Ciao a tutti!
Volevo spendere due parole in merito alla brevissima accozzaglia di parole italiane che segue. Si tratta di uno scritto molto personale e che non ho mai avuto il coraggio di pubblicare, fino a oggi. Se l'ho fatto è perché mi piacerebbe davvero sapere se dalle mie mani è uscito qualcosa di buono o se farei meglio a chiudermi in casa nel tentativo di ramazzare qualche idea più intelligente.
Mi scuso se non ho ancora risposto ad alcune delle vostre recensioni, vi ringrazio di cuore e lo farò appena avrò un attimo.
Spero che ne risulti una piacevole lettura e vi lascio,
pwo_
TI HO RACCONTATO ALLA CITTÀ
Ti ho raccontato alla città
e alla pioggia scrosciante
con le scarpe bagnate, ma gli occhi asciutti.
Ho raccontato a Milano di quando – ti ricordi? –
parlavamo sottovoce, lontani dalla luce
e dal rumore degli altri.
Ti ho raccontato alla città,
e lei è stata zitta,
spiazzata e messa al muro dalla perfezione di noi,
di me piccolina, di te già vissuto,
dei tuoi modi di fare da film d'altri tempi.
E sapevi ciò che sarebbe stato
di te, come la fine di un libro già letto.
Non erano congetture, ma immagini sfocate
attinte da ricordi che non potevi ancora avere.
Io ti ascoltavo, tu mi parlavi.
E ridevi, ebbro di chiaroveggenza.