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Autore: Sakurina    07/09/2008    13 recensioni
Qualcuno segue Ino insistentemente. Col suo sguardo di ghiaccio, non le permette di dormire sonni tranquilli. Lei non sa chi sia, ma lui... sembra conoscerla bene. La situazione si aggraverà sempre di più, finché il coinvolgimento di Shikamaru e dei suoi amici sarà assolutamente necessario. Chi è il misterioso ragazzo? Cosa vuole da Ino? Indovinate un po'?
[Incompleta]
Un'altra long ShikaIno! Because ShikaIno is Rock! Per Sparta!
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Choji Akimichi, Ino Yamanaka, Kiba Inuzuka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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"Ti ho cercata così tanto

"Ti ho cercata così tanto... mi sei mancata così disperatamente... e adesso sono qui... per te, per me... cosa importa... il destino ci ha uniti, non ci può separare, non così... io non mi arrendo... perché adesso che ti ho nuovamente davanti ai miei occhi... capisco quanto io ti ami disperatamente..."

 

 

Beyond Good And Evil

 

 

Chapter 1.

"Frozen Glance"

 

Ino si voltò di scatto, percependo un brivido fulmineo percorrerle la schiena, provocandole una sensazione di freddo tanto da seccarle la gola.

I suoi occhi cristallini vagarono rapidamente tra un tetto e l'altro, scrutandone ogni particolare, alla ricerca di quel qualcuno o qualcosa che le aveva provocato quella sensazione sgradevole.

-"Che ti succede, Ino?"-

La ragazza volse lo sguardo verso i compagni amareggiata, regalando prima un'ultima occhiata guardinga intorno a sé.

-"Nulla... solo..."- cercò di esprimersi, mordendosi il labbro inferiore, pensierosa.

-"Cosa?"- domandò una voce roca e profonda, annoiata nel tono, adesso vicina al suo orecchio.

La Yamanaka inarcò un sopracciglio, lanciando un ultimo sguardo verso il tetto dal quale aveva percepito la presenza, adesso vuoto.

-"No, niente... mi sentivo osservata..."- fece spallucce la biondina, semplicemente.

-"Beh, dovresti esserci abituata, ormai."- sbiascicò Shikamaru, in quello che poteva suonare come un remoto complimento.

-"Ma... non era uno sguardo comune..."- protestò con voce flebile la ragazza, incamminandosi a fianco dei compagni di team, con aria dubbiosa.

-"In che senso, Ino?"- si preoccupò Choji, allontanando la mano dal suo pacchetto di patatine.

-"Mah, lascia stare! Non sarà stato nulla!"- cinguettò infine la Yamanaka, sforzando un frivolo sorrisino di circostanza.

-"Già, sarà sicuramente stata una tua impressione, Ino! Ultimamente sei un po' paranoica!"- sorrise l'Akimichi con semplicità, dedicandosi nuovamente al suo cibo.

Shikamaru però non rispose. Si limitò a sostare con la coda dell'occhio sul volto della compagna: per un attimo, vide il sorriso falso sparire dalle labbra di Ino, tramutandosi nuovamente in un'espressione crucciata.

Rimase così, silenziosa e pensierosa, per qualche minuto: quando si accorse dello sguardo impertinente del Nara su di sé, Ino si voltò verso di lui di scatto, sforzando l'ennesimo sorriso smagliante.

-"Che c'è, Shika?"- gli chiese Ino, trillando.

-"...nulla."- sbiascicò lui, scostando gli occhi dai suoi, tornando fra i suoi pensieri.

Non era tipo da preoccuparsi inutilmente, lui. Quante forze sprecate se per ogni timore di donna ci si dovesse angosciare seriamente. Eppure... quella volta, Ino sembrava seriamente turbata. La conosceva troppo bene, sapeva distinguerne ad occhi chiusi i capricci dai problemi seri.

Solitamente, sulle questioni frivole Ino era più testarda e decisa che mai, mentre tendeva a sottovalutare troppo quelle gravi, intimorita dal dover dare fastidi al prossimo o comunque spaventata dall'idea di potersi cacciare in qualche guaio indesiderato. Shikamaru sperava seriamente che quella non fosse una situazione seria, ma solo una paranoia tipica delle belle ragazze come lei. Del resto, i guardoni erano una realtà fin troppo consolidata.

 

 

Il tintinnio metallico che riecheggiò per i corridoi attirò l'attenzione della ragazza, che si fermò, deglutendo nervosamente.

A causa del temporale che imperversava da qualche ora sul Villaggio della Foglia, il palazzo dell'Hokage era completamente immerso nel buio, dando ad ogni angolo in ombra una parvenza sinistra e misteriosa.

Quel rumore metallico, riconducibile a un oggetto di piccole dimensioni caduto al suolo, proveniva proprio dalla stanza dell'esercitazioni, che la kunoichi aveva lasciato poco prima.

Sakura si voltò verso la porta chiusa, corrugando le sopracciglia perplessa. Nessun suono.

-"Ino, tutto okay?"- la richiamò a gran voce dal corridoio.

Nulla. Nessuna risposta.

Intimorita, probabilmente troppo a causa dell'atmosfera sinistra che si respirava, la Haruno si mosse a gran velocità, ritornando nella stanza dove poco prima si stava allenando con la compagna.

Spalancò la porta con un pesante tonfo, immergendosi in una pesante oscurità. Non ricordava così scura quella stanza, ma probabilmente era solo un effetto ottico.

Si guardò attorno, abituando gli occhi all'oscurità, e notò alcuni dei bisturi e degli attrezzi da lavoro abbandonati al suolo, come se fossero scivolati dalle mani e nessuno li avesse raccolti.

Sakura entrò nella stanza, rimettendo a posto gli strumenti e guardando dove potesse essere finita la compagna.

Stava per chiamare il suo nome a gran voce quando si accorse della porta-finestra che dava sul balcone completamente spalancata, che lasciava entrare l'acqua della pioggia.

La ragazza si precipitò sull'uscio, notando con sbalordimento la migliore amica sulla terrazza, incurante della pioggia violenta, intenta a fissare qualcosa in strada.

-"Ino, ma cosa stai facendo?!"- proruppe la Haruno, raggiungendola preoccupata e scuotendola per le spalle, risvegliandola dalla sottospecie di trance in cui era caduta l'amica.

La Yamanaka sbatté velocemente le palpebre, ritornando in sé e staccando lo sguardo dalla strada allagata, fissando perplessa la ragazza di fronte a lei.

-"...mi segue..."- mormorò insicura, con sguardo perso.

-"Chi?! Cosa?!"- sussultò Sakura, spaventata dallo stato di smarrimento della biondina.

-"Non lo so, però mi segue... mi spia... mi fissa... è ovunque, io so che c'è, ma non so dove..."- spiegò Ino, premendosi le mani con forza contro le tempie, come per dove scacciare un potente mal di testa.

-"Avanti Ino, torniamo dentro e spiegami con calma..."- la abbracciò la Haruno, più intimorita che mai.

Ino sospirò profondamente, chiudendo gli occhi e concentrandosi sul ricordo più remoto che avesse di quei brividi, di quella sensazione fredda, di quel groppo in gola.

Lasciò scivolare un ciuffo di capelli madidi fra le dita, contemplandoli in silenzio, sospirando e ricordando quella notte di un mese prima, una notte piovosa come quel giorno.

Quei brividi che affondavano gelidi nella sua pelle, quella sensazione agghiacciante quasi da mozzarle il respiro e quell'ombra che la fissava con misteriosi occhi fissi e bramosi, avvolta in quel largo mantello nero, che la spiava appoggiata alla sua finestra.

Si era svegliata di colpo, come da un incubo, e l'aveva intravista per qualche secondo, dopodiché era svanita nel nulla, lasciando nient'altro che un riflesso di pioggia nel vetro. Inutile dire che Ino non era riuscita a dormire per tutto il resto della notte, rigirandosi fra le lenzuola, chiedendosi se fosse stato tutto vero o il mero frutto della sua immaginazione.

-"...ebbi la risposta che cercavo due giorni a seguire, quando percepii la stessa gelida sensazione di freddo di quella notte... lui era lì da qualche parte, intorno a me, che mi fissava con quel... quello sguardo... come quello della prima sera..."- spiegò la Yamanaka, con voce tremante, avvolta in una coperta per asciugarsi.

-"Ma Ino... sei sicura?"- sussultò Sakura, ancora incredula per ciò che aveva appena sentito.

-"Sì, Sakura, sì... ha uno sguardo così... così... inconfondibile! E' diretto ad indagarti l'anima, e poi quella sensazione... i suoi occhi sono come spade che ti trafiggono e puoi percepirli anche a metri di distanza, fanno così male da mozzarti il fiato..."- si lamentò Ino, visibilmente provata.

-"Ma... non hai idea di chi possa essere?"- trasalì la Haruno, sempre più sorpresa, cominciando a percepire una certa inquietudine sullo stomaco.

-"No... non lo so, Sakura... l'ho visto solo quella volta attraverso la finestra e non era niente di più che un'ombra sfuocata dal sonno... come faccio a scoprire chi è? Da allora continuo a sentire i suoi occhi, ma non riesco mai ad individuarlo..."- sospirò la Yamanaka, quasi con uno spasmo rassegnato.

-"...stai attenta, Ino... potrebbe essere qualche fissato malintenzionato che vuole farti del male... non dovresti girare troppo da sola, sai? Ne hai parlato con Choji e Shikamaru?"- le consigliò l'amica, preoccupata.

-"No... mica posso dirgli che un'ombra che non si vede mi fissa... sarebbe assurdo e Shika mi manderebbe subito a quel paese... lascia perdere."- sbuffò infine la biondina, levandosi l'asciugamano e dirigendosi verso l'uscita.

-"Dove vai, Ino?"- sussultò Sakura.

-"Vado a casa a cambiarmi e poi esco a cena con i ragazzi, come al solito..."- sforzò un sorriso la Yamanaka, sostando sulla porta -"Ah, Sakura... non dire a nessuno quello che ti ho appena raccontato... d'accordo?"-

-"Ma... Ino!"- protestò la Haruno, non ricevendo alcuna risposta, visto che l'amica era già corsa via.

 

 

Ino sospirò, portandosi nuovamente le mani al volto e facendo pressione sulle tempie, sperando di mandarlo via. Ma nulla, era inutile, quel freddo glaciale continuava a pervaderla; sentiva la sua anima dilaniata da quel gelo, mentre quello sguardo fisso non si allontanava da lei. Lei lo sentiva, era lì, vicino a lei, molto più vicino delle altre volte.

Forse era seduto ad uno dei tavoli del locale, ma come fare ad individuarlo? Decise di non provarci nemmeno, pregando che potesse smetterla in fretta. Quella... era una tortura bella e buona.

Sentiva il sangue raggelarsi nelle vene, il respiro mozzato pesante sul petto, la testa dolerle quasi fino ad esplodere, il sudore freddo scivolare veloce sulla pelle pallida.

-"Che succede, Ino?"- le domandò Choji, notando l'amica accanto a lui tremare come una foglia.

-"...niente..."- sibilò la Yamanaka, con voce tremante e spezzata.

-"Ehi, Ino..."- sobbalzò immediatamente Shikamaru, intuendo al volo che qualcosa nella compagna non andava.

Si alzò dal suo posto, raggiungendola e aiutandola ad alzarsi in piedi, ma la biondina non resistette a lungo, crollando immediatamente tra le braccia di Shikamaru.

Il Nara la sorresse, impallidendo spaventato, fissando il compagno di squadra che intanto era rimasto a bocca aperta per quanto successo nel giro di pochi secondi.

-"La porto subito dall'Hokage!"- esclamò Shikamaru allarmato, prendendo in braccio la ragazza e partendo spedito verso l'uscita. -"Mi scusi!"- si scusò poi il chunin, urtando inavvertitamente un tizio alto come lui, ma bardato da testa a piedi con un mantello nero.

-"...di nulla..."- sogghignò l'altro da dietro la stoffa scura, camuffando la sua voce, rendendola pesantemente roca.

Shikamaru inarcò un sopracciglio incuriosito, ma non regalò nulla di più di una rapida occhiata al misterioso tizio, troppo impensierito dall'improvviso mancamento dell'amica.

 

 

 

 

Angolo di Luly:

Okay. Io non volevo iniziare a pubblicare questa long, considerando due contest e due long già in proseguimento… ma mi hanno obbligata, anche perché [ammetto] che sono curiosa di sapere cosa ne pensate. Vi assicuro che è una fic strana, e spero di riuscire a tenervi col fiato sospeso il più possibile.

Vi do un indizio, visto che l’ho dato a tutte quelle che hanno già letto, riguardo al “master of mistery”, come Elwerien ha soprannominato il misterioso personaggio: “c’è ma non c’è nel manga/anime.”

…buona fortuna.

 

Un bacione,

Sakurina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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