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Autore: sweetlygirl    29/07/2014    1 recensioni
Questa storia parla di un ragazzo di nome Christian che si innamora del suo migliore amico Alex.. ma come la prenderà il ragazzo? per scoprirlo basta leggere :)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Christian, ho 16 anni e frequento un liceo linguistico.
La mia vita è sempre stata normale.. Tanti amici, molte ragazze che mi giravano intorno, ma nonostante questo sentivo che in me c’era qualcosa che non andava.
Alex è il mio migliore amico da ben 10 anni, abbiamo frequentato elementari, medie ed ora superiori insieme.  Diciamo che siamo dei bravi ragazzi, ma spesso e volentieri ci divertiamo a sfottere i più deboli di noi.. Non ne vado fiero, ma seguo la massa.
Il nostro gruppo è composto solo ed unicamente da maschi, io ed Alex lo abbiamo fondato.. poi ci sono Luca, Daniele e Lorenzo. Ci facciamo chiamare ‘ i fantastici cinque ‘.
 
Diciamo che mi sono allontanato un po da loro ultimamente.. non mi piace la strada che stanno prendendo.. fumo, alcool.. poi hanno iniziato a commettere atti di bullismo fisico, cosa MAI fatta prima.
 
Devo confidarvi un segreto.. temo di essere gay.
Non sono mai stato fidanzato con una ragazza, nonostante la mia bellezza. Penso di provare attrazione per Alex.. quando è vicino a me sento le farfalle nello stomaco, ma penso che non sia una buona cosa, ha sempre sfottuto i gay. Per me sarebbe un incubo.
 
Come tutti i giorni stavo andando a scuola, stavo ascoltando musica con le cuffiette, senza badare a chi avevo intorno mi avviai velocemente all’entrata.. mi sentii tirare dallo zaino cosi mi volta.
 < Ciao Chris > era Alex.. il mio stomaco si stava torcendo dall’emozione.
< Hei > gli sorrisi facendo i soliti segni che ci facciamo noi maschi per salutarci.
< Cosa ti succede? Sembra che tu ci stia evitando > mi disse sistemandosi quei fantastici capelli biondi.
< Ehm.. nono ma che scherzi? Solo che mi sto impegnando con lo studio ultimamente > scusa banalissima.. ma lui sembrò crederci.
< D’accordo, quando vuoi sai dove trovarci > mi diede una pacca leggera sulla spalla tornando dagli altri.
 
Avevo così tanta voglia di raccontargli tutto.. ma so che non mi avrebbe più rivolto parola.
Entrai in classe e mi sedetti vicino una ragazza, Alessia, era una di quelle che gli altri si divertivano a prendere in giro.. Una mora molto carina, con dei grandi occhiali, che si preoccupava poco però di sfoggiare la sua bellezza.. forse era per questo che veniva derisa.
Comunque nonostante io sia stato un grande stronzo con lei le accarezzai il braccio, lei si voltò timorosa verso di me..
<  Non voglio farti del male > le  dissi con voce dolce..
< Davvero? > mi chiese tirandosi su gli occhiali.
Annuii sorridendole e tirai fuori l’astuccio.
In quel momento entrarono i miei amici e Alex fissò me e Alessia con aria interrogativa.
Che cazzo ci fai vicino a sta sfigata? >  mi chiese con tono da strafottente guardando male lei.
<  Ale, lasciala stare dai.. > dissi con voce bassa..
Notai lo stupore sul viso della ragazza per averla difesa.
< Ti stai rincoglionendo? > disse con un tono di voce abbastanza irritato. < Ora vedi di tornare al tuo solito posto > aggiunse andandosi a sedere.
Non so perché.. anzi si.. ma feci come voleva lui. Quindi mi alzai mettendomi come sempre vicino a lui.
La lezione iniziò..
 
Dopo tre ore di matematica finalmente la campanella iniziò a suonare, era finalmente ricreazione..
Tutti scapparono fuori, perfino il professore non esitò un attimo per uscire.
Eravamo rimasti noi cinque ed Alessia, che stava ripondendo con cura le sue cose nello zaino.  Sorrisi guardandola e mi avvicinai a lei, lentamente.
Non feci in tempo che subito Alex mi sorpassò andando verso di lei.
Buttò a terra il suo astuccio facendo cadere tutte le penne e le matite, le calciò divertito.
Alessia si inginocchiò di fronte a lui, senza dire nulla.. ormai ci aveva perso la speranza.
La mano della ragazza era attaccata al pavimento, Alex ebbe la ‘ fantastica ‘ idea di schiacciarla con il proprio piede.
Aveva un sorriso divertito sul viso, non capivo il perché di quel comportamento..
< Mi stai facendo male! > disse Alessia irritata.
< E allora? Devi stare zitta e subire > disse lui incoraggiato dalle risate di quei tre coglioni.
Il suo piede schiacciava sempre di più la mano della mia ‘ amica ‘  che stava sull’orlo di un pianto.
< Che fai sfigata? Piangi? > disse prendendola per la coda e la tirò.
Non sopportai più quel vedere così istintivamente spinsi Alex che si voltò verso di me urlandomi contro. Stava per attaccarmi ma gli altri lo presero e lo portarono via.
 
Vidi il viso di Alessia ricoperto di lacrime così mi inginocchiai ad abbracciarla.
< Andrà tutto bene > le sussurrai dolcemente accarezzandole i capelli.
 
Passarono svariati giorni, avevo parlato con Alessia dei miei sentimenti nei confronti di Alex..
Mi aveva incoraggiato per andarci a parlare e così feci.
 
Arrivai davanti casa sua e suonai il campanello. Lui mi aprì la porta. Era in accappatoio, aveva i capelli bagnati, alla mia vista mi sorrise e mi fece entrare.
Aspettai che si vestisse. Andammo in camera sua.. Era giunto il momento.. stavo morendo.
< Ti devo parlare > dissi in modo freddo..
< Dimmi chris > mi sorrise
< Sento di amare una persona.. > mi fissai le mani ma sorrisi al pensiero
< Che bello, chi è la fortunata? > disse interessato guardandomi
Avevo paura nel rispondere.. così non dissi nulla.
Dopo cinque minuti..
< Non.. non è una ragazza > dissi a bassa voce
Lui aggrottò la fronte e mi guardò con aria interrogativa
< Come sarebbe a dire? > rispose
< Sono innamorato di un ragazzo, e quel ragazzo sei tu > dissi tutto di fretta per paura.
Notai il suo viso sconvolto e giunsi alla conclusione che forse non era stata una buona idea confessargli il mio amore.
< Esci subito da qui > disse stringendo il pugno
< Ma io.. >  sussurrai abbassando lo sguardo
< Ti ho detto esci Christian > mi disse alzandosi e tirandomi per il braccio fino alla porta. Mi spinse fuori e la chiuse forte.
Da quel giorno la mia vita sarebbe cambiata.. in meglio o in peggio? La mia testa era piena di domande.
 
 
 
  
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