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Autore: zjamslove    28/07/2014    4 recensioni
SOMMARIO: Liam e Zayn si incontrano su un ponte (Quando in realtà, si sono incontrati già molto tempo prima).
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“Zayn” cominciò a parlare, ma quasi diventò piccolo sotto lo sguardo profondo di quello su di lui. (L’aura del ragazzo non smetterà mai di mozzargli il fiato, ne è sicuro). “Cosa” prova di nuovo “noi-noi ci siamo mai incontrati prima?”
Zayn si morse le labbra e strinse i pugni. “Tu cosa credi?”
Liam si fisso le ginocchia tremanti. “No- non penso, almeno. Ma tu mi conosci vero? E io-io credo di conoscerti”.
Zayn sospirò e si piegò su se stesso, come per tenere insieme i suoi pezzi. “Non lo so Liam”.
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Note iniziali:

 

1)      La storia non è nostra; si tratta di una traduzione;

2)       Abbiamo tradotto questa os in 3;

3)      Prima di pubblicarla abbiamo ovviamente chiesto il permesso all’autrice;

4)      Qui trovate la storia originale.

 

 

SOMMARIO: Liam e Zayn si incontrano su un ponte (Quando in realtà, si sono incontrati già molto tempo prima).

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“Zayn” cominciò a parlare, ma quasi diventò piccolo sotto lo sguardo profondo di quello su di lui. (L’aura del ragazzo non smetterà mai di mozzargli il fiato, ne è sicuro). “Cosa” prova di nuovo “noi-noi ci siamo mai incontrati prima?”

Zayn si morse le labbra e strinse i pugni. “Tu cosa credi?”

Liam si fisso le ginocchia tremanti. “No- non penso, almeno. Ma tu mi conosci vero? E io-io credo di conoscerti”.

Zayn sospirò e si piegò su se stesso, come per tenere insieme i suoi pezzi. “Non lo so Liam”.

 

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A volte Liam sente l’odore del sangue e il sapore dell’asfalto nei momenti più casuali. Potrebbe mangiare, potrebbe dormire, potrebbe fare qualsiasi cosa, ma l’odore del sangue e la paura di morire sembrano non abbandonare mai la sua vita. Fortunatamente ha la sua famiglia, che ha sempre promesso di prendersi cura di lui e che lo aiuterà e lo amerà sempre, e Liam ne è solo infinitamente grato.

 

Ma altre volte, Liam sente l’odore di una colonia, assapora una pelle salata, e sente ciocche di capelli leggermente gelificate tra le dita.

 

E il suo cuore ha un nome a tutto ciò, solo che Liam non riesce a catturarlo.

 

E quando accenna ciò alla madre, lei sorride e gli dice che non è nulla, ma che è solo un sogno. Solo frutto della sua immaginazione.

 

(Ma a Liam non sfuggirono le lacrime che riempivano i suoi occhi.)

 

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Liam lo vide per la prima volta il giorno di San Valentino, in piedi sul ponte sopra il piccolo lago dietro la sua casa, appoggiato contro il bordo, rischiando quasi di ribaltarsi.

 

“Mi scusi” la voce di Liam suonò più forte di quanto avesse immaginato e sussultò.

 

Il ragazzo si girò bruscamente al sentire la sua voce e Liam riuscì a captare un senso di riconoscimento nei suoi occhi e non riusciva a capirne il motivo; era sicuro di non aver mai visto il ragazzo prima d’ora (perché con quegli occhi e con quegli zigomi, è sicuro che lo avrebbe ricordato).

 

"Si?", la sua voce era roca e Liam riuscì a vedere delle lacrime scorrere sulle guance abbronzate. Si spostò a disagio.

 

Liam scosse la testa, improvvisamente timido, (rendendosi conto che questo potrebbe essere stato un brutto momento), "Niente, è solo che- Eri veramente vicino al bordo e -"

 

Qualcosa divampò negli occhi del ragazzo e sorrise leggermente.

"Nessun problema" esitò, "Sono Zayn."

E Liam non aveva mai sentito una voce così rotta e involontariamente fece un passo indietro da lui, nel tentativo di sfuggire a quell’aria così cruda che stava minacciando di soffocarlo.

 

Zayn lo guardò con sguardo duro e allungò una mano nella sua direzione, "Ehi, cosa succede?  Non ti ucciderò e non ti farò niente”

 

Liam spostò il peso tra i suoi piedi, prima di stringere la mano timidamente, "Sono Liam," mormorò a bassa voce.

 

Il sorriso di Zayn quasi divise in due il suo volto (e Liam pensò che nessuno dovrebbe essere così  felice di incontrarlo), "Liam. Mi piace. Piacere di conoscerti." E Zayn sembrò incredibilmente nervoso.

 

Liam sorrise debolmente, "Piacere mio, Zayn.”

 

Ci fu un attimo di silenzio e anche Liam scivolò in avanti per appoggiarsi contro il ponte , con le sue spalle contro quelle di Zayn. E  improvvisamente capì perché Zayn era così vicino al bordo.

Era, in qualche modo, tranquillo, con l'acqua che scorreva sotto di lui e che riusciva a bloccare il forte ronzio nel suo cuore.

 

Liam si voltò, trovando lo sguardo di Zayn su di lui, e sentì la faccia andargli a fuoco quando gli angoli della bocca di Zayn si alzarono.

 

"Ehi", disse con calma, spostandosi più vicino a Liam, "Mi stavo chiedendo se… se potevo portarti fuori, ecco"

 

E Liam distolse lo sguardo in stato di shock, perché mai in vita sua gli era stata posta  una richiesta del genere da altri ragazzi nello stesso modo in cui lo aveva fatto Zayn, nei suoi abiti puliti e con capelli volutamente disordinati. Aggrottò la fronte poi, "Cosa?" (Liam non era mai stato in grado di dimenticare il modo in cui gli avevano dato buca quella volta quando aveva sedici anni. È per questo che non ha appuntamenti).

 

Zayn dovette stringere il bordo del ponte per fermare l'agitazione nelle sue mani "Sì... E’ solo che…Liam mi piaci . E…per favore??"

 

La smorfia nello sguardo di Liam si approfondì, facendo corrugare la fronte.  “Ma non mi conosci nemmeno. Io non ti conosco."

 

Zayn scosse la testa furiosamente: " Arriveremo a conoscerci l’un l'altro. E tu sembri essere il tipo di ragazzo che mi piacerebbe, comunque."

 

Liam fece un passo indietro e vide gli occhi di Zayn lampeggiare nel dolore. Esitò, ancora una volta, notando le lacrime rigargli quegli zigomi taglienti. "Stai bene, amico?"

 

Zayn si morse le labbra, "Sì sto bene, è solo che -.”

 

"Lo so," lo interruppe Liam, cercando freneticamente entrambi i lati della sua vita, ma i suoi occhi sembravano essere aspirati dalla tristezza pura che Zayn emanava. Egli lottò con se stesso per un momento - questo bellissimo ragazzo voleva, per qualche ragione assurda, portarlo fuori dal minuto in cui lo aveva visto. E Liam sapeva di non essere qualcosa che valeva la pena di fermarsi ad osservare, ma nessuno aveva mai guardato Liam nel modo in cui Zayn sembrava stesse facendo. E dopo tutto (a giudicare dalla felpa dell’università), Zayn sembrava essere niente più che un semplice studente, quindi Liam non avrebbe dovuto preoccuparsi della sua vita o cose del genere.

 

Cacciò il piede dentro la ghiaia e gettò al vento la prudenza, “Okay”, disse con calma e Zayn gli rispose con un sorriso devastante che colpì dritto il cuore di Liam.

 

"Okay," Zayn aveva ripetuto sorridendo e Liam aveva guardato quegli occhi nocciola, sentendo un senso di familiarità così forte che quasi lo fece cadere dal ponte.

 

Sbatté le palpebre, "Ti - io ti conosco?"

 

Qualcosa scattò negli occhi di Zayn - qualcosa di profondo e nascosto, e Liam pensò che questo dovesse essere il modo in cui appariva una persona quando esplodeva all’interno. Fece una pausa, "Pensi di conoscermi?"

 

Liam avvampò, sentendosi piuttosto piccolo sotto lo sguardo pesante di Zayn, "No mi dispiace. Come non detto".

 

"No - non è quello che io-" Zayn disse in fretta.

Ma Liam era imbarazzato e il suo viso si fece anche più caldo, "Solo… dimentica quello che ho detto. Non sono uno stalker o nulla. Lo giuro."

 

Zayn sembrò voler continuare, ma cadde in se stesso improvvisamente, tirandosi indietro tutto d’un tratto "No. So che non sei uno stalker." e la sua voce era più dolce ora, pensò. (E Liam non poté fare a meno di sentire quella fitta di familiarità di nuovo, ma, allo stesso tempo, era sicuro di non aver mai visto Zayn prima in vita sua).

 

Ci fu un momento di silenzio e Liam stava per fermarsi a causa sua, perché non c’era modo che Zayn dopo quello che era successo avesse ancora avuto voglia di portarlo fuori, quando Zayn parlò.

 

“Quindi, emh,  dove vorresti andare? In particolare, non so."

 

Gli occhi di Liam si allargarono. "Adesso?"

 

E Zayn sembrò essere nervoso, di nuovo. "Sì, voglio dire. Hai detto di sì, giusto?"

 

Liam inciampò di nuovo nella ghiaia, abbassando la testa, nel tentativo  di nascondere il suo arrossire "Sì" mormorò e la faccia di Zayn si allargò in un sorriso (e Liam non poté fare a meno di collegare la parola sollievo all’ espressione di Zayn).

 

A quel punto Zayn allungò la mano e Liam sperò non fosse sudata, "Andiamo, allora, Li."

 

E il senso di familiarità era così forte che quasi Liam avrebbe detto qualcosa lì e subito.

 

(Quasi).

 

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Liam inizia a pensare seriamente che Zayn possa leggere nel pensiero o che sia una sorta di personaggio immaginario portato in vita perché davvero non è mai stato così infatuato di una persona (e lo conosce solo da un giorno, santo Dio).

Gli occhi di Zayn sono luminosi, ascolta ogni parola che Liam dice, non importa quanto suoni stupida alle sue orecchie e ride sempre. Le sue mani, callose e calde, tengono in mano una sigaretta accesa, e il suo viso si illumina ogni volta che Liam lo guarda (e Liam non è certo di arrivare a casa vivo se quello continua a sorridere in quel modo).

Zayn lo prese per mano, “andiamo” , e affrettò il passo finché non giunsero ad una gelateria di fronte la quale Liam era passato più volte senza mai entrare.

“Non sono mai stato qui” disse Liam in un sussurro.

Zayn si girò a guardarlo, “lo so”. Liam aprì la bocca, confuso dalle sue parole ma l’altro lo blocco subito, “Intendevo, l’ho immaginato. Non che lo sapessi davvero”. Fece una pausa, passandosi la mano nei capelli. “Io sono. Dio. Sono solo nervoso Liam, scusa” disse lanciandogli uno sguardo privo di speranza che fece smuovere qualcosa nello stomaco di Liam.

“È tutto okay” mormorò con il viso in fiamme e Zayn lo guardò più rilassato, prima di trascinarlo al bancone del negozio, dove fortunatamente non c’era fila ( Liam pensò che ciò fosse dovuto al gelo di fuori –Londra non ha mai avuto buone condizioni meteorologiche). Sono infatti dei folli a mangiare gelato in questo periodo, ma a giudicare dai tatuaggi sgargianti che decorano la pelle di Zayn, Liam pensò che questa non fosse una cosa completamente folle dopotutto.

Il vecchio signore asiatico al bancone  sorrise calorosamente ai due, che si tenevano per mano. “Cosa posso fare per voi ragazzi?”

Zayn non diede neanche un occhiata al menù e Liam intuì che veniva spesso in quel posto. Zayn allontanò la sua mano (al che Liam sentì la brezza fredda tra le dita e fu costretto a stringerle in un pugno) e la nascose nella tasca. “Io prendo una porzione di menta con scaglie di cioccolato”  disse il moro e guardò Liam con un mezzo sorriso “e lui una porzione di red velvet”.

Liam si zitti immediatamente- sul punto di dire all’altro ciò che voleva.

Solo quando erano fuori, di nuovo mano nella mano decise di riportare a galla l’argomento. “Come facevi a saperlo?”

Zayn prese un morso e si leccò le labbra. “Hmmm?”

Liam restò ad osservare il movimento della sua lingua sulla crema. “Riguardo la torta, come facevi a saperlo?”

Zayn lo osservò con un espressione illeggibile. “Immagino di essere stato fortunato?”

Liam aveva la bocca asciutta e non sapeva come rispondere, quindi continuò a mangiare cercando di sfuggire alla strana sensazione che aveva dentro ( e cercò di ignorare il modo in cui gli occhi di Zayn si beavano di ogni suo movimento).

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Tornarono indietro al parco e Liam non poté ignorare il fatto che questo fosse l’appuntamento meno convenzionale a cui era mai stato. Ma è indiscutibilmente (anzi decisamente) uno dei migliori.

Zayn è…Zayn. E Liam spera vivamente che il ragazzo continui a stargli intorno perché anche dopo un solo pomeriggio, riesce a immaginarsi sdraiato insieme al moro di fronte ad un fuoco scoppiettante, oppure mentre gli presenta sua madre. Ma Zayn è silenzioso. Un tipo di silenzio dal quale Liam non è convinto di essere attratto, ma forse Zayn è l’eccezione ad ogni ideale immaginario che il castano si è fatto in precedenza. (Il tipo di Liam inizia ad aver bisogno di una sola cosa)

Zayn camminò verso il ponte ma invece di poggiarsi di nuovo lì, guidò Liam fino ad una panchina non molto lontana. Si sedette e indicò il posto vicino al suo, così prese posto vicino a lui timidamente, con le dita fredde e intorpidite a causa del gelato.

Stettero seduti in silenzio per un momento prima che Zayn disse “Vorrei avere il mio blocco da disegno con me!”

Liam lo osservò con la coda dell’occhio. “Disegni?”

L’altro annuì con occhi velati (e Liam riuscì a vedere quel terribile dolore in essi, riguardo il quale non sa se chiedere o meno).

“Cosa ti piace disegnare?” chiese invece tranquillamente, quasi disperato nel tentativo di tenere Zayn lontano dalla malinconia che sembrava inghiottirlo, come una nuvola intorno a lui.

“Persone” rispose Zayn vago, con gli occhi rivolti alla punta degli alberi. Il ruscello dietro di loro correva rumorosamente nel suo corso e Liam desiderava solo poterlo fermare. C’era qualcosa in Zayn di così familiare- qualcosa di un sogno lontano- ma sicuramente frutto della sua immaginazione.

“Zayn” cominciò a parlare, ma quasi diventò piccolo sotto lo sguardo profondo di quello su di lui. (L’aura del ragazzo non smetterà mai di mozzargli il fiato, ne è sicuro). “Cosa” prova di nuovo “noi-noi ci siamo mai incontrati prima?”

Zayn si morse le labbra e strinse i pugni. “Tu cosa credi?”

Liam si fisso le ginocchia tremanti. “No- non penso, almeno. Ma tu mi conosci vero? E io-io credo di conoscerti”.

Zayn sospirò e si piegò su se stesso, come per tenere insieme i suoi pezzi. “Non lo so Liam”.


Liam emise un rantolo di frustrazione. “Sei sempre così pragmatico?”

Zayn continuò a fissare la ghiaia ai suoi piedi. “Non dovresti saperlo?”

“Quindi ci conosciamo”.

Ci fu un lungo momento di silenzio prima che Zayn negasse con la testa. “No, non ci conosciamo”. Liam aprì la bocca per- protestare? Rispondere? Non ne aveva idea, ma Zayn lo fermò di nuovo. “Tu non mi conosci, almeno”.

Liam si mise sulla difensiva perché Zayn sembrava così arrabbiato e ferito e Liam non riusciva a capire cosa avesse fatto di sbagliato perché sembrava quasi che il moro lo stesse accusando di qualcosa. “Mi dispiace” mormorò. Una pausa, poi “Non ha alcun senso”.

Zayn strofinò le ginocchia con mani tremanti. “Molte cose non hanno senso”. E Liam non sa cosa farsene di una risposta del genere, ma Zayn sembra così piccolo e innocente con i capelli scompigliati, e lui ha una voglia matta di stringerlo tra le braccia. Ma più di tutto il moro sembra triste. “Stai bene?” gli chiese allora.

“Si” rispose Zayn con voce incrinata, troppo velocemente, cercando di nascondere il movimento della sua mano che asciugava le lacrime. Liam fu colpito dalla sensazione che, nonostante la sua apparente simpatia e il sorriso pigro e il groviglio di tatuaggi, Zayn fosse una persona molto riservata (e si domandò quindi cosa diavolo stesse facendo lì).

Liam si alzò goffamente e il moro alzò lo sguardo verso di lui. “Sto mandando tutto a puttane vero?”

Ma l’altro scosse la testa- Zayn non avrebbe potuto ‘mandare a puttane’ l’appuntamento anche se avesse voluto. “No, per niente. E’ solo che sembri irritato”.

Zayn sbuffò e si alzo in piedi, avvicinandosi sempre di più al calore del corpo di Liam. “Scusa”.

“Non hai niente di cui scusarti” rispose Liam, con il labbro tra i denti. “Cosa è successo Zayn?”

Zayn sembrò tormentato per un momento su cosa dire o non dire al castano e finalmente disse “Due anni fa, stavo guidando e sono andato a sbattere contro un palo perché non stavo guardando la strada. Ed è successo per una cosa così stupida,Liam. Ero distratto e-” Zayn si interruppe, una mano che passava disperata tra i capelli. “Merda”.

Liam gli lanciò uno sguardo critico, respingendo le lacrime che volevano scendere sul suo viso stanco. “C’era qualcun altro con te, non è vero?” sussurrò.

Zayn rispose con aria distrutta un “Si”.

Il castano esitò prima di fare la domanda successiva. “Loro sono- intendo, loro…”

L’altro rise rumorosamente con amarezza e durezza nel tono, e quel suono arrivò stridulo alle orecchie di Liam, che indietreggiò. “Potevi dirlo”.

Le vene e i capillari di Zayn sono così in rilievo sulla sua pelle, tanto che Liam riesce a vederli tutti, non importa quanto tenti di distogliere lo sguardo.

Quindi decise di guardare a terra e “Mi dispiace” disse. (Lo ha detto talmente tante volte oggi).

A quelle parole il moro scosse la testa. “No, a me dispiace. Era una litigata talmente stupida. Non ricordo nemmeno su cosa”.

E osservando l’espressione distrutta di Zayn e il corpo incurvato, Liam capisce che il moro non ha mai smesso di sentire sulle proprie spalle il peso della colpa, del rimpianto e della sofferenza. 

Improvvisamente Zayn si avvicinò e lo strinse in un abbraccio inaspettato- ed il suo corpo è così caldo e forte sotto il suo tocco- che Liam non sa se fondersi con lui o spingerlo via e nasconderlo dal resto del mondo.

La voce di Zayn arrivò come un sussurrò. “Ti riporto a casa, okay?”

E Liam avrebbe tanto voluto chiedere come il moro sapesse dove viveva- ma ha la sensazione che Zayn sa qualcosa che ancora non è disposto a rivelargli.

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Quando tornarono a casa, la mamma di Liam era fuori a togliere le ultime foglie autunnali e si girò quando sentì cigolare il cancello (Liam si era sentito scosso negli ultimi mesi, ma ultimamente era come se il tempo si fosse fermato).

Karen sorrise loro, “Ciao Zayn.”

Liam farfugliò qualcosa, si allontanò dal ragazzo al suo fianco lasciandogli le mani. Si girò verso di lui, guardandolo con uno sguardo duro, “Come fa a conoscerti?”

Zayn alzò le spalle, “Ci siamo visti qualche volta in giro.”

Ma Liam si avvicinò a lui e strinse le sue mani sulle spalle di Zayn, “Smettila di prendermi in giro” disse frustrato, “Ovviamente sta succedendo qualcosa. E io voglio sapere cosa.”

Liam sentì Karen schiarirsi la gola e lui si allontanò da Zayn, arrossendo. Karen gli regalò un sorriso sbilenco, “Bene. Penso che vi lascerò parlare delle vostre cose” fece un cenno a Zayn. “E’ stato un piacere rivederti Zayn.”

E Zayn si sforzò leggermente a ricambiare “Anche per me, Signora Payne.”

Karen sospirò, “E’ un po’ tutto calmo qui senza di te. Dovresti venire più spesso.”

Zayn guardò Liam in modo insolito, “Speriamo”.

Liam fece un suono incredulo, ma Karen sorrise solamente, “Ciao, Zayn. Ne parleremo meglio al più presto.”

Zayn annuì, “Va bene, a presto.”

Appena Karen chiuse la porte dietro di sé Liam si girò ancora verso Zayn, “Che diavolo sta succedendo.”

Zayn guardò a terra poi si strinse le labbra, rifiutandosi di rispondere.

Liam gli scosse una spalla, “Zayn? Zayn. Mi devi delle spiegazioni.”

Zayn alzò leggermente lo sguardo e Liam fece automaticamente un passo indietro shockato – perché l’agonia negli occhi di Zayn era opprimente e insopportabile. Era orribile e terribile e Liam voleva solo andare sotto terra guardando quegli occhi.

Zayn sospirò leggermente, Liam fece un passo indietro e gli prese un braccio per avvicinarlo a sé – molto a sé – tanto che le loro fronti si toccarono.

Liam sentì il viso arrossire quando la mano di Zayn iniziò a far pressione sulla sua schiena.

“Liam”, Zayn mormorò a bassa voce. Lui sospirò, come sottomesso, “Mi manchi così tanto.” Liam stava per rispondere, ma Zayn lo zittì, “Fammi solo parlare, okay? Fammi.. Fammi- Ascolta okay, Li.”

Liam annuì in silenzio, curioso.

Zayn rimase zitto per un po’, respirando affannosamente, i suoi capelli solleticavano la spalla di Liam nel punto in cui era appoggiata la sua testa. Liam stava per riporgere la stessa domanda, quando sentì le lacrime scendere lungo il suo braccio.

“Zay-“

“No,” Zayn lo strinse a se mettendo le braccia attorno ai fianchi di Liam, “Tanto non te lo ricorderai comunque.” Disse con un tono amaro, come disgustato di sé, “Cosa importa?”

Liam cercò di liberarsi dalla presa di Zayn per guardarlo in faccia, ma lui lo teneva saldamente stretto a sé – aveva le braccia calorose e il viso bagnato.

“Io non capisco.”

Zayn soffocò una triste risata, “Perché diavolo vuoi sapere? Non ha senso.”

Liam sentì qualcosa dentro di lui sprofondare.

Zayn continuò, “E’ colpa mia in realtà.. Se avessi fatto attenzione, le cose sarebbero molto diverse adesso.”

Si sentì incastrato in quel momento – confessare in modo diretto senza lacune o sovrapposizioni.

“Intendi dire-“ Sussurrò Liam.

“Si,” Zayn si strinse di più verso Liam tanto che gli mancò il respiro (ma ha la sensazione che le braccia di Zayn non fossero l’unica cosa che lo soffocasse).

“E tu sei-“

“Si,” Zayn rispose ancora sussurrando. “Semplicemente tu non ricordi, non ricordi mai.”

Liam ingoiò il nodo che gli si era creato in gola e forzò un sorriso, “Lo sapevo.. che c’era qualcosa di te..”

“Qualcosa di familiare, intendi?”

Liam annuì, indietreggiò e questa volta Zayn lo lasciò andare. Lo guardava come se fosse stato un nucleo frastagliato e in frantumi e non poteva sentirsi più dispiaciuto, non quando per lui Zayn era come l’asse inclinato del suo mondo che gli era stato strappato da sotto i piedi e costretto a girare in una direzione opposta.

Qualcosa lo risvegliò dai suoi pensieri, “Zayn, da quanto? Voglio dire, oddio..”

“Due anni,” Zayn tentava di evitare i suoi occhi e qualcosa in quella risposta colpì lo stomaco di Liam.

“Ma perché?”

Zayn  abbassò lo sguardo verso le sue scarpe, “Provo una specie di amore per te. Ed è difficile dimenticarlo quando ti vedo ogni giorno.”

Liam si passò una mano tra i capelli, le lacrime gli stavano bruciando gli angoli degli occhi. “Questo succede ogni giorno?”

Zayn alzò le spalle disinvolto, come se quelle parole non avessero alcun peso, “Nah. Questo è un buon giorno. Penso che qualche volta ti spavento e quindi non vuoi parlarmi.” Si fermò un momento, “La maggior parte delle volte mi chiedi solo di andare via da un’altra parte,” alzò le spalle facendo un sorriso triste, “che devo ammettere, mi fa sentire abbastanza bene.”

Liam lo guardò incredulo, “Ma se rimarrà tutto così per sempre? Allora cosa succederà, Zayn?”

Zayn gli prese la mano, “Non lo so. Preferisco pensare che guarirai un giorno.”

Rimasero un momento in silenzio, Liam abbassò lo sguardo guardando la brina fissarsi sull’erba.

“Zayn?”

“Si?” Strinse le dita della sua mano con quelle di Liam.

“Oggi non è San Valentino, vero?”

Zayn ridacchiò dolcemente, “No, ma tu pensi che lo sia.” Si fermò, “Tu pensi sempre che lo sia.”

Liam faticava a trattenere le lacrime, “Che giorno è allora? Quanti anni ho? Zayn..”

Si morse il labbro e rispose, “E’ il 7 ottobre del 2017 e tu hai 21 anni, Liam.” Iniziò a calciare contro il terreno violentemente, “Sono così fottutamente dispiaciuto, Li..”

Liam sentì una lacrima scendergli e cercò di trattenere tutte le altre in gola, “Ma io-“

Zayn baciò la mano di Liam, “Non hai più diciannove anni.”

Gli occhi di Liam divennero violenti, “E se non sto dormendo allora cos’ho?”

Zayn scosse la testa, purtroppo loro avevano già avuto quella conversazione (e Liam non ne aveva la minima idea). “Amnesia globale transitoria.”

“Che cosa significa?”

“E’ quando il cervello di qualcuno va sotto shock, non puoi conservare nuovi ricordi.”

Liam ingoiò sempre con più fatica il nodo che tratteneva in gola. “Allora è così.. Sarò per sempre così?”

Zayn sospirò e baciò di nuovo la sua mano, le nocche di Liam, “Dicono che un giorno finirà.”

Un giorno?”

“Non sanno per quanto tempo durerà.” Fu Zayn ad ingoiare il nodo in gola, “Non posso tipo.. provare a farti ricordare qualcosa. Con i tuoi tempi riprenderai a stare bene.”

Liam sentì le lacrime colargli lungo le guance e le dita di Zayn gli asciugavano il volto (e Liam si chiede com’era la sua vita con Zayn al suo fianco, quando si svegliava la mattina, sotto la doccia, sempre con il batticuore), “Che succederà se non guarirò mai?” Liam non voleva far sentire la sua voce così spezzata, perché non può essere quello meno felice tra i due.

Zayn prese il viso di Liam con entrambe le mani, “Guarirai Li. Guarirai. Tutti guariscono. Ci vuole- ci vuole solo tempo.”

Liam si scostò leggermente perché gli girava la testa. Le mani di Zayn erano calde, ma sapevano di sigarette bruciate e Liam voleva capire, nonostante tutto, quale parte del suo corpo voleva che Zayn toccasse di più. “Ma quando? Quando guarirò?”

“Tutto andrà bene come una volta e potrò-“ La voce di Zayn si ruppe e tossì leggermente.

Liam strinse le mani a pugno, “Cosa succederà se guarirò fra dieci.. venti anni, fino ad allora? Continuerò a pensare di avere diciannove anni e Dio, poi che succederà?” Liam non può far a meno di sentirsi risentito, non da Zayn, ma dalla situazione in generale. Perché non è giusto, nulla è giusto, ma sa che rimarrà bloccato ad ogni modo. Stranamente sperò che Zayn non fosse solo un ricordo temporaneo.

“Sarò qui.” Disse Zayn dolcemente.

La voce di Liam era rotta, “Solo perché pensi di doverlo fare.”

Zayn lo avvicinò a sé prendendolo per i polsi, “Perché voglio.” Le loro dita si intrecciarono e Liam fu scosso da un brivido, perché per lui Zayn era quasi irreale. Lui era tutto quello che Liam non sapeva di volere, e ora che lo aveva, non voleva lasciarlo andare, ma si domanda se abbia davvero la possibilità di una scelta.

Sorrise a Zayn, che tratteneva le lacrime, e Liam è stanco e triste a furia di vedere Zayn piangere, e pensa che i suoi occhi invece non potrebbero essere di conforto per lui. “Non voglio dimenticarti.”

Zayn vorrebbe rispondere, ma Liam continua “Mi- Mi piaci Zayn. Mi piaci davvero. E vorrei che tu-“ Ma Liam non sa veramente cosa vuole da lui. Non l’ha mai saputo.

Zayn lo baciò appassionatamente e Liam sentì le ginocchia cedergli quando percepì la lingua di Zayn intrecciarsi con la sua.

“Questa è la prima volta che mi dici qualcosa del genere,” Disse, riprendendo un respiro regolare. E c’è qualcosa di luminoso, che luccica nei suoi occhi.

Liam lo strinse a se, “Non voglio dimenticarti. Non dimenticherò.”

Zayn tornò a sembrare fragile e triste, e ricominciò a baciarlo senza aggiungere nessun altra parola.

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Liam lo vide per la prima volta il giorno di San Valentino, in piedi sul ponte sopra il piccolo lago dietro la sua casa, appoggiato contro il bordo, rischiando quasi di ribaltarsi.

 

“Mi scusi” la voce di Liam suonò più forte di quanto avesse immaginato e sussultò.

 

Il ragazzo si girò bruscamente al sentire la sua voce e Liam riuscì a captare un senso di riconoscimento nei suoi occhi e non riusciva a capirne il motivo; era sicuro di non aver mai visto il ragazzo prima d’ora (perché con quegli occhi e con quegli zigomi, è sicuro che lo avrebbe ricordato).

 

"Si?", la sua voce era roca e Liam riuscì a vedere delle lacrime scorrere sulle guance abbronzate. Si spostò a disagio.

 

Liam scosse la testa, improvvisamente timido, (rendendosi conto che questo potrebbe essere stato un brutto momento), "Niente, è solo che- Eri veramente vicino al bordo e -"

 

Qualcosa divampò negli occhi del ragazzo e sorrise leggermente.

"Nessun problema" esitò, "Sono Zayn."

 

 

 

 

NOTE FINALI:

 

Giulia: Ho letto questa os la prima volta qualche mese fa, era notte e girovagavo su AO3 in cerca di qualcosa da leggere, e mi sono imbattuta in questa. L'idea di tradurla è stata istantanea, e ringrazio infinitamente l'autrice per avermi dato il permesso! Ringrazio anche Federica e Aurora (le mie due colleghe, ahah) che hanno deciso di aiutarmi con la traduzione, e ringrazio anche Ilaria, che ci ha betato la storia c: Il ringraziamento finale va ovviamente ai membri del gruppo facebook "Ziam is the w(g)ay". Grazie di tutto, e spero che come noi anche voi abbiate apprezzato la storia.

Federica: Heyla! Sono molto contenta che tu sia arrivata/o fino alla fine a leggere questa os che a nostra opinione è molto bella! E' stato un parto tradurla, ma ne è valsa la pena e spero vi sia piaciuta

 

Aurora: ---

   
 
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