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Autore: Artemide5775    29/07/2014    0 recensioni
Loro credevano di essere normali adolescenti, ma non lo erano , non lo erano mai stati e non lo saranno mai, anche se ci proveranno.
Cinque ragazze con un destino già segnato.
***
Victoria - novizia vampira che è dovuta crescere troppo in fretta.
Crystal - la solitaria a cui piace leggere nel parco e disegnare tutto quello che prova.
Diamond - ragazza solare e pimpante con tutti, oltre che ingenua.
Alexandra - una studentessa modello dal cuore di ghiaccio e cinica in amore.
Deborah - capo cheerleader, amante degli sport, stronza e menefreghista.
***
Tratto dal Prologo:
Mentre ignare le cinque ragazze si dirigevano a scuola e a lavorare, un ragazzo dai capelli castani e gli occhi del medesimo colore era appena arrivato a New Orleans con l'intento di rovinare la vita delle giovani e delle loro anime gemelle.
***
Il Prologo presenta solo le protagoniste femminili.
Trailer : https://www.youtube.com/watch?v=ft0TqxGWrdg
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Chapter XVII


Spell






 

 

Diamond si sedette su una sedia della cucina, anche se debole era scesa al piano di sotto per vedere se le sue sorelle, o Victoria erano in casa e come aveva sospettato di loro, non c’era neanche l’ombra.

 

Sapeva che sarebbero andate al mausoleo, ma non si era aspettata che era già pomeriggio.

 

Si guardò le mani, mentre beveva un po’ di succo d’arancia. La sua pelle era rosea e se la guardavi accuratamente, potevi notare delle sottili linee bianche. I graffi erano quasi guariti, ma Diamond non sapeva ancora come se li era procurati. Non era mai stata sonnambula e di certo non era mai andata in un bosco mentre dormiva.

 

Ultimamente si sentiva strana, era come se inconsciamente sapesse che c’era qualcosa che non andava. All’inizio aveva attribuito quella sensazione alla scomparsa dei suoi genitori, ma da quando Victoria le aveva detto che cosa era e che cosa sarebbe diventata, non ne era più tanto sicura. C’erano cose di cui non era a conoscenza. Di questo era sicura, ma sapeva che c’era dell’altro, qualcosa di più importante ancora.

 

Da quando Damien se ne era andato, era già passata un’ora. In un primo momento Diamond aveva pensato di riposarsi, ma guardandosi allo specchio si era accorta di avere un aspetto orribile, per non parlare dei due fori che aveva sul collo, che erano rossi e gonfi.

 

Si era fatta una doccia e uno shampoo, per poi vestirsi. Si era messa sulla ferita, un po’ di quell’intruglio verde che il biondo le aveva lasciato e aveva avvolto intorno al collo un foulard rosso che le avrebbe coperto il morso.

 

Aveva mangiato qualche avanzo del pranzo, che le aveva lasciato Victoria e in quel momento stava ragionando sugli ultimi avvenimenti che stavano minacciando la sua noiosissima vita. Qualche mese prima avrebbe fatto qualunque cosa solamente per sconvolgere leggermente il suo modo di vivere, ma adesso, adesso voleva solamente indietro i suoi genitori, la cugina che fino a soli tre anni prima era stata allegra e senza responsabilità, sua zia Margareth e magari un futuro che non comprendesse scuole per succhiasangue, vampiri e bere sangue.

 

Si ritrovò a sospirare e prendere dalla tasca dei jeans l’anello che aveva dato Damien. Lo trovava bellissimo, era d’oro e c’era incastonata una meravigliosa gemma verde. Ai lati c’erano incisi dei disegni che rappresentavano dei rami con delle foglie.

Non riusciva a credere che una cosa così piccola fosse tanto potente, prezioso sicuramente, carino, piccolo, ma potente non sarebbe mai stato l’aggettivo che avrebbe usato per descrivere quell’oggetto.



 

**


 

 

Crystal si mise a rovistare tra i tanti libri, doveva trovarne qualcuno che parlasse delle guerriere.

Aveva una terribile emicrania, ma ormai si era abituata al dolore. Era da quando aveva cominciato a fare quegli strani sogni, che molto spesso aveva un dolore molto forte alla testa, aveva provato di tutto, dalle compresse alle bustine, ma niente aveva funzionato.

 

Si stava portando una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio, quando il dolore si fece molto più forte, quasi insopportabile. Si portò la mano destra sulla testa mentre con la sinistra cercava di reggersi in piedi. Gemette.

Con i denti si morse il labbro inferiore cercando di non gridare, sapeva che avrebbe fatto preoccupare le altre, perciò loro avrebbero interrotto le ricerche e questo non sarebbe mai dovuto succedere. Crystal sapeva che Alexandra aveva bisogno di una spiegazione a quello che aveva scritto.

 

 I nostri genitori l'avrebbero aiutata, pensó, e ora che non ci sono, tocca a me aiutarla, non a Victoria. Quando cercò di alzarsi in piedi una serie d’immagini, s’insinuò nella sua mente:

 


Era in un'ampia stanza, seduta. In quel momento stava guardando un piatto pieno di cibo.-Dovreste mangiare-disse una voce che le sembrava aver già sentito.

 

-il cibo umano non mi serve per vivere e neanche a voi- cominciò a dire con voce gelida e diffidente –non comprendo il motivo perché sé ne nutre- disse sorseggiando un liquido rosso dentro un calice.

 

Lui sorrise, per poi pulirsi la bocca con un fazzolettino bianco di cotone. -sempre cosí indifferente e fredda- commentò -dovreste fare qualcosa che non vi sia prima dettata da qualcuno più potente di voi. La guardó dritto negli occhi con un sorrisetto divertito -siete con tutti cosí ... glaciale, o riservate solo a me questo onore?-.

 


Crystal posó il calice e si portó, con una mano, una ciocca di capelli che le era sfuggita alla pettinatura. -mi sembra logico- alzò lo sguardo sul ragazzo dai capelli castani, li separava un'intera tavola ma riusciva a vedere lo stesso com’era innervosito dal suo comportamento. -questo modo di fare é riservato solamente a lei e a nessun altro-.


Il ragazzo dagli occhi cioccolato stava per dire qualcosa quando qualcuno entrò nella stanza. -scusate per il disturdo- disse il giovane dagli occhi verdi e i capelli ricci rivolgendosi all'altro ragazzo che sembrava non molto contento dell'interruzione –ma Lady Pyrrhus è venuta a farle visita- spiegò rivolgendosi alla ragazza.


Il ragazzo dalla chioma castana sbuffò -voi andate, continueremo la nostra conversazione a cena- disse rivolto a Crystal che annuii e si congedò.

 

Crystal e Harry camminarono per alcuni minuti e appena si fermarono in una parte isolata, lei gli domandò subito -nessuno mi é venuto a far visita, o sbaglio ?-.

 

Lui sorrise e le lasciò un casto bacio sulle labbra -esatto- le accarezzò con il palmo della mano la guancia -si stava innervosendo e sapete che é un male- le sussurrò.


Lei abbassò la testa-purtroppo ne sono a conoscenza-.


Harry le alzò delicatamente il mento -ma non é solo quello il motivo per cui l’ho chiamata- 
Crystal lo guardò confusa. Lui le diede un altro bacio e lei si trovò con le spalle al muro -non riuscivo più a stare senza la sua presenza-.

 
Lei sorrise felice -non dovremmo qui ... qualcuno potrebbe vederci- disse a voce bassa, sembrava preoccupata.


Lui ridacchiò e aprì la porta a fianco a loro -mi sono preparato. Le guardie stanno mangiando e quelle poche che sono rimaste in servizio stanno agli ingressi e con gli altri nobili, la servitú é occupata a servire il pranzo e il resto delle persone é fuori o a pranzare o a fare qualunque cosa stiano facendo-.


Il volto di Crystal s’illuminò -va bene-. 

 

I loro occhi si fecero bramosi mentre entrarono nella stanza senza staccarsi uno dall'altro e lentamente la visione schiarì fino a quando non aprì gli occhi e rivide gli scaffali colmi di libri.

 

Crystal sbatté le palpebre, il dolore era sparito, proprio come la sua visione. Aveva le gote in fiamme e il respiro affannato. Non aveva mai provato tanto dolore durante i suoi sogni, al massimo un po’ di stanchezza dopo, nient'altro.

 

Proprio in quel momento passò Victoria con in mano alcuni libri dalle pagine gialle e la copertina logora. Victoria appena notò la cugina con le guance arrossate, il respiro affannato e l'aria affaticata si precipitò da lei. -ti senti bene?- le chiese posando i libri su uno scaffale e cingendole le spalle con entrambe le mani.

 

Crystal alzò lo sguardo per poi incrociare due occhi limpidi come l'acqua che la guardavano preoccupati. -si- disse mentre la testa si alleggeriva completamente e il respiro tornava normale. -ho solo dormito troppo poco-.

 

Victoria non era convinta, ma finse di esserlo per non mettere sotto pressione la cucina. -va bene. Vieni a sederti-. La fece sedere su una sedia che si trovava là vicino.


 


 

*******

 


 


Harry stava guardando un film con Niall e Zayn, quando all'improvviso sentì un dolore acuto alla testa. Zayn lo guardò preoccupato e sorpreso, un minuto prima il riccio stava bene -amico, che hai?-

 

Harry stava per dire qualcosa ma il dolore peggiorò e di conseguenza urlò. Niall corse a chiamare il loro mentore, Louis, mentre Zayn cercava un modo per far calmare Harry e gridava al biondo di sbrigarsi, perché non sapeva, quanto avrebbe ancora resistito il riccio.

 

Louis arrivò subito, seguito a ruota da Liam e Niall. -che cosa ha?- chiese piegandosi verso di lui. Al contrario degli altri ragazzi, lui era più tranquillo.

 

Zayn gli spiegò molto brevemente la situazione-stavamo guardando un film quando ha cominciato a provare un forte dolore alla testa-.

 

Louis si avvicinò a Harry tranquillizzandolo e cercando qualche sintomo che poteva dirgli che cosa aveva il suo protetto. Niall fece qualche passo verso Zayn, Harry e Louis, aveva un’aria molto spaventata e tremava leggermente. Un'idea s’insinuò nella mente del biondo –e se stesse rifiutando la trasformazione?- Liam e Zayn lo guardarono subito, speravano che scherzasse, ma non era così.

 

Louis scosse la testa -non é possibile- cercò di far sedere Harry su una poltrona come che era inginocchiato per terra. -non ha ancora iniziato la trasformazione ... e vi posso assicurare che chi rifiuta la trasformazione non ha un semplice dolore alla testa-.

 

Zaynera sbalordito -un semplice dolore alla testa? Sembra che sia un dolore atroce!-.

 

Louis alzò una palpebra di Harry é cose che il suo iride era nero e non si vedeva neanche la pupilla -penso di aver capito cosa ha!- esclamò Louis alzandosi.- Liam vai a prendere un tomo che sta sul secondo scaffale a destra, nel mio studio. Lo riconoscerai subito, é con delle scritte dorate e di cuoio.- incaricò Liam. Poi chiese a Niall di andare a prendere dell'acqua da bere per il riccio e chiese a Zayn di tenere fermo Harry.

 

Liam tornò subito, proprio come Niall, teneva in mano un volume pesante e si notava che riusciva appena a mantenerlo senza farlo cadere. -ecco- disse porgendo il grande libro a Louis, che lo prese senza problemi, non gli sembrava che al suo mentore il peso del grande volume facesse qualche effetto.

 

Louis sfogliò le pagine sbiadite del libro e appena trovò ciò che cercava lo indicò sorridendo fieramente. -a quanto pare Harry é vittima di un incantesimo- constatò e poi citò qualche dico del libro, per far capire meglio la situazione ai suoi protetti -Di solito un incantesimo della memoria é abbastanza semplice.Almeno che un'altra strega s’intrometta e cerchi di cambiare ricordo, o perfino di aumentare il numero di persone sotto effetto. Spesso queste ragioni causano molto dolore alla testa. In molteplici casi si é visto che la persona aggiunta all'incantesimo soffre perfino piú della vittima iniziale e se fa parte del ricordo, ricorda anche lei. Si puó capire se sei sotto un sortilegio della memoria, dagli iridi neri che oscurano la pupilla.– .

 

Niall domandò subito se c’era un modo per spezzare la magia. Louis scosse la testa mortificato –non c’è un modo, dobbiamo aspettare che le streghe finiscano, mi dispiace-.

 

Liam si portò le mani fra i capelli corti –non c’è un modo per alleviare il dolore, almeno quello sarebbe una soluzione?-.

 

Louis fece una smorfia -purtroppo dobbiamo solo aspettare e star a vedere-.

 

Harry si concentrò su quelle immagini e voci che gli vagavano nella mente e cercò di smettere di ascoltare i ragazzi che parlavano. Il dolore era forte. Insopportabile. Gli sembrava di morire lentamente. In un modo atroce che lo consumava gradualmente, senza fretta.

 

Stava passando per un corridoio dalle mura bordò piene di quadri e dalle finestre entrava la luce fioca del sole. C’erano delle voci che provenivano da una porta non molto lontano da dove si trovava lui, vi si avvicinò incuriosito e notò un ragazzo dalla carnagione pallida, i capelli castani e gli occhi nocciola. Era teso e guardava la porta da cui si sentivano la voce di una ragazza e di un ragazzo che parlano e dalla voce di lui si poteva notare senza problemi che non era affatto contento. Harry si avvicinò subito -che sta succedendo?- chiese indicando la porta.

Non c'erano rumori sospetti o grida, ma il tono delle voci non erano neanche amichevoli, perciò attiravano la sua curiosità. Liam si voltò a guardarlo -Buongiorno, maestà- si chinò leggermente per poi guardare la porta dinanzi a loro. -dovevano mangiare insieme, ma purtroppo lei ha cominciato a stuzzicarlo e da quello che sento ...- spiegò, lasciando la frase in sospeso.


Harry sembrava aver capito di cosa parlasse il ragazzo affianco a lui e continuò la frase -e da quello che senti sta perdendo la pazienza-.

 

Liam annuì –esattamente-.

 

Harry non fece passare un minuto ed entrò nell’enorme salone. Notò subito che il ragazzo dai capelli castani e gli occhi cioccolato era innervosito e gli venne voglia di sorridere –scusate per il disturbo- si scusò per averli interrotti e il suo sguardo finì sulla incantevole fanciulla che gli dava le spalle in quel momento –ma Lady Pyrrhus è venuta a farle visita- disse rivolgendosi a lei.

 

Il ragazzo dalla chioma castana sbuffò -voi andate, noi continueremo la nostra conversazione a cena- disse rivolto a Crystal che annuii e si congedò.

 

Dopo aver girato diversi corridoi, i due ragazzi si fermarono in una parte abbastanza isolata del castello -nessuno mi é venuto a far visita, o sbaglio?- chiese lei sorridendo. Lui la guardò incrociando quegli incantevoli occhi verdi, ma non verdi come l’erba, come quelli di Crystal, la giovane di fronte a lui aveva gli occhi verde bosco.

 

Lui sorrise e le lasciò un casto bacio sulle labbra -esatto- le accarezzò con il palmo della mano la guancia rosea -si stava innervosendo e sapete che é un male- le spiegò il motivo per cui aveva interrotto il loro pranzo.

Lei abbassò la testa -purtroppo ne sono a conoscenza-.


Harry le alzò delicatamente il mento -ma non é solo quello il motivo per cui vi ho chiamato- 
Crystal lo guardò confusa. Lui le diede un altro bacio e lei si trovò con le spalle al muro -non riuscivo più a stare senza la sua presenza - lei sorrise felice -non dovremmo qui ... qualcuno potrebbe vederci ...-.


Lui ridacchiò e aprì la porta a fianco a loro -mi sono preparato. Le guardie stanno mangiando e quelle poche che sono rimaste in servizio stanno agli ingressi e con gli altri nobili, la servitú é occupata a servire il pranzo e il resto delle persone é fuori o a pranzare o a fare qualunque cosa stiano facendo- a quanto pareva il ragazzo da cui Harry vedeva quella situazione, stava già cercando la ragazza, prima di sentire che stava discutendo.


Il volto di Crystal s’illuminò -va bene-.

 

I loro occhi si fecero bramosi mentre entrarono nella stanza senza staccarsi uno dall'altro e Harry senza staccarsi dalle labbra della bruna chiuse la porta alle loro spalle.

 

Harry si strofinò gli occhi, il dolore era diminuito e in meno di due minuti era svanito completamente. I ragazzi, tranne Louis, erano sconvolti e lo guardavano come se avessero visto la cosa più sconvolgente al mondo. –stai bene?- gli chiese premurosamente Louis alzandosi in piedi come che prima si era inginocchiato vicino a lui.

 

Harry leggermente confuso da quello che aveva appena sognato a occhi aperti, lo guardò per un secondo sussurrando un –si-. Si guardò intorno riconoscendo le mura bianche e il parquet della casa che aveva comprato Louis, un mese prima che si trasferissero a New Orleans. –che cosa è successo?- si ritrovò a chiedere senza accorgersene. Era troppo scosso e non riusciva a capacitarsi che il “sogno” fosse così vivido.

 

Il suo mentore gli spiegò sul momento quello che era successo: il fatto che appena aveva visto i suoi occhi, si era accorto che quei sintomi gli ricordavano quelli che aveva studiato durante il corso sulle arti occulte che aveva scelto il primo anno alla Casa della Notte e quello che aveva letto sul suo vecchio tomo che parlava delle magie più rare e più usate dalle streghe.

 

Harry spalancò gli occhi appena Louis gli lesse quello che c’era scritto sul suo vecchio libro. Zayn aveva supposto che magari non era lui la “vittima iniziale”, ma che forse era la persona finita “per sbaglio” in quel battibecco tra streghe.

Lou scosse la testa –non credo. Di solito le streghe cercando di mettere in mezzo chi non gli serve- disse rivolto a Harry e lui lesse quello che il suo mentore e amico non voleva dirgli davanti ai altri ragazzi per non farli preoccupare: le streghe vogliono qualcosa da te.

 

Il riccio ci pensò un momento, la strega che stava facendo l’incantesimo all’inizio, non voleva metterlo in mezzo, da quello che aveva capito ascoltando quanto spiegato e letto da Louis. Era quando la seconda strega si era intromessa nell’incantesimo della prima, che lui era stato immischiato. Perciò si chiese, era veramente un sogno quello che ho vissuto in quegli attimi, o qualcos’altro?

 
 

 

***********

 


 

La ragazza dai capelli neri sospirò mettendo l’ultimo ingrediente nella ciotola davanti a lei. Era stanca, ultimamente stava usando troppo e troppo spesso i suoi poteri da strega. Lanciò uno sguardo al ragazzo seduto non molto lontano da lei su una poltrona, stava sorseggiando qualcosa di rosso dentro un bicchiere di vetro.

Trattenne un conato di vomito, le faceva senso il sangue. Non riusciva a credere che esistessero degli esseri che lo bevessero come se fosse il vino più prelibato.

 

Qualunque ragazza della sua età sarebbe rimasta affascinata da quel bellissimo ragazzo. Aveva la pelle pallida, si poteva perfino dire diafana. I capelli castani erano né troppo corti né troppo lunghi, una lunghezza che le sembra perfetta. Gli occhi erano sul marrone scuro ma si poteva notare, se li guardavi attentamente, che intorno alla pupilla erano ambrati.

Il fisico era come qualunque adolescente, perché sì, alla ragazza sembrava un ragazzo sui 18-19 anni, circa. Indossava una camicia nera con aperti i primi tre bottoni, dei pantaloni neri e un giubbino di pelle, nero.

 

È così bello, pensò, così dannatamente attraente, quanto letale. Si costrinse a spostare lo sguardo sul libro d’incantesimi che si trovava davanti a lei sul piccolo tavolo rettangolare di legno. Non poteva pesare certe cose sul suo “rapitore”, la stava obbligando a fare qualcosa che lei non voleva fare e se non avrebbe ubbidito, sarebbero morte molte persone, compresi i suoi genitori.

 

-a che punto stai, streghetta?- chiese il ragazzo, prima era assolto nei suoi pensieri mentre beveva, ma adesso che aveva finito il contenuto del bicchiere voleva vedere se quelle sciocca ragazzina aveva combinato qualcosa, o se solamente aveva perso tempo.

 

 -sto per iniziare- disse per poi cominciare a pronunciare una litania in latino. Quando finì le candele si spensero e lei sorrise stremata –fra poco dovrebbe avere un altro ricordo- sussurrò.

 

La ragazza stava per lasciarsi cadere per terra dalla stanchezza, nel momento in cui le candele all’improvviso si accesero di nuovo senza che nessuno le avesse accese.

Il ragazzo con una velocità sorprendente si alzò e si avvicinò a circa un metro di distanza da lei e dalla ciotola con gli ingredienti per l’incantesimo. –che cosa stai facendo?- le urlò, sembrava, spaventato, preoccupato e innervosito. La giovane ragazza era sicura che lui pensasse che quello era un affronto.

 

Si alzò lentamente in piedi e cominciò a sussurrare formule per individuare chi si stava intromettendo nel suo sortilegio, modificandolo. –qualcuno sta cercando di cambiare in qualche modo l’incantesimo- chiuse appena gli occhi, non riusciva a individuare la fonte di quel potere, riusciva solo a dire che era vicina, ma non sapeva dire quanto vicina.

 

È troppo forte, pensò mentre sentì qualcosa entrare dentro di lei. –chi sei?- chiese nella sua mente. Quella persona era riuscita a entrare nella sua mente, lo sentiva, stava guardando i suoi ricordi e pensieri.

 

Una calda voce femminile le rispose –non importa.- sussurrò. –digli di fermarsi, di lasciarle stare, o gliela farò pagare- disse per poi uscire dalla sua mente, la lasciò senza energie e la giovane si ritrovò piegata per terra con le mani che le sorreggevano il corpo privo di forze. Delle gocce di sangue le scendevano dal naso.

 

-chi ha fatto tutto questo?- chiese il ragazzo furioso, abbassandosi davanti a lei, in modo da guardarla negli occhi.

 

Lei lo guardò per alcuni secondi, che parvero ore –non lo so- si ritrovò a dire senza accorgersene, aveva alzato lo sguardo per guardare gli occhi del ragazzo, erano così rossi, rossi come il sangue e delle vene viola si intravedevano sotto. Ripensò alle parole della donna – ha detto ...-.

 

Lui accigliato la guardò aspettando che continuasse a parlare, odiava le persone che non finivano le frasi, ma odiava ancora di più chi s’intrometteva nei suoi piani. Lei lo guardo e ingoiò il groppo che le si era formato in gola. –ha detto di dirti di fermarti, di lasciarle stare, o te la farà pagare-.

 

Il ragazzo si alzò di scatto e con una furia mai vista, gettò per terra il tavolo di legno, con il libro, la ciotola e il pesante Grimorio degli incantesimi. –trova un modo per dirmi chi è!- urlò per poi passarsi una mano fra i capelli castani.

 

Lei non si accorse nemmeno di essersi messa a piangere, sapeva che non sarebbe mai riuscita a fare un altro incantesimo senza un po’ di riposo e aver mangiato qualcosa. Era senza forze, non riusciva neanche a stare in piedi e sé non era, che temeva per l’incolumità dei suoi genitori, si sarebbe lasciata andare svenendo sul tappeto rosso sangue del salone di quel ragazzo. Sapeva che non era solo un ragazzo, ma qualcosa di pericoloso, molto pericoloso.

 

 




Spazio Autrice

Ciao ragazzi!!!
Scustate il ritardo, ma sto in vacanza e mi è difficile pubblicare nuovi capitoli.
Comunque fatemi sapere il vostro parere su questo capitolo e se volete fatemi qualche domanda.

Stelena5775

   
 
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