potere.-

-Davvero? Ti ricordo che sono la stella di questa squadra, sono stata campionessa mondiale sia nella coreografia singola che in coppia col tuo fidanzato.... quindi fammi pensare!?!? Tu! Sei solo la sostituta di Rose che ha avuto un infortunio prima di questa competizione.

Mi ripeto, levati di torno.-

“Ed ecco come per magia che quella vipera si dissolse dalla mia vista. Dio ti ringrazio.”

Sono stanca di questa situazione, degli allenamenti.

Mi domando se sono pronta a cambiare vita, a rinunciare a tutto questo solo per avere una mia stabilità e forse senza Edward, senza il suo sguardo...

Passarono ore.

La mia pazienza si stava esaurendo, lo volevo qui con me almeno per qualche ora e avere la possibilità di parlare o anche guardarlo. Sono stanca di tutto, la mia vita sta prendendo una piega davvero misera, sto perdendo tutto quello che avevo – la fiducia in me stessa e negli altri – chi doveva proteggermi e sostenermi non ha esitato a vendermi e a mettermi in mostra come la figlia trofeo.

Presi il telefono e telefonai alla sola persona che poteva aiutarmi.

“Derek devi aiutarmi, non voglio più fare questa vita. I miei genitori stanno tentando di controllarmi, più che altro i miei soldi ed io sono stanca. Sai cosa devi fare. Porta tutti i miei soldi all’estero e lascia la proprietà della villa di Los Angeles a loro.

Farò la mia ultima esibizione qui a Sochi e poi Puf!

Ahahahahahh  ma dai, saprai solo tu dove potrai trovarmi.

Grazie per esserci sempre.”

Ed esattamente trenta minuti dopo ecco Edward.

-Te la sei presa comoda vedo.-

-Bella sei sempre così acida nei miei confronti, ma ti ricordo che tu hai preso la tua decisione ed io sto andando avanti.-

-Già. Scusa per l’ennesima volta. Allora che ne pensi di parlare dell’esibizione?- dissi accennando ad un sorriso.

-Allora avrei deciso di cambiare la nostra base, niente Bach o Mozart.-

Il suo sguardo era molto spaesato ed io non sapevo come l’avrebbe presa.

Alla fine presi il coraggio a quattro mani e feci la mia proposta per la nuova coreografia.

-Sacrifice di M. Nyman, che ne pensi? Potremmo stupire tutti oltre la giuria.-

Mi guardava come se fossi stata un marziano ed io quasi offesa da quella occhiata gli misi le cuffie alle orecchie e poi feci partire il play. Le note suonate al scorrevano e nei suoi occhi riuscivo a vedere un susseguirsi di emozioni, lo specchio delle mie.

Movimenti, prese, Axel semplici e doppi, poi noi due con una carica di passionalità struggente, Ed sarà unica come esibizione. Sanno tutti che abbiamo una chimica assurda e ci conosciamo benissimo

I suoi occhi di solito limpidi erano scuri, mi prese la mano e mise l’Ipod sulla piastra per diffondere le note del pianoforte in camera, quello che posso dire e che non mi aspettavo che prendesse l’iniziativa.

Fremevo.

Il mio cuore batteva mentre lui mi prendeva tra le braccia, mi accarezzava e sfiorava i seni, i movimenti e i passi sempre più lievi, la lentezza dei nostri movimenti erano passione pura e struggente dolore per me. Le sue labbra mi sfioravano la calda pelle, potevo sentire la sua eccitazione tra le natiche, mi domandavo se con Kia provava le medesime sensazioni.

Quando ci ritrovammo nella posizione base, non ragionai, persi direttamente la testa.

Il suo profumo inebriava le mie narici, colonia misto al suo odore speziato, il suo tocco bruciava sulla mia pelle.

Le mie mani quasi in automatico, gesto che normalmente facevo, attirarono il suo volto vicino al mio, occhi negli occhi, finalmente dischiuse le labbra.

Ne approfittai per immergere la mia lingua nella sua, intraprendere una battaglia di lingua e saliva, ricordarmi del suo gusto e dei movimenti che riuscivano a mandarmi in orbita.

Accarezzavo il suo petto, le sue guance..... un gemito.

Ero io forse? Entrambi? Non saprei....

C’era un solo posto dove volevo essere, in un letto  e con lui.

Ma la sfortuna era dalla mia, perché qualcuno “gentilmente”bussò alla porte, la realtà torno come un macigno ed entrambi ci guardammo. Fui la prima a reagire, mi sistemai e aspettai che lui facesse lo stesso, quando aprì la porta Kia era li sorridente che reclamava il suo ragazzo.

Mi rabbuiai, nuvole nere volteggiavano sopra la mia testa.

-Allora Edward buonanotte, ci vediamo alle prove domani mattina dopo colazione. Parliamo con Mark della coreografia che abbiamo in mente e ci mettiamo a lavoro.-

Adesso mi chiedo lui a che coreografia pensava? Perché io pensavo a quella di cinque minuti fa.

-Notte Kia.-

-Notte Bella.-

-Notte Bells.-

Il mio nomignolo, erano mesi che non lo sentivo, soltanto lui aveva l’abitudine di chiamarmi così. A quelle cinque lettere persi un battito e guardandolo negli occhi sorrisi.

Passai una nottata tranquilla.

La mattina dopo feci più o meno quello che feci il giorno prima, solo che questa volta vidi Edward che si stava dirigendo proprio verso di me.

-Ok ci sto! E se questo vuole dire mandare a quel paese quella strega di tua madre, allora sono tutto tuo.

Cioè non in quel senso....tutto tuo per l’esibizione...-

“Quanto lo amavo”

-Allora siediti e fai colazione con me e organizziamo meglio il tempo rimanente, perché i passi vanno bene, solo un’aggiustatina qua e la.-

Finalmente il suo sorriso per me.

Alla velocità della luce facemmo colazione e poi in pista.

Eccoci entrambi in pista a danzare, a librarci nell’aria e sentire l’elettricità nei nostri corpi.

Eravamo una cosa sola, i nostri cuori battevano all’unisono, occhi negli occhi, e la magia si era ricreata.

Ogni salto, presa era come se fosse l’ultima.

La passione era palpabile ed io sentivo il suo tocco come se fosse stato un marchio sulla mia pelle, lo volevo.

La musica struggente di Nyman riusciva perfettamente a descrivere il mio stato d’animo e la passione che legava me ed Edward, l’emergenza e la voglia di toccarci era superiore a qualunque altra esibizione.

Finì il nostro ultimo allenamento, ore ed ore a perfezionare tutto, e domani sarebbe stata veramente la nostra ultima esibizione.

-Edward vieni con me per favore-

Non ho alcuna vergogna ad ammettere cosa stavo per fare, volevo una parte di lui con me e stanotte l’avrei avuta. C’erano ancora scintille e la passione e la voglia erano nei nostri occhi.

Venti minuti dopo eravamo in camera mia a fare l’amore, eravamo avvinghiati, i nostri corpi si conoscevano perfettamente, mi stavo donando a lui anima e corpo perché un giorno avrei avuto bisogno di questi ricordi.

-Ti amo Edward, ho sbagliato a lasciarti ora lo so- mentre dicevo quelle esatte parole copiose lacrime scendevano lunga la mia guancia. Le sue dita ad asciugarle e le sue parole a rendermi felice.

-Siamo sempre rimasti un noi, continuo ad amarti perché i sentimenti non si possono spegnere, non esiste un interruttore.-

Restammo ancora un po’ a letto a coccolarci, poi ritornò nella sua stanza.

Domani sarebbe stato il grande giorno.

Tutti erano in fermento, chi pregava, chi vomitava e poi chi come me faceva i classici riti scaramantici, vidi Edward che stava facendo riscaldamento e tra poco sarebbe toccato a me, prima la categoria femminile poi quella maschile ed infine quello di coppia.

Mi avvicinai lentamente e poggiai le mie labbra sulle sue morbide e calde.

Kia e le altre rimasero di sasso, ma questo a me non importava lui era il mio portafortuna.

Le ore si susseguirono così velocemente che faticavo a stare dietro a tutte le esibizioni, il risultato alla mia categoria non era stato così scontato, ero a pari merito con una ragazza russa davvero bravissima.

Poi arrivò finalmente quello di coppia, ci esibimmo dopo cinque coppie, non ero nervosa perché accanto a me avevo lui, il mio portafortuna.

Le note di Nyman fluttuavano nell’aria e così come in allenamento i nostri corpi come due piume volteggiavano in aria tra salti, prese e axel eravamo semplicemente tutt’uno passione pura che ci bruciava dentro.

Solo due minuti e cinquanta di esibizione che fece ammutolire tutti, alla fine ci stavamo dirigendo insieme alla postazione dove si aspettava di ricevere i punti.

Fino a quel momento eravamo stati i più bravo con un punteggio che ci fece arrivare primi, c’erano ancora quattro coppie, però alla fine l’oro olimpico era nostro.

Tutti eravamo in festa per quel traguardo, stavo li a guardare tutti e aspettavo il momento opportuno per andare via, avevo già avvertito Mark che non avrei preso l’aereo con la nazionale olimpica americana, semplicemente sarei andata via.

Forse lui aveva intuito qualcosa, ma non disse nulla.

Alla fine andai via da tutti certa che dentro di me avevo portato via la cosa più importante.

Un pezzo di lui
  
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