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Autore: Shayla_the_angel    07/09/2008    3 recensioni
Non so perchè l'introduzione non andava bene...ma fa niente, ci riprovo!!! In ogni caso questa storia, anzi one-shot parla di come reagirebbe una ragazza (in questo caso io) se Bill morisse...struggente!!!
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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…Immortale…

 

Ho sempre creduto che tu fossi immortale…non so perché…i media, la tv  i giornali ti avevano reso immortale ai miei occhi…

E ora mi ritrovo distesa sul letto a piangere…a gridare contro Dio o chiunque ci sia lassù…a chiedere perché…

A domandare più a me stessa che agli altri perché è potuta succedere una cosa del genere…

Bill…Cristo santo…mi manchi…

È l’unica cosa che riesco a pensare da giorni…

Continuo a far scorrere le tue foto sul computer, mentre la tua voce mi culla e continua a farmi piangere.

Ho vissuto per anni senza sapere nemmeno che esistessi…poi un giorno mi sei apparso sullo schermo del pc.

I tuoi occhi mi hanno colpito immediatamente. Per parecchio tempo non ho ascoltato nulla della tua splendida musica…

Sono rimasta nell’ignoranza…come tanti…come troppi.

Ho dovuto aspettare che il destino mi facesse sbattere contro il tuo passato per poter capire quante cose avevamo in comune…per capire quanto fossi indispensabile per me!!!

Voglio gridare al cielo, Bill…voglio urlare che non è giusto…non è giusto che il cielo si sia ripreso il mio angelo!

Sì, perché a dispetto di quante fans tu avessi, so per certo che eri il mio angelo. Mi hai salvato la vita…mi hai rubato il cuore e te lo sei tenuto…non me lo hai più ridato…e ora ce l’hai ancora tu…

Quando è arrivata la notizia ero seduta in cucina…stavo provando a studiare francese per l’imminente interrogazione…

Quando il caso ci si mette…avevo bisogno di una scusa per non studiare, per non farmi interrogare…ma di certo non avrei mai minimamente immaginato che la cosa sarebbe stata così catastrofica…

Stavo sfogliando distrattamente le pagine…la tv accesa sui cartoni del pomeriggio. Davanti ai miei occhi c’era il capitolo dedicato alla povertà.

Ad un tratto la vocina petulante di un personaggio che nemmeno ricordo, lascia spazio alla sigla del Tg.

Subito alzo la testa. Penso subito che sia successo qualcosa di grave. Solitamente interrompono i programmi nel caso di attentati o robe simili…come l’11 settembre…la voce della giornalista è seria e ferma.

“Notizia che ci è appena giunta in redazione. Pare che l’auto sulla quale viaggiavano i membri della band dei Tokio Hotel sia stata coinvolta in un incidente. Per ora l’unica vittima certa pare sia il frontman, Bill Kaulitz. Ragazzo tedesco di appena diciannove anni. Gli altri tre ragazzi sono stati ricoverati d’urgenza…”. Non ricordo altro…non ho più ascoltato.

Il mondo mi è crollato addosso…ho cominciato a piangere.

Ho acceso immediatamente il computer e sono andata sul sito…c’erano centinaia di messaggi. Tutte si ponevano le stesse domande.

Perché era successo? Come era successo? Ma soprattutto chi era stato?

Ho smesso di leggere e sono uscita di casa.

Mia madre mi ha vista, tutti mi hanno vista piangere. Correre sotto la pioggia, per cercare di non pensare a quanto è appena successo.

Per non pensare che la tua voce non mi scalderà più il cuore…per non pensare a quello che diranno domani tutti quanti…

No…comincio a cantare…a cantare le tue canzoni…sempre più forte, sperando che il tuo spirito mi senta…

Un ragazzo passa e mi guarda.

Lo fisso, lasciando che le lacrime si mischino alla pioggia…lasciando che le lacrime del cielo si portino via le mie…

Bill…ora dove sei? Mi vedi come sto? Ti rendi conto? Io…che fino a qualche tempo fa nemmeno sapevo come ti chiamassi…ora sono qui…distrutta dal dolore.

Torno a casa e mi chiudo in bagno…mi faccio una doccia calda, poi mi metto il pigiama e mi rintano sotto le coperte. Non voglio più vivere questa giornata terribile…terrificante…spaventosa.

Mia madre prova a mantenere un contatto con me, ma io non voglio starla a sentire.

Non riesco a dormire. Mi limito a stare sdraiata, nascosta dalle coperte. L’mp3 nelle orecchie. La tua voce che mi culla.

La mattina giunge inaspettata. Le sei e mezza. Devo andare a scuola…mi alzo, controvoglia.

Mi sciacquo la faccia. Non ho chiuso occhio e agli occhi degli altri devo sicuramente sembrare uno zombie.

Mi vesto, poi esco di casa. Lo zaino in spalla. Il morale a terra. Gli occhi ormai asciutti. Ho versato tutte le mie lacrime.

Mi siedo alla fermata ed aspetto l’autobus.

Le mie amiche non mi parlano. Sanno cosa posso provare…anzi no, forse lo immaginano e basta.

Salgo sul bus e mi rinchiudo nel silenzio più totale.

Arrivo a scuola. Una mia amica mi viene incontro e mi abbraccia.

Perché? Bill, tu eri immortale! Nessuno poteva farti del male…perché?

Avevi già sofferto abbastanza da piccolo…perché il Destino ha voluto privarti della felicità? Perché ti hanno portato via tutto quello che avevi?

La prof di francese entra in classe e mi vede.

Mi chiede cos’è successo, ma non riesco a risponderle.

Come faccio a dirle che ho perso te? Che ho perso la persona che mi spingeva a voler infrangere le regole per portare avanti i miei sogni?

Rimango in silenzio e appoggio la testa al banco, bagnandolo con le mie lacrime.

La giornata va avanti così. Alla fine non riesco a stare a scuola. Mi firmo la giustifica da sola ed esco prima. Torno a casa. Mia madre non è ancora tornata e posso concedermi un’ora di silenzio assoluto.

Accendo il pc e mi arriva una mail.

“Tesoro!!! Hai sentito la notizia? Non ci posso credere…non ci voglio credere…ade vado sul sito e mi guardo bene le notizie…ci sentiamo! Ti Lovvo”

Apro internet e mi perdo nel web.

Non voglio pensare a te…una notizia dell’ultimo minuto.

Tom si è svegliato e sta bene…chissà che colpo per lui, quando saprà la notizia…

La cosa che più mi fa soffrire è che non potrò mai vederti…

Addio Bill…mi mancherai.

È l’unica cosa che ora posso dire…

Forse mi sbagliavo…tu sei immortale…perché vivrai per sempre nel cuore delle persone che ti amano.

Veglia su di noi, angelo mio.

   
 
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