Arriva un momento della tua vita in cui ti guardi allo specchio e non ti riconosci più, vedi il tuo riflesso e pensi di non essere tu, non vedi i tratti che ricordavi, ché si sono trasformati in tratti duri, arroganti, scavati. Un giorno ti alzi dal letto e pensi che le occhiaie profonde che hai dopo qualche ora se ne vadano, passato il momento del risveglio, e invece restano lì, sotto i tuoi occhi stanchi senza luce. Guardi gli zigomi e ti rendi conto che sono molto più marcati. Sei dimagrito. Hai mangiato?, ti chiedono. Sì, ho mangiato, rispondi. E invece non l’hai fatto, non hai mangiato, sei troppo stanco anche per fare quello. Resti sdraiato sul letto e non dici una parola, fissi il soffitto ed ignori le chiamate del tuo migliore amico. Cosa sta succedendo? Non riesci più a leggere, scambi le lettere, le parole si dissolvono quando cerchi di decifrarle, hai attacchi di panico così forti, che tutte le volte hai paura di non riuscire a riprendere a respirare; fai incubi ogniquando chiudi gli occhi: sogni dove non sai se sei sveglio o meno, dove devi contarti le dita per capirlo, dove vedi la ragazza che hai sempre amato, pensando che sia lì con te per darti la forza e poi ti rendi conto che era tutta una farsa della tua mente. E allora urli. Urli a te stesso di svegliarti. Svegliati! Ti ritrovi tra le braccia di tuo padre, con grida troppo forti che escono dalla tua bocca, urli di dolore, di paura. Sei spaventato, lo sai tu, lo sa il tuo migliore amico, lo sa tuo padre. Non capisci cosa ti stia succedendo, non capisci di chi sia la colpa, sei terrorizzato. Stai cambiando e non riesci a fermarlo. La luce che c’era in te si sta pian piano spegnendo, rendendoti oscurità pura, senza via di scampo. Che fine hai fatto? Qualcosa ti sta divorando, si sta prendendo il tuo corpo, sta prendendo il tuo posto. Quell’oscurità che hai sempre cercato di tenere lontano. Ti sta sostituendo. Ti sta infettando. Ti lavi, cerchi di cacciarla via strofinando le mani sulla pelle, ma quel parassita non se ne va, non esce, è dentro di te e ti sta rovinando. Cerchi di combatterlo senza risultati. Senti il corpo che stai abitando come sconosciuto, sei semplicemente un ospite in esso, non lo senti più tuo. Ti copri il viso con le mani e chiudi gli occhi, provando a scappare. Non sei pentito delle scelte che hai fatto in precedenza, anche se ti hanno portato a questo, le rifaresti tutte, nessuna esclusa, lotteresti ancora, combatteresti di nuovo. Lo sai, ne sei convinto. Sei fatto così, sei sempre pronto a salvare gli altri; ma ora che è il tuo turno: chi verrà a salvare te?