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Autore: paramuse    29/07/2014    0 recensioni
Sharon è una ragazza come le altre, con passioni, pregi, difetti e una vita da vivere al meglio. Ma per lei non sarà facile perchè una notte le sconvolgerà la vita e le farà scoprire terrificanti segreti sulla sua famiglia.
Genere: Horror, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao ragazzi :) Questa è una delle mie prime storie, non siate cattivi con me, ahahah. Spero vi piaccia.
Buona lettura!

Non riuscivo a dormire, quella notte. Non smettevo di pensare a quanto avrei dovuto subire ancora, quanto dolore mi stava aspettando. Ero immersa nei miei pensieri. Ero stanca, ma sapevo che avrei passato un'altra notte in bianco.
Suonarono alla porta. Mia sorella andò ad aprire: -Dai, chi è a quest'ora? Cavolo, sono le quattro e un quarto.- disse, scendendo le scale.

Una voce roca e inquietante, sentii un brivido percorrermi la schiena prima ancora che Tracey riuscisse ad avvicinarsi alla porta: -Apritemi.
-C-chi è? - chiese.
-Apritemi. - continuò a ripetere la voce.
-Scherzo di pessimo gusto, ragazzi. Lo so che siete voi. E' da una settimana che state facendo 'sti scherzi nottur..
-APRITEMI.
Mi girai di scatto verso la porta. Era una strana sensazione che mai avevo provato prima: -TRACEY! - i miei occhi iniziarono a lacrimare, stavo sudando freddo - Non sono loro.- 
Un brivido lungo la schiena mi percorse, tutto attorno a me diventò buio. E poi, il vuoto totale.

La mattina ero veramente molto stanca. Non ero del tutto convinta si trattasse di un sogno, no. Era troppo strano, non avevo mai provato una simile sensazione di vuoto, paura e orrore. 
-Dai, Sharon, alzati! Sono le sette. Perderai il pullman!
-Eddai, mamma. Siamo appena al secondo giorno di vacanze estive! E poi no, non ho dormito stanotte. 
Tracey dall'altra stanza emise una specie di stridulo: -Neanche io.
Probabilmente non era un sogno, ma lo capii con tempo. Andai a lavarmi, scesi le scale e mi sedetti in cucina. Iniziai a prendere il necessario e mi preparai la colazione. 
-Jimmy? Ancora a letto? - chiese mia madre.
-Quando mai non è a letto alle sette, "Big J"? - risposi io.
Sentimmo il rumore delle chiavi aprire la porta. Mio padre era appena arrivato: -Papà è a casa.
-Ciao pà. - ci fu un coro. 
Mia madre si alzò di scatto: - GRANDISSIMO STRONZO! 
-Oh, cielo, cara. Stai calma. Parliamone, cosa ho f... - non fece in tempo a finire la frase.
-BASTA. IO E TE ABBIAMO CHIUSO. - urlò e subito dopo rise. 
Intanto sentimmo James scendere le scale: -J-Dog è qui, ragazze. 
-JAMES, SHARON, TRACEY, IN CAMERA. - indicò il piano superiore. 
-Sì, mamma.
-Ma dai! 
-Cavolo, io vado ancora a letto, allora! - disse Jimmy. 
La nostra era una famiglia molto strana. I miei litigavano spesso e a volte mia madre faceva degli scherzi a mio padre per fargli confessare vari tradimenti e bugie, cose che gli passavano per la testa. Ma non ci riusciva sempre, le veniva sempre da ridere. 
Io, mio fratello James, chiamato anche Jimmy e mia sorella Tracey avevamo un ottimo rapporto. Il problema erano i nostri genitori. Ma a volte, persino loro erano la preoccupazione minore. 
Ero troppo preoccupata per l'accaduto. Così chiesi a tutti se per caso avevano sentito qualcosa alle quattro di quella notte... ma nessuno sapeva.
-Mh, ok. Grazie lo stesso. - era la mia ricorrente risposta. Ma quell'ok non era affatto un "okay", perchè niente andava bene in realtà.
Salii le scale, me ne andai in camera, ma comunque ero in orario per sentire e capire che qualcosa di strano era successo davvero...
-Cara, - disse mio padre - ti ha chiesto qualcosa Sharon, riguardo all'altra notte? Ha detto di aver sentito suonare alle quattro alla porta.
-Anche a te l'ha chiesto? Non ha mai... mai chiesto cose del genere. E'... troppo strana. - rispose mia madre.  
-Oh, non preoccuparti. Saranno cose che capitano.
-No, Michael - si girò verso la porta e la guardò con un'occhiata di paura - Non sono cose che capitano. 
   
 
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