Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: simone93monte    29/07/2014    0 recensioni
Il ricordo di colei che il protagonista amò in gioventù e che forse egli ancora ama genera in lui un flusso di coscienza
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ero in viaggio come ogni sera su quel vecchio pullman, circondato dallo scricchiolio del sedile che ad ogni mio movimento pugnalava le mie orecchie e dal brusio degli altri passeggeri che mi impedivano di vivere la tranquillità del mio viaggio, eppure era un bel viaggio, infatti come ogni sera, superato il ponticciolo che permetteva di superare il fiumiciattolo che si trovava tra la scuola e casa mia, avveniva quell'evento, quel periodico raggio di sole che illuminava la notte che invece circondava tutto il resto, tutto tranna lei, lei no, in quella notte buia, in quella fermata oscura lei era sempre illuminata da un singolo raggio di luna, un raggio che traspariva anche dalle nubi più spesse nelle notti più burrascose, e ogni volta una burrasca si scatenava nel mio petto, un turbine gelato che partiva dal mio stomaco per poi salire e scaldarmi il cuore, ogni volta come se fosse la prima volta, ogni volta temendo di non vederla salire, ogni volta con la paura di non vedere nient'altro che buio in quella sperduta fermata, nient'altro che buio, ma sempre quella luce mi faceva brillare gli occhi come se fossero il fuoco della passione che divampava nel mio petto, sempre quell'unico raggio di luna attraversava il finestrino per colpire proprio me, che ero sempre seduto al solito posto, sperando che come al solito lei si sedesse sul posto accanto al mio per poterle tirare una timida occhiata, forse ricambiata da quel sorriso che sembrava apparire sul suo volto illuminando il mio cuore con quel calore che solo l'amore può dare, eppure mai una parola tra me e lei, mai un vero saluto, mai nulla in più di quel fugace sguardo che come pugnale trafiggeva il mio cuore ogni singola volta, ogni volta portavo con me una nuova ferita, un nuovo segno di quel segreto amore, malinconia che nel cuore mio sempre più grande era, nella mia mente sempre più forte, sì, sì cresceva insieme a quel dolore che solo un innamorato conosce, che solo un innamorato comprende, quella sensazione di inadeguatezza, quella certezza di non poter in nessun modo meritare non uno sguardo dell'amata, non una parola, figurarsi il suo amore, quello era impossibile non prima che ogni singola favella della volta che tutto sovrasta sarà caduta in questo eterno pianto di stelle che mi accompagna , non prima di allora lei potrà innamorarsi di me, questi i pensieri che vorticosi si sviluppano nella mia testa ogni volta che il mio sguardo si imbatteva nel suo, ogni volta che il mio si imbatteva nei suoi occhi castani, quegli occhi che da soli valevano mille giorni di solitudine, quel gelo, insieme malinconia e piacere intenso ma breve, breve come é breve uno sguardo, ogni singola volta pronto ad esprimere tutto ciò e ogni singola volta con le labbra congelate, incapace di esprimere tutto ciò, e se man mano qualche parola venne, insieme a brevi discorsi che mi spingevano ad amarla ancora più, discorsi su argomenti per lo più scolastici, mai troppo personali, man mano diventai simile ad un amico nel mio tacito ascoltare, per il semplice piacere di sentire la sua voce, di poterla guardare da vicino, di poter immaginare un giorno in cui avrei saputo parlarle col cuore, incontrare il suo sguardo e finalmente baciarla, ma tuttora quel giorno non viene, mi sembra sempre più lontano, ormai vicine ad un bivio le nostre strade sono, e difficili da unificare, eppure negli ultimi giorni questa piccola possibilità mi sembra essere più vicina, per quanto infinitamente lontana, e forse sotto un bel sole, tra grandi prati potrò dire tutto ciò, e forse una risposta riceverò, forse, probabilmente no, e all'ombra di quel sole, questo cuore troverà pace, oramai qualsiasi dolore sarebbe meglio infatti di questo sentimento che mi strugge, e il dolore del rifiuto potrebbe distruggere questo sentimento dal quale non vedo via d'uscita, nessuna via, se non amore, o rifiuto, o morte, la morte liberatrice, che sola potrà darmi pace, che sola potrà domare il cuore mio che nel petto batte e combatte contro la mia misera timidezza, e forse un giorno ti sarò accanto e ti terrò stretta a me, e potrò godere del tuo bel sorriso ogni giorno ma non ora, ora solo sono, su questo tristo pullman, tu non ci sei, quel posto accanto a me é vuoto, riempito solo da questi miei pensieri, riempito solo dalle mille lacrime che mi riempiono il cuore, occupato, aspettando solo te, dal mio vecchio borsone, e mentre tutto ciò mi cattura e il buio sembra riempirmi dentro, un singolo raggio di sole mi illumina il cuore.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: simone93monte