Erano arrivati in un punto dal quale non si poteva tornare indietro. Un punto in cui il loro rapporto era poco meno dell'amore ma molto più dell'amicizia.
In quel momento erano felici l'uno tra le braccia dell'altro, dopo essersi chiariti.
Ma cosa c'era di sbagliato? Perché Fubuki, nonostante sentisse di star toccando il cielo con un dito, non faceva altro che chiedersi "Come ci siamo arrivati?" ?
Aveva un rapporto fantastico con Gouenji, ma che fine aveva fatto?
Magari c'era ancora ma non era come prima.



Si accorse si essere diverso nei confronti di Shuuya durante un'allenamento. Lo stava guardando in un modo diverso, quasi più dolce, quasi più triste.
Anche il suo comportamento in quei giorni era cambiato visibilmente: quando il ragazzo dai capelli a porcospino gli si avvicinava, l'albino indietreggiava; quando voleva dirgli qualcosa all'orecchio e si avvicinava con la testa lui lo fermava dal petto.
Shirou era strano e Gouenji se ne accorse. Voleva parlargli ma a ogni occasione o c'era qualcuno di mezzo o era l'albino stesso ad andarsene.



Un giorno il biondino lo fermò  prendendolo da un braccio quando stava per uscire. In quel gesto Fubuki non disse niente ma abbassò la testa girandosi verso Shuuya. Erano soli.


-Fubuki ... Che ti prende...- Gouenji era perplesso -Ti ho fatto qualcosa io?-


-Come puoi pensare che sia colpa tua?? Sei così dolce e gentile... Almeno con me- l'albino alzò la testa -Infondo si... è colpa tua!!- aveva le lacrime agli occhi e quest'ultima frase involontariamente gliela urlò contro.
Quando Shuuya lo vide gli accarezzò le guancie.
-Cosa ho fatto?- il ragazzo dai capelli a porcospino non voleva essere arrogante o antipatico e disse tutto col tono più dolce possibile.
-Vuoi sapere cosa hai fatto?- lo guardò Fubuki -Mi hai fatto innamorare, come mai prima d'ora- voleva piangere. Shirou prese la mano di Shuuya che gli stava ancora accarezzando la guancia e gliela spostò.



Gouenji era felice. Era la cosa che aspettava: sentire il battito più forte fra la miriade di battiti che il suo cuore ha fatto.


-Solo questo?- disse il ragazzo dai capelli a porcospino sorridendo dolcemente.


-No... Ho paura, Gouenji-
-Di cosa?-
-Di sbagliare...-
-Sbagliare cosa??-
-Sbagliare di essermi innamorato ... Essermi innamorato di te-
-Se una cosa ti rende felice non è mai sbagliata-
-Tu mi hai sempre reso felice, Gouenji-
Sorrisero entrambi. Fubuki voleva piangere, ma non per tristezza.
Gouenji non rispose con un "Anche tu mi rendi felice" ma gli disse qualcosa di più bello e più dolce.
-Ti amo, Fubuki-
-Anchio, Gouenji-


Shuuya lo appoggiò delicatamente al muro e gli diede un bacio lungo, dolce, pieno d'amore.
Shirou si spostò fino a una panchina e si mise seduto mentre ancora si stavano baciando.
Il ragazzo dai capelli a porcospino si allontanò e gli mise le mani al petto spingendolo. Voleva farlo stendere.
L'albino obbedì e si stese. Non passò molto tempo che si tolse da sotto Shuuya e gli si allontanò.
-Questo è sbagliato. Mi ha reso felice ma è un'errore- disse Fubuki.
-Va bene...- gli si avvicinò e lo abbracciò. -Questo è sbagliato?- domandò Gouenji.
Non ci fù risposta.





E fù così che ora si trovavano soli in quella stanza, seduti su una panchina, abbracciati.