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Autore: Hollow_Eyes    29/07/2014    1 recensioni
Era una bella mattina. Sembrava tutto tranquillo, nella semplice calma delle cinque del mattino. Il cielo era fresco di bucato, piano piano si tingeva di azzurro e il sole sorgeva sbuffando in qualche nuvola trasparente. In fondo aveva tempo per sorgere, non faceva troppo freddo: era appena l’inizio di settembre.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una bella mattina. Sembrava tutto tranquillo, nella semplice calma delle cinque del mattino. Il cielo era fresco di bucato, piano piano si tingeva di azzurro e il sole sorgeva sbuffando in qualche nuvola trasparente. In fondo aveva tempo per sorgere, non faceva troppo freddo: era appena l’inizio di settembre.
Rebecca era seduta sul parapetto di ferro sottile, con le gambe penzoloni nel vuoto. Il vento le scompigliava i capelli scuri, la obbligava a socchiudere gli occhi. Guardava lontano, cosa guardasse in realtà poco importa.
Il mare era in bonaccia, oltre la ringhiera di ferro, al di là dell’enorme scoglio che vi si gettava a strapiombo. Le onde lo accarezzavano con calma; gli sussurravano parole dolci, e tornavano indietro.
Forse si alternavano, o forse erano sempre le stesse, di onde. Come in un gioco: chi vince torna a casa, chi perde muore sulla spiaggia e a casa no ci torna più. Pensare che l’uomo trova così piacevole il rumore di quella morte silenziosa, quasi sussurrata; una morte da soldato.
-“Il mare è assassino” diceva sempre mio padre,  ma onestamente non ho mai creduto che lo fosse.-
Il mare è più gentile e malvagio di una assassino; ti pone davanti ad una scelta: vivere nelle retrovie, sopravvivere in un’esistenza vuota e spigolosa, o giocare e rischiare l’osso del collo. Ti chiede, in poche parole, se hai le palle di buttarti.
Niente responsabilità e mani pulite. È furbo, il mare.
Un gabbiano si posò su uno scoglio, poco più in basso di Rebecca, e pareva fissarla.
-Ha ragione- pensò -non sono mai stata brava nelle decisioni..-
Anche il mare la guardava, con la bocca spalancata. Le onde parevano scandire i secondi, come dire “ci muoviamo, pezzo di codarda?”

-Forse anche lui ha ragione.
Il mare, intendo.
Per carità.. non dico mica il contrario.
Però.. si, va tutto bene. È tutto a posto; per oggi scendo di qui e ascolto un po’ di musica..
E sia.-


Il sole era una mezzaluna disegnata a matita sull’acqua, pronto a fare il suo lavoro anche quel giorno. Sembrava tutto tranquillo.
-Sì, va tutto bene.-
Rebecca scese lentamente dal parapetto e si infilò le cuffie; un po’ per scacciare le mani bramose del mare, un po’ per riempire l’inquietante silenzio di un’alba vogliosa di sangue caldo. Si allontanò dallo strapiombo, con le mani affondate nelle tasche della felpa.
Prima di scendere dallo scoglio lanciò un’ultima occhiata all’orizzonte.


-Sì..- pensò -..sono le sei del mattino, e il mondo è ancora in ordine-




La frase finale richiama il libro "Alle sette del mattino il mondo è ancora in ordine" di Eric Malpass

 
  
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