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Autore: Detectives_Noir    30/07/2014    0 recensioni
Hermione e Draco sono arrivati ad un vicolo cieco. I loro sentimenti stanno prendendo il sopravvento su tutto: lavoro, famiglia, partner... Non possono più andare avanti così.
Insieme decidono che devono porre fine a questa storia, prima che altri possano scoprirla, ma saranno in grado di farcela o la loro forza di volontà verrà meno al momento decisivo?
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo I

Capitolo Chiuso

 

 

Fu un caso per loro due incontrarsi lì. Fra gli scaffali del Ghirigoro, i loro sguardi s’incrociarono, nello stupore di entrambi.

«Granger?!»

«Malfoy?!»

Erano entrambi in giro, a fare acquisti per i loro figli ma in pochi minuti abbandonarono tutte le commissioni per fermarsi a prendere un gelato da Florian Fortebraccio. Hermione scrutava di sottecchi Draco, il cui disagio era evidente, ma non era in grado di capire se fosse per via dell’abnorme coppa gelato che si ergeva di fronte a lui, o per quell’appuntamento improvvisato… Alla luce del sole.

Fra un cucchiaio e l’altro tennero gli occhi bassi, indecisi sulle parole giuste da dirsi: quando mai avevano avuto bisogno di parlare? Una passione più profonda aveva legato i loro animi. Quel pomeriggio di Luglio era insolitamente caldo: il sole picchiava intenso sul quartiere magico, non si registrava un caldo così torrido da almeno un centinaio di anni. Hermione per affrontare quella calura improvvisa aveva deciso d’indossare una camicetta color rosa cipria di cotone leggero con bottoni in madreperla. Il profondo scollo a V rivelava le gentili forme del suo seno, questa era accompagnata da una gonna scampanata nera che le lasciava scoperte le ginocchia e in parte le cosce. Ai piedi degli eleganti sandali a mezzo tacco anch’essi neri. Con sé portava la sua immancabile borsetta incantata e la fede nuziale al dito. Dal canto suo Malfoy, sfoggiava una lunga giacca grigio petrolio bordata di verde con bottoni gialli, dalla quale s’intravedeva appena una camicia verde scura sbottonata in parte. I pantaloni lunghi e neri gli cadevano in maniera perfetta sugli stivali in vera pelle anch’essi neri. Hermione Granger osservò che il mago aveva mantenuto inalterato il fisico asciutto e atletico, acquisito negli anni di pratica del Quidditch.

«Granger…» Sussurrò il biondo ex-prefetto di Serpeverde, il cui sguardo plumbeo spezzò l’esitazione.

«Sì?» Rispose l’ex-Grifondoro, abbozzando un vago segno d’interesse.

«Io non ce la faccio più.» Continuò Draco, appoggiando il cucchiaio vicino alla coppa «È diventata un’ossessione, sembrava solo un gioco quando abbiamo iniziato, ma ora…» Una nota d’imbarazzo si manifestò sulle gote di norma pallide dell’erede Malfoy.

La signora Weasley lo guardò dapprima senza capire, poi comprese il significato di quelle parole e di quelle nascoste dietro all’apparenza impacciata del suo interlocutore. Un leggero colpo di tosse accompagnò la sua risposta:

«Beh, in effetti…»

«Questa cosa sta diventando preoccupante» La interruppe l’ex-campione di Quidditch delle serpi verde-argento «L’abbiamo fatto dappertutto: a casa mia, a casa tua, nei caffè, in ufficio!»

La voce di Draco ora esprimeva un senso di frustrazione, come se per l’ennesima volta quel dannato Harry Potter gli avesse soffiato il boccino d’oro da sotto il naso. Dal canto suo Hermione, prendendo di sorpresa Malfoy, sfiorò con un gesto gentile la mano di lui; di nuovo i loro sguardi s’incontrarono e fu come se il tempo si fermasse intorno a loro, congelando quell’attimo nell’eternità. Il principe delle serpi scorse nel mare di quegli occhi color nocciola una dolce e profonda compassione.

«Hai ragione Malfoy, anch’io provo la stessa sensazione» Si voltò leggermente di lato come a fissare un punto distante nell’orizzonte «Pure Ron ha iniziato a sospettare qualcosa, continua a fare domande ed io sono ormai a corto di scuse.»

I loro gelati cominciavano a subire i tremendi effetti di quel caldo luglio: le fragole e le banane nella macedonia di Hermione erano ormai totalmente immerse nella densa crema color panna, mentre la coppa di vaniglia, con ciliegie alla base, di Draco si stava lentamente afflosciando, facendo gocciolare quella torre bianca sui piccoli frutti rotondi. Entrambi se ne accorsero soltanto quando avvertirono un freddo pungente sulle loro mani, umide e appiccicose a causa di quei liquidi.

Appena il giovane Malfoy notò quei rivoli bianchi fra le sue dita, prese un fazzoletto dalla tasca dei suoi pantaloni e con maniacale frenesia cominciò a pulirsi ed asciugarsi da quella lordura. Stava per offrire alla sua compagna un altro fazzoletto ma appena si voltò per passarglielo, vide che la ragazza era intenta a leccarsi attentamente le dita, per raccogliere ogni goccia di crema che le colava copiosa dalle labbra.

«Ehm…» Esordì timidamente il biondo con un non tanto lieve imbarazzo «Prego, se vuoi favorire…»

«Oh! Grazie» Replicò Hermione prendendo il fazzoletto che Draco le stava porgendo «in questi giorni non so davvero dove ho la testa, il lavoro al Ministero si è fatto duro ultimamente.»

Draco, che in quel momento aveva assunto una certa rigidità, cercò di rispondere alla strega che si stava asciugando le mani sporche di crema:

«Duro mi dici?  Posso capirlo, anch’io da quando è cominciato tutto questo faccio molta fatica a rilassarmi.»

«Davvero? Non credevo che il tuo lavoro di consulente fosse così stressante. Io ogni giorno mi ritrovo in ufficio sempre più moduli da compilare e non ho nessuno ad aiutarmi.» La voce di Hermione suonava sconsolata. Malfoy si sistemò sulla sedia con aria stizzita, si passò una mano sulla fronte sospirando «Per te è ancora facile Hermione, io ormai non so più cosa dire ad Astoria… è un paio di giorni che torno a casa tardi dal Ministero e sospetto che lei mi abbia messo un elfo domestico alle costole.»

Hermione scostò una ciocca di capelli crespi dalla fronte, afferrò la coppa di macedonia sciolta nella crema e ne bevve un sorso, lanciando uno sguardo sorpreso verso Draco che ora appariva accaldato

«Sarebbe quantomeno curioso… ho sempre pensato che foste fatti l’uno per l’altra, ricordo l’articolo sulla Gazzetta il giorno del vostro matrimonio, sembravate proprio due piccioncini» Malfoy scorse la sottile ironia, accompagnata dal sorriso altrettanto sottile, della giovane strega

«Astoria è una brava moglie, anche se a volte non riesce proprio a capire i miei sentimenti, i miei conflitti, ultimamente ogni volta che la guardo i miei pensieri sembrano sviarmi altrove… e tu sai a cosa mi riferisco»

Hermione deglutì l’ultimo sorso di crema dalla coppa di vetro, sospirò appoggiandosi sullo schienale della sedia in ferro della gelateria, come poteva rispondere a quell’affermazione? Cosa avrebbe dovuto dire a colui che un tempo aveva odiato con tutte le sue forze? Intorno a loro Diagon Alley era animata da un viavai di persone indaffarate: negozianti intenti a sistemare le merci nei ripiani, genitori occupati a tenere a bada bambini curiosi, folletti che avevano appena terminato il loro turno di lavoro alla Gringott. Tutto le appariva distante ed Hermione si ritrovò a pensare che proprio quel piccolo angolo di strada occupato dal loro tavolino, fosse divenuto una piccola isola al di fuori dello spazio circostante.

«Hermione… Hermione?!» La strega si ridestò dai suoi pensieri e vide che il viso di Malfoy ed il suo erano vicini, troppo vicini.

«Ma che fai Draco?!» Esclamò sorpresa «Mi hai fatto prendere un colpo» la bruna si allontanò di scatto frapponendo una mano fra lei ed il mago biondo. Malfoy non poté fare a meno di notare il suo imbarazzo: il respiro affannoso, le gote rosse e quella sua mania di sistemarsi affannosamente i capelli, si guardava intorno preoccupata che qualcuno li avesse scorti insieme in quel momento imbarazzante. Rimase stupito di come ogni gesto della ex-Grifondoro gli fosse ormai così familiare.

«Abbiamo i nervi a fior di pelle vedo. Stai tranquilla, non sono così stupido da volermi compromettere con te, non proprio ora… Non credi?»

«Non so cosa ti passi per la testa Draco» il tono della voce della strega aveva abbandonato ogni sarcasmo «ma su una cosa concordo con te… Questa storia deve finire oggi stesso!»

«Sono davvero sollevato che tu sia d’accordo con me»

«A questo punto non ci resta che fare un ultimo tentativo…» replicò la ragazza con un’espressione decisa.

«E dopo saremo finalmente liberi» concluse il ragazzo fisando i suoi occhi di ghiaccio sulla sua interlocutrice. I due si scoprirono incredibilmente affiatati in quell’unità d’intenti; Hermione si alzò dalla sedia e si avvicinò a Draco appoggiando una mano sulla sua spalla:

«Ora dobbiamo andare.»

 

Pagarono il conto, poi si diressero verso la parete di mattoni a vista che segnava il confine tra il quartiere magico ed il mondo babbano. Draco si sentiva a disagio ogniqualvolta passava tra le vie di Londra.

«L’aria impestata dal puzzo di questi babbani… mi fa venire l’orticaria.»

«Non abbiamo scelta Draco e tu lo sai, non possiamo farci scoprire da chi ci conosce.»

Si mossero veloci lungo le strade londinesi, non c’era molto traffico ma al nobile Malfoy la vista di così tanti babbani rendeva difficile mascherare un certo disgusto: più li osservava più gli sembravano dei piccoli insetti, ottusi ed ignoranti tanto da non saper riconoscere degli esseri come loro, dotati di incredibili poteri. Hermione notò il disagio di Draco, malcelato dal fazzoletto che teneva davanti alla bocca.

«Fai sempre così ogni volta che vieni al lavoro?» chiese curiosa «E come dovrei fare?» rispose lui infastidito «L’aria di questa città mi fa venire il voltastomaco.»

Notando che l’argomento risultava scottante, la strega cercò di cambiare discorso «Dimmi allora… da quanto tempo tu… insomma…» «Un mese» la interruppe Malfoy prima ancora che Hermione potesse completare la sua domanda.

«Caspita! Ti sei davvero impegnato… sul serio nel frattempo non hai…»

«No! E tu che mi dici?»

Hermione abbassò lo sguardo fissandolo al marciapiede, il nervosismo per quella domanda cominciò a manifestarsi in lei: si mise a dondolare dapprima leggermente, poi piano piano sempre più nervosamente; solo uno scossone di Malfoy interruppe quel siparietto ridicolo.

«Ah si, scusami… volevo dire… io… una settimana.»

«Non ti facevo così debole d’animo Hermione, dopo tutto quello che hai passato.»

«Questo è del tutto diverso e tu lo sai! È difficile resistere quando senti il desiderio crescerti dentro, inarrestabile.» replicò la strega con aria seccata. La luce verde del semaforo scattò e i due si affrettarono ad attraversare l’incrocio che li avrebbe portati di fronte ad uno degli ingressi per visitatori del Ministero, un’apparentemente normale cabina telefonica, da lì svoltarono a sinistra imboccando una via secondaria che si collegava ad un altro grande incrocio. Avevano percorso circa cinquecento metri.

«Manca ancora molto?» Draco sembrava sempre più impaziente ma Hermione lo tranquillizzò subito

 «Sta calmo Draco, il posto è subito qui lungo la strada.»

«Sicura che a quest’ora non ci sia nessuno? Sarebbe un bel problema se qualcuno ci riconoscesse» La voce del mago era talmente preoccupata da rasentare la paranoia, Hermione indicò un’insegna sbiadita alla loro destra: e-Cafè

«Siamo arrivati, forza entra.» lo spinse dentro quasi a forza, il campanello della porta tintinnò ma nessuno rispose, la sala che si apriva davanti a loro era vuota: solo una mezza dozzina di tavolini con sopra un paio di computer su ognuno di essi.

«Avevi ragione, è davvero deserto, incredibile.» Draco si tolse il fazzoletto dalla bocca guardandosi attorno sorpreso.

«Forza Draco sbrigati, non abbiamo molto tempo!»

Si diressero entrambi verso un angolo nascosto del locale, si sedettero su un tavolino fissandosi intensamente l’uno nell’altra:

«Hermione… io… davvero non resisto più!» Malfoy le afferrò le spalle scuotendola con forza. Lei dapprima impaurita per quella reazione così intensa, gli appoggiò una mano al petto cercando di tranquillizzarlo:

«Calma Draco, non ha senso agitarsi, non avere fretta»

«Tu non capisci, io non posso aspettarti, devo farlo ora!»

La tensione fra i due stava salendo vertiginosamente, in quell’angolo buio dell’internet-caffè l’unica luce che faceva loro compagnia era quella del computer acceso ed impostato sulla pagina del motore di ricerca. Draco mosse la sua mano verso la bacchetta con tutta l’intenzione di usarla. Hermione gli prese la mano per fermarlo:

«No aspetta, non avremo bisogno di questa» sussurrò Hermione «Sarà tutto molto più facile, ci metterò un attimo.» replicò Draco agitando la mano che impugnava la bacchetta. Un lieve tremito nella luce proveniente dal computer li fece trasalire.

«Ora è tutto pronto Hermione… e che tu sia disposta o meno, io andrò avanti»

«No aspetta!» la strega lo fermò mentre cercava di spostarsi per mettersi in una posizione più comoda «Sai come usarlo vero?» gli chiese infine. Il giovane Malfoy, il principe delle serpi, abbozzò un sorriso «Sono un mago esperto, dovresti saperlo ormai, queste pratiche comuni non hanno più segreti per me »

«Fa alla svelta allora, tra qualche ora questo posto sarà affollatissimo.»

«Adesso mi metti pure pressione Hermione, a che gioco stai giocando?»

«Nessun gioco, questa volta facciamo sul serio.»

«Ancora una volta mi trovo d’accordo con te.»

«Lo so Draco, in fin dei conti, siamo due persone dotate di un certo acume, era inevitabile che giungessimo a questo.»

I loro sguardi rifulgevano davanti al bagliore dello schermo dell’apparecchio babbano di fronte a loro, con rapido gesto della bacchetta Malfoy indirizzò il browser verso un sito specifico: www.efpfanfic.net. Hermione sorrise ed anche Draco ne ricambiò il sorriso.

«Era naturale che tantissime autrici scrivessero fanfiction  a rating rosso su di noi» ridacchiò il mago dai capelli biondi.

«D'altronde sembriamo proprio fatti l’uno per l’altra.» replicò Hermione divertita mentre digitava sulla tastiera nickname e password del loro account  in comune «Però a questo punto direi che è ora di chiudere tutto, io mi sono stancata.»

«Già» aggiunse Draco «questa storia deve finire» appoggiò la mano sul mouse cliccando sulla dicitura cancellazione «e la finiremo insieme.»

 

Uscirono dal locale a pomeriggio inoltrato e si diressero verso la vicina fermata della metropolitana. Camminarono in silenzio per tutto il tragitto, ma entrambi si sentivano come liberati da un grosso peso: avevano affrontato le loro paure e le avevano sconfitte… insieme.

«Io prendo la linea verde, oggi ho voglia di tornamene a casa con calma» disse Hermione con un sorriso stampato in viso. «Non aspettarti la mia compagnia Granger, io preferisco andarmene immediatamente.» Draco aveva ripreso la sua tipica espressione glaciale ed apatica. «Guarda che non ti ho chiesto di farmi compagnia, abbiamo fatto questa cosa insieme, ma ora ognuno per la sua strada.»

«Naturalmente… arrivederci mezzosangue.» Draco si voltò a guardare la sua insolita compagna d’avventura: i capelli bruni mossi dalla brezza della sera incorniciavano un viso stanco ma soddisfatto.

«Arrivederci Malferret.»

 

 

Fine

Ed eccoci qui con il primo racconto scritto da noi, Avventuriera e Thurin! J

Abbiamo cercato di rappresentare il più possibile una situazione ambigua che potesse far credere che Hermione e Draco stessero progettando di concludere una relazione clandestina, invece che qualcos’altro, di ben più nascosto! :D

Che dire, speriamo di esserci riusciti! Le descrizioni volutamente stucchevoli sull’abbigliamento ed i personaggi, servivano come ulteriore depistaggio a voi lettori, ma immaginiamo che abbiate capito i nostri intenti! ;)

L’idea è partita da un’ispirazione improvvisa che ci ha fatto pensare ad un modo comico per narrare una finta Draco/Hermione, che alla fine facesse intendere come due personaggi così diversi non possano (almeno in una one-shot), ritrovarsi avvinghiati come neanche negli Harmony più spinti: in balia di sentimenti d’amore o di un desiderio di sfogare i loro perversi istinti. Il finale voleva essere una sentenza ancora più forte di fronte agli ostacoli di un unione come la loro dove: Malfoy sarebbe stato costantemente disgustato dal “sangue sporco” di Hermione e lei, pur provando pietà per lui alla fine del settimo libro, probabilmente gli mollerebbe un altro ceffone!

Okay, abbiamo finito lo spiegone! XD Sperando in futuro di deliziarvi ancora (se avete gradito la fanfiction) o di stupirvi (se siete rimasti scettici) vi auguriamo un buon proseguimento nel mondo fatato di Efp, dove ogni storia può essere ciò che non sembra! :P

 

I vostri Detectives_Noir di fiducia!

   
 
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