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Autore: wolf_blood_001    30/07/2014    2 recensioni
Fanfiction inspirata ad un segreto su insegreto.
se volete leggerlo è queso qua, ma vi consiglio di farlo alla fine. Per non rovinarvi la sorpresa..
http://www.insegreto.it/seg/skw
Allora , io mi chiamo Luca, ho 18 anni e frequento l’ultimo anno al liceo scientifico. La mia famiglia non è povera, ma non siamo nemmeno pieni di soldi,e a volte capita di arrivare a stento a fine mese; ma tuttavia non mi lamento: la nostra casa è davvero bellissima.. ce la ha lasciata in eredità nostro zio.
Vivo a Milano, il mio migliore amico si chiama Alessandro.
Io ho i capelli scuri e lisci, più corti ai lati. Ho gli occhi verdi, come lo smeraldo, dice mamma..
Sono alto, muscoloso e atletico per via degli anni di calcio. Insomma.. un bel ragazzo. Anche Ale ha un bel fisico, slanciato e atletico. Riccioli biondi gli incorniciano il volto pieno di lentiggini.
Qui a Milano ci stanno un sacco di belle ragazze. ed è qui che nasce il mio problema
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Nome storia: Sembra una bambola
Nick autore: Wolf_Blood_001
Rating: giallo
Categoria: storie originali
Sezione: romantico
Contesto: scolastico
Avvertimenti: nessuno
Coppia: slash
Protagonisti: Luca, Alessandro, Mattia
Personaggi secondari: Federico, Mirko, Loredana, Emma, Genitori di Luca, Melody
Comparse: Genitori di Mattia, Amily, professori, Giorgia, Marta, Lara, Marco, Alessando, Lara
Antagonista: Lucia
Note dell’autore: non svelo nulla. Ci sentiamo sotto.
P.S: omofobia non accettata. Se questo genere non vi piace evitate di leggere.
          Sembra una bambola         
 
-Sembra una bamola…- sospira una delle ragazze.
Non ne posso più. Tutte quelle ragazze a sbavare dietro a lui non calcolando minimamente noi altri .
E Mattia di qua, e Mattia di là, quanto è bello Mattia, e guarda Mattia cosa fa.
E CHE CAZZO. SIAMO QUI ANCHE NOI.
-CIAAAOOO MATTI- ecco. La voce squillante di Loredana nel mio orecchio mi fa perdere l’equilibrio, e per poco non sbatto contro il muro.
Cominciamo dall’inizio..
Allora , io mi chiamo Luca, ho 18 anni e frequento l’ultimo anno al liceo scientifico. La mia famiglia non è povera, ma non siamo nemmeno pieni di soldi,e a volte capita di arrivare a stento a fine mese; ma tuttavia non mi lamento: la nostra casa è davvero bellissima.. ce la ha lasciata in eredità nostro zio.
Vivo a Milano, il mio migliore amico si chiama Alessandro.
 Io ho i capelli scuri e lisci, più corti ai lati. Ho gli occhi verdi, come lo smeraldo, dice mamma..
Sono alto, muscoloso e atletico per via degli anni di calcio. Insomma.. un bel ragazzo. Anche Ale ha un bel fisico, slanciato e atletico. Riccioli biondi gli incorniciano il volto pieno di lentiggini.
Qui a Milano ci stanno un sacco di belle ragazze. ed è qui che nasce il mio problema:
Fino all’anno scorso nella mia classe si rimorchiava bene, c’erano un bel po’ di ragazze  che ci stavano..
Poi tutto ad un tratto nella nostra scuola è arrivato lui.. alto e atletico, ma meno di me.. capelli biondi, occhi blu come il mare. Carnagione chiarissima. Ma irradia bellezza. Anche io, un ragazzo etero al 100% , non posso non accorgermene..
Quando sorride, la stanza si illumina.  La sua voce ha un qualcosa  di .. magico.
È,  in pratica, l’incarnazione della bellezza.
Mattia, si chiama..
Allora.. Mattia frequenta la quarta, e da quando c’è lui –ovvero dall’anno scorso- le ragazze non ci filano più minimamente.
Noi ragazzi siamo in crisi. IN ASTINENZA.
SONO SEI FOTTUTI MESI CHE NESSUNA DELLE RAGAZZE VUOLE FARE QUALCOSA!!!!
-Ciao – Mattia saluta le ragazze con un sorriso prima di tornare in classe.
-Sarà meglio sbrigarci- mi ricorda Ale,- altrimenti quella cagna della prof  di letteratura chi la sente-
Sbuffo dirigendomi in classe mentre con Ale mi lamento del fatto che Marco ci abbia soffiato tutte le ragazze.
-hai ragione, hai totalmente ragione- mi dice..- sono sei mesi che vado avanti a pippe. Non ne posso più..- rido
-hai ragione, ma almeno tu non dividi la stanza con tua sorella.- gli ricordo –hai idea di cosa significhi dovere andare in bagno ogni santa volta?-
-e perché non  lo fai sotto le coperte? Tanto ha solo sette anni -
-e poi glielo spieghi tu perché “il letto è pieno di maionese”?- gli chiedo citando quella volta in cui Melody (si.. lo so.. che nome assurdo, ma hey.. prendetevela con i miei genitori) mi aveva beccato a fare le “mie cose”.
-Oddio.. vero.. meglio di no-
-dai entriamo che la campanella è suonata..- gli ricordo prima di entrare in classe.
Mentre entro il ricordo di Mattia, delle sue labbra carnose si insinua nella mia mente, ma io lo scaccio via noncurante.
--
-Ciao Ale.. Sicuro che non vuoi venire a pranzo da me?-
-Non posso, devo aiutare i miei con le pulizie. Che noia-
-allora a domani. –
-Ciao- Saluto Ale dirigendomi verso casa..
Percorro i cinquecento metri ce separano la scuola da casa mia, e apro la porta.
-CIAO MA, CIAO PA- urlo dall’ingresso
-CIAO TESORO- mi rispondono in coro.
-Mamma, cosa si mangia oggi? – chiedo stampandole un bacio sulla guancia e prendendo in braccio Melody
-Spaghetti alle vongole e pepata di cozze- mi risponde.
-mhhh! Buone !- esclamo, -a cosa devo tanto lusso?- le domando
-ne parliamo a tavola- mi risponde con un sorriso.
-mh.. ok- le rispondo.
 
A tavola papà, dopo aver finito le sue cozze, richiama la nostra attenzione:
-Allora, Luca, Melody ci siete?- domanda – e voi? Alessandro? Marco? – richiama l’attenzione dei gemelli..
Oh giusto.. non vi ho parlato di loro.. Marco e Alessandro.. gemelli uguali sia come aspetto che come carattere.
Alti uguali, stesso fisico, capelli biondi e occhi verdi come i miei.  Hanno gli stessi gusti, solo se li conosci bene riesci a distinguerli.. 
Ma tornando a noi..
Papà si alza e dice:
-Mi hanno dato una promozione. Il doppio della paga, la stessa quantità di lavoro, stessa sede. Cambia solo il tipo di operazioni che dorò svolgere- dice.- e tutto grazie a cosa? Grazie alla splendida idea che Luca mi ha suggerito l’altra sera. Grazie Luchetto- conclude.
Mi alzo i piedi e corro ad abbracciare mamma e papà, quasi in lacrime.
-Papà, è fantastico, finalmente non avremo più problemi economici – dico
-tutto grazie a te figlio mio- Papà mi stringe in un abbraccio al quale sia aggiungono anche mamma, Melody Alessandro e Mattia, e poi ognuno fila in camera sua.
--
16:01..
16:02..
Aspetto.. alle cinque devo uscire con Ale, ma manca ancora un’ora.
Decido di impiegare questo tempo con una pippa,  così mi chiudo in bagno.
Mi slaccio i pantaloni e mi abbasso i boxer, inizio a pensare a Loredana, la rossa e lentigginosa della mia classe con delle tette enormi e un fondoschiena da paura.
Inizio a sfiorarmi ma nulla. Strano..
Allora focalizzo i miei pensieri su Emma, ancora più formosa, quella ragazza avrà una settima..
Nulla. Cazzo.
Nella mia mente appare nitida l’immagine di Mattia, del suo sorriso, e quasi istantaneamente la mia erezione si risveglia.
Oddio! Cazzo ! NOOOO!.
-non può essere.. devo.. è solo.. forse, no, di sicuro sono state le bombe di Emma. Mattia non c’entra nulla..  -   sussurro piano spaventato, per convincermi.
Ormai l’erezione pulsa, e non c’è altro da fare che liberarmi..
Cerco di concentrarmi su Emma, e su quella volta che non portava il reggiseno e che pioveva, quindi sulla sua maglietta bianca bagnata e trasparente, e inizio a sentire qualcosa, continuo sorridendo fino a liberarmi del tutto. Poi mi rivesto, pulisco tutto per bene ed esco.
 
4:55
Esco di casa e incontro Ale.
-hey ciao!-
-ciao- mi saluta.
-è stata dura con le pulizie?- chiedo ridendo
-beh, diciamo che non è stato divertente-
Le sue labbra, non lo avevo mai notato prima, ma il modo in cui le muove, il modo in cui le mordicchia involontariamente.. inizio a sentire qualcosa dentro i pantaloni..
-NO!- urlo.
-cosa c’è?- mi chiede Ale spaventato
Decido che non posso mentirgli, lui non mi avrebbe giudicato. Ne ero sicuro..
-Ale.. io.. devo dirti una cosa.. –
-dimmi.. – mi risponde
-io.. oggi.. allora.. volevo farmi una sega, ma non riuscivo ad eccitarmi.. ho pensato a Loredana, ma nulla, poi Emma, e ancora nulla.. ad un certo punto però il mio cervello ha focalizzato l’immagine di Mattia, del suo sorriso, e mi sono eccitato all’istante.. non ci ho dato peso perché quando sono venuto lo ho fatto pensando ad Emma, ma ora, mentre parlavi, io.. non lo so.. scusa.. io.. non – divento rosso.. e sento le lacrime salirmi agli occhi
-Luca!- esclama Ale.
-Vieni qui..- dice abbracciandomi- non ti devi scusare di nulla. A me non frega molto, che ti piacciano i ragazzi, le ragazze o tutti e due. Sarai sempre il mio migliore amico- dice dolcemente. –Dai, andiamo a sederci, ti va un gelato?-
Annuisco.
Allora aspettami qui.
Dopo pochi minuti è di ritorno con due coni. Mi porge quello verde (al pistacchio) e ci sediamo a terra vicino ad un albero.
-Gra..grazie.- sussurro
-Di nulla.- mi risponde arruffandomi i capelli.
-Davvero non ti importa che io sia.. che io sia Gay?- gli chiedo
-assolutamente no!. Non cambia nulla per me. L’importante è che tu lo accetti. Non farti problemi.. il mondo è pieno di idioti.. –
- Ale.. lo.. non so se.. insomma lo sai, è successo tutto così in fretta, io non sono ancora sicuro  – gli rivelo.
- è normale Luca. Col tempo inizierai a comprendere te stesso.- mi risponde.
-Ale- lo chiamo
-Si –
-Credo di doverlo dire alla mia famiglia..- svelo
-oggi? Sei sicuro? Magari è solo un periodo di confusione-
-NO, Ale. Di sicuro non oggi. È troppo presto, e magari scopro che è solo una fase, ma appena sarò sicuro ne parlerò con i miei genitori..-
Rispondo
-Va bene Ma ora ti va di andare al luna park?- chiede speranzoso
-Ma certo. Andiamo-
 
--
-AAAAAAAAAAAAAAAHGGGGGGGGG- urlo a testa in giù insieme ad Ale sulle montagne russe.
 Urlo, rido, esclamo. Poi la corsa finisce. E scendiamo dalla carrozza barcollando.
-Ale. Hai presente quello davanti a noi in questo momento?- chi chiedo
-Si perché? Ti piace?-
-diciamo che è un’ora che lo fisso. E il mio caro amico non sta dormendo..- gli rivelo.
-è un bene?- mi chiede
-ma che cazzo di domande fai? – gli chiedo, - certo che è un male, io non voglio essere gay. A me piacciono le ragazze, o meglio credevo, mi piacessero le ragazze. Ma il problema è che oggi, da quando siamo arrivati, non degno neanche di uno sguardo le ragazze, ma i ragazzi… insomma Ale. Non voglio, ma è così. Non ho dubbi.-
-è perché sei intelligente.. – mi rassicura Ale. – quindi.. vuoi parlarne con la tua famiglia?- mi chiede
- no. No. È troppo presto .-
-ok. Come vuoi tu. -
--
 
Mi sveglio.
-Cazzo. È Lunedì! Non voglio andare a scuola- sussurro al suono della sveglia.
Ma mi arrendo. Mi vesto ed esco di casa.
Giro l’angolo e percorro la solita via.
Giro ancora, attraverso la villetta e arrivo a scuola.
-DRRRRIIIIIIIIIIN-
-Appena in tempo- saluto Ale
-e già- mi risponde
Durante la prima ora mi accorgo che la mia attenzione è focalizzata su Federico, sulle sue spalle, sui suoi capelli.. Mentre è interrogato mi concentro su ogni suo lineamento. È bello, decido. Non lo avevo mai notato. Nei miei pantaloni qualcosa inizia a pulsare.. no. No cazzo no!
-Ale!-
Scrivo su un pezzo di carta e lo passo al mio vicino di banco
-si?-
-ti devo parlare! Urgente.-
-ok. Fai finta di stare male. Inizia a tossire.-
Faccio quello che mi dice mentre Ale alza la mano.
-Si ?-
-professore, Luca non si sente bene, posso accompagnarlo in bagno? –
-ehm.. si, certo.-
Mi alzo, sorretto da Ale, per rendere tutto più realistico,ed esco dall’aula.
:
-Cos’è successo?- mi chiede dolcemente Ale appena entriamo in bagno
-io, ecco.. Mentre Il professore interrogava Federico, io.. insomma, guardandolo..  – Mi interrompo. Scoppio a piangere e Alessandro mi stringe forte.  
-Ale, io non voglio essere gay- rantolo nelle sue braccia.
-Luca, non lo puoi scegliere, devi solo accettarlo, è una parte di te. Non puoi cambiarla.-
Mi accarezza i capelli senza lasciarmi andare.
-Ti va se ti prendo un gelato?-
-ma come? Siamo a scuola?-
-la finestra..-
-mh.. ok. Ma dobbiamo sbrigarci. Abbiamo solo 20 minuti.-
--
Finisco di masticare l’ultimo pezzo di cono quando  la campanella suona.
Mi appoggio ancora su Ale e insieme torniamo in classe..
-Luca stai meglio?-
Chiede il professore prima di andare via.
In un istante mi viene un’idea geniale:
-in realtà no professore. Sono tornato solo perché è suonata la campanella..- dico con tono dolorante
-oh ma non preoccupatevi.. vi firmo il permesso. Puoi stare fuori dalla classe fino a che non ti sentirai meglio. Anche tu Alessandro, accompagnalo. Fallo tornare solo quando si sentirà meglio. Se necessario anche tutta la giornata. –
-d’accordo professore.- dice Alessandro.
 
--
-Che trovata geniale.. eh?-
-e già-
-intanto ci saltiamo tutte e tre le ore con quella di storia.-
-DRIIIIIIIIIN-
È  l’intervallo, e pochi secondi dopo a voce del professore risuona fuori la porta..
-Alessandro, Luca, siete lì dentro? –
Mi affretto a dirigermi verso il Water mentre Ale risponde:
-Si professore.-
-Porta Luca a mangiare qualcosa alla macchinetta. Se ti servono i soldi te li do io.-
-non si preoccupi professore. Lo porto subito a mangiare.-
--
Ale mi accompagna a prendere una confezione di taralli, e mentre si china par raccoglierli, arrivano le ragazze della mia classe..
-Luca?-  mi chiama Loredana
-Luca? Come stai?- chiede Giorgia
-Tutto bene?- Ecco Giulia
-Ti senti meglio?- ed Emma
Per una volta che le ragazze mi filano, è solo quando ho scoperto che mi piacciono i ragazzi. Ma cazzo. –un po’ meglio ragazze..- ma poi all’improvviso Loredana inizia ad urlare:
-Maaattia!!! Mattia tesoro vieni quiiiiiiiiiii!-
Poi lo vedo. Non come al solito.. Vedo quanto è bello, i lineamenti perfetti, la carnagione chiara, i riccioli biondi  ricadono sulla fronte.. poi mi guarda.
E no, non uno sguardo casuale. Lui mi guarda perché vuole guardarmi, ma ancora non ho capito perché.
Gli occhi , blu come il mare più profondo , mi ipnotizzano, fino a quando Ale non mi scuote il braccio.
-Luca? Luca sei con noi?- domanda
-io, io.. si..  – rispondo balbettando. Distolgo gli occhi e li schiodo da quelli di Mattia che si volta e torna a parlare con le ragazze.
-Luca? Tutto apposto?- Mi chiede Ale preoccupato.
-Si, si .. tutto apposto.-
-Luca come ti senti?- mi domanda il professore sbucato da Dio solo sa dove.
-mh.. professore non bene. Ho un mal di testa allucinante..- mento spudoratamente
-mi dispiace, resta fuori fino a che non ti sentirai meglio. Tanto mancano solo tre ore.-
 
--
Sdraiato sul letto a pancia in su, inizio a pensare al nuovo gioco che mamma mi ha promesso per il fine semestre..
Cavolo quanto mi piace quel gioco.. non vedo l’ora di averlo.
Mi immagino a giocarci, mi immagino mentre vinco la corsa, quando nella mia mente appare l’immagine di Mattia che gioca con me ridendo..
All’improvviso il gioco scompare dai miei pensieri, e mi concentro involontariamente su Mattia.
Bello. È così bello che.. oddio. Oddio cazzo no..
Corro in bagno e frustrato libero i miei istinti con la consapevolezza di essermi innamorato davvero per  la prima volta.
 
-Luuuucaaaa!1q1!- urla mamma dal piano di sotto –Ale è venuto a trovarti.-
-Arrivo mamma- urlo di rimando
 Scendo le scale, saluto Ale e lo invito a salire in camera mia.
 
Chiudo la porta
-Ale!- sussurro
-dimmi-
-Mattia- confesso
-cosa?- chiede
-Mi piace Mattia.-
-Sei sicuro? So che è carino, ma… -
-No, Ale, no.. Sono.. innamorato perso..- gli svelo
-wow.. non avevi mai detto che ti eri innamorato, nemmeno quando ti sei preso quella cotta stratosferica per Lara.-
Sorrido. Ha ragione.
-Allora.. Step 1: fai amicizia con Mattia –
-e come, di grazia?- domando divertito.
-beh, sono venuto a dirti proprio questo:  Amily e i suoi genitori mi hanno invitato ad andare con loro in vacanza per un mese in Australia..Per tutte le vacanze invernali.. giusto per andare in spiaggia a Natale-  mi rivela
-uhlala.. la tua ragazza ti porta in Australia?- chiedo ridendo
-e già. Ma comunque.. Dovrai approfittare di questo periodo per fare amicizia con Mattia. Così lo conoscerai meglio. Poi, appena sarò tornato passeremo alla fase due. Ma mi raccomando, io parto domani mattina. Hai due  giorni per invitarlo e fare amicizia, poi inizieranno le vacanze e i nostri piani andranno a puttane. Chiaro? –
-si, ma.. parti così presto?- domando
-si. Me lo hanno detto tre ore e mezzo fa.. strano no?-
-direi.. ma le valigie?-
-le hanno già fatte i miei genitori, che sapevano tutto da un mese.. bastardi no?-
-si.-
--
 
-Luca alzati, è il penultimo giorno di scuola, dai.- urla mamma
-Arrivo ma, sono già pronto- le urlo di rimando
-e quando mai- esclama mamma sorpresa, ma io ho le mie brave ragioni per essere così vispo..
 
Arrivo a scuola e lo vedo, Mattia.
Controllo l’orologio del telefono proprio nel momento in cui appare la notifica di un messaggio:
7: 59 Messaggio da Ale:
-Vai forte tigre!-
Sorrido. Poi mi decido, ho ancora 10 minuti , così mi avvicino a Mattia.
-hey Mattia- lo saluto sorridendo e cercando di mascherare il fatto che ho le farfalle nello stomaco
-Ciao Luca!!!- mi saluta così calorosamente che il mio cervello inizia a pensare: “se fosse più gay di così sputerebbe arcobaleni ” ma poi mi convinco che è solo il mio cervello che gioca brutti scherzi.
- Al quarto anno avete ancora la Konne in storia come noi l’anno scorso? – chiedo
-si, è un mostro-
-oh, lo so bene. Scommetto che vi ha dato almeno tre di quegli strani esercizi che inventa-
-tre? Ne ha dati sette..-
-beh io ho scoperto il trucco. Se ti va questo pomeriggio vieni a pranzo da me, così ti do una mano..  –
-Volentieri. A che ora posso..-
-oh, non ti preoccupare, appena finisce la scuola andiamo insieme-
-oh, si d’accordo.-
-DRIIIIN-
-ok, io vado, ci vediamo dopo-
-a dopo –
--
 
-Ma come cazzo ho fatto?- domando al telefono ad Ale..
-innanzitutto,ciao – mi risponde..
-ciao, dove sei-
-in aeroporto, tu stai a ricreazione?-
-si-
-ora, seconda cosa: come cazzo hai fatto a fare cosa?-
-sono riuscito ad avere un discorso completo con Mattia, senza balbettare, nonostante stessi impazzendo dalla voglia di baciarlo.-
-bravo!!-
-E poi, l’altra buona notizia è che credo che sia gay-
-that’s well-
-very well-
- Luca, io vado, devo fare il check in-
 -ok. Ciao.-
Esco dal bagno e incontro Mattia
-Luca!-
-Ciao Mattia-
-Che si dice?-
-che da un anno a questa parte le ragazze non ci filano minimamente..-
-colpa mia-
-e già-
-non mi sembri tanto dispiaciuto..-
Cazzo! Cazzo cazzo!
-tanto non mi filavano neanche prima- se.. certo. Facciamo finta che gli stuoli di ragazze che fino a due anni fa inseguivano me ed Ale non siano mai esistiti..
-ma che cavolo dici! Sei uno dei ragazzi più belli di questa scuola-
Oddio, oddio, merda! Mi ha fatto un complimento. NO. Non posso arrossire, no, no.. cazzo..
Sento le guance in fiamme e spero sia solo una  mia impressione.
-wow, grazie! Che gran complimento, soprattutto se viene da uno bello come te.- questa volta  è lui che arrossisce.. ma.. aspetta un attimo.. noi.. stiamo flirtando?
-insomma, è inutile negarlo.. – mi spiego –guarda la reazione delle ragazze quando ti vedono –
-grazie!- no.. è decisamente, definitivamente, assolutamente, irreversibilmente gay. (N.d.A. yuppidu)
-DRIIIIIN-
-io vado Mattì. Ci vediamo all’uscita-
-Ok. Ciao!-
--
-Signora, era tutto davvero buonissimo.  – ringrazia Mattia
-oh, chiamami Carmen-
-d’accordo Carmen.-
-Ok, mamma.. ora andiamo i camera mia. Abbiamo un sacco di cose da fare. – esclamo
-va bene tesoro. A dopo-
 Saliamo le scale ed entriamo in camera mia.
-Wooow- esclama Mattia..
-Ti piace?-
-Si!. Da matti.-
-ti va di fare i compiti? Così ce li togliamo dalle scatole-
-ok! Sono curioso di scoprire il trucco.-
La nostra vecchia professoressa di storia ci dava sempre degli esercizi stranissimi: dovevi collegare una cinquantina di eventi storici per filo logico. Era quasi impossibile, e ci mettevo ore, fino a quando..
-Vedi.. la sequenza corretta, non è data solo dal filo logico- gli spiego recuperando i vecchi compiti che ancora conservavo. –Come puoi vedere, in tutti gli esercizi le date sono in orine logico, ma non solo.. sono in ordine cronologico. Quella pazza deve metterci anni per creare questi strumenti di tortura, ma con il trucco è molto più semplice: basta cercare le date degli avvenimenti e segnarle su un foglio a parte, e poi ordinarle dal più antico al più recente. –
-wow! Hai ragione. Così è tutto molto più semplice-
-mi raccomando, non farti scoprire dalla prof, quando da questi esercizi in classe cerca di metterci il più possibile. E soprattutto non svelarlo a nessuno! Lo sappiamo solo io, te e Ale.-
-d’accordo!-
-ora ti va di giocare?-
-certo. Che giochi hai?-
-di tutto.  Grazie internet-
 
--
-ALE! Finalmente sei tornato- esclamo mentre il suddetto fa irruzione in camera mia durante una sfida tra me e Mattia.
-e già. Vedo che c’è una festa-
-vuoi aggiungerti?-
-e me lo chiedi?-
-oh, vero.. è assurdo come non abbiamo mai frequentato Mattia, è davvero uguale a noi!. Scommetto che ti starà simpatico come a me!-
-mi fido, mi fido-
-Matti me lo fai un favore?-
-si certo come no-
-puoi scendere sotto e prendere l’altro controller? Sta in salotto. –
-d’accordo.-
 
Aspettiamo che scenda le scale e poi iniziamo a parlare:
-raccontami tutto-
-bhe Mattia è meraviglioso, inoltre sono sicuro che sia gay, anche se non me lo ha mai detto, io sono perso di lui e ora è diventato , ovviamente insieme a te, il mio migliore amico.-
-fantastico. Ora ci aspetta lo step 2: coming out-
-che? Aspetta cosa?-
- No. Non a scuola, ma con la tua famiglia, e poi a Mattia.-
-uh.. o…ok-
-Devi farlo ora. Non devi dirgli che gli piaci, solo svelargli che sei gay, così anche lui si confiderà con te.-
--
Un’ora dopo, con la scusa di andare a riposare, Ale lascia me e Mattia da soli.
Respiro. Sono pronto. Ma poi mi volto e vedo che il suo volto è straziato dalla paura.
-Matti, che succede?- chiedo terrorizzato.
-Luca, io non ce la faccio più. Io devo, io devo dirtelo..-
Ci siamo. È pronto a fare il coming out. Bene. Forse con un po’ di tempo riesco a conquistarlo
-Matti, dimmi tutto, non ti preoccupare-
-Ok.- prende un bel respiro.
-io, vedi. Sono gay Luca; è dal primo giorno che sono venuto qui che lo so.. -
No. No, no, no. Si è innamorato di qualcun altro.. zitto e ingoia Luca, zitto e ingoia .
-appena sono arrivato, lo ho visto uscire dall’aula di arte. Me ne sono innamorato.-
È come una coltellata. Ma sto zitto.
-e mi sono trattenuto tante volte dal venirti davanti e baciarti, come se gli altri non ci fossero-
Alzo la testa di scatto.
-io, io scusa.. non.. mi dispiace ma dovevo dirtelo. Perdonami.-
-Io non.. non ci posso credere – esclamo in lacrime.
Poi mi alzo, e mi avvicino a lui.
-puoi farmi quello che vuoi. Me lo merito. Scusa.- lacrime gli inondano le guance.
-Come ti salta in testa che io possa farti del male.. vieni qui- dico abbracciandolo.
-davvero a te non importa?- chiede tra le mie braccia.
-Guardami – dico alzandogli la testa con la mano .
Nei suoi occhi vedo la paura  un ingiusto senso di colpa, ma soprattutto la voglia di scoprire cosa io stia per dirgli.
Ma no. Non gli dico nulla. Gli prendo il viso tra le mani e mi avvicino. Mi piego leggermente e lo bacio.
Un bacio pieno di desiderio, di stare insieme, di amarsi, di baciarsi e abbracciasi fino alla fine. Un bacio che per me è la cosa più meravigliosa che esista.
-Cosa.. cosa vuol dire?-
-che sono gay e innamorato di te..- gli rispondo.
-davvero?-
-si. Te lo volevo dire oggi, ma mi hai preceduto.-
Si alza sulle punte per baciarmi ancora. E ancora.
Lo stringo forte.
-Ti amo- gli sussurro
-io di più-
-mh non credo proprio- dico prima di baciarlo ancora
-hey-
-si?- chiedo accarezzandolo
-dovremmo dirlo ad Ale?-
-certo. Lui sa già di me, e sa che sono innamorato di te. –
-quello che non sa è che anche io sono innamorato di te.- risponde.
-allora glielo diremo.-
Lo abbraccio forte e restiamo così.
--
-Amore?- mi chiama Mattia al telefono
-si? Cucciolotto?-  rispondo.
ci è venuto spontaneo. Nessuno ha programmato nulla
-io ho svelato ai miei genitori che sono gay, e che ho un fidanzato.-
-e come la hanno presa?-
-Bene. E tu?-
-Io. Credo che glielo dirò stasera.-
-vuoi che io ci sia?-
-mi farebbe piacere-
-sono da te fra dieci minuti-
--
-Luca c’è Mattia.-
-oh ciao! Sali, Sali pure- urlo di rimando.
Appena entra in camera mi fiondo addosso a lui:
-ciao cucciolotto - gli stampo un bacio sulla guancia
-ciao amore- mi bacia.
Lo stringo forte e ci spostiamo sul letto
-ti amo-
-ti amo-
-quando lo diciamo ad Ale.. ?-
-quando vuoi cucciolotto –
-il primo giorno di scuola.-
-d’accordo-
E poi gli bacio l’orecchio, la mascella, il collo, le scapole, e poi ancora il collo, e il mento.
Poi lo prendo in braccio e mi siedo sul letto.
Lo guardo, le sue gambe incrociate dietro i miei fianchi.
-sei bello- dico
Mattia arrossisce e poi mi bacia. Come ogni volta che lo fa io impazzisco, fa scorrere le mani sulla mia schiena stringendomi sempre di più
-anche tu.- 
-Mai quanto te-
-dai smettila..-
-ma no guardati. Sembri una bambola per quanto sei bello.- lo bacio.
--
-Melody, è tardi. Vai a letto.-
-si mamma. –
Melody va in camera sua e noi finiamo di sparecchiare..
Ci sediamo sul divano. Poi guardo Mattia e annuisco.
-mamma, papà, io devo dirvi una cosa importante-
-dicci-
-è.. difficile per me.. ma il punto è che..  – respiro – ho trovato una persona speciale. È davvero importante per me..Ma il punto è che non è una ragazza. É…Mattia.-
-Oh tesoro, sono così contenta per voi.. – scatta in piedi mamma e corre ad abbracciarci..
-siete felici?- domanda papà
-si. Si lo siamo. tanto- rispondo sorridendo.
-questo è l’importante-
Papà mi abbraccia forte. E mamma invita Mattia ad unirsi a noi.
 
--
e la scuola ricomincia..
-Mattiiiiiia- l’immancabile urlo di Loredana..
-Ragazze.. Mattia non vi filerà mai – ecco Mirko
-e perché?- chiedono imbronciate Marta e Camilla
-Perché è gay, e gira voce che abbia un fidanzato – annuncia Mirko.
-come.. lo sai?- chiedo
-le voci girano.-
-No. Non è vero. Sono solo voci messe in giro dai ragazzi gelosi-
Non riesco a trattenermi dal ridere per ciò mi allontano.
-Mattia- lo chiamo appena lo vedo
-Luca!!- esclama sorridendo.
-Lo afferro per un braccio e gli sussurro:
-in bagno. Dobbiamo dirlo ad Ale-
-ok-
Faccio cenno ad Ale di seguirci.
 
--
-Ditemi tutto.-
-Allora. Sai che sono gay, sai che mi piace Mattia, ma…- comincio
-non sai che stiamo insieme- completa Mattia
-oddio ragazzi sono contentissimo per voi. Ma… voglio vedere un bacio-
-beh.. se ce lo chiedi così…- acconsente Mattia..
-mi sa che ti devo  baciare-
-mi sa che posso concedertelo-
Gli stampo un bacio sulle labbra che lui subito ricambia..
-Santi numi.. siete così carini-
 -e già-
- beh.. io vi lascio soli-
-ciao!-
-ciao-
-ricordatevi che tra mezz’ora iniziano le lezioni-
E detto questo esce dal bagno.
-Piccolo-
-si?-
-Mirko oggi ha detto e cito ‘perché Mattia è gay e gira voce che abbia pure un fidanzato’-
-beh.. è la verità- risponde
-vuoi…?- chiedo curioso
-e tu?-
-io.. se devo essere sincero si..-
-che aspettiamo allora.-
-oggi?- propongo
-si, ma deve essere scenografico… mi occupo io di tutto…-
--
L’occasione perfetta si presenta a pranzo, quando Clarissa si avvicina a Mattia:
-Matti-
-si?-
-ti va di uscire con me?-
-scusa, ma sono già impegnato-
-e chi è la fortunata?- Dice mettendo il broncio
-semmai chi è IL fortunato..-
-sei? Sei gay?- domandano in coro una decina di ragazze
-si. Problemi.?- chiede alzando un sopracciglio
-no,no. Solo siamo un po’ dispiaciute- dice mentre un’altra decina di ragazze scoppia a piangere
-e sentiamo chi è il fortunato?- chiede Loredana
-lui..- dice indicandomi.
-tu e Luca state insieme? Beh c’era da aspettarselo siete entrambi così carini.. siamo contente per voi.. anche se un po’ dispiaciute- risponde Emma
Ora tutta l’attenzione è focalizzata su di noi.
-si, cazzo, abbiamo capito che state insieme. Ma vogliamo vedere un bacio noi- esclama Mirko.
Credevo peggio.
Nella mia classe siamo tutti così legati che nessuno si fa prendere da inutili pregiudizi.. beh. Quasi nessuno.
Tiro Mattia per la maglietta e lo attiro a me.
Premo le mie labbra sulle sue stringendolo forte.
-Bleeeeeaahhhhh! Che vergogna, non siete altro che due finocchi schifosi- ho detto quasi nessuno.. esclama  Lucia con espressione disgustata.
-Siete una vergogna, un’imperfezione della natura..- continua
-disse quella nata senza cervello- commenta Federico E tutti giù a ridere.
Lucia si volta indignata e va via di corsa.
Poi la campanella suona, e io e Mattia, mano nella mano, siamo pronti ad affrontare un altro anno. E siamo sicuri si rivelerà fantastico .
 
Note di Wolf_Blood_001
Allora ciauz..
Questa storia la avevo scritta una vita e mezzo fa… e l’altro giorno una mia amica mi aha costretta  invitata a pubblicarla (ciao bonbon) spero vi piaccia. Per l’altra storia se qualcuno la sta leggendo (love hurts but we all need it) dovete aspettare ancora un po’ perché sono super impegnata, ma ci proverò..
Voglio ringraziare tutti voi magnifici lettori. E se volete potete rendermi ancora più felice con un commnto qua sotto, anche piccino.
Un bacio a Muffin che mi è sempre vicina
Vita che è un tesoro
Pasticcino che adoro
E Bonbon per avermi costretta invitata a pubblicare.
Un baciottolo a tutti voi
Wolf_Blood_001
 
 
 
 
  
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