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Autore: Andre De La Croix    29/07/2014    1 recensioni
Un gruppo di turisti fa un'escursione in mezzo la giungla, ma li ad aspettarli c'è una setta assetata di sangue.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN PARADISO DI SANGUE

1.

Quando James si svegliò fece un lungo sospiro, toccò al suo fianco cercando sua moglie e non la trovò. Si alzò e percorse il corridoio per andare in bagno, si sciacquò la faccia e si guardò allo specchio, la barba incolta, il viso pallido e la pelle rovinata dallo stress del lavoro e della città lo facevano sembrare più vecchio dell'età che aveva, si mise di fianco e pensò “ Dio quanto faccio schifo, non ho più il fisico di una volta”. Controllò il cellulare, nessuna chiamata e nessun messaggio da lei, non era sorpreso, anzi, se lo immaginava. Uscì in terrazza a guardare il panorama, il mare era calmo e i gabbiani erano in cielo, era tutto così tranquillo se non fosse stato per un motoscafo che passava a gran velocità rovinando quel momento di pace. Prese il pacchetto di Marlboro rosse e se ne accese una, inspirò lentamente pensando a quel momento, al motivo per il quale sua moglie, un giorno, si presentò con una domanda di divorzio dicendo che era stanca della vita che facevano e che lui ormai era preso solo dal lavoro e non la amava più. James amava ancora sua moglie ma amava anche il suo lavoro, lavorare in borsa era sempre stato il suo sogno, non voleva perdere nessuno dei due, quindi decise di prendersi una vacanza in un isola tropicale con Sophie, per far calmare le acque. Mentre fumava, un taxi si fermò davanti all'hotel e ne scese lei, Sophie, si guardarono, lui accennò ad un sorriso, lei all'inizio lo guardò impassibile poi lo salutò e gli fece cenno di scendere. Si incontrarono al bar dell'albergo, lei indossava una t-shirt bianca con il logo dei Rolling Stones e dei bermuda color khaki, i capelli biondi e gli occhi verdi insieme all'abbigliamento le davano un senso di spirito selvaggio. “Dove sei stata?” disse mentre mescolava lo zucchero nel caffè “Da quando ti preoccupi di me, Daniel? Comunque sono andata a farmi un giro nel villaggio e ho incontrato una guida turistica, dice che ci può portare in un luogo fantastico che conoscono in pochi” “Ti fidi? Comunque io mi preoccupo di te da quando mi sono innamorato” le disse mentre la guardava negli occhi “Si mi fido, ha un attestato di guida turistica.” lui si aspettava che lei ribattesse “Quando dobbiamo andare?” “Tra mezz'ora” Daniel non fece in tempo a rispondere che lei si era già alzata.

2.

Il villaggio si trovava a pochi chilometri dall'albergo, e contava poco più di quattrocento abitanti, quando arrivarono vennero accolti da un giovane ragazzo di vent'anni, si chiamava Lucas e faceva la guida turistica, “Ehi ragazzi, entrate nel furgoncino, io arrivo subito.” Fuori da una capanna c'era un furgoncino Volkswagen Transporter, il classico mezzo degli hippie degli anni sessanta. Quando Daniel e Sophie entrarono dentro, videro che una famiglia si era già accomodata. “Oooh salve!” disse una signora molto grassa “Noi siamo i Mcorney. Io sono William, lei è mia moglie Marie e lui nostro figlio Tomas.” Continuò il marito. Anche lui e il figlio sembravano dei clienti fissi del Mcdonalds. “Eccomi qua, avete fatto amicizia?” Lucas invece era il classico ragazzo del posto, magro e scuro di carnagione. “Dove ci porti di bello?” chiese Daniel “Oh, lo vedrai, è il posto più bello di tutta l'isola. E' una cascata con acqua limpidissima, è un posto circondato dagli alberi, un vero e proprio paradiso.” “Lo spero per lei, giovanotto. Con tutti i soldi che le ho dato...” “Stia tranquilla signora Marie, sarà un'esperienza indimenticabile” replicò il ragazzo.

Quando arrivarono era ormai mezzogiorno e, il luogo era proprio come lo aveva descritto Lucas, un vero e proprio paradiso, c'era un'enorme discesa d'acqua trasparente, gli alberi circondavano il posto come maestose guardie del corpo, nel cielo si potevano distinguere varie specie di uccelli, e il calore del sole riscaldava i corpi di quei visitatori. “Visto?! Vi avevo detto che ne valeva la pena.” Il piccolo Tomas si tolse i vestiti che portava addosso e si butto nella piscina naturale che regalava quel paese delle meraviglie. Sophie si avvicinò a Lucas “Allora tu ti mantieni facendo questo mestiere?” “hahaha, non solo” il ghigno del ragazzo la fece rabbrividire. “MAMMA!” in un secondo lo sguardo di tutti si mise a cercare il giovane Tomas, “Figliolo, dove sei?” Marie si mise a correre verso lo specchio d'acqua con tutte le curve del suo corpo che si muovevano, “Willy, qui non c'è!” Daniel intanto cercava Lucas che sembrava essersi volatilizzato “Ma che diamine sta succedendo?! Sophie, stammi vicina” poi una figura usci dalla foresta, teneva nella mano un grosso martello da macellaio “Marie, amore mio, corri!” la signora stava ancora ansimando per lo sforzo fisico di prima “A-amore, mi spieghi perché dovrei corr...” in un instante il cranio della povera signora Marie esplose sotto gli occhi di tutti i presenti, un occhio usci fuori dall'orbita a causa della forza del colpo e il corpo cadde a terra. “Noooo, amore mio” il marito cadde sulle ginocchia e scoppiò in un pianto che ricordo a Daniel quello di un bambino, altri due uomini uscirono da un cespuglio armati di machete, uno si mise a correre a tutta velocità e gli tagliò la testa facendola volare sopra Daniel e Sophie. “Dobbiamo andarcene subito” salirono nel Transporter ma le chiavi mancavano “Quel bastardo se le è portate via!” l'uomo col martello distrusse il finestrino dalla parte della ragazza “Daniel, aiutami!” ma ormai era troppo tardi, gli altri due uomini avevano immobilizzato il ragazzo, “Sophie!” gridava, gli occhi si riempirono di lacrime, non poteva salvarla, si sentiva impotente, poi sentì una fitta alla testa, vidi delle luci passargli davanti e poi il buio prese il sopravvento.

3.

Quando Daniel si risvegliò si trovava legato sopra un tavolo di legno, delle torce illuminavano il villaggio in cui si trovava; su un altro tavolo affianco a lui c'era il corpo del piccolo Tomas con la pancia aperta e le viscere che scendevano, sotto di lui una pozza di sangue. “Maledetti bastardi cosa avete fatto!?” un ragazzo si avvicinò, all'inizio non lo riconosceva, ma poi “Lucas, figlio di puttana. Fammi scendere e giuro su dio che ti ammazzo” il ragazzo sogghignò, era a petto nudo e aveva disegnati sul petto vari simboli “Calmati amico mio, calmati...” “Dimmi dove si trova mia moglie, ora!” “Sophie si trova con gli antichi, e presto la raggiungerai” altri uomini e donne uscirono dall'oscurità della notte, anche loro avevano dei simboli disegnati sul corpo. “Cosa volete?! Che cosa cazzo volete!? Lucas tirò fuori un coltello tribale, “Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'ngl fhtagn” e tutti ripeterono “Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'ngl fhtagn ” il coltello penetrò nel torace del giovane ragazzo, le ossa si spaccarono, il volto di Daniel si ricopri di paura e odio, una lacrima scese. Lucas prese il cuore e lo butto sul fuoco, poi i corpi di tutti i turisti vennero cucinati e divorati dagli indigeni, i passaporti vennero seppelliti con le ossa dei poveri malcapitati. Il giorno dopo Lucas ritornò all'albergo. La guida turistica si accese una sigaretta, poi si sedette a guardare il mare, “Scusi, mi hanno detto di chiedere a lei per un fare un'escursione” una giovane ragazza gli si piazzò davanti “Certo, sono la persona giusta per queste cose”. Una radio in una macchina parlava di alcuni turisti scomparsi dall'isola, in cielo i gabbiano volavano, il sole splendeva in cielo, era una bellissima giornata.  

  
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