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Autore: ChiaraBJ    30/07/2014    4 recensioni
Semir e Ben sono amici e colleghi da cinque anni. Ma cosa accadrebbe se il destino li mettesse uno contro l’altro ? E se Semir fosse costretto ad arrestare il suo migliore amico ? Potremmo mettere la parola fine alla loro amicizia ?Una nuova avventura per i due ispettori dell’autostradale che li porterà a capire quanto sia importante fiducia e amicizia reciproca anche quando gli eventi potrebbero seriamente comprometterle per sempre.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Jager, Semir Gerkan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami speciali ed indissolubili'
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SOTTO TORTURA
 
Il cielo nei pressi dell’aeroporto di Veelenkamp stava imbrunendo, quando Ben, Andreas e l’amico di quest’ultimo arrivarono a destinazione.
Tutti entrarono in una specie di hangar , ad accoglierli un uomo alto, sulla cinquantina, brizzolato e con gli occhi di ghiaccio.
A Ben ricordò un aguzzino delle SS di un vecchio film e la cosa lo fece rabbrividire.
“Prego accomodatevi e sedetevi pure“ disse l’uomo e fece cenno  a delle sedie.
Prima però l’uomo porse la mano a Ben e gliela strinse, una stretta forte, vigorosa e terrificante: la mano dell’uomo era gelida.
Ben gli si sedette di fronte e l’uomo rivolgendosi a Muller chiese
”Avete avuto problemi durante la fuga ?”
”No” rispose Andreas.
Poi rivolgendosi a Ben “Agente Jager, lei sa chi sono io?” disse con un sogghigno.
”No” rispose deciso Ben ”Dovrei?”
”Agente Jager” disse con una  calma serafica “E’ lei che deve rispondere, qui le domande le faccio io … “
”Comunque non sono più un agente, questo dovrebbe saperlo” tagliò corto Ben.
”Strano perché Tobias Berger ha detto di si … “

Muller si alzò di scatto dalla sedia.
“Come sarebbe a dire? Mi sfugge qualcosa?” e rivolgendosi a Ben “Ben che sta dicendo … mica sarai … maledetto bastardo, ti sei servito di me ? Mi hai usato? Che gran figlio di …” ma non concluse la frase.
”Si mio caro Muller” disse sarcastico l’uomo “Sono due anni che le sfugge qualcosa , il suo caro amico Jager fa quello che in gergo si chiama il triplo gioco: mentre faceva la spia per noi passandoci  informazioni  di poco conto,  la faceva anche per  l’antiterrorismo tedesco”
Muller guardò interdetto Ben, mentre Ben non fece una piega.
“E le dirò di più mio caro Muller, io lavoro per il governo tedesco, questo  ufficialmente è ovvio, ma mi paga molto di più il governo cinese. Berger era il contatto nonché il capo dell’operazione a cui il nostro caro ispettore Jager faceva riferimento ed era a capo di una squadra di agenti segreti che nella vita, diciamo normale, risultano essere semplici poliziotti , ma che sono come dire dei ‘007’. Il loro secondo lavoro, se così possiamo dire, è capire se all’interno degli apparati militari si celano talpe o informatori per i stati nemici della Germania”

Ben ascoltava in silenzio guardando un punto lontano davanti a lui, ormai era in trappola e tentare la fuga in quel momento sarebbe stato inutile oltre che impossibile, oltre a Muller, l’uomo brizzolato e l’autista c’erano altre quattro persone.

“Quando ho scoperto che Berger stava arrivando a me” continuò l’uomo “io e i miei uomini siamo andati a fargli visita. Volevo i nomi dei suoi informatori e sapere cosa sapeva di me, purtroppo ha fatto solo un nome prima di morire : quello del suo ex collega dell’LKA. Ovviamente, appena scoperto il nome, il mio scopo era quello di prendere il suo amico per sapere cosa sa l’antiterrorismo di me … sapesse che sorpresa quando ho scoperto che Jager si era fatto arrestare per arrivare a me tramite lei Muller. Senza volerlo me lo ha servito su un piatto d’argento!” e cominciò a ridere sguaiatamente e poi tornando serio disse:
”Quanto pensava di andare avanti Ispettore Jager?”
L’uomo fece cenno ai due uomini che stavano dietro a Ben, questi lo  immobilizzarono legandogli gambe e braccia alla sedia che era provvista di braccioli.

Ben li lasciò fare , rimanendo nel silenzio più assoluto anche perché ogni tipo di fuga ora era veramente impossibile.

“Ma non capisco, che volete fargli adesso?” anche se Andreas sapeva benissimo di cosa erano capaci quegli uomini.
L’uomo guardò Muller e con uno sguardo diabolico gli disse ”Si metta comodo Muller inizia lo spettacolo” e detto questo prese una valigetta, l’aprì e la mise sopra ad un tavolino vicino a Ben.
”Sa dovevo capirlo  subito che era un agente infiltrato, sono bravo a capire quando la gente bluffa ” esordì l’uomo “ quindi mi sento in dovere di farle i complimenti Jager, è riuscito a farla franca per due anni, sfortunatamente per lei,  il suo aggancio, Tobias Berger, mi ha fatto solo il suo nome, e non è riuscito a darmi le informazioni che volevo, è morto prima di parlare, ma adesso ho lei vedrà che alla fine saprò tutto …”.
”Non le dirò un bel niente …”disse calmo Ben , ma con un aria di sfida che non sfuggì all’uomo.
”Non si preoccupi alla fine sarà così ….” e mentre diceva questo estrasse dalla valigetta una siringa, si infilò un paio di guanti in lattice e la riempì con del liquido trasparente.

Intanto Semir e gli altri colleghi del Distretto atterrarono con un elicottero a qualche chilometro dalla base, questo per non correre il rischio di essere sentiti e quindi scoperti.
Il gruppo però doveva anche agire in fretta e avvicinarsi all’aeroporto il più velocemente possibile, Ben era in quel posto da chissà quanto tempo e Semir si augurò con tutto il cuore di non essere arrivato anche qui troppo tardi.
Mentre si avvicinavano in silenzio alla base dismessa, Semir pensò a quella volta che, furioso mentre assisteva all’interrogatorio di Ben, aveva desiderato che non fosse mai uscito vivo dalla bara in cui era stato seppellito vivo.
Ora il piccolo ispettore si sentiva in colpa,  tremendamente in colpa, ma ormai sapeva  che il loro rapporto d’amicizia e di fiducia era così; un attimo prima si sarebbero presi a cazzotti e l’attimo successivo si sarebbero abbracciati e dati un ‘cinque’.
“Ecco ci siamo” disse la Kruger” mi raccomando cautela, non sappiamo chi sono, ne quanti sono e non sappiamo nemmeno se Jager sia l’unico ad essere dalla nostra parte o meno, quindi se è possibile sparate solo se necessario”.

Intanto all’interno del capannone proseguiva l’interrogatorio dell’uomo misterioso con Ben.
“Allora Jager mi dica lei sa il mio nome?” chiese con un sogghigno l’uomo.
”Perché non lo chiede a Muller, lavoriamo assieme da tempo” disse sarcastico Ben .
“Sa  Jager vedrà che parlerà, mi sono laureato in medicina prima di intraprendere la carriera di funzionario del governo …  a proposito questo è una specie di siero della verità”
Detto questo gli strappò la camicia e lo lasciò a torso nudo e gli iniettò la sostanza in vena senza tanti preamboli.
Ben contrasse i muscoli , sentì bruciare dove era stato punto e per un attimo gli sembrò che nelle vene del braccio al posto del sangue scorresse fuoco.
“Mi dica una cosa che tra l’altro so già, il nome dell’operazione”.
”Operazione sottoveste ….” disse con un mezzo sorriso Ben.
“Vedo che ha ancora voglia di scherzare Jager, ma vedrà che la smetterà di fare il furbo, comunque è Operazione Spectre ”.
L’uomo estrasse dalla valigetta un bisturi e cominciò a passarlo sul volto di Ben , tuttavia senza fargli nulla.
“Sa con questo potrei farle molto male, potrei rovinare il suo bel visino, nessuna ragazza la guarderà più, ammesso che esca vivo da qui” disse con tono malefico.

Ben cominciava ad avere paura , l’uomo non lo avrebbe fatto uscire vivo da lì e Semir non sarebbe arrivato questa volta , si sentiva male, sia per il siero che gli era stato iniettato, sia per quello che aveva fatto a Semir ; se lo avesse sempre tenuto al corrente di tutto , ma non era possibile e comunque il piccolo ispettore non gli avrebbe lasciato fare una cosa così , per lui era il figlio da proteggere … e lui era il figlio che lo faceva preoccupare sempre … forse … una volta , ma adesso?
Ben era stato costretto a comportarsi da autentica carogna nei confronti di Semir, ma lo aveva fatto perché gli era stato imposto di agire così per non creare sospetti, per risultare il più credibile possibile e per proteggere le persone più care che aveva al mondo.

“Che bel tatuaggio che ha sul braccio ispettore … è un vero peccato ” disse l’uomo passandoci il bisturi sopra e in quel preciso istante lo incise  con un colpo secco facendogli  un taglio di quattro centimetri.
Ben urlò dal dolore ,  senti il braccio bruciare e il sangue che colava caldo dalla ferita , ma non fece tempo a riprendersi che un altro dolore invase il suo corpo , l’uomo prese un piccolo bastone che aveva li vicino e colpì violentemente Ben sulla ferita.
Ben stava per urlare di nuovo, ma l’uomo gli tappò la bocca con la mano così che l’urlo gli morì in gola.
“Allora Jager ti decidi a parlare? Ha un bel fisico penso che questo non sarà per lei una buona cosa, la sua agonia sarà lunga …”
L’uomo con un altro colpo secco gli fece un altro taglio profondo al fianco.
E un altro urlo di dolore uscì dalla bocca del giovane ispettore.
Muller assisteva alla scena impietrito.
Ben cominciò a respirare affannosamente, si sentiva come se un’invisibile mano gli avesse tappato bocca e naso e le ferite infertergli gli provocavano terribili dolori ad ogni movimento e respiro.
“Allora conoscono  il mio nome? Sanno chi sono  i miei contatti? E quanti di loro sono compromessi?” chiese l’uomo.
“Non … me l’ho ha … detto … Berger ” disse Ben ansimando “E io non glielo ho mai chiesto …. e per quanto lo conosca io …. neanche torturandolo gli avete  …. estorto informazioni ” disse il giovane ispettore sempre più in affanno , ormai riusciva a respirare a fatica.
L’uomo gli avvicinò pericolosamente il bisturi alla carotide e vi premette leggermente sopra , Ben sentì ancora una volta bruciare e rivoli di sangue cominciavano a scendergli lungo il collo.
”Ti conviene dirmi cosa sai … chi sono i tuoi capi …” e avvicinò l’arnese medico ad una mano
“Potrei restituirti all’autostradale un pezzo per volta … un dito al giorno … poi un orecchio  ….”
Ma anche così l’uomo non ottenne nulla.
“PARLA!” gli urlò, ma Ben non aveva intenzione di cedere e fu così che l’uomo con un gesto quasi di stizza gli fece un altro taglio netto al centro del petto.

Semir e gli altri stavano scavalcando le recinzioni, quando il silenzio fu rotto da un urlo straziante.
Tutti si guardarono atterriti e increduli
”O mio Dio , Ben …”
Semir cominciò a tremare.
In fretta il piccolo ispettore e gli altri colleghi scavalcarono le recinzioni ed armi in pugno si prepararono a fare irruzione nell’hangar da dove avevano sentito provenire le urla.

Intanto all’interno dell’hangar Ben ormai era al tracollo , ma tuttavia sotto l’effetto del siero della verità cominciò a parlare, come fosse in trance:
”I servizi segreti conoscono il suo nome … i suoi informatori , … il suo panettiere di fiducia,   …  il suo barbiere … tutto … ormai è bruciato … tutti  sanno tutto”.
“Molto bene  , ma voglio i nomi dei suoi capi …”.
”Vai … al … diavolo …”  disse con un mezzo sorriso Ben.
”Che carino, sa quanti litri di sangue ci sono in un corpo umano? Bhè del suo mi sa che una parte è sul pavimento” e fece cenno a due uomini che stavano dietro a Ben.
Questi gli slegarono un braccio e lo misero con il polso rivolto verso l’alto.
“So che le piace suonare la chitarra, ma se le taglio i tendini ho paura che non potrà più farlo … Oh , ma guarda che belle vene … e vi premette sopra il bisturi.
Questa volta Ben non fiatò, non ne aveva neanche più la forza. Sentiva bruciare il polso e il sangue che colava dalla ferita, ormai si sentiva al capolinea della sua giovane vita.
“Allora, se è così, bene Jager siamo arrivati alla fine , se non posso sapere da lei quello che voglio è meglio che non lo sappia nessuno, non crede?”
L’uomo si avvicinò a Ben , i suoi occhi erano in fiamme,  mentre quelli di Ben cominciavano a spegnersi.
Poi dalla valigetta estrasse un’altra siringa e la riempì con un liquido color argento.
”Questo è cloruro di potassio di solito si usa nelle iniezioni letali lo sa? Ma in piccole dosi o diluito provoca una morte lenta  tra atroci dolori”
Ma l’uomo venne interrotto da Muller.
”Ben parla , non vedi fa sul serio, digli quello che vuol sapere tanto che ti frega ?"
”Va … al … diavolo … Andreas ” disse Ben allo stremo delle forze.
”Come vuole … eroe … “
E l’uomo gli piantò l’ago in pieno petto.
”Che cosa gli fai … disse Muller
“Quello che gli ho promesso” e spinse lo stantuffo della siringa.

Ben ebbe la sensazione di essere stato accoltellato al cuore, dolori atroci si irradiarono su tutto il suo corpo, voleva svenire, almeno i dolori sarebbero cessati. Pregò di morire il più velocemente possibile e mentre supplicava e implorava la sua mente lo torturò ancora una volta, per l’amore della sua Patria si era fatto arrestare, era stato picchiato dal suo migliore amico, era riuscito a farsi odiare da tutti coloro che gli erano più cari , aveva dovuto sopportare di tutto per quella Patria che lui amava, quella Patria che dopo la sua morte lo avrebbe ricordato solo e soltanto come un suo traditore.
Passò quasi un minuto e le sue suppliche furono esaudite: la vista cominciò ad annebbiarsi, il respiro si fece sempre più lieve e il cuore di Ben cessò di battere.

 Improvvisamente …

“FERMI POLIZIA, ARMI A TERRA E MANI IN ALTO”

Semir e i suoi colleghi fecero irruzione nel capanno e quel che successe accadde in pochi istanti.
“Maledetto sbirro” disse l’uomo ed estrasse una pistola ed esplose un colpo verso Ben, ma Muller si frappose di nuovo tra la linea dello sparo e Ben.
Andreas morì sul colpo.
L’uomo allora cercò di esplodere un altro colpo , ma questa volta fu freddato da Semir.
Non ci fu bisogno di sparare ancora, alla vista dei poliziotti tutti si arresero.
La Kruger e gli altri arrestarono le poche  persone presenti, mentre Semir si avventò su un esanime Ben.

La scena che si presentò gli fece mancare alcuni battiti del cuore.
Il corpo di Ben era pieno di tagli e ferite profonde da cui usciva ancora sangue e la sua testa era reclinata su un lato.
Con cautela Semir estrasse la siringa dal petto di Ben e velocemente lo slegò quindi lo adagiò delicatamente per terra;
Semir rabbrividì quando vide che sotto la sedia dove stava seduto Ben si era formata un’enorme pozza di sangue.
”Commissario non c’è polso, chiami un’ambulanza presto … “ urlò Semir in preda alla disperazione.
E cominciò le manovre di rianimazione aiutato da Jenny.
“Reagisci Ben, ti prego svegliati, non mollarmi adesso ti prego” e  lacrime copiose cominciarono a scendere dal volto di Semir.
”Aprì gli occhi … Ben  … ti prego perdonami ” gridò disperato Semir mentre dietro di lui gli altri colleghi assistettero impotenti alla scena.
 

 
  
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