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Autore: Cloud394    28/07/2014    0 recensioni
Durante i meravigliosi anni '60, Eleanor è sola come tanti giovani ragazzi di quell'epoca, vuole essere indipendente, cerca la libertà così dalla romantica Parigi migra a Londra in cerca di libertà, uguaglianza ma soprattutto di sé stessa.
**Avviso**
La storia non è originale, ho fatto un errore. Questa è una fanfiction sui Beatles, spero che non mi segnaliate la storia e spero anche che se c'è qualche fan dei Beatles potesse leggerla. Grazie mille
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Diversamente da tutte le volte che registriamo,non siamo ad Abbey Road, ma siamo nella cantina di Ringo che gli ho appena affittato, ovviamente quel tirchione vuole i soldi, ma gli vogliamo bene lo stesso. Visto che oggi il povero Ringo non suona mi sembrava il minimo.. Ma assiste comunque alla registrazione della canzone di Revolver, dopotutto devo anche ringraziarlo perchè mi ha aiutato nello scrivere la canzone. George e John hanno insistito nell'essere presente nel coro. Solo gli altri del gruppo e Brian sanno a chi è dedicata la canzone, non voglio che sia di dominio pubblico, la voglio tenere solo per me, forse solo Pattie sa tutto ma penso che anche lei manterrá la parola.
I violini sono accerchiati in un angolo, il coro con John e George sono dall'altra parte, lancio uno sguardo a John. Lui alza il sopracciglio da sopra gli occhiali, guardo George, mi sorride e mi fa un occhiolino, ridacchio
-Paul stiamo registrando! Per favore!-
-Scusate- dico guardandomi attorno dondolando
Insieme ai violini parto io sul microfono, siamo tutti senza i nostri soliti strumenti, mi guardo i polpastrelli consunti e inizio il mio canto liberatorio e nostalgico.
-Ah, look at all the lonely people
Ah, look at all the lonely people

Eleanor Rigby, picks up the rice
In the church where a wedding has been
Lives in a dream
Waits at the window, wearing the face
That she keeps in a jar by the door
Who is it for?

All the lonely people
Where do they all come from?
All the lonely people
Where do they all belong?

Father McKenzie, writing the words
Of a sermon that no one will hear
No one comes near
Look at him working, darning his socks
In the night when there's nobody there
What does he care? 

All the lonely people
Where do they all come from?
All the lonely people
Where do they all belong?

Ah, look at all the lonely people
Ah, look at all the lonely people

Eleanor Rigby, died in the church
And was buried along with her name
Nobody came
Father McKenzie, wiping the dirt
From his hands as he walks from the grave
No one was saved

All the lonely people
Where do they all come from?
All the lonely people
Where do they all belong?
-
Mentre canto, stringo nella tasca una cosa di lana, piccola. Finisco di cantare, tiro fuori di nascosto l'oggetto misterioso, un calzino. Un calzino per neonato che ho fatto durante questo mese, lo guardo: è verde smeraldo come gli occhi di Eleanor
-Abbiamo fatto proprio bene a Cambiare quel "McCartney" in "McKenzie" sembrava troppo personale poi, sai quegli scaramantici che creano castelli in aria, fra un po' si inventeranno che tu sei morto!-dice George Martin ridendo esce dal gruppo degli archi
-sarebbe originale questa cosa di Paul- dice John  mettendo la mano sotto il mento e con uno sguardo fuggiasco -Johnny facciamo che adesso ti sgozzo io?- dico mettendogli le mani sul collo fingendo di strozzarlo.
-ci vediamo domani puntali!- dice urlando Brian
-Si..si..- rispondiamo in coro noi, io e John andiamo a casa sua anche se è più vicina la mia di casa.

Casa Lennon
-Quindi con Jane che farai?-
-Non lo so, non me ne frega più niente-
-anche se un giorno dovreste sposarvi?-
-chi vivrà vedrá Johnny..mi sembra strano che tu mi faccia queste domande. Sei tu quello che prende la vita come va.-
-Appunto sono io quello che fa domande a te-
-John Wiston Lennon, sono quasi 9 anni che ti conosco e non credo che i comuni esseri umani ti capiranno mai-
-Cosa farai quando ti chiederanno dell'origine di Eleanor Rigby?-
-Certamente dirò che tu non ti sei sprecato manco per una strofa-
-Invece io dirò di aver scritto come minimo il 70% della canzone-
-stronzo come sempre eh Lennon?-
John mi guarda inspirando del fumo con le gambe accavallate sulla poltrona
-Tu sei una testa di cazzo McCartney.-
Il Piccolo Julian di tre anni nascosto dietro il divano, appare improvvisamente sbattendo il piede per terra urlando "BOO!", nel caos di fogli di suo padre faccio finta di spaventarmi e Julian si mette a ridere
-Hey Jules!- dico rincorrendolo e prendendolo in braccio, lui contrariato si dimena e io me lo carico tra le braccia, i capelli lisci scompigliati.
-Julian non fare come tuo papá, anche se sei lui in miniatura- dico a Julian ridendo
-Zio, papá è bravo?- dice lui appoggiandosi sulla mia spalla
-Bella domanda Julian-dico ridendo
-Ti rispondo la prossima volta ora devo andare- dico poggiando Julian sul divano
-Ciao Johnny, ciao Julian!- lui non mi risponde, continua a fumare ignorandomi mente Julian mi saluta muovendo la mano.
Non mi sarebbe dispiaciuto diventare padre, tiro fuori il calzino, rivedo mio figlio mai nato nel piccolo Julian, anche se la madre era Eleanor, li avrei amati entrambi.. Jane? Per Eleanor l'avrei fatto. Anche perché Jane, io non la amo, in effetti Elean non è la prima persona con cui stavo, ma quando la conobbi lasciai le altre. So di essere uno stronzo, ma 'Yesterday' la scrissi pensando a Eleanor, nonostante le sue precendenti e Jane. E' una delle poche persone che io abbia mai amato, quando mi disse del bambino ero davvero felice. Non mi sono mai ripreso del tutto dalla sua morte, ma non posso rallentare gli altri, non è giusto. Quando i suoi occhi si scontrarono con i miei, mi sono reso conto di non averle detto tutto quello che provavo davvero, avrei voluto dirle..bè adesso a pensarci non mi vengono le parole giuste, ma le ho pensate da più di un mese, se dovessi scriverle una lettera sarebbe così:
"Hey Honey, mi sarebbe tanto piaciuto tenere inbraccio nostro figlio, avrei acconsentito a dargli il nome dei tuoi fratelli, magari un giorno saresti stata tu ad accompagnarmi sul palco, alle prèmiere. Quante altre canzoni ti avrei dedicato, con quanta gioia avrei guardato il tuo viso di prima mattina, con i tuoi lunghissimi capelli scompigliati e con i tuoi occhi verdi smeraldo che mi guardando sottili tra le fessure, i tuoi occhi ancora sui miei, le tue mani che mi sfiorano delicate, mi manchi, mi manca la tua voce, mi mancano i tuoi respiri sulla pelle.. mi sarebbe piaciuto fare a turno di notte per cullare il piccolo, mi sarebbe piaciuto abbracciarti ogni notte, mi sarebbe piaciuto rimanere notti intere abbracciati, ammirarti mentre disegni con fermezza, ma purtroppo questo non è potuto accadere"
-Eleanor..anche io sono felice di aver ballato con te-
Dico asciugandomi le lacrime. Mi siedo sulla nostra panchina dell'Hyde Park, raggomitolandomi su me stesso

___Spazio Autrice___
Mi dispiace di aver fatto un errore terribilmente grande nella categoria,mi dispiace davvero tanto.. Vorrei ringraziare infinitamente la mia editor  Jennifer_Mockingjay che in questo ultimo periodo mi aiutato un sacco.. vorrei ringraziare tutte quelle persone che hanno letto il primo capitolo,mi dispiace che non abbiano continuato a leggerla..ringrazio i recensori,le ragazze che seguono assiduamente questa storia a cui tengo un sacco. Spero che vi abbia preso come ha appassionato me,per il resto scriverò altre storie che spero leggerete,vi ringrazio tanto! E non dimenticatevi di recensire anche questo capitolo!

  
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