Seduto li accanto a lui
Fingi di non conoscermi
Nessuno immagina lo sai
Cosa c’è stato fra di noi
Ho sul cuore ancora un livido
Ripercorre un lungo brivido
Il mio cuore si è fermato per te

Sono in questo ristorante per presenziare ad una cena di beneficenza a cui Susan mi ha trascinato e non ho ascoltato una sola parola del tizio che ha organizzato questa serata.
Non so nemmeno quale organizzazione beneficerà di tutto questo. 
Ma non è colpa mia.
E’ colpa della vita. 
Come sempre.
Come ogni dannata volta. 
Qui, davanti a me, al mio stesso tavolo, c’è lui.
E’ seduto vicino a quel suo amico, Ewan, e finge di non notare la mia presenza da quando io e Susan ci siamo seduti insieme a loro.
Lo osservo senza staccargli gli occhi di dosso e sento il cuore perdere alcuni battiti nel ripercorre il suo profilo, nel poter contemplare per una volta ancora la bellezza dei suoi occhi, che mi hanno sempre stregato.
Ed è come un fiume in piena che le immagini di noi due insieme mi riempiono la mente, facendomi avvertire un brivido che non sentivo da tanto, troppo tempo.
Quel brivido di noi.

Amor così lontano io
Così vicino accanto a me
Cos’è successo come mai
Perché non siamo insieme noi
Viver così non è possibile
Sempre così come due estranei
Perché stasera tu non gridi di no

Il sollievo che provo nel poterlo contemplare svanisce lento, ma inesorabile.
Non mi basta più la sola immagine. 
Ho bisogno di un contatto, anche se evanescente.
Ma è impossibile, siamo seduti troppo lontani perché un mio gesto non risulti strano.
Così vicini, eppure così distanti…
Vorrei ridere per dar sfogo alla frustrazione che sento opprimermi il petto, ma non posso. 
Non davanti a tutti.
Non davanti a Susan.
E’ per lei che abbiamo finito col lasciarci.
La vita mi ha costretto a prendere una decisione, ed io ho optato per quella che pensavo mi avrebbe fatto soffrire di meno.
Ma mi sbagliavo.
Da quando ci siamo lasciati, da quando l’ho lasciato, il mondo mi è crollato addosso e neanche stare con i miei figli mi ha aiutato.
 

Apri le braccia adesso
Fatti sentire addosso
Qui sul mio petto avanti buttati
Fermo mi guardi stanco
Pallido quasi bianco
Muovi soltanto gli occhi umidi
E resti immobile
E quasi quasi non mi sembri tu
Tu preghi e dici non guardarmi più

Cerco di scansare il ricordo del nostro ultimo incontro bevendo un bicchiere di vino, ma sembra che l’alcool lo aiuti ad insinuarsi meglio tra i miei pensieri.
Ed è un attimo.
Rivivo quella scena come se stesse accadendo in questo momento.
Io e lui stesi sul suo letto, stretti in un abbraccio.
Avevamo finito da poco di fare l’amore e ci godevamo quegli attimi di noi.
Poi la mia voce riempì il silenzio e attirò il suo sguardo stanco su di me.
Mi ascoltò senza dire nulla, senza nemmeno muoversi.
Solo il suo pallore sempre più accentuato e gli occhi umidi facevano capire che le mie parole, la mia decisione di lasciarci, lo stavano logorando dentro.
Mi alzai dal letto e mi rivestii, senza riconoscere quel silenzio in cui si era chiuso.
Cercai di girarmi un’ultima volta verso di lui, ma me lo impedì.
La sua voce, rotta dal pianto trattenuto, mi pregò di non guardarlo, di risparmiargli almeno quell’umiliazione.
 

Stringi le mani e guardi lui
Verso di me non guardi mai
Eppure tremi e pensi a me
E a quel dolore che mi dai
Mille gabbiani adesso volano
Sopra quel cielo irraggiungibile
Quel paradiso imprigionato da noi

Ingoio le lacrime che mi salgono per quell’ultimo ricordo amaro di lui, tornando ad osservarlo.
Sta stringendo le mani sotto al tavolo, ma sembra tranquillo mentre parla con il suo amico.
E mi ignora.
Ma so che quei piccoli tremiti che lo percorrono sono a causa mia.
Il mio sguardo su di lui lo ha sempre reso nervoso.
Chissà se immagina quanto questo suo comportamento mi stia ferendo.
Probabilmente si, ma me lo merito.
Sono io che ho distrutto il nostro mondo. 
Eravamo riusciti a costruirci un piccolo paradiso tutto nostro ed io l’ho reso irraggiungibile per entrambi. 
 

Apri le braccia adesso
Fatti sentire addosso
Qui sul mio petto avanti buttati
Fermo mi guardi stanco
Pallido quasi bianco
Muovi soltanto gli occhi umidi

Esco fuori dal ristorante e incollo subito i miei occhi alle sue spalle.
E’ uscito poco fa, dicendo che voleva prendere una boccata d’aria ed io non sono riuscito ad impedirmi di seguirlo.
Il desiderio di sentirlo nuovamente vicino a me, di avvertire il suo calore sul mio corpo si fa più pressante ad ogni passo che mi avvicina a lui.
Mi fermo a poco più di un metro, aspettando.
E, finalmente, mi guarda.
Mi osserva immobile, con il viso pallido e gli occhi umidi.
La stessa espressione di quando ci siamo separati, la stessa che ha tormentato i miei sogni per non so più quanti mesi.
 

Quanti giorni avremo noi 
Quante notti mi darai
Tra le braccia calde mie
Io so che li vivrai
E per sempre io ti avrò
E per sempre tu mi avrai
Abbiam tutto quanto e non lo sai

Sono di nuovo io a parlare dopo tutto questo tempo,ma adesso è diverso.
Ho fatto la mia scelta.
Quella giusta.
Lo desidero.
Voglio averlo di nuovo accanto.
Lo voglio sentire vicino dopo esserci donati tutti noi stessi.
Voglio stringerlo di nuovo tra le mie braccia, dandogli tutto il mio calore.
Voglio darci quella possibilità che ho avuto paura di vivere.
Ha ascoltato incredulo le mie parole e i suoi occhi sono diventati improvvisamente più brillanti, ma non si muove.
Mi fissa soltanto, tremando appena.
 

Apri le braccia adesso
Fatti sentire addosso
Qui sul mio petto avanti buttati
Alzati fallo amore
Vinci la tua paura
Solo due metri e siamo liberi
No! Non deludermi
Non possiamo solo piangere
Tu puoi decidere il destino anche per me

Si è lasciato cadere sul marciapiede, da cui ora mi osserva.
Ed io gli restituisco lo sguardo, poggiato alla portiera della mia auto.
Le mie parole lo hanno scosso fino alle lacrime.
Allungo una mano nella sua direzione e noto il suo sguardo indeciso.
Vuole gettarsi tra le mie braccia, lo leggo nei suoi occhi.
Ma rimane immobile, fermato dalla paura di soffrire ancora per causa mia.
Ed io non so che fare se non sorridergli rassicurante, accorciando la distanza tra di noi di un passo.
La nostra libertà è così vicina.
Solo i due metri che lo separano dalla mia auto si ergono tra noi e una nostra vita insieme.
Lo prego con lo sguardo, anche se non potrei permettermelo.
Voglio che accetti la mia proposta, che allunghi la sua mano ed afferri la mia.
Dipende tutto da lui.
Un suo rifiuto e saprò di aver commesso l’errore più grande della mia vita.
Un suo assenso e niente potrà più separarmi da lui, nemmeno tutti i problemi e lo scandalo mediatico che ne seguirà.
Una piccola parte di me muore ad ogni secondo che passa e la speranza si affievolisce.
Mi ritrovo a chiudere gli occhi sotto il peso del dolore che mi sta dilagando nel petto, ed è un attimo.
Un calore evanescente sfiora la mia mano, seguito dal chiudersi leggero dello sportello dell’auto.
Il tenue sorriso che mi incurva le labbra non è che un pallido segno della felicità che mi dilaga nel petto.
Mi siedo al posto del guidatore in silenzio, ascoltando il leggero respiro che proviene dal posto del passeggero.
Non sono sicuro di quello che succederà da adesso in poi, ma la certezza che lo avrò accanto rende le mie preoccupazioni una mera ombra di se stesse.

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Salve =)
Questa Songfic è una creatura del passato U_U
L'ho scritta l'anno scorso e si era persa tra le mille cartelle del pc, ma appena l'ho scoperta ho deciso di farle "prendere aria" xD
La canzone è "Apri le braccia" di (non fate commenti U_U ) Gigi D'alessio =)
Volevo scrivere un finale angst, ma il mio cuore da eterna romantica me lo ha impedito...
Un bacio a tutti coloro che leggeranno ;-*
Layla_93