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Autore: kbonny    28/07/2014    2 recensioni
A volte nella tua vita accadono cose che non puoi minimamente immaginare o prevedere. Cose che la vita può sconvolgertela, ma anche cambiartela, migliorarla, renderla unica e meravigliosa.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Kate e Castle erano intenti ad esaminare la lavagna del delitto. Avevano parlato coi familiari della vittima, i colleghi e i dipendenti ma non era emerso nulla che potesse aiutare le indagini.
- Continuo a non capire come sia possibile che nessuno abbia visto nulla- disse la detective pensando ad alta voce.
- Sono d’accordo.  Se riconsideriamo poi il luogo del ritrovo, è ancora più strano- aggiunse lo scrittore.
- Vero. Ma abbiamo novità- gli informò Ryan giungendo verso di loro con un post-it in mano –Esposito ha parlato proprio un attimo fa con una signora, certa Margaret Green. E’ una specie di veggente. Ha un negozio di oggetti contro il malocchio e la sfortuna grande come uno sgabuzzino lungo la strada. Pensate che l’informazione gli è costata 50 $ in una bambola voodoo.- ridacchiò –Comunque ne è valsa la pena-
- Davvero? E cosa ci ha svelato la vecchia signora che legge dalle sfere di cristallo?- chiese incuriosito Castle.
- Pare che la signora abbia visto un furgone bianco aggirarsi lungo la via e restare parcheggiato qualche ora, con il conducente a bordo, proprio vicino a dove  stato rinvenuto il corpo.-
- Come mai si è fatta viva solo adesso?- domandò la detective un po’ scettica.
- Dice che lei non parla volentieri con la polizia-
- Oppure doveva leggere sulle carte magiche se il suo gesto le avrebbe portato sfortuna- sghignazzò lo scrittore.
- E’ riuscita a vedere che guidava?- si informò Kate ignorando quell’uscita.
- No, ma abbiamo qualcosa di meglio. Ha trascritto la targa del mezzo-
- Perspicace la vecchia strega- commentò Castle.
In quel momento il cellulare di Beckett emise un lieve bip, segno dell’arrivo di un messaggio.
-Già. Comunque ho già detto tutto a Tori, sta facendo una ricerca per capire a chi è intestato il mezzo, e sta anche controllando le telecamere del traffico. Forse riusciamo a recuperare parte del tragitto percorso.-
- Ok Ryan. Con Esposito continuate su questa pista. Io e Castle scendiamo in obitorio, Permatter ha qualcosa per noi-
 
- Come vi accennavo la ferita sul collo è la causa della morte.- disse il medico legale- Aveva bevuto parecchio, nel sangue gli ho trovato un tasso alcolico piuttosto elevato-
- Guarda qua.- notò lo scrittore indicando alcuni piccoli lividi sul corpo – Il nostro amico deve anche aver fatto lezioni di boxe con qualcuno-
- Fa sempre lo spiritoso lei, eh? In effetti, lezioni o meno, ha sicuramente tentato di difendersi, ma invano, visto che era praticamente ubriaco.- Aggiunse Permatter.
- Scusi, ma ci ha chiamato solo per questo?- si fece sfuggire lo scrittore.
- Castle!- lo rimproverò la detective.
- No, per la sua gioia c’è dell’altro Signor Castle! Ho trovato alcune tracce di terra sotto la suola delle scarpe, e per precauzione le ho fatte analizzare dalla scientifica. Dagli esami risulta proveniente da una zona ricca d’erba e parzialmente paludosa-
- Hanno qualche idea di dove possa trovarsi un terreno simile?- Gli domandò Kate.
- Abbiamo di meglio- disse il dottore- Ecco il luogo esatto in cui si è recato il nostro defunto Sig.Gibbs-  concluse porgendo alla donna una foto satellitare di un angolo di Central Park.-
 
Dopo aver esaminato il punto indicato da Permatter, Kate e la sua squadra riuscirono a stabilire che quello era il luogo del delitto: numerose chiazze di sangue erano sparse un po’ ovunque nel raggio di alcuni metri, ed erano state malamente coperte con foglie e terriccio. Inoltre avevano anche riscontrato delle tracce di pneumatici che corrispondevano al furgone indicato dalla testimone-veggente.
-Esposito, Tori  ha qualche novità sul furgone?- domandò la detective in serata mentre controllava alcuni tabulati telefonici.
- Non molto: il mezzo apparteneva a una ditta di noleggio che l’ha poi venduto tre anni fa quando la società è andata in bancarotta. Da allora ha cambiato diversi proprietari. L’ultimo è un certo Sig. Talder, che però è deceduto per infarto sei mesi fa. Non aveva moglie ne figli,e da allora il furgone vaga indisturbato con un proprietario anonimo.-
-Ragazzi, per oggi può bastare così- intervenne il capitano Gates che aveva silenziosamente assistito alla conversazione. – Andate a casa a riposare, e chissà che domattina venga fuori qualcosa di nuovo-
 
 
Dopo una movimentata giornata di lavoro, quella sera Emily era intenta a fare il bucato quando il cellulare le squillò.
-Ciao sono io- disse una gentile voce maschile.
- Ehi, da quando ti lasciano telefonare?- domandò Emily con un sorriso a 32 denti.
 - In effetti non potrei. Mi sono imboscato nell’ufficio del capo. Brian mi sta facendo da palo, ma ho solo un minutino-ino..-
- Stai attento, non vorrei che ti spedissero indietro per una bravata- lo ammonì dolcemente la ragazza.
- No, stai tranquilla. Avevo solo voglia di sentirti. Ieri mi sembravi parecchio giù-
- Si, non ero al top. Spero solo che accada qualcosa, anche se ci vorrebbe un miracolo-
- Si è poi fatto sentire?-
- Purtroppo no, Ma in un certo senso lo capisco.-
Il ragazzo annuì come se Emily potesse vederlo.- Ok. Senti piccola, devo andare. Se ci sono novità scrivimi. Appena posso poi, mi faccio vivo io.-
-Va bene. Ci sentiamo. Stai attento-
- Sempre. Un bacio-
-Anche a te.- Lo salutò Emily riattaccando il telefono.
 
 
Al distretto, il giorno seguente,la tarda mattinata effettivamente portò dei risultati.
-Signori, ci sono novità!- esordì Esposito avvicinandosi alla scrivania di Kate. – Incrociando i filmati delle telecamere del traffico abbiamo scoperto che ultimamente il furgone è guidato da questa donna, Allison Carter - disse appendendo la foto sulla lavagna.
- Sbaglio o quel nome mi ricorda qualcosa?- domandò Castle.
-Già, è una delle dipendenti di Gibbs.- concordò Kate. – Com’è entrata in possesso di quel mezzo?-
-Il Sig. Talder glielo ha ceduto a titolo gratuito poco prima di morire. Peccato che non hanno mai fatto il passaggio di proprietà-
- Ok. Esposito andate a prenderla, e vediamo cos’ha di nuovo da raccontarci-
 
-Ve l’ho già detto, non ho ucciso io il Gibbs!- ripeté per l’ennesima volta la signora Carter.
- Allison, abbiamo trovato tracce di sangue sul suo furgone, che appartengono al suo capo. - fece notare la detective. – Come lo spiega?-
- Non lo so!- esclamò la donna esasperata.
- Dove si trovava lunedì fra mezzanotte e le tre?-
La donna sbuffò nuovamente - A casa. A dormire. Avevo il turno delle nove.-
- Qualcuno può confermare?-
- Sono single, quindi no, non può confermarlo nessuno-
-Qualcun altro ha accesso al furgone oltre a lei- chiese Kate.
- No, lo uso qualche volta per consegnare dei lavori che termino a casa, ma nulla di più. Anche se…
- Anche se?- la incoraggiò Castle a continuare.
- Un paio di volte l’ho prestato a Jason.- mormorò pensierosa.
- Chi è Jason?- domandò la detective.
- Il mio coinquilino.-
 
- Jason Foster. 35 anni, qualche precedente per furto e rissa. Da cinque anni la sua fedina è immacolata.- Elencò Ryan leggendo il fascicolo dell’uomo, mentre con la detective e lo scrittore scrutavano il sospettato al di la del vetro della sala interrogatori.
- Avete trovato qualcosa che lo colleghi alla vittima?- si informò Kate.
- Esposito sta controllando. Appena sappiamo qualcosa ti avvisiamo-
 
L’interrogatorio durò più del previsto e l’uomo oltre ad aver ammesso di aver talvolta fatto uso del furgone, si riteneva estraneo ai fatti.
- La sua inquilina dice di non aver usato il mezzo la notte di lunedì perché dormiva. Può confermare o smentire?- continuò Beckett.
- Non saprei, sa non dormo nel suo stesso letto- rispose con ghignando Foster.
Un discreto toc-toc fece voltare a detective.
-Tieni, abbiamo qualcosa- mormorò Esposito lasciandole un fascicolo.
Kate lo esaminò e senza batter ciglia si rivolse al sospettato.
-Suo fratello Alan ha lavorato nella ditta di Gibbs, non è vero?-
Il sorriso beffardo di Foster si spense.
-Qua c’è scritto che ha avuto un incidente sul lavoro, e che è deceduto a seguito delle ferite riportate dopo qualche giorno.-
- Non si azzardi a parlare di Alan- disse furioso l’uomo.
- Un difetto del macchinario, ma a quanto pare Gibbs, ha messo tutto a tacere. Immagino debba essere stato un duro colpo per lei-
- Quel bastardo meritava di morire!- esplose l’uomo.
- Cos’è successo due giorno fa?-
Foster sbuffò capendo di essere ormai giunto al traguardo della sua farsa. – Ho provato più volte a parlare con Gibbs. Avevo scoperto che l’incidente di Alan, era stato causato da una sua negligenza. Quel macchinario dava problemi da molto tempo, ma Gibbs se n’era sempre fregato. Così quando ho scoperto la verità mi sono avvicinato a lui. Prima abitando con una sua dipendente e tastando il terreno, poi agendo.  Gli ho dato appuntamento a Central Park, proponendogli uno scambio: il mio silenzio sulla verità in cambio di un posto di lavoro nella ditta-
- A quanto pare non ha accettato- constatò la detective.
Foster scosse la testa.- Si è presentato ubriaco marcio e poi ha detto che di mio fratello non gliene era mai fregato nulla. Non ci ho più visto, abbiamo iniziato a litigare e alla fine gli ho sparato quel colpo alla gola.
Ho caricato il corpo sul furgone di Allison e sono andato a quel vicolo. Ho atteso alcune ore, e poi ho gettato il corpo a terra, mentre passava un camion dei rifiuti. Mi sono affiancato a lui e sono andato via.-   
 
-Sai, nonostante il caso sia concluso, ancora non capisco come mai hanno trovato il corpo così tardi.- osservò lo scrittore mentre aiutava la detective a svuotare la lavagna e a riporre il tutto in uno scatolone.
- Oh, ma lo sappiamo- sorrise la detective.
- Mi prendi in giro?-
- No. I ragazzi hanno fatto una nuova chiacchierata con la signora Margaret. Ha visto il corpo verso le sei del mattino, ma lo ha coperto con una busta nera della spazzatura, per poi levarla qualche ora dopo. E,  trovandosi il corpo vicino ai cassonetti, imbustato ovviamente non ha destato alcun sospetto ai passanti .- lo informò Kate.
- E perché l’avrebbe fatto?-
- A suo dire, perché doveva controllare che gli astri non le procurassero sfortuna per quel malaugurato ritrovamento-
- Caspita…lo ammetto, io ne dico tante di fesserie, e stavolta la vecchia strega mi ha eguagliato.-
 
 
Il mattino seguente Kate iniziò a stilare il rapporto del caso, ma un improvviso pensiero le attraversò la mente: suo padre. Non l’aveva più sentito da quel suo strano incontro, e decise che era giunto il momento di chiarire con lui.






Salve a tutti!
Scusate il ritardo, il lavoro mi ha un po' tagliato i tempi.
Questo capitolo è un po' di passaggio, giusto per chiudere il capitolo omicidio ( cavoli, che giri di parole), perchè mi sembrava brutto lasciarlo in sospeso.
Comunque sia, dal prossimo tornerò a concntrare l'attenzione sulla storia di Emily.
A resto
B.
  
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