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Autore: marikamoreschi    29/07/2014    0 recensioni
Hope,Kyle,Chad,Emily,Cecilia. 17 anni. Tutta la vita davanti.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Sentiva gli occhi dei suoi compagni addosso,li sentiva che gli bruciavano il viso e la schiena. Si chiedevano se fosse lui davvero,se era tornato o se era solo di passaggio,molti si chiedevano semplicemente se fosse il caso di salutarlo.

Kyle stava in silenzio,cercava di concentrarsi sulla musica nelle orecchie,scriveva mentalmente le note e le vedeva nelle sue mani sulla sua Jessica. Ogni tentativo di distrazione fallì quando si accorse che a pochi metri c'era la fermata di Emily. Una strana sensazione gli strinse lo stomaco. In pochi secondi le porte dell'autobus si aprirono,Kyle si voltò. Si ritrovò con gli occhi neri di Emily dentro di lui,quello sguardo lo svuotava e non ce la fece a sostenerlo. Quando smise di fissarsi le scarpe,Emily era seduta al solito posto a parlare con una ragazza dai capelli rossi che Kyle non conosceva,o della quale non si ricordava. Comunque non importava.

Chissà quante cose erano cambiate in quegli otto mesi. Chissà se i suoi migliori amici si riunivano ancora sul solito muretto,se Chad era ancora innamorato della professoressa di latino,se quella professoressa c'era ancora,se Jake si era diplomato e se stava ancora con Emily. Chissà se Emily voleva ancora fare la stilista,se Kevin aveva ancora la miglior erba della San Kristine,e se Hope era acora così bella.

Chissà se si amavano ancora.

Non ci aveva pensato in questi ultimi mesi,ma quando suo padre gli aveva detto "Non posso più pagare la retta,torni alla San Kristine" Hope era stata il suo primo pensiero. Il suo nome era tornato a galla,dopo essere stato affogato con la forza.

Quello di Cecilia era il secondo nome che gli era venuto in mente. Aveva pensato "Come cazzo glielo spiego?".

Si era messo davanti allo specchio e si era preparato tutto un discorso sull'amore e sulla distanza,ma alla fine l'unica cosa che gli era uscita era stata:

«Mio padre è un coglione e ha combinato un cazzo di casino. Insomma si è fatto licenziare e devo tornare alla San Kristine perchè non ha più una lira.»

Cecilia lo aveva abbracciato forte,e lui non aveva ben capito il perchè. E quando,la sera,avevano fatto l'amore nella soffitta di casa sua,gli era tornata in mente la sua prima volta con Hope nella soffitta dei suoi nonni. E si era sentito un pò in colpa quando dovette pensare alle mani di Hope sul suo corpo,per mantenere l'erezione.

È che fare l'amore con Cecilia era completamente diverso,sembrava tutto più delicato e poetico,e a lui piaceva,ma un uomo ha bisogno anche d'altro.

La fermata arrivò e lui scese per ultimo,assicurandosi che Emily fosse abbastanza lontana. Avrebbe voluto che fosse tutto come prima,avrebbe voluto correre con lei perchè erano in ritardo,chiederle cosa aveva fatto nel weekend,e ascoltare "wherever you'll go" con lei sul muretto. Ma non era tutto come prima,era tutto diverso,per colpa sua. Perchè lui li aveva lasciati senza dirgli nulla,e non aveva risposto alle loro telefonate finchè non si erano stancati di fargliele.

Come prevedibile,appena mise un piede dentro al cancello,tutti si voltarono e si azzittirono.

Kyle nella sua mente tentava di rifare con Jessica l'assolo di chitarra in 'too much love will kill you'.

Si voltò verso l'angolo dove abitualmente si riunivano i secchioni,pensò che era l'unico posto dove avrebbe potuto guardare senza sentirsi osservato. Insomma,a quelli là interessavano solo la scienza e i video games. Quando si voltò,vide Sam,una ragazza dall'aspetto angelico che frequentava il suo stesso corso di biologia,sorridergli. Si aggrappò a quel sorriso,come alla sua unica speranza. Si tolse gli auricolari,ricambiando il sorriso e si avvicinò a Sam.

Si salutarono e Sam evitò scrupolasamente l'argomento del suo ritorno,parlarono della brutta fine che aveva fatto il loro professore di biologia,e i mormorii ripresero.

Finchè non arrivò lei.

Tutti si voltarono a guardarla,Kyle compreso.

Di solito i mormorii riprendevano dopo pochi secondi. Le persone si voltavano per vedere la sua espressione,e poi iniziavano a spettegolare su quello che aveva combinato la sera prima al Blacke.

Stavolta i mormorii non ripresero,tutti si voltavano prima verso lei e poi verso Kyle,aspettando che uno dei due esplodesse. Ma non successe.

Kyle si fermò per qualche instante,pensando "cazzo com'è bella" e poi si voltò,Hope non si accorse di nulla,troppo impegnata a parlare con Chad mentre si incamminavano al muretto. Ed erano tutti lì,il muretto non era cambiato.

C'era Emily che urlava qualcosa,Chad e Hope che ridevano di Kevin e del suo racconto.

Mancava Kyle o meglio,a Kyle mancavano loro.

*********************************

La invidiava. Avrebbe voluto avere il suo corpo perfetto,i suoi lunghi e fini capelli biondi,e i suoi lineamenti. Ma più di tutto avrebbe voluto la sua sicurezza,la scioltezza con cui si muoveva,la spontaneità con cui sorrideva sfoderando i 32 denti più bianchi mai visti,il modo in cui ti guardava negli occhi quando le parlavi. Avrebbe voluto cavargliele quelle quelle iridi azzurre.

Odiava il modo in cui tutti gli uomini si giravano a guardarla. Una parte di lei odiava la sua migliore amica,per semplice invidia.

«Che palle,andare in giro con te è uno strazio,si girano tutti.»

«Guardano anche te.»

«Credo che tu li attragga molto di più.»

«Ma smettila!»

«Che mi dici di Kyle?»

«Ora che centra Kyle?»

«Mi hai detto di smetterla,sto solo cambiando argomento.»

«Siamo nervose oggi a quanto vedo,problemi in paradiso?»

Con quell'espressione si rivolgeva a Jake,Emily lo sapeva.

«Non svagare.»

«Non farlo tu.»

«È tutta la mattinata che ti parlo di Parigi,sai che va tutto bene.»

«Ne sono contenta.»

«Bene,ora rispondimi no?»

«Non ho niente da dire su Kyle.»

Ma non lo disse con freddezza,ma semplicemente come fosse la cosa più scontata del mondo.

«Mi vuoi dire che lui torna e a te non importa?»

«Perchè mi dovrebbe importare?»

«È pur sempre il tuo ex.»

«È finita molto prima che lui se ne andasse,no?»

«Lui ti amava,Hope.»

«Spero per lui che gli sia passata.» Disse indifferente,guardando una vetrina.

«L'amore non passa,puoi lottarci quanto ti pare,puoi convincerti che non sia così,puoi nasconderlo,puoi tenertelo dentro e lasciare che ti divori,ma lui ti frega sempre.»

«Stiamo sempre parlando di Kyle?»

Un occhiataccia bastò a Emily,come una risposta sufficiente.

«Io non lo amavo,non l'ho mai fatto. E non capisco perchè ne parliamo.»

«Perchè se fosse tutto normale,non vi sareste ignorati ieri a scuola.»

«Non abbiamo corsi in comune a quanto pare,e non l'ho mai incrociato.»

Se c'era una cosa che Emily aveva imparato in dieci anni di amicizia con Hope,era che la sua migliore amica godeva di un naturale talento cinematografico. Era la miglior bugiarda che esistesse. Metteva sù dei veri propri film,li ideava,costuiva e interpretava. Con un'esattezza sconvolgente.

Sapeva che era capace di mentire perfino a lei,e lo aveva dimostrato più volte. Sapeva che era in grado di mentire anche durante la loro tradizionale e ormai sacra passeggiata del venerdì pomeriggio.

«Ma chi pensi di fregare eh?»

«Nessuno.» Lo disse con naturalezza.

«Bene,guarda un pò chi c'è,Kyle e Chad. Dimostralo.»

La stessa Emily si stupì della sfacciataggine con cui pronunciò le ultime parole. Ma sapeva bene come provocare la meravigliosa donna di fronte a lei. E mandare all'aria quella ridicola indifferenza.

Hope accolse la sfida senza nemmeno esitare,e Emily entrò in un negozio fingendo altrettanto menefreghismo. E assistette alla scena da dietro un manichino.

Hope saluta Chad e poi Kyle,come se non fosse successo mai nulla. Dice qualcosa sorridendo a Chad,ridono. E poi si rivolge a Kyle,sorridendo,gli chiede qualcosa,ma lui risponde guardando a terra. Hope sorride di nuovo,e si rivolge di nuovo a Chad. Kyle dice qualcosa,congedandosi brevemente. Hope saluta entrambi con uno dei suoi sorrisi più belli.

"Qualcuno dovrebbe darle un Oscar,questa volta ha davvero superato se stessa." pensò Emily,mentre una commessa la pregava di lasciare in pace la maglia rossa del manichino.

*********************************

Quella passeggiata era stata un'idea del cazzo,e Chad se ne rese conto subito. Ma non aveva trovato un buon motivo per dire di no. Le cose erano andate di male in peggio,dal silenzio straziante dei primi passi,all'inutile tentativo di avviare un discorso sulla stagione di football che Kyle non stava seguendo,e per finire l'incontro con Hope. Lei era stata del tutto naturale,mentre Kyle non era riuscito manco a guardarla in faccia. Così il silenzio era ricominciato. Sapeva bene perchè era sparito otto mesi fa:suo padre aveva avuto la sua prima causa importante,e ci aveva fatto un mucchio di soldi,così aveva costretto Kyle a cambiare città e a frequentare persone 'piu adatte alla sua posizione sociale'. Riguardo al perchè fosse tornato,sapeva vagamente qualcosa su una causa in cui aveva perso soldi e reputazione. E non sentiva la necessità di chiedere altro. Ancora silenzio. Insomma era stato Kyle che aveva avuto la straordinaria idea di 'andare a fare quattro passi insieme'. Non aveva senso che fosse lui a dover trovare un modo per rompere il ghiaccio. Lo guardò un'ultima volta,era passato almeno un quarto d'ora da quando aveva incontrato Hope,e lui era ancora lì a fissarsi le scarpe. Che coglione.

«Senti io devo andare.»

«Come?»

Sembrava che qualcuno lo avesse appena svegliato. E in effetti chissà che sega mentale si stava facendo.

«Devo andare,Samantha abita qui e ho promesso che sarei passato da lei.»

Kyle aveva una faccia perplessa,in parte perchè non aveva idea di chi fosse Samantha,e in parte perchè nella sua testa c'era ancora la voce di Hope.

«Ecco,Samantha e io ci vogliamo divertire un pò oggi,se hai capito cosa intendo.»

A quel punto Kyle si svegliò. Sorrise complice.

«Ma certo,vai pure.»

   
 
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