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Autore: lunarfield    30/07/2014    7 recensioni
[Zed x Syndra] / Togliti la maschera per me, gli aveva chiesto, quasi implorato, qualche attimo prima. Lui aveva scosso impercettibilmente la testa. L'ho già fatto altre volte, le aveva risposto con voce ferma, sperando di non dover discutere con lei che è così testarda e che, in qualche modo, riesce ad ottenere tutto ciò che vuole. Fallo ancora una volta.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Syndra, Zed
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È una di quelle poche volte in cui Syndra riesce a vedere Zed senza la maschera indosso e ogni istante sente il bisogno sempre più impellente di toccare quel volto dal colorito pallido; l'oscurità che gli avvolge costantemente il corpo sembra quasi accentuare la bellezza del suo incarnato. Gli occhi rosso sangue la stanno fissando, eppure lei non riesce a distogliere lo sguardo dalla lunga cicatrice che gli attraversa la guancia sinistra e le labbra, quelle carnose labbra chiare che adesso stanno attirando tutta la sua concentrazione.
- Togliti la maschera per me -, gli aveva chiesto, quasi implorato, qualche attimo prima. Lui aveva scosso impercettibilmente la testa.
- L'ho già fatto altre volte -, le aveva risposto con voce ferma, sperando di non dover discutere con lei che è così testarda e che, in qualche modo, riesce ad ottenere tutto ciò che vuole.
- Fallo ancora una volta. - Il suo sguardo non aveva ammesso repliche, e così Zed aveva cominciato ad allentare le sicure che tenevano la maschera ferma al suo posto. Nel frattempo, poteva sentire Syndra trattenere il respiro.
Ora lo contiene nuovamente, mentre con una mano gli sfiora lo zigomo sinistro, quello solcato dalla cicatrice; ne segue il tracciato, giungendo nel punto da lei desiderato. Non appena si sente solleticare le labbra, Zed sorride.
- Puoi anche respirare, adesso -, le dice scherzosamente. Syndra avverte quella sensazione di triste delusione, come se l'avessero appena svegliata da un sogno. Abbassa velocemente il braccio, le guance arrossate.
Zed si passa una mano fra i lunghi capelli neri, ravviandoli, e fa per rimettersi la maschera di ferro, ma Syndra lo blocca.
- No -, dice spontaneamente con voce tremolante, liberando l'oggetto dalla presa delle sue dita e riponendolo a terra. Zed fa una smorfia.
- Non capisco questa tua ossessione, non ci riesco -, ammette, guardandola fisso negli occhi. Il cuore di Syndra aumenta sensibilmente i battiti: il suono sordo può quasi coprire il suo farfugliare.
- È... è che... -, tenta di dire. Non riuscendo più a sostenere lo sguardo di Zed, distoglie la vista dal suo volto, posandola sulle proprie mani che adesso stanno tremando dall'emozione. Sente il bisogno fisico di sfiorare nuovamente la sua pelle, le sue labbra morbide... ma stavolta è lei a sentire il tocco freddo delle sue dita.
- Non importa -, le dice Zed cercando di farle risollevare il volto. Quando ci riesce, abbozza un sorriso. - Impazzirei se non potessi vedere il tuo viso tutti i giorni, quindi presumo sia lecito. -
Gli occhi di Syndra si riempiono di lacrime. È la prima volta in assoluto che le dice una cosa del genere. È la prima volta in assoluto che qualcuno le dice qualcosa del genere. Si morde un labbro, cercando di ricacciare indietro il nodo che le stringe la gola. Davanti a lei, Zed è impassibile come di consueto, ma i suoi occhi rossi brillano di una luce strana che la donna non ha mai visto prima.
- Sai -, le confessa, - dovrei togliermi la maschera molto più spesso. -
Syndra inclina la testa di lato, confusa. - Come? Fai sempre tutte queste stor... - Le labbra di Zed si appoggiano sulle sue, interrompendo la frase a metà. Con le braccia l'avvolge e la gelida oscurità si allunga per accarezzare la sua pelle.
Syndra, dapprima sorpresa, adesso rabbrividisce di piacere, abbandonandosi completamente alla morbidezza delle labbra di Zed e al suo abbraccio. Una mano di lui scorre delicatamente e molto lentamente sulla sua schiena sfiorandole i capelli argentei, fermandosi in prossimità dei fianchi, che stringe con più forza. Le mani di Syndra, al contrario, esplorano tutto il suo corpo: prima indugiano sul suo petto, poi scorrono sulle sue spalle, per poi posarsi infine sulla sua nuca. Insinua le dita tra i capelli neri di Zed, cercando di attirare maggiormente verso di lei il suo volto. Il bacio si intensifica, e Syndra sa perfettamente che questo non le basterà.
Come se le avesse letto nel pensiero Zed comincia a spogliarla, togliendole l'elmetto e le vesti scure. Lei fa lo stesso, liberandosi di tutto ciò che possa interferire col contatto tra i loro corpi.
Sotto la luce della luna le cicatrici di Zed sembrano brillare: attraversano tutto il suo corpo come milioni di costellazioni. Syndra ne è estremamente affascinata, continua a guardarle mentre gli occhi di Zed seguono l'onda morbida dei suoi capelli candidi, il profilo dei seni e della vita sottile.
Con un braccio la attira nuovamente, aiutandola a stendersi sull'erba umida. Le iridi rosso sangue le fissano intensamente il volto mentre entra in lei, e Syndra non riesce a trattenere un gemito di piacere. Zed la stringe a sé, sovastandola col suo corpo robusto e segnato dalle ferite. Anche l'oscurità l'avvolge in un bozzolo, donando a quel momento ancora più intimità. Zed si sente incredibilmente bene adesso che Syndra è tra le sue braccia, e si sente ancor meglio quando entrambi raggiungono il massimo piacere.
Ansimanti e coi corpi imperlati di sudore, si separano. Rimangono stesi lì, a osservare le stelle brillare nel cielo scuro.
Zed cerca con una mano quella di Syndra, e quando la trova si volta verso di lei.
- Sai -, le confessa, - dovrei togliermi la maschera molto più spesso. -

  
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