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Autore: SallyLannister    30/07/2014    1 recensioni
Breve interpretazione sulla morte di Damon Salvatore nella 5x22.
** ATTENZIONE SPOILER **
✦ Dal testo ✦
Aveva amato quella donna e a sua volta era stato amato da lei, era il modo esatto di chiudere la sua vita; non con un colpo di fucile sparato in pieno petto. Quello era esattamente il modo in cui dovevano andare le cose.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Goodbye My Lover.
 
 


 
Era morto, per una seconda volta per giunta, ma l’unica differenza che questa volta era per sempre. Già.
Chi l’avrebbe mai immaginato che Damon Salvatore potesse morire così? Il vampiro più spietato e sanguinario si era sacrificato per amore.
Wow quasi quasi sembrava la storia strappalacrime per una stupida pellicola, invece quello non era un film, erano fatti davvero accaduti.
Un attimo prima stringeva la mano della sua amata Elena e un attimo dopo era diventato una fettina di carne al sangue.
L’aveva completamente persa in quel casino, dopo che la sua adoratissima macchina, con uno scoppio assordate, si schiantò contro la vetrina. D’allora era diventato tutto buio.
Quando si era no “risvegliati” per così dire, lui si trovava totalmente lontano dalla sua amata e l’aveva cercata in lungo in largo. Aveva temuto di non rivederla più, e invece l’aveva stretta fra le sue braccia, quel che Damon non sapeva che quella sarebbe stata l’ultima.
La ragione di tutto era lei, l’unica donna che era riuscita a toccare il suo cuore pieno di rancore, l’unica che avesse in realtà capito che aveva solo bisogno di amare: Elena. Lei aveva accettato ogni suo difetto, amandolo e comprendendolo anche se l’uomo si rifiutava categoricamente. Una sua parte, ancora non riusciva a credere come fosse possibile che lei amasse un mostro del genere, come avesse fatto a preferire lui anziché Stefan. Il fratello poteva dargli sicurezze e invece lui cosa poteva darle, se non solo il suo amore e alcune volte tanta rabbia per i comportamenti che aveva. Tutto quello invece sembrava totalmente dissiparsi quando erano vicini, una chimica magnetica li attirava. Ed era strano come non potessero stare vicini ma nemmeno lontani. Si mancavano ed anche tanto.
Un groppo in gola era tutto ciò che gli restava in quel momento, quando comprese al cento per cento che non sarebbe potuto tornare indietro, quando capì che aveva solo un’opportunità per guardare Elena per l’ultima volta.
Quanto avrebbe voluto stringerla a sé un’ultima volta, quanto avrebbe desiderato di nuovo le mani della ragazza stringersi delicatamente sul suo viso e farsi guardare negli occhi come solo lei sapeva fare. I desideri infelici accompagnarono Damon per tutto il tragitto verso il luogo, dove Elena si trovava. Sentiva la sua anima chiamarlo, con un urlo forte e deciso, come se fosse stato un richiamo cui non poteva mancare.
Via via che si avvicinò sentì anche i singhiozzi della ragazza, rammaricandosi ancora di più di non poterla confortare. Chi ci sarebbe stato per lei in quel momento? Alaric ne era sicuro. Era un brav’uomo e il suo migliore amico, avrebbe fatto di tutto per far sentire Elena al sicuro e protetta.
Ripensandoci bene, quanto avrebbe voluto salutare anche lui, avrebbe voluto guardarlo con la sua solita espressione e ridere insieme a qualche battutina pessima, scolando la solita bottiglia di Bourbon; sfortunatamente non c’era tempo e i suoi ultimi saluti dovevano essere solo per lei.
Quando la vide, lì in quel luogo che avrebbe segnato la fine di ciò che era stato, si trattenne di non piangere. I veri duri non piangevano ed era sicuro che Stefan l’avrebbe preso in giro a vita se solo l’avesse saputo.  Un breve e veloce pensiero lo attraversò anche per suo fratello, il suo amato e odiato fratello con cui aveva condiviso più di un secolo di vita, anche se a sperarli era stata la loro testardaggine. Avrebbe voluto salutare anche lui, ma era sicuro che Stefan se la sarebbe cavata, d’altronde lo faceva sempre.
Possibile che il suo cuore, seppur fermo da quasi 173 anni cominciasse a battere così veloce? Eppure era ciò che gli stava succedendo. Sentiva le emozioni riversarsi dentro di lui come un uragano, diverse emozioni di diversa identità.
La rabbia della propria morte, fu il primo sentimento ad accoglierlo una volta che si avvicinò alla ragazza in preda alle lacrime.
Fu la volta della disperazione di non poterla più toccare e baciare, quando sfiorò una ciocca di capelli marroni e morbidi che tanto amava toccarle.
Successivo e fu quello che gli fece più male: delusione nel sapere di aver infranto la sua promessa. Non sarebbe tornato da lei, non sarebbe tornato indietro come le aveva promesso prima di andare fra le braccia del proprio destino.
Un breve istante si concesse anche un pensiero egoistico, magari così sarebbe stato ancora vivo, ma lo accantonò, lei era forte e poteva superarlo. Era sicuro di aver lasciato abbastanza dentro di Elena, da permetterle di aprire il suo cuore a qualcun altro.
Entrambi avevano guarito le loro ferite, entrambi erano cresciuti in quella relazione che tutti consideravano sconsiderata. Entrambi avevano vissuto quella vita, ma la cosa più importante entrambi avevano amato.
Damon fu più felice dopo quella riflessione. Aveva amato quella donna e a sua volta era stato amato da lei, era il modo esatto di chiudere la sua vita; non con un colpo di fucile sparato in pieno petto. Quello era esattamente il modo in cui dovevano andare le cose. Doveva morire con la consapevolezza che l’amore puro e incondizionato esisteva ed era quello che Elena Gilbert gli aveva donato.
 
 
«I love you Elena. Goodbye. »
   
 
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