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Autore: Life is a rollercoaster    29/07/2014    6 recensioni
Il profumo di Renee, per Thomas, era come respirare il paradiso restando con i piedi per terra. E farlo mentre assaporava il seno di lei rendeva tutto così magicamente erotico e trasgressivo che lo faceva sentire come un demone travestito da angelo. Un paio d’ali che stonava terribilmente con i suoi occhi color carbone.
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1°|One Shot nella serie Album di ricordi.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Album di ricordi'
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Daido Moriyama, 1969



Fumo e Tiaré
 
 


Il puzzo di chiuso ristagnava in quella camera da quattro soldi del sudicio motel di Detroit.

Renee si accese una sigaretta, mentre copriva le proprie gambe con le lenzuola sporche di caffè. C’erano due macchie di caffè e ormai era diventata capace anche a distinguerle: una più grande, i cui bordi andavano un po’ a sfumarsi ed era la più chiara, poi quella più piccola che aveva un colore più intenso e che sembrava avesse la forma di una croce. Renee preferiva la seconda, non per una ragione ben precisa, semplicemente perché aveva stabilito che quella avrebbe dovuto essere la sua preferita.

"Fammi fare un tiro," le chiese Thomas, sedendosi sul materasso e facendolo ondeggiare.

Lei si scansò e continuò a fumare per conto proprio, spostando lo sguardo fuori dalla finestra. La pioggia aveva proseguito con la sua inesorabile caduta per tutta la notte, anche mentre avevano fatto sesso e si erano urlati a squarciagola l’uno contro l’altra un secondo dopo.

"Fammi fare un tiro, ho detto."

"Vatti a comprare un pacchetto di sigarette, se vuoi farti un tiro."

"Quel pacchetto te l’ho comprato io quando tu eri senza un soldo."

"Non me ne frega un cazzo. Ora è mio."

Thomas si appoggiò con la schiena sulla spalliera di ferro e sospirò con irrequietezza, mentre non si preoccupava minimamente del suo corpo completamente nudo. Si passò una mano fra i capelli neri e corti e poi si accostò ancora qualche centimetro più vicino a Renee, che nel frattempo aveva trovato un certo interesse in un gabbiano che si era posato sul davanzale della finestra, rotta per giunta.

"Avanti, solo un tiro."

Aveva addolcito il tono di voce ed era certo che non sarebbe servito a nulla per intenerirla, perché lei, in quanto a coccole e smancerie, era sempre stata un pezzo di ghiaccio duro quanto un diamante. E Thomas non poteva farci niente, almeno tentare non avrebbe peggiorato la situazione. Voleva una sigaretta, cazzo, ma lei gli aveva fregato l’unico pacchetto che aveva e non era affatto intenzionata a riconsegnarglielo, a quanto pareva.

Renee non cedette di un millimetro, nemmeno quando la mano di lui incominciò a percorrere la sua pelle fredda e liscia. Si lasciò accarezzare, solo perché era un tocco piacevole e perché lei adorava tenerlo aggrappato a quel minuscolo gancio di speranza, sebbene sapesse che non gli avrebbe concesso quel tiro manco morta. La sua mano era arrivata al suo interno coscia e lì si fermò, lasciando Renee con il fiato sospeso. Le piaceva vedere come la pelle dello stesso colore del caffè di lui si mescolava perfettamente con quella chiarissima di lei, rendendo una differenza così evidente anche così dannatamente bella.

"Che cazzo fai!?" disse lei, guardando l’espressione maliziosa sul volto di lui.

"Ti convinco."

"Tanto non te la do." 

Fece spallucce e fece cadere la cenere sul pavimento gelato e nero, come le nuvole nel cielo. La sigaretta aveva raggiunto la metà e sapeva che Thomas, di lì a poco, avrebbe osato anche farle il solletico, pur di ottenere quel fottuto tiro.

Ora le stava baciando la spalla e lei riprese a fumare con nonchalance, mentre lui passava dalla pelle candida del collo a quella delicata e soffice del seno.

"Amo il tuo profumo."

Renee sapeva che Thomas amava il suo profumo al Tiaré ed era per questo che si ricordava di metterlo ogni mattina.

"Così fresco, delicato, dolceamaro..."

Il profumo di Renee, per Thomas, era come respirare il paradiso restando con i piedi per terra. E farlo mentre assaporava il seno di lei rendeva tutto così magicamente erotico e trasgressivo che lo faceva sentire come un demone travestito da angelo. Un paio d’ali che stonava terribilmente con i suoi occhi color carbone.

Renee sospirò quando le labbra di Thomas passarono a farle il solletico sui capezzoli. Soltanto quando la sigaretta era sul punto di scivolarle di mano, si accorse che aveva trattenuto il respiro per tutto quel tempo.

"Levati," sbottò, dandogli una gomitata sulla faccia. Eppure Thomas non si spostò e, anzi, ricominciò a provocare in lei una scarica dopo l’altra di brividi che le fecero venire la pelle d’oca.

La mano destra di Thomas scese fino all’ombelico di Renee e poi anche più sotto e adesso era convinto che fra poco l’avrebbe presa in pugno, soltanto con qualche altra carezza e qualche altro rapido bacio.

La sigaretta cadde di mano a Renee e venne subito a contatto con il freddo del pavimento, mentre la cenere si spargeva, trascinata dal vento che entrava di soppiatto dalla finestra.

"Oh..." sibilò Renee quando si accorse di non tenere più fra le dita l’oggetto di cui Thomas era in disperata cerca. Ma a Thomas aveva smesso d’interessare già dal primo bacio sulla sua pelle pallida.

Andarono avanti così per tutta la serata e poi anche la successiva. Fra stupidi litigi, malinconiche risate e orgasmi grandiosi, mentre la pioggia e i genitori da cui erano fuggiti avevano anche smesso di cercarli, perché dentro a quella stanza troppo stretta, nulla di tutto questo poteva entrare e disturbarli.

Erano soltanto loro, con la puzza di fumo e l’odore inconfondibile di Tiaré, i soli a cui era concesso il privilegio di godere di un amore così danneggiato.


 

A/N: Salve a tutti!
Ringrazio chiunque sia giunto qua giù e ringrazierò anche di più chiunque sia intenzionato a lasciare una recensione per farmi sapere la propria opinione riguardo a quest'idea che mi è passata per la mente durante un viaggio. 
Per chi non lo avesse capito, questo non è niente meno che il primo racconto di una serie di scatti di fotografie che ho deciso di descrivere, che ho deciso di rianimare. Sì, insomma, in un certo senso, ecco.
Fa parte della serie "Album di ricordi", che gioca con album fotografico e ricordi - inventati - legati ai racconti.
Ci saranno diversi generi e anche il tipo di coppia cambierà e in alcuni non ci sarà nemmeno.
Questo è piuttosto corto, ce ne saranno altri più lunghi, altri invece anche più rapidi e indolori.
Il modo in cui ho descritto la scena è piuttosto piatto. Di proposito.
Volevo escludere qualsiasi romanticismo, anche nello stile.
Spero vi piaccia e che questo primo, breve racconto vi abbia interessato.
Se sì, lasciate una recensione!

A presto,


Aria
  
 


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