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Autore: germangirl    30/07/2014    14 recensioni
Alla vigilia di un evento importantissimo, uno dei protagonisti principali ripercorre tutto ciò che è successo negli ultimi anni, raccontandolo dal suo punto di vista.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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CAPITOLO 2 – CINQUE ANNI FA

Però alla fine Kate è una donna d’oro. Anzi, io sono un cuore d’oro.

Lui ha capito di avere sbagliato e si è scusato. Ed era sinceramente dispiaciuto, glielo si leggeva negli occhi e nel cuore, tanto che non abbiamo potuto evitare di accoglierlo nuovamente al distretto a braccia aperte. Ed è stato meglio così. Ma di questo vi racconterò prossimamente.

 

Il secondo anno della collaborazione con Rick ci ha permesso di accorgerci che, al di là dell’immagine di adolescente mai uscito dalla fase puberale, tutto ormoni in subbuglio e videogames, in realtà si nasconde un bravo papà, che è riuscito a costruire un rapporto splendido con sua figlia. Anche Alexis e Martha hanno usato una delle feritoie del muro per farsi spazio in me e ho cominciato a nutrire un sentimento molto profondo per entrambe. Le trovo assolutamente deliziose, non siete d’accordo con me? Martha, in particolare, ha un modo di comportarsi così sopra le righe che mi fa stare bene. E’ una mamma fuori dagli schemi, ma sa bene cosa vuol dire amare un figlio e crescerlo da sola. E Alexis, beh, lei ormai è una giovane donna strepitosa, ma quando l’abbiamo incontrata era una ragazzina legatissima al padre, dotata di un’intelligenza decisamente superiore alla media e di un cuore generoso. Impossibile non provare affetto per lei.

Devo ammettere che, con il passare del tempo, il muro che mi circondava ha iniziato a perdere qualche mattone, a sgretolarsi in più punti. Ha ricevuto varie picconate da tante piccole cose: il dono della macchinetta per il caffè per il distretto, la tenerezza di Castle nei confronti della sua pumpkin, la sua offerta di usare i propri soldi per ottenere informazioni che ci avrebbero aiutato a trovare l’assassino di Johanna. Era come se lo scrittore si fosse munito di uno strumento magico con il quale aveva cominciato a scalfire, a grattare via uno strato dopo l’altro della muraglia, scavando persino con le unghie, togliendo a mani nude una pietra qui, un mattone là, finendo così con l’indebolire la struttura di cemento armato.

Poi è arrivata una bordata più potente: l’apparizione di Kyra Blaine. La ricordo ancora come se fosse ieri.

Ebbene sì, io in persona, nella mia qualità di cuore di Katherine Houghton Beckett, dichiaro solennemente di essere stato geloso di Kyra. Amen.

Più di lei che delle due ex signore Castle, ve lo confesso.

Non che quelle due mi siano indifferenti, intendiamoci.

Gina ne è anche l’editrice, quindi lo frequenta regolarmente per lavoro. Come dire, tocca farsene una ragione. Anche se lei ci ha fatto prendere un altro bel colpo, ma ve ne parlerò più avanti.

Quando abbiamo incontrato Meredith per la prima volta, conoscevamo Castle da troppo poco tempo per avere un qualsiasi tipo di reazione. Anzi, dovremmo addirittura esserle riconoscente visto che ci ha persino aiutato a risolvere un caso. La seconda volta è stata tutta un’altra faccenda, indubbiamente, ma siate pazienti, verrà anche il momento di raccontarvi quell’episodio.

La graziosa signorina Blaine, invece, con la sua minuta avvenenza, con la sua dolcezza disarmante e la sua perspicacia (le è bastata un’occhiata per capire subito come stavano le cose, senza tanti preamboli) ci ha lasciato tutt’altro che imperturbati.

Rick le aveva dedicato persino un libro, che diamine!

E sono stati insieme per tre anni, al college, quando lui non era ancora così famoso: a differenza delle due ex signore Castle, infatti, lei era innamorata dell’uomo, non dello scrittore.

E si sono pure baciati su un terrazzo, al chiaro di luna, nel posto speciale della loro storia d’amore, quando lei stava per sposare un altro, era praticamente a un passo dall’altare!

Ma insomma!

Naturalmente il cervello ha negato fino alla noia che Kate fosse gelosa, sentimento di cui persino Lanie si era accorta, tanto che il suddetto cervello ha subito dato la colpa ai troppi fluidi inalati in obitorio dalla dottoressa Parish. L’inquilino dell’attico trova sempre una spiegazione razionale per tutto quello che succede. Ha un talento straordinario in questo senso, mannaggia a lui.

Ah, Lanie, che donna fantastica! Lei è sempre dalla mia parte.

La adoro, sapete?

E’ quella che mette regolarmente in scacco il raziocinio di Kate. Quanto mi piace questa sua capacità! Non solo. Per esempio, è quella che ci ha procurato il numero di telefono di un pompiere con cui uscire. Bel ragazzo, indubbiamente, ma… non è Rick. E il cervello, a questo proposito, non ha avuto nulla da commentare. Infatti, l’affascinante vigile del fuoco, non a caso ritratto sul calendario al mese di luglio (ed è cosa universalmente nota che per i mesi estivi scelgano i più fighi!), è stato piantato al ristorante con la scusa di un importantissimo caso da risolvere, e bye bye baby.

Perdonatemi, ho divagato di nuovo. Stavamo parlando delle picconate ricevute dal muro.

Un altro strato di mattoni è crollato quando un simpatico serial killer ce l’aveva con l’alter ego di Kate, Nikki Heat, e ha pensato bene di uccidere alcune donne e di far saltare in aria l’appartamento di Beckett. Davvero un tipo carino questo Scott Dunn, non vi pare? Uno di quelli che, se si è fortunati, si può annoverare nella cerchia degli amici più intimi. Comunque, Castle dapprima ha provato a proteggerci, presentandosi alla porta di casa armato di una bottiglia di Chateauneuf du Pape (proposta di fronte alla quale il cervello ha sollevato un sopracciglio, praticamente disgustato), poi ci ha accolto nel suo loft dove ci sono persone che ci vogliono bene. L’inquilino dell’ultimo piano ha negato fino alla morte quanto quel gesto ci abbia riempito di gioia, ma io posso confessarvi che ne sono stato proprio felice. Ho sentito che eravamo in famiglia.

E’ una bella sensazione, sapete?

Naturalmente il rapporto con Castle stava diventando troppo personale (e palese: se n’è accorta sin dalla prima occhiata anche l’agente speciale Jordan Shaw, e non certo perché è un profiler dell’FBI!), così il cervello ha pensato bene di adottare una strategia di difesa ed è proprio in questo modo che è cominciata la storia con Demming. Tom è un bell’uomo, sportivo, affascinante, intrigante, ed è stato facile gettarsi fra le sue braccia. Anche se, detto fra noi, io non sono mai stato coinvolto. Diciamo che ho seguito la corrente, ecco, ma il mio impegno in merito è stato davvero minimo. Infatti, la storia ha avuto durata breve e ho approfittato di un attimo di distrazione dell’inquilino dell’attico per spingere Kate ad accettare l’invito che Rick le aveva fatto: raggiungerlo negli Hamptons per l’estate.

Non vedevamo l’ora di dirglielo, battevo all’impazzata nel petto di Kate tanto che temevo che sarei schizzato fuori dalla cassa toracica!

Peccato per la totale mancanza di tempismo: Castle si è presentato avvinghiato, anzi attorcigliato alla sua ex seconda moglie, con la quale aveva ricominciato a vedersi, e i miei sogni si sono infranti. Ecco cosa intendevo quando vi ho accennato al colpo che ci aveva fatto prendere Gina. L’arpia se l’era ripreso e lui ci era caduto con tutte le scarpe, quel tontolone.

Tutte le mie speranze sono crollate rovinosamente a terra. See you in the fall, ha detto. E arrivederci.

Non vi dico che ramanzina mi ha fatto il cervello! Mi bruciano ancora le orecchie al ricordo.

Appena Rick e Gina ci hanno voltato le spalle, l’inquilino dell’ultimo piano si è presentato con cazzuola, cemento a presa rapida e mattoni e ha immediatamente ricostruito due strati del muro, ben solidi, assicurandosi che non ci fossero nemmeno gli spifferi, così – alla fine – avrei imparato la lezione.

E siamo ripiombati nelle vecchie abitudini.

 

Nota dell’autrice

Un capitolo dedicato al secondo anno della collaborazione di Rick con il Dodicesimo: il cuore di Kate spinge sempre di più verso lo scrittore (CuoricinoCaskettShipper, come dice Etta Saetta!), ma per ora il cervello non ha alcuna intenzione di mollare, anche se il muro comincia inevitabilmente a sgretolarsi.

Grazie per l’affetto con cui avete accolto la storia e per aver letto anche questo!

Al prossimo capitolo,

Deb

  
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