La sua vita sarebbe stata comune a quella di tanti altri ragazzi di 18 anni, se non fosse per il fatto che lui era Ren Jinguji. Insomma, lui non poteva essere uno qualunque. Era bello, alto, biondo, con gli occhi azzurri come il mare e, inoltre, era ricco.

Ma, cosa più importante, sapeva come trattare una ragazza.

Per questo motivo tutte lo corteggiavano. Gli stavano intorno, quasi a volerlo soffocare, e gli si attaccavano alle braccia, guardandolo dal basso con i loro occhioni dolci, suscitando così l’invidia degli altri ragazzi che avrebbero pagato per essere al posto di quel futuro idol.

Dal canto suo, Ren le accontentava, lanciando baci, premendo le sue labbra sui dorsi delle mani di quelle povere fanciulle, regalando rose e strizzando l’occhio di tanto in tanto, come a voler fare intendere un’intesa che nella realtà non esisteva.

Perché tutto ciò era una commedia. Si, era solo apparenza.

Indossava una maschera per tutto il tempo, quella del dongiovanni e del corteggiatore, e bisognava ammettere che gli riusciva alla perfezione. Era solo una facciata, in parte per accontentarle, in parte per nascondere il suo vero “io”.

Già, il suo vero ”io” che soltanto una persona riusciva a tirare fuori completamente. Perché solo quando i loro sguardi si incrociavano, i loro occhi si incontravano e quando a lui, e solo a lui, rivolgeva il suo incantevole sorriso, allora la maschera cadeva miseramente al suolo e si rivelava ciò che era celato dietro di essa.

Il ragazzo fascinoso e benestante lasciava quindi il posto ad uno più semplice, che si accontentava di trascorrere interi pomeriggi in silenzio in biblioteca pur di passare del tempo insieme  a lui, che ogni volta che l’altro prendeva l’iniziativa per abbracciarlo o baciarlo, quasi si emozionava e che, ogni volta che erano insieme, non faceva altro che ripetersi quanto poteva essere stato fortunato ad averlo conosciuto.

Si appoggiò, quindi, allo stipite della porta dell’aula di musica, dalla quale proveniva una melodia dolcissima che avrebbe alleggerito il cuore di chiunque l’avesse ascoltata.

Le dita del più giovane sembravano sfiorare i tasti bianchi e neri in avorio del pianoforte a coda che si trovava al centro della stanza. Con il busto accompagnava i movimenti delle mani in quella che pareva una danza armonica e soave.

Quell’atmosfera descriveva appieno il suo essere. Perché Masato era proprio così, come quella stanza spoglia, alle cui mura erano appoggiati solo degli armadietti scarni.

Tutto ciò di cui aveva bisogno era la musica, il resto era irrilevante.

In fondo, sotto questo aspetto loro due si assomigliavano. Una volta tolta la maschera, il biondo non cercava di coprirsi di stupidaggini o di piccolezze e questo forse lo avvicinava al concetto di felicità che in tanti bramavano di raggiungere.

Si, perché era sicuro che la felicità vera, quella che ti scalda dentro fino a raggiungere il cuore e farlo battere all’impazzata, la si poteva trovare solo con la persona amata.

E lui amava quel ragazzo perennemente accigliato e sempre pronto a rimproverarlo per ogni cosa che faceva o diceva.

Lo amava più di ogni altra cosa al mondo e questo sapeva che era l’unica cosa che non sarebbe mai cambiata, sia quando indossava la maschera, sia quando non la portava.
 

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Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction sulla coppia RenMasato, anche se è più incentrata su Ren.
Spero possa esservi piaciuto, ho buttato giù le idee che avevo fin dalla prima volta che ho visto questo idol donnaiolo! Mi è sempre piaciuto pensare che il suo vero "io" fosse un po' più profondo del semplice "voler flirtare con le ragazze". 
Comunque, come sempre commenti e giudizi sono ben graditi, anche note su eventuali errori... non si sa mai!
Grazie comunque a tutti quelli che leggeranno!!
pinky_neko