"Ti ho cercata così tanto... mi sei mancata così
disperatamente... e adesso sono qui... per te, per me... cosa importa... il
destino ci ha uniti, non ci può separare, non così... io non mi arrendo...
perché adesso che ti ho nuovamente davanti ai miei occhi... capisco quanto io
ti ami disperatamente..."
Beyond Good And Evil
Chapter 1.
"Frozen
Glance"
Ino si voltò di scatto, percependo un brivido fulmineo
percorrerle la schiena, provocandole una sensazione di freddo tanto da seccarle
la gola.
I suoi occhi cristallini vagarono rapidamente tra un tetto
e l'altro, scrutandone ogni particolare, alla ricerca di quel qualcuno o
qualcosa che le aveva provocato quella sensazione sgradevole.
-"Che ti succede, Ino?"-
La ragazza volse lo sguardo verso i compagni amareggiata,
regalando prima un'ultima occhiata guardinga intorno a sé.
-"Nulla... solo..."- cercò di esprimersi, mordendosi
il labbro inferiore, pensierosa.
-"Cosa?"- domandò una voce roca e profonda,
annoiata nel tono, adesso vicina al suo orecchio.
La Yamanaka inarcò un sopracciglio, lanciando un ultimo
sguardo verso il tetto dal quale aveva percepito la presenza, adesso vuoto.
-"No, niente... mi sentivo osservata..."- fece
spallucce la biondina, semplicemente.
-"Beh, dovresti esserci abituata, ormai."-
sbiascicò Shikamaru, in quello che poteva suonare come un remoto complimento.
-"Ma... non era uno sguardo comune..."- protestò
con voce flebile la ragazza, incamminandosi a fianco dei compagni di team, con
aria dubbiosa.
-"In che senso, Ino?"- si preoccupò Choji,
allontanando la mano dal suo pacchetto di patatine.
-"Mah, lascia stare! Non sarà stato nulla!"-
cinguettò infine la Yamanaka, sforzando un frivolo sorrisino di circostanza.
-"Già, sarà sicuramente stata una tua impressione,
Ino! Ultimamente sei un po' paranoica!"- sorrise l'Akimichi
con semplicità, dedicandosi nuovamente al suo cibo.
Shikamaru però non rispose. Si limitò a sostare con la
coda dell'occhio sul volto della compagna: per un attimo, vide il sorriso falso
sparire dalle labbra di Ino, tramutandosi nuovamente in un'espressione
crucciata.
Rimase così, silenziosa e pensierosa, per qualche minuto:
quando si accorse dello sguardo impertinente del Nara su di sé, Ino si voltò
verso di lui di scatto, sforzando l'ennesimo sorriso smagliante.
-"Che c'è, Shika?"- gli chiese Ino, trillando.
-"...nulla."- sbiascicò lui, scostando gli occhi
dai suoi, tornando fra i suoi pensieri.
Non era tipo da preoccuparsi inutilmente, lui. Quante
forze sprecate se per ogni timore di donna ci si dovesse angosciare seriamente.
Eppure... quella volta, Ino sembrava seriamente turbata. La conosceva troppo
bene, sapeva distinguerne ad occhi chiusi i capricci dai problemi seri.
Solitamente, sulle questioni frivole Ino era più testarda
e decisa che mai, mentre tendeva a sottovalutare troppo quelle gravi,
intimorita dal dover dare fastidi al prossimo o comunque spaventata dall'idea
di potersi cacciare in qualche guaio indesiderato. Shikamaru sperava seriamente
che quella non fosse una situazione seria, ma solo una paranoia tipica
delle belle ragazze come lei. Del resto, i guardoni erano una realtà fin troppo
consolidata.
Il tintinnio metallico che riecheggiò per i corridoi
attirò l'attenzione della ragazza, che si fermò, deglutendo nervosamente.
A causa del temporale che imperversava da qualche ora sul
Villaggio della Foglia, il palazzo dell'Hokage era
completamente immerso nel buio, dando ad ogni angolo in ombra una parvenza
sinistra e misteriosa.
Quel rumore metallico, riconducibile a un oggetto di
piccole dimensioni caduto al suolo, proveniva proprio dalla stanza
dell'esercitazioni, che la kunoichi aveva lasciato
poco prima.
Sakura si voltò verso la porta chiusa, corrugando le
sopracciglia perplessa. Nessun suono.
-"Ino, tutto okay?"- la richiamò a gran voce dal
corridoio.
Nulla. Nessuna risposta.
Intimorita, probabilmente troppo a causa dell'atmosfera
sinistra che si respirava, la Haruno si mosse a gran
velocità, ritornando nella stanza dove poco prima si stava allenando con la
compagna.
Spalancò la porta con un pesante tonfo, immergendosi in
una pesante oscurità. Non ricordava così scura quella stanza, ma probabilmente era
solo un effetto ottico.
Si guardò attorno, abituando gli occhi all'oscurità, e
notò alcuni dei bisturi e degli attrezzi da lavoro abbandonati al suolo, come
se fossero scivolati dalle mani e nessuno li avesse raccolti.
Sakura entrò nella stanza, rimettendo a posto gli
strumenti e guardando dove potesse essere finita la compagna.
Stava per chiamare il suo nome a gran voce quando si
accorse della porta-finestra che dava sul balcone completamente spalancata, che
lasciava entrare l'acqua della pioggia.
La ragazza si precipitò sull'uscio, notando con
sbalordimento la migliore amica sulla terrazza, incurante della pioggia
violenta, intenta a fissare qualcosa in strada.
-"Ino, ma cosa stai facendo?!"- proruppe la Haruno, raggiungendola preoccupata e scuotendola per le
spalle, risvegliandola dalla sottospecie di trance in cui era caduta l'amica.
La Yamanaka sbatté velocemente le palpebre, ritornando in
sé e staccando lo sguardo dalla strada allagata, fissando perplessa la ragazza
di fronte a lei.
-"...mi segue..."- mormorò insicura, con sguardo
perso.
-"Chi?! Cosa?!"- sussultò Sakura, spaventata
dallo stato di smarrimento della biondina.
-"Non lo so, però mi segue... mi spia... mi fissa...
è ovunque, io so che c'è, ma non so dove..."- spiegò Ino,
premendosi le mani con forza contro le tempie, come per dove scacciare un
potente mal di testa.
-"Avanti Ino, torniamo dentro e spiegami con
calma..."- la abbracciò la Haruno, più
intimorita che mai.
Ino sospirò profondamente, chiudendo gli occhi e
concentrandosi sul ricordo più remoto che avesse di quei brividi, di quella
sensazione fredda, di quel groppo in gola.
Lasciò scivolare un ciuffo di capelli madidi fra le dita,
contemplandoli in silenzio, sospirando e ricordando quella notte di un mese
prima, una notte piovosa come quel giorno.
Quei brividi che affondavano gelidi nella sua pelle,
quella sensazione agghiacciante quasi da mozzarle il respiro e quell'ombra che
la fissava con misteriosi occhi fissi e bramosi, avvolta in quel largo mantello
nero, che la spiava appoggiata alla sua finestra.
Si era svegliata di colpo, come da un incubo, e l'aveva
intravista per qualche secondo, dopodiché era svanita nel nulla, lasciando
nient'altro che un riflesso di pioggia nel vetro. Inutile dire che Ino non era
riuscita a dormire per tutto il resto della notte, rigirandosi fra le lenzuola,
chiedendosi se fosse stato tutto vero o il mero frutto della sua immaginazione.
-"...ebbi la risposta che cercavo due giorni a
seguire, quando percepii la stessa gelida sensazione di freddo di quella
notte... lui era lì da qualche parte, intorno a me, che mi fissava con
quel... quello sguardo... come quello della prima sera..."- spiegò la
Yamanaka, con voce tremante, avvolta in una coperta per asciugarsi.
-"Ma Ino... sei sicura?"- sussultò Sakura, ancora
incredula per ciò che aveva appena sentito.
-"Sì, Sakura, sì... ha uno sguardo così... così...
inconfondibile! E' diretto ad indagarti l'anima, e poi quella sensazione... i
suoi occhi sono come spade che ti trafiggono e puoi percepirli anche a metri di
distanza, fanno così male da mozzarti il fiato..."- si lamentò Ino,
visibilmente provata.
-"Ma... non hai idea di chi possa essere?"-
trasalì la Haruno, sempre più sorpresa, cominciando a
percepire una certa inquietudine sullo stomaco.
-"No... non lo so, Sakura... l'ho visto solo quella
volta attraverso la finestra e non era niente di più che un'ombra sfuocata dal
sonno... come faccio a scoprire chi è? Da allora continuo a sentire i suoi
occhi, ma non riesco mai ad individuarlo..."- sospirò la Yamanaka, quasi
con uno spasmo rassegnato.
-"...stai attenta, Ino... potrebbe essere qualche
fissato malintenzionato che vuole farti del male... non dovresti girare troppo
da sola, sai? Ne hai parlato con Choji e Shikamaru?"- le consigliò
l'amica, preoccupata.
-"No... mica posso dirgli che un'ombra che non si
vede mi fissa... sarebbe assurdo e Shika mi manderebbe subito a quel paese...
lascia perdere."- sbuffò infine la biondina, levandosi l'asciugamano e
dirigendosi verso l'uscita.
-"Dove vai, Ino?"- sussultò Sakura.
-"Vado a casa a cambiarmi e poi esco a cena con i
ragazzi, come al solito..."- sforzò un sorriso la Yamanaka, sostando sulla
porta -"Ah, Sakura... non dire a nessuno quello che ti ho appena
raccontato... d'accordo?"-
-"Ma... Ino!"- protestò la Haruno,
non ricevendo alcuna risposta, visto che l'amica era già corsa via.
Ino sospirò, portandosi nuovamente le mani al volto e
facendo pressione sulle tempie, sperando di mandarlo via. Ma nulla, era
inutile, quel freddo glaciale continuava a pervaderla; sentiva la sua anima
dilaniata da quel gelo, mentre quello sguardo fisso non si allontanava da lei.
Lei lo sentiva, era lì, vicino a lei, molto più vicino delle altre
volte.
Forse era seduto ad uno dei tavoli del locale, ma come
fare ad individuarlo? Decise di non provarci nemmeno, pregando che potesse
smetterla in fretta. Quella... era una tortura bella e buona.
Sentiva il sangue raggelarsi nelle vene, il respiro
mozzato pesante sul petto, la testa dolerle quasi fino ad esplodere, il sudore
freddo scivolare veloce sulla pelle pallida.
-"Che succede, Ino?"- le domandò Choji, notando
l'amica accanto a lui tremare come una foglia.
-"...niente..."- sibilò la Yamanaka, con voce
tremante e spezzata.
-"Ehi, Ino..."- sobbalzò immediatamente
Shikamaru, intuendo al volo che qualcosa nella compagna non andava.
Si alzò dal suo posto, raggiungendola e aiutandola ad
alzarsi in piedi, ma la biondina non resistette a lungo, crollando
immediatamente tra le braccia di Shikamaru.
Il Nara la sorresse, impallidendo spaventato, fissando il
compagno di squadra che intanto era rimasto a bocca aperta per quanto successo
nel giro di pochi secondi.
-"La porto subito dall'Hokage!"-
esclamò Shikamaru allarmato, prendendo in braccio la ragazza e partendo spedito
verso l'uscita. -"Mi scusi!"- si scusò poi il chunin, urtando
inavvertitamente un tizio alto come lui, ma bardato da testa a piedi con un
mantello nero.
-"...di nulla..."- sogghignò l'altro da dietro
la stoffa scura, camuffando la sua voce, rendendola pesantemente roca.
Shikamaru inarcò un sopracciglio incuriosito, ma non
regalò nulla di più di una rapida occhiata al misterioso tizio, troppo
impensierito dall'improvviso mancamento dell'amica.
Angolo di Luly:
Okay. Io non volevo iniziare a pubblicare questa long,
considerando due contest e due long già in proseguimento… ma mi hanno
obbligata, anche perché [ammetto] che sono curiosa di sapere cosa ne pensate. Vi
assicuro che è una fic strana, e spero di riuscire a tenervi col fiato sospeso il più
possibile.
Vi do un indizio, visto che l’ho dato a tutte quelle che
hanno già letto, riguardo al “master of mistery”,
come Elwerien ha soprannominato il misterioso
personaggio: “c’è ma non c’è nel manga/anime.”
…buona fortuna.
Un bacione,
Sakurina