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Autore: Mokochan    28/07/2014    2 recensioni
“Sono sicuro che non ti dispiace,” ebbe a dire Shū, leccandosi un dito sporco di gelato, “e poi, proprio ora che Onodera non c’è, è arrivata una marea di gente.”
Ruri tornò a fissare la calca strillante, il desiderio di contraddirlo bloccato sulla lingua, perché dargli ragione sarebbe stato troppo per lei. E poi l’omone con le ascelle maleodoranti bastava e avanzava a chiuderle la bocca.

Possibile che la debba avere sempre vinta?
[ShūRuri | 795 parole | Partecipa alla challenge 'La sfida dei 200 prompt' indetta da msp17 sul forum di EFP | Prompt 104: 'Rossore']
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ruri Miyamoto, Shū Maiko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era un caldo asfissiante in quel furgoncino minuscolo, c’era gente che si spintonava noncurante del prossimo dando gomitate che avrebbero potuto uccidere qualche povero malcapitato, c’era il sudore che le imperlava la fronte e le appannava fastidiosamente gli occhiali. 
E poi c’era Shū, l’idiota che canticchiava accanto a lei porgendo gelati alle mani che spuntavano solitarie fra la folla.
Ruri sospirò. “Si può sapere,” e nel dirlo provò a trattenere l’irritazione, “chi diavolo ti ha invitato?”
Shū si voltò verso di lei con espressione ebete, un cono cioccolato e vaniglia in una mano, la paletta per raccogliere il gelato nell’altra; porse il cono a una ragazza, prima di prenderne un altro da riempire e risponderle.
No, ma prenditela comoda.
“Onodera mi ha chiesto se volevo aiutarti a vendere questi gelati, dato che Raku è impegnato con Kirisaki,” rispose, riempiendo la paletta di cioccolato bianco, “non potevo certo rifiutare!”
“Potevi benissimo farlo,” ribatté Ruri, e mentre lo diceva prese una coppetta, ascoltando le fugaci indicazioni di un ragazzino schiacciato fra due bambini che urlavano isterici e un omone le cui ascelle rimandavano esalazioni tutt’altro che gradevoli.
Avrei potuto farcela benissimo da sola.
“Sono sicuro che non ti dispiace,” ebbe a dire Shū, leccandosi un dito sporco di gelato, “e poi, proprio ora che Onodera non c’è, è arrivata una marea di gente.”
Ruri tornò a fissare la calca strillante, il desiderio di contraddirlo bloccato sulla lingua, perché dargli ragione sarebbe stato troppo per lei. E poi l’omone con le ascelle maleodoranti bastava e avanzava a chiuderle la bocca.
Possibile che la debba avere sempre vinta?
Gli lanciò un’occhiata di sbieco da dietro le lenti, notando il palese compiacimento che lo animava di fronte alle donzelle che richiamavano la sua attenzione. Accusarlo di essere venuto solo per approfittare di certi vantaggi le avrebbe dato la scusa per pestarlo, anche se questo non avrebbe certo fatto piacere a Kosaki.
Se lo picchiassi perderei tutti i clienti.
Sospirò.
Meglio evitare. Non aveva alcuna intenzione di perdere yen per colpa di quel porco maniaco.
“Ehi, tu, vedi di muoverti!” la rimbrottò improvvisamente mister-ascelle-maleodoranti, battendo la mano contro il bancone, che tremò appena sotto i suoi colpi.
Ruri lo fissò, impassibile. Ci mancava pure quel tizio.
Si preparò a ribattere, caricando tutta l’acidità di cui disponeva in una risposta che non gli sarebbe affatto piaciuta, ma venne interrotta da Shū.
“Veda di rispettare la fila, invece. Quel ragazzo sta ancora ordinando” fece notare piccato, indicando il tipo che le aveva chiesto una coppetta nocciola e limone, pressato peggio di prima dall’omone e dai bambini, che ora si erano zittiti, incuriositi dal loro alterco.
Che diavolo…
Mister-ascelle-maleodoranti si risentì. “Sì, ma ci sta mettendo un sacco di tempo…”
“Un gelato fatto con calma è un gelato migliore,” latrò Shū, sventolando innocentemente la sua paletta, “e in ogni caso le consiglio vivamente di scusarsi e di trattare la signorina in maniera adeguata.”
Signorina?
Ruri aprì la bocca, poi la richiuse, sbigottita. Era raro per lei provare un sentimento simile, d’altronde non era un tipo facilmente impressionabile.
Per fortuna, ebbe almeno la certezza che dal suo viso non trasparisse nulla.
“Va bene, va bene,” brontolò il cliente, facendosi più piccolo sotto lo sguardo severo di Shū, “aspetterò il mio turno. Non dovevo,” aggiunse poi, a mo’ di scusa, rivolto a Ruri.
Lei annuì, perdonandolo malgrado il fastidio, poi finì di riempire la coppetta e la porse al ragazzino, che nel  frattempo aveva assunto un colorito rossastro, compresso com’era fra l’omone e i bambini. Le passò alcuni yen e poi sparì fra la folla barcollando, la coppetta stretta febbrilmente fra le mani.
A quel punto prese l’ordinazione dell’omone maleducato, mentre Shū cominciò a canticchiare a bassa voce, comportandosi come se non fosse accaduto nulla.
Idiota.
“Non c’era bisogno di difendermi.”
Shū le lanciò un’occhiata. “Lo so. Ma detesto chi tratta male le donne,” rispose, “mi ha dato ai nervi.”
Ruri passò il cono al cliente, contenta di liberarsene. “Capisco.”
Continuando a canticchiare, il ragazzo riempì la paletta di gelato alla fragola. “Scommetto che ti ha fatto piacere essere difesa.”
Un lieve rossore tinse le guance di Ruri, che in tutta risposta gli sferrò un pugno, sentendosi in qualche modo offesa – ma non era solo quello, non solo quello.
“Ahi! Beh, dal tuo rossore suppongo di aver indo-Ahi!
Un altro pugno.
“Finiscila. Io non sto affatto arrossendo e non ho bisogno di essere difesa da te.”
Mezzo stordito, Shū allungò una coppetta a una ragazza mugulando un tremolante ‘come non detto’ che riempì Ruri di contenuta soddisfazione.
Mentre serviva i bambini, l’agitazione che la pervadeva svanì a poco a poco, tuttavia – per quanto si sforzasse –  il rossore che le rendeva il volto piacevolmente accaldato non ne volle sapere di andarsene.
Tutta colpa di Shū.
Sì, tutta colpa sua.


 [795 parole |Partecipa alla challenge La sfida dei 200 prompt indetta da msp17 | Prompt 104: 'Rossore']






Note dell'autrice - e niente, ho scritto pure su loro due! XD  non è quello che potrebbe definirsi 'romantico', ma stiamo pur sempre parlando di Ruri. Non è tanto facile addolcirla! In ogni caso è tipo la seconda volta che scrivo su Nisekoi. Suppongo che sia un caso fortunato, a volte trovo difficile scrivere su uno stesso fandom, a meno che non mi spinga qualcosa in particolare *rotola*
Bene, credo che ora fuggirò! Un bacione,

Mokochan 



   
 
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