«Chris non farlo!» urlo appena prima che mi lanci un cuscino. Chris è il mio migliore amico.  Abita a due case di distanza dalla mia, ci siamo incrociati la mattina mentre stava facendo riscaldamento per iniziare a correre, io  ero in pigiama tutta spettinata a portare fuori Cholè il mio Labrador, da quel giorno mi sono resa sempre presentabile. Lui e un ragazzo molto alto e affascinante, il tipico ragazzo dei sogni, è castano con occhi blu sovrastati da folte sopracciglia accuratamente depilate a forma d’ ala di gabbiano, le labbra sono sottili, il labbro inferiore è più carnoso.
«Troppo tardi, mi dispiace» e mi si butta addosso. 
«Ahi!! stai più attento, io non sono..» ed ecco che ricevo un’altra cuscinata, sta volta in faccia.
«Non sei cosa? un maschio? ho dei seri dubbi su questa cosa» mi dice mentre mi rimetto in piedi e sistemo i capelli.
«Non sono forte come te volevo dire.... ma perché tu dici di avere dei dubbi sul mio sesso?» 
«Sai se ti togli la maglietta ti potrebbero scambiare per un maschio ahah» comincia a girarsi su se stesso dalle risate e io non sono affatto divertita dalla sua battuta. In fondo è vero che non ho tanto seno, ma non sono neanche così piatta da sembrare una bambina. Mi avvicino allo specchio che si trova all’entrata della cabina armadio, non sono magra come vorrei però di fisico sto messa bene, gambe lunghe e magre che mi fanno sembrare più alta , la pancia piatta ma non troppo e poi un lieve rigonfiamento del mio seno che è una seconda, ma a quanto pare non piace a tanti ragazzi. Vengo subito notata per essere la ragazza dagli occhi cristallini, personalmente ritengo che siano grigi un colore  orribile, però alla luce del sole riflettono tutti i tipi di azzurro esistenti. Inoltre vengono risaltati dai miei lunghi capelli neri.
«Dai che scherzo- era alle mie spalle - in realtà ti scambierebbero per una tavola da surf!»
«Tu sei un insensibile- gli dico mettendomi di fronte a lui- sai che abbassi la mia autostima» lui scoppia a ridere.
«Ora perché ridi?» 
«Tanto non potrebbe essere più bassa di te» comincia a correre per evitare la mia reazione, cavolo quanto è cretino.
«Sei uguale a Andrew- lui si ferma-  siete l’opposto fisicamente, ma quanto il carattere siete uguali»
«Non è vero- ho colpito il tasto dolente- lui è uno stupido e arrogante ed è il mio fratellastro»
«Ok scusa... non ne parliamo più- il suo sorriso è  sparito- ora guardiamoci un film» mi allontano da lui per prendere il telecomando del televisore, lui si sistema sul letto senza fiatare. 
Il film è iniziato da qualche minuto quando sullo schermo appare una faccia conosciuta, l’inquadratura cambia, penso a chi assomiglia il ragazzo del film, è di nuovo sullo schermo «Ma si!! è lui il ragazzo che stava a casa dei Sullivan l’altra sera, guarda» muovo disperatamente la spalla di Crhis.
«Josh Hutcherson! Cavolo se hai sognato quella sera, ti pare che hai incontrato un attore di hollywood in una casa dove fai la babysitter» scuoteva la testa per il suo dissenso.
«Si era lui -me lo ricordo bene- e tu come fai a sapere chi è? fai parte del suo fan club, ammettilo» gli faccio braccetto.
«Io no, ma kimberly si per mia sfortuna» sua sorella di 13 anni era una malata per gli attori sapeva sempre tutto su tutti.
«Non lo avrei mai immaginato!» dico sarcastica.

Non avevo mai visto ‘Viaggio al centro della terra’, ma ero sicura di aver visto Josh in qualche altro film. Decido di googlarlo, scrivendo ‘’Josh’’ lui è il primo suggerimento della lista. Trovo la sua pagina su wikipedia, la leggo. Viene dal Kentucky , come sua zia, sin da piccolo si era interessato al mondo dello spettacolo. Uno dei suoi primi film è  stato Innamorarsi a Manhattan, ora mi ricordavo. Avevo visto quel film, ricordo anche che mi ero presa una cotta all’epoca. Cavolo quanto è  cresciuto e anche bene, comincio a guardare le sue foto, ma sono interrotta da mia madre.
«Non ho per niente voglia di andare al club mamma» le faccio notare con una nota di irritazione.
«Tesoro mi dispiace, ti devi preparare tuo padre deve fare una riunione con un cliente e ci vuole presenti» sbuffo e mi alzo dalla sedia per dirigermi verso il mio enorme armadio, un grande spreco di spazio visto che non ho molti vestiti.
«Metti qualcosa di carino... magari un vestitino» urla mia madre dalla sua camera.
‘ Si certo, come no’ avrei voluto risponderle ma resto zitta. Non so cosa mettere, così mi metto alla ricerca di qualcosa di ‘carino’ da indossare. Il risultato era un top rosa con dei pantaloncini di jeans chiari a vita alta e Dr.martens nere.
Mia madre in macchina comincia a farmi mille storie sulla mia idea di ‘carino/ elegante’ , purtroppo per lei non ho il suo stesso gusto e quando mi ha vista era troppo tardi per cambiarmi.
Stiamo aspettando il cliente di mio padre e sono già venti minuti che sto seduta a morire di fame, così per farmi passare l’ansia dell’attesa vado in bagno. Scrivo a Chris per la rabbia che mi fanno le persone che arrivano tardi agli appuntamenti, sopratutto quando è un pranzo o una cena. Sono così concentrata sul telefono che sbatto contro qualcuno che mi fa cadere il cellulare « Guarda dove cammini, imbecille» mi chino a raccoglierlo e alzo lo sguardo, Josh.
«Dovresti stare tu più attenta»  mi risponde con calma
«Senti non è giornata, non ti ci mettere anche tu, sto morendo di fame e non posso mangiare perché stiamo aspettando una persona» corro verso il bagno senza dargli attenzione.
Mi sciacquo la faccia e le mani poi ritorno al tavolo. Noto che mio padre sta parlando con una persona probabilmente  il suo cliente in ritardo, mi siedo accanto a mia madre e di fronte a me ritrovo Josh.
«Ma sei una persecuzione!» mi rivolgo a lui straziata. 
«E’ un piacere anche per me rivederti Viktorija» mi fa un cenno con la testa.
«Vi conoscete?» domanda mio padre sorpreso.
«si» dice Josh  e io contemporaneamente «no» lo guardo in cagnesco.
«Non proprio- comincia lui- più che altro abbiamo avuto degli incontri di pochi minuti»
«Si ci conosciamo di vista» confermo.
«Visto che non devo fare altre presentazioni possiamo ordinare» mio padre fa un cenno al cameriere per ordinare. Josh seduto di fronte a me non fa che guardarmi, ad un tratto fa un lieve sorriso poi scuote la testa, mi chiedo per quale ragione lo faccia ma non posso chiederlo perché mio padre comincia a parlare con lui.
Il pranzo è stato terribile, non vedo l’ora di alzarmi e tornare a casa «E’ stato un piacere rivederti Josh - faccio un saluto con la mano e mi avvio all’uscita- vi aspetto davanti la macchina» mi rivolgo ai miei sperando che capiscano al volo e mi riportino a casa.
«Anche per...» ormai sono già fuori dalla porta per sentirlo. 

«Potevi essere più carina con Josh» dice mio padre entrando a casa.
«Non ci tengo molto, sta sempre tra i piedi e poi è arrivato tardi a pranzo, sai come la penso..» lascio cadere il discorso per evitare una discussione.
«Si so come la pensi perché abbiamo lo stesso carattere ma è comunque un mio cliente. Non ci posso fare nulla»
«Ok se mi capiterà mai di rivederlo sarò ‘gentile’ come vuoi tu» stampo un bacio sulla guancia e scappo nella mia camera.
Ripenso al pranzo. Come mi guardava, i suoi occhi cercavano i miei, io lo evitavo era impossibile gli stavo di fronte. Quella risatina che significava? niente di buono, gli attori credono di essere migliori e sicuramente se la rideva di me una normale ragazza che nessuno si fila, mentre lui poteva avere un sacco di ragazze e credo anche ragazzi. Cavolo ma ho appena pensato che è gay? Beh non mi sorprenderei, come si veste... ma non saprei dire con certezza che sia interessato ai ragazzi.

Angolo Autrice

Ecco il secondo capitolo!! è un po corto mi dispiace i prossimi prometto saranno più lunghi e ci vorrà meni tempo per pubblicarli, ultimamente ho avuto un sacco di impegni.
Presto risponderò alle recensioni!
Baci !!