Ad
un tratto qualcuno bussò alla porta della mia stanza.
Chi
poteva essere sveglio a quest’ora della notte, a parte me?
Forse
una splendida fanciulla venuta a darmi la buona notte?
-Avanti.-
Dalla
porta sperai che apparisse lo splendido viso della signorina Kaori, ma entrò un’altra figura nella luce della lampada.
-Ti disturbo? Ho visto la
luce accesa e pensavo che volessi una tazza di caffè.
Dopotutto sono o non sono una vostra organizzatrice?-
Una
ragazza dai capelli azzurri, lunghi fino alle spalle teneva un vassoio con una
tazza di caffè fumante.
Sbattei
più volte le palpebre prima di riconoscere Karin, la
nostra organizzatrice.
-Ah, Karin,
sei tu. Non ti avevo riconosciuta…-
Lei
era una delle rarissime persone che resistevano al mio fascino insuperabile.
Così
non resistei dal ritentare.
-… con i capelli sciolti
sembri un’altra persona e CHE persona!- dissi, lanciandole uno sguardo disarmante.
Lei
sorrise solamente e le sue gote non si colorarono nemmeno di un più vivo rosa.
Rimasero pallide, come se un fratello le avesse fatto
i complimenti per il compito in classe andato bene.
Non
lo sopportavo.
Si
avvicinò ed appoggiò il vassoio al tavolino dove stavo lavorando al computer. Quando avevo sentito bussare avevo chiuso la finestra su cui
lavoravo e ora appariva la foto del mio sfondo.
Lei
la notò e si avvicinò al computer col visino delicato.
-Ma quella foto la riconosco! È quella che abbiamo fatto
io, Miky e la signorina Kaori.
Certo che è proprio bella… magari fossi bella come lei.-
-Anche se la signorina Kaori sovrasta per la sua bellezza, anche tu sei veramente
meravigliosa in questa foto e il tuo viso esprime…-
Ma
la mia frase poetica venne spezzata da una sua forte
risata.
-Tu dici che sono
meravigliosa? Ma mi hai vista bene?!- chiese, continuando a
ridere.
Ero
così intento a cercare di sedurla che mi ero confuso. Lei era venuta
esattamente a metà, in quella foto, e in quell’attimo stava guardando in su, verso le altre due. Di certo non era venuta bene.
Ma
il suo riso si interruppe bruscamente.
-Ma quella foto… come fai ad averla tu? Abbiamo una copia
solo io, Miky e la signorina Kaori!-
Fantastico!
Oltre ad aver perso tutto il mio fascino su di lei, ora mi aveva anche beccato
con le mani nel sacco.
-Me-me l’ha
prestata la signorina…-
-Ah, davvero? E come mai sono
giorni che la cerca e non la trova?-
-Infatti non me l’ha prestata, l’ho trovata per terra e l’ho
raccolta io… ma avevo intenzione di ridargliela presto…-
La
sua aria scocciata mi dava fastidio. Ora le avrei dato
il colpo di grazia. Le appoggiai una mano sulla spalla e mi misi un dito
davanti alle labbra, sfoderando nuovamente il mio sguardo irresistibile.
-Ma non glielo dirai che l’ho
trovata io, vero?-
Lei
mi guardò con aria di sufficienza.
-Non lo so…
ci devo pensare.- disse
freddamente.
Questo
era troppo! Come faceva? Perché non cadeva fra le mie
braccia come una bambola senz’anima? Perché tutto il
mio potere si era volatilizzato in un attimo, con lei? Forse non ero più
affascinante come un tempo?
Lei
si allontanò dalla mia presa e si diresse verso la porta.
-Quando hai finito il caffè
dimmelo, che verrò a riprendere la tazza.-
Con
ira detti un forte pugno alla scrivania e lei sobbalzò
dallo spavento. Si voltò preoccupata verso di me.
-Che ti
prende?-
-Perché non
arrossisci?-
-Eh?-
-Perché non riesco a sedurti? Che
tattica usi per difenderti da me? Perché non vuoi lasciarti andare ai
sentimenti?-
-Sakai, che stai dicendo?-
-Perché non t’innamori di me come tutte le altre donne?- urlai, sfinito e
sconfitto.
Lei
mi guardò con stupore, per la mia scenata fuori luogo, poi il
suo sguardo si raddolcì.
-Noi non piacciamo a tutti.-
Questa
frase, seppur semplice, mi colpì. Non era possibile che esistesse donna al
mondo a cui non piacevo!
-Tu sei egoista e crudele, lo sai vero?-
Non
l’aveva detto con rabbia o odio, ma proprio per questo mi ferì
molto.
-Anche tu indossi una
maschera, come Roy e Rodrigo…-
-E ora cosa centrano quei due? Si tratta di me e te!-
-È per questo che vi chiamano Il Trio Narcisistico Speciale.- disse, trattenendo una
risata.
-Voi tre nascondete ciò che siete realmente sotto qualcos’altro che possedete solo voi.
Prendi Rodrigo, ad esempio. Lui ha una famiglia povera e che vive di stenti e
all’inizio, ti ricordi, stava sempre da solo e voleva
fare tutto senza l’aiuto di nessuno. Nascondeva la sua situazione familiare
devastata con la temerarietà e l’egoismo. Ma lui ha capito di aver sbagliato e
ora è diventato una persona davvero speciale.-
Fece
una pausa, fissandomi ostinatamente, senza abbassar lo sguardo, come nessun’altra osava fare con me.
-E Roy? Sai benissimo che lui
soffre tantissimo per avere un fratello così famoso. Lui, come Rodrigo, ha
nascosto la sua tristezza nella furia scatenata e l’allegria esagerata. Non
mostrerà mai il lato più debole di sé e invece penso
che faccia male. Però anche lui è cambiato. Ora anche
lui gioca con tutta la squadra e ha trovato un’amica inseparabile che lo
ascolta e con cui può lasciar andare il lato più debole di sé.-
I
suoi occhi si fecero più tristi e il sorriso scomparve dalle sue labbra sottili
e imperfette.
-E anche tu come loro, ti
nascondi dietro al tuo passato.-
A
questo il respiro mi si mozzò e, con spavento, feci un passo indietro. Cosa stava dicendo? Io? Io sono l’essere
perfetto, non mi sto nascondendo da nulla.
-Sapendo di
essere bello, ti nascondi nella popolarità e nella vanità… e sei il più
crudele dei tre.-
-No…-
-Non capisci quante ragazze
fai soffrire col tuo comportamento? Non capisci quanti cuori rubi e poi spezzi
inutilmente? Ti piacerebbe se io ti rubassi il cuore e poi ti farei tanto male come non hai mai provato?-
Stavo
per dire una cattiveria ma lei mi precedette, come leggendomi nel pensiero.
-Ma io sono brutta… non sono
certo l’essere perfetto, come pretendi tu.-
Quello
sguardo afflitto e conscio di sé, per un attimo mi fece perdere l’orientamento.
Subito mi pentii di ciò che avevo pensato e mi
affrettai a negare l’evidenza ma lei non mi lasciò parlare.
-Non mi difendere, perché so
ciò che pensi in realtà di me. Vorresti usarmi, come tutte le ragazze che
incontri e poi buttarmi via come un giocattolo che è venuto a noia…-
I
suoi occhi si velarono per un momento, ma lei sbatté più volte le ciglia e
ritornò composta.
-Ma io, finché non avrò visto il reale Sakai, non potrò mai cedere ai tuoi trucchi e ai tuoi
inganni. Vorrei che imparassi, come Roy e Rodrigo,
che far vedere al mondo ciò che si è in realtà non è
un male, ma un coraggio che non tutti hanno. Fai vedere quanto sei forte, Sakai, e togliti la
maschera. Scommetto che saresti ancora più affascinante di quanto già sei.-
-Aspetta Karin, ti prego…-
Ma la porta si chiuse dolcemente e la luce della lampada non
illuminò più quel visino delicato.