La sensazione che ha toccato un po tutti nella vita...di ritrovarsi terzi componenti di qualcosa che non è mai iniziata..ne mai finita. Piccola riflessione di sirius che si crucia "perdendosi lontano."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sirius Black | Coppie: Sirius Black/Bellatrix Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nessun contesto
Sirius alzò gli occhi e guardò il sole. Bruciava leggero sulle sue guance olivastre. Sentiva i battiti pesanti e una strana morsa al cuore... o era una fitta? .. poco importava. I sentimenti sono sempre pungenti quando arrivano così improvvisamente a soffocare di te tutta l'abitudine.
Il pensiero che la sera prima Bellatrix fosse uscita con quel serpevederde lo lasciava basito in un istante; proprio in quell'istante che era stato necessario per comprendere l'insensata incompiutezza che aleggia intorno al genere umano ;
che ci sentiamo tutti lupi e siamo tutti solitari, e ci crediamo forti solo quando facciamo branco. Eppure la sensazione tagliente provocata da quegli occhi furbi i quali, incorniciati dal nero dei mossi capelli leggiadri su quell'abito di seta semplice e indiscreto, avevano destabilizzato l'opinione in lui... per cui non si è poi tanto lupi (pensava) né tanto completi in branco; ma si è soli e rognosi come cani pieni di pulci quando quell ago spesso e arcuato ci trafigge l'esistenza.
Sospiri di ghiaccio sotto un sole che scalda.
Respiri inquieti sotto un cielo senza nubi.
"Ci si sente troppo spesso così", rifletteva, "come un ombra riflessiva e riflessa in uno specchio di illusoria sazietà d'essere. E si vaga tra la quotidiana esistenza di una consapevolezza indistinta che si sta bene da soli ma no, non è una risposta sensata questa. "
L aveva sempre considerata capricciosa e altisonante; con quell aria sicura di chi fa il mondo piccolo con una risata e poi lo guarda all'indietro; sentendosi sempre più avanti rispetto a tutti e a tutte le cose, anche alla sensatezza stessa.
E aveva compreso quella sera, proprio la sera prima, che un vuoto che ti soffoca in svariati bicchieri di gin è un vuoto che pericola anche la concezione di pericolo che si percepisce nell'innato.
Roventi emozioni che non appartenevano alla rabbia bensì agli amari fastidi; di pensieri di lei e lui da soli... in chissà quale luogo, chissà dentro quali parole; persi probabilmente in sguardi ciechi e senza nulla.
"È così che vanno le cose" pensava tra sé, mentre la sigaretta si bruciava solitaria tra l'ebbrezza estiva; e la cenere cadeva sulle sue ginocchia piegate nascondendosi in tutto il suo grigiore tra la mascolina peluria che lo caratterizzava e che lo rendeva così, semplicemente un cane nero,rognoso, pieno di pulci e solo.
Si dice che il cane per natura sia l'animale fedele per eccellenza, e lui sarebbe rimasto fedele a lei per tutta la vita se solo avesse avuto l'occasione di essere al posto di quello è smarrirsi tra i suoi occhi furbi, inebriato dall' odore di lavanda di quei riccioli neri; con l attenzione su quelle labbra rosse di vino e fatali di veleno piuttosto che stare li a confondersi in una vuota mattina di inizi estate.
"Perdiamoci Bellatrix" si disse, stavolta alzando il tono di voce dentro di sé quasi a bucare i suoi pensieri; "Perdiamoci lontano da noi"