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Autore: Titillandus    28/07/2014    9 recensioni
Susan Isabel Baston odia il Quidditch, lo detesta con tutta sé stessa.
Ebbene sì, la secondogenita dell'exGrifondoro Oliver Baston, rinomato e ossessionato giocatore di Quidditch, è stata smistata in Corvonero e sembra essere attratta dai libri molto più che da questo sport.
Ma forse c'è una cosa che Susan odia più del Quidditch, anzi c'è qualcuno che Susan odia più del Quidditch: James Sirius Potter.
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Ci sono capitoli extra riguardanti altri personaggi:
EXTRA UNO: Rose-Scorpius
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Lorcan Scamandro, Lysander Scamandro, Nuovo personaggio, Rose Weasley | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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enjoy :)



CAPITOLO DICIOTTO

 

Lysander continua a pretendere allenamenti devastanti a orari sempre più improponibili, rubando tempo prezioso ai miei preparativi per il ballo.

Nessuno dei professori, nessuno, sembra intenzionato a diminuire la portata di studio e compiti anche se alle vacanze mancano poche manciate di giorni.

Stanotte non ho chiuso occhio per poter finire come si deve il tema sul Veritaserum per Lumacorno e stamattina, ovviamente, ne sto pagando le conseguenze.
Le mie occhiaie sembrano voragini, ma questo è ancora il problema minore. Non riesco a rimanere attenta a nessuna lezione per più di cinque minuti di fila e tutti, professori compresi, sembrano essersene accorti. La Professoressa Pierce ha indirizzato parte degli sguardi di disapprovazione che di solito riserva esclusivamente a James e Fred anche nella mia direzione, o almeno questo è quello che mi hanno raccontato i gemelli più tardi, io ero troppo distratta e assonnata per accorgermene.

Ah, a proposito di James, ha smesso di rivolgermi la parola da quando, la settimana scorsa, ha tenuto la sua prima lezione di ballo. E non so per quale motivo. Non ho avuto il tempo materiale per indagare quale ingranaggio del suo cervello abbia smesso di funzionare, né men che meno per cercare di aggiustare la situazione.

Per fortuna c'è Dave.
Mi sta aiutando tantissimo in questi giorni, con il ballo, con gli allenamenti e le assurde fissazioni di Lys e persino con i compiti. È stato lui a svegliarmi stamattina verso le cinque: ero crollata su una delle scrivanie della Sala Comune sopra le pergamene e i libri di Lumacorno. Continuava a ridacchiare di come fosse impossibile che io mi sia potuta ridurre all'ultimo minuto, ma poi è rimasto anche a farmi compagnia mentre scrivevo la conclusione, per poi obbligarmi ad andare a dormire almeno un'altra ora prima delle lezioni.

 

“Sue, non sembri più tu in questi giorni, davvero, dovresti dormire.” Eccolo.

Dave si siede accanto a me al tavolo dei Corvonero imbandito per il pranzo, spettinandomi i capelli con quella che sembra essere una carezza.

Non permetto a nessuno, tranne mia madre, di toccarmi i capelli. È una delle cose che mi da più fastidio al mondo, ma si tratta di Dave e ho davvero troppo sonno per esprimermi con qualcosa di diverso da un brontolio.

Lui sorride, come se nulla fosse. E con un sorriso così mica ci si può arrabbiare con lui.

“Dammi retta – continua – se ti prendi mezza giornata libera non morirà nessuno. Parlo io con Oscar, vi vedrete domani per ultimare i preparativi.”

Forse ha ragione, forse dovrei dormire davvero. Almeno un pochino.

Ma cosa sto dicendo? Domani non ho tempo per trovarmi con Oscar e Gemma! Domani ho fissato un appuntamento con la preside e dopo con il Professor Paciock per parlare con lui dell'allestimento floreale. In più dovrò tornare da Hagrid, per l'ennesima volta: non riesce a capire che i suoi Doxy brillantinati non rientrano nel mio concetto di 'allestimento elegante'.

Non posso, Dave. Non sai quante cose devo fare ancora.” dico per poi accasciarmi sul tavolo.

Mi sta anche venendo il mal di testa, devo ricordarmi di passare da Madama Chips.

“Susan, non ti basterebbe nemmeno un giratempo per fare tutto quello che vuoi, sarà tutto perfetto anche se dormi un'ora in più. Salta l'allenamento di oggi, dirò a Lys che ti ha convocato la McGranitt.”

Allenamento. Dave ha detto davvero allenamento?

Ho due ore di Aritmazia e poi avevo in programma di andare nelle cucine con Jake e Jane, come faccio a essere contemporaneamente al campo di Quidditch?

“Dimmi che stai scherzando, ti prego. Non può esserci anche l'allenamento stasera.” sussurro mentre lotto contro me stessa per tenere gli occhi aperti.

“Vedi che non sbaglio quando dico che non sei in te, non ricordi nemmeno le cose. Parlo io con Lys, dai, te riposati un po'.”

“No, non serve. Ce la faccio, Dave, davvero. Vado da Madama Chips perché ho un po' di mal di testa e poi salgo in dormitorio a riposare un pochino, va bene? Ci vediamo tra un'ora dalla Vector.” dico alzandomi e improvvisando un sorriso per nascondere uno sbadiglio.

Deve essermi venuta una smorfia piuttosto brutta perché Dave mi scruta con aria preoccupata.

“Non mangi niente?”

“Non ho fame, davvero.” lo rassicuro mentre mi avvio verso l'infermeria.

 

 

Almeno il mal di testa è passato, non posso dire lo stesso per il sonno però.

La professoressa Vector è veramente brillante, con le sue spiegazioni riesce a rendere la sua materia ancora più interessante. Purtroppo però stavolta nemmeno le sue brillanti spiegazioni riescono a farmi rimanere concentrata e fingo di prendere appunti, scarabocchiando la pergamena. Osservo Dave che prende diligentemente appunti da bravo Corvonero, senza interrompersi nemmeno quando il grosso pendolo appeso alla parete annuncia la fine di queste due ore infinite.

So che sarà più che disponibile a condividerli con me e mi scappa un sorriso. Senza di lui in questi giorni non so cosa farei.

Mi alzo con calma e raccolgo la mia roba, quando finalmente esco dall'aula trovo Dave in corridoio ad aspettarmi. Mi guarda preoccupato come se potessi cascare a terra appisolata da un momento all'altro e effettivamente credo che non sia poi così impossibile come cosa.

“Mi accompagni nelle cucine prima dell'allenamento? Ci sono anche Jane e Jake, non sarà una cosa lunga.” chiedo, prima che lui ricominci con i suoi rimproveri materni.

Mi guarda esasperato, ma poi sorride.

 

 

Susan, puoi stare attenta? Hai parato tre pluffe su ventiquattro e più che tiri, quelli di Dave sembravano passaggi. Per favore.” mi urla Lys dall'altra parte del campo.

So quanto ci tiene Lys a questa Coppa, ma davvero non riesco a rimanere concentrata sul gioco, ho gli occhi che mi si chiudono per il sonno e il mal di testa sta iniziando a tornare.

E anche quando riesco a capire cosa dovrei fare, il mio corpo non risponde agli impulsi. Io mi impegno anche, ma, davvero, non ce la faccio.

Altri tre punti non parati, di fila per di più.

Lysander mi vola accanto.

“Susan, non so cosa ti prenda, ma non ti ho mai vista giocare così male. Se il Quidditch non ti piace e non hai voglia di impegnarti, non devi farlo per forza. Né per me, né per dimostrare qualcosa a Potter. Se vuoi rimanere nella mia squadra, non puoi giocare così.”

Come sa farmi arrabbiare Lysander, forse solo James Potter.

La prossima giuro su Merlino che la paro, lo sa benissimo che sono nella squadra perché me lo sono meritato e perché voglio esserci.

Jeremy impugna la pluffa e punta l'anello sulla sinistra, il mio istinto mi dice che se mi sposto anche solo di qualche centimetro verso sinistra, sarà troppo tardi per buttarmi a destra nel caso sia solo una finta. Ma il lato sinistro è il mio punto debole e io e Dave avremmo dovuto allenarci per migliorarlo la settimana scorsa, cosa che non abbiamo fatto. Non posso lasciare che Lysander noti le mie debolezze proprio adesso, quindi mi sposto, non tanto, solo una quindicina di centimetri, giusto per essere sicura.

Pochi centimetri che bastano a Jeremy per decidere di cambiare obbiettivo. Maledizione.

Lancia veloce e con precisione. Forse posso farcela, sono pur sempre la figlia di Oliver Baston.

Mi allungo verso destra il più velocemente possibile, spingo con i talloni il legno di quercia e tendo le braccia. Ancora un po'. Spingo con il piede sinistro sul supporto metallico per darmi più spinta, lo so che non si fa, che è pericoloso, che potrei scivolare, bla bla bla, ma mi servono altri centimetri per catturare quella maledetta pluffa.

Spingo anche col destro, riuscirò a rimanere in equilibrio, è una questione di pochi istanti.

Sento la pluffa toccare il mio guantone, parata. Sorrido.

Dovrebbe bastarmi, ma voglio convincere Lysander che mi merito questo posto, che sono davvero il miglior portiere di Hogwarts come mi ha detto prima dell'ultima partita, così mi sporgo ancora un po' per afferrarla. Fa sempre più effetto quando il portiere ferma la pluffa, papà lo dice sempre.

Ma ho calcolato male lo spazio che mi divideva dalla pluffa, colpa del sonno, del mal di testa o chi lo sa, fatto sta che sento la scopa scivolare via dalle mie gambe e i muscoli sono troppo tesi per riacciuffarla in tempo.

Sento una voce femminile urlare terrorizzata, Rosie.

Poi un altro grido, stavolta la voce è maschile e le sue parole hanno un senso, un incantesimo, forse.

Poi più niente, tutto è attutito, tutto sembra ovattato.

Le braccia e le gambe non rispondono più, le palpebre sono pesanti e so che, per quanto possa provare a lottare per tenerle aperte, stavolta cederò.




Eccomi qui! Capitolo breve, ma con la promessa di aggiornare presto! ;)
Susan ha voluto tirare un po' troppo la corda e la corda si è spezzata. Per fortuna, e lo ha ammesso, c'è Dave.
Spero di non avervi deluso e come al solito ringrazio
 tutti/e coloro che hanno seguito/preferito/ricordato/recensito o anche solo letto lo scorso capitolo e che leggeranno e recensiranno questo! Mi fate sorridere un sacco e le vostre parole mi spronano a continuare a scrivere, a volte ispirandomi anche su come continuarla. Se volete lasciare un commento, io lo leggo suuuper volentieri. Grazie un sacco, davvero!
Un bacio grande.
Titi :)

 
  
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