Anime & Manga > La squadra del cuore/Hungry Heart
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Autore: Yo Yo Sango 16    07/09/2008    7 recensioni
Perchè la realtà fa così male? E perchè proprio lei me lo deve far notare?
Genere: Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ad un tratto qualcuno bussò alla porta della mia stanza

Ad un tratto qualcuno bussò alla porta della mia stanza.

Chi poteva essere sveglio a quest’ora della notte, a parte me?

Forse una splendida fanciulla venuta a darmi la buona notte?

-Avanti.-

Dalla porta sperai che apparisse lo splendido viso della signorina Kaori, ma entrò un’altra figura nella luce della lampada.

-Ti disturbo? Ho visto la luce accesa e pensavo che volessi una tazza di caffè. Dopotutto sono o non sono una vostra organizzatrice?-

Una ragazza dai capelli azzurri, lunghi fino alle spalle teneva un vassoio con una tazza di caffè fumante.

Sbattei più volte le palpebre prima di riconoscere Karin, la nostra organizzatrice.

-Ah, Karin, sei tu. Non ti avevo riconosciuta…-

Lei era una delle rarissime persone che resistevano al mio fascino insuperabile.

Così non resistei dal ritentare.

-… con i capelli sciolti sembri un’altra persona e CHE persona!- dissi, lanciandole uno sguardo disarmante.

Lei sorrise solamente e le sue gote non si colorarono nemmeno di un più vivo rosa. Rimasero pallide, come se un fratello le avesse fatto i complimenti per il compito in classe andato bene.

Non lo sopportavo.

Si avvicinò ed appoggiò il vassoio al tavolino dove stavo lavorando al computer. Quando avevo sentito bussare avevo chiuso la finestra su cui lavoravo e ora appariva la foto del mio sfondo.

Lei la notò e si avvicinò al computer col visino delicato.

-Ma quella foto la riconosco! È quella che abbiamo fatto io, Miky e la signorina Kaori. Certo che è proprio bella… magari fossi bella come lei.-

-Anche se la signorina Kaori sovrasta per la sua bellezza, anche tu sei veramente meravigliosa in questa foto e il tuo viso esprime…-

Ma la mia frase poetica venne spezzata da una sua forte risata.

-Tu dici che sono meravigliosa? Ma mi hai vista bene?!- chiese, continuando a ridere.

Ero così intento a cercare di sedurla che mi ero confuso. Lei era venuta esattamente a metà, in quella foto, e in quell’attimo stava guardando in su, verso le altre due. Di certo non era venuta bene.

Ma il suo riso si interruppe bruscamente.

-Ma quella foto… come fai ad averla tu? Abbiamo una copia solo io, Miky e la signorina Kaori!-

Fantastico! Oltre ad aver perso tutto il mio fascino su di lei, ora mi aveva anche beccato con le mani nel sacco.

-Me-me l’ha prestata la signorina…-

-Ah, davvero? E come mai sono giorni che la cerca e non la trova?-

-Infatti non me l’ha prestata, l’ho trovata per terra e l’ho raccolta io… ma avevo intenzione di ridargliela presto…-

La sua aria scocciata mi dava fastidio. Ora le avrei dato il colpo di grazia. Le appoggiai una mano sulla spalla e mi misi un dito davanti alle labbra, sfoderando nuovamente il mio sguardo irresistibile.

-Ma non glielo dirai che l’ho trovata io, vero?-

Lei mi guardò con aria di sufficienza.

-Non lo so… ci devo pensare.- disse freddamente.

Questo era troppo! Come faceva? Perché non cadeva fra le mie braccia come una bambola senz’anima? Perché tutto il mio potere si era volatilizzato in un attimo, con lei? Forse non ero più affascinante come un tempo?

Lei si allontanò dalla mia presa e si diresse verso la porta.

-Quando hai finito il caffè dimmelo, che verrò a riprendere la tazza.-

Con ira detti un forte pugno alla scrivania e lei sobbalzò dallo spavento. Si voltò preoccupata verso di me.

-Che ti prende?-

-Perché non arrossisci?-

-Eh?-

-Perché non riesco a sedurti? Che tattica usi per difenderti da me? Perché non vuoi lasciarti andare ai sentimenti?-

-Sakai, che stai dicendo?-

-Perché non t’innamori di me come tutte le altre donne?- urlai, sfinito e sconfitto.

Lei mi guardò con stupore, per la mia scenata fuori luogo, poi il suo sguardo si raddolcì.

-Noi non piacciamo a tutti.-

Questa frase, seppur semplice, mi colpì. Non era possibile che esistesse donna al mondo a cui non piacevo!

-Tu sei egoista e crudele, lo sai vero?-

Non l’aveva detto con rabbia o odio, ma proprio per questo mi ferì molto.

-Anche tu indossi una maschera, come Roy e Rodrigo…-

-E ora cosa centrano quei due? Si tratta di me e te!-

-È per questo che vi chiamano Il Trio Narcisistico Speciale.- disse, trattenendo una risata.

-Voi tre nascondete ciò che siete realmente sotto qualcos’altro che possedete solo voi. Prendi Rodrigo, ad esempio. Lui ha una famiglia povera e che vive di stenti e all’inizio, ti ricordi, stava sempre da solo e voleva fare tutto senza l’aiuto di nessuno. Nascondeva la sua situazione familiare devastata con la temerarietà e l’egoismo. Ma lui ha capito di aver sbagliato e ora è diventato una persona davvero speciale.-

Fece una pausa, fissandomi ostinatamente, senza abbassar lo sguardo, come nessun’altra osava fare con me.

-E Roy? Sai benissimo che lui soffre tantissimo per avere un fratello così famoso. Lui, come Rodrigo, ha nascosto la sua tristezza nella furia scatenata e l’allegria esagerata. Non mostrerà mai il lato più debole di sé e invece penso che faccia male. Però anche lui è cambiato. Ora anche lui gioca con tutta la squadra e ha trovato un’amica inseparabile che lo ascolta e con cui può lasciar andare il lato più debole di sé.-

I suoi occhi si fecero più tristi e il sorriso scomparve dalle sue labbra sottili e imperfette.

-E anche tu come loro, ti nascondi dietro al tuo passato.-

A questo il respiro mi si mozzò e, con spavento, feci un passo indietro. Cosa stava dicendo? Io? Io sono l’essere perfetto, non mi sto nascondendo da nulla.

-Sapendo di essere bello, ti nascondi nella popolarità e nella vanità… e sei il più crudele dei tre.-

-No…-

-Non capisci quante ragazze fai soffrire col tuo comportamento? Non capisci quanti cuori rubi e poi spezzi inutilmente? Ti piacerebbe se io ti rubassi il cuore e poi ti farei tanto male come non hai mai provato?-

Stavo per dire una cattiveria ma lei mi precedette, come leggendomi nel pensiero.

-Ma io sono brutta… non sono certo l’essere perfetto, come pretendi tu.-

Quello sguardo afflitto e conscio di sé, per un attimo mi fece perdere l’orientamento. Subito mi pentii di ciò che avevo pensato e mi affrettai a negare l’evidenza ma lei non mi lasciò parlare.

-Non mi difendere, perché so ciò che pensi in realtà di me. Vorresti usarmi, come tutte le ragazze che incontri e poi buttarmi via come un giocattolo che è venuto a noia…-

I suoi occhi si velarono per un momento, ma lei sbatté più volte le ciglia e ritornò composta.

-Ma io, finché non avrò visto il reale Sakai, non potrò mai cedere ai tuoi trucchi e ai tuoi inganni. Vorrei che imparassi, come Roy e Rodrigo, che far vedere al mondo ciò che si è in realtà non è un male, ma un coraggio che non tutti hanno. Fai vedere quanto sei forte, Sakai, e togliti la maschera. Scommetto che saresti ancora più affascinante di quanto già sei.-

-Aspetta Karin, ti prego…-

Ma la porta si chiuse dolcemente e la luce della lampada non illuminò più quel visino delicato.

 

  
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