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Autore: _maya_chan_    30/07/2014    3 recensioni
[Seguito di 'The end']
[Dedicata a Crazy-chan, Fairylucy94 e StelladelLeone]
Tratto dal testo:
“Gray-sama, Juvia ti ama...” disse la ragazza, sorridendo quando il suo amato bofonchiò quello che sembrava essere a tutti gli effetti un 'Anch'io' con le guance arrossate, mentre le accarezzava i capelli. “Juvia ha saputo fin dall'inizio che Gray-sama era la sua anima gemella, come se l'avesse già amato milioni di volte in milioni di vite e che finalmente, se lo fosse ricordata...”
[...]
I sorrisi che i due si scambiavano erano radiosi. “Non potrei mai dirti di no... vorrei sposarti in qualsiasi vita, sai? Anche se continuo a non capire perché quell'incubo ti fa un effetto così terribile...”
[...]
Quello che non avrebbe mai saputo, invece, era che il motivo perché lui odiava tanto quegli incubi era il fatto che erano ricordi di un'altra vita in cui non era stato in grado di salvare nessuno di loro. E continuavano a tormentarlo in quella che invece era la vita dove era riuscito ad ottenere il suo piccolo angolo di paradiso, che era il sogno ad occhi aperti che si era creato con lei.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Gray, Fullbuster, Kana, Alberona, Lluvia, Lyon, Bastia
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Meant to be

 

Seduto sul divano, un uomo che aveva poco più di vent'anni era intento a fare zapping tra i vari canali che la sua televisione poteva offirgli, senza trovare nulla che lui considerasse interessante. Sbuffò, passandosi una mano tra i corti e spettinati capelli corvini. “Possibile che non ci sia nulla in TV che vada la pena di guardare?” si chiese fra sé e sé il ragazzo, uno sguardo annoiato negli occhi neri. Intanto dalla cucina giungevano i rumori di varie stoviglie che tintinnavano tra loro. “Gray-sama! La cena è pronta!” una voce femminile arrivò dalla stanza adiacente e il ventenne si sbrigò a spegnere la TV, lasciando a metà l'episodio di Squadra Speciale Cobra 11- tanto non lo stava comunque guardando, non era un fan di quella serie al contrario di quell'idiota di Natsu- e si diresse in cucina.

Lì un'attraente ragazza che poteva avere al massimo un paio d'anni in meno di lui lo stava aspettando, un radioso sorriso sul volto. Prima di sedersi al suo posto, il corvino lasciò un leggero bacio sulle labbra alla ragazza, facendola arrossire. Prima di iniziare anche lei a mangiare il suo piatto di pasta, la giovane sistemò la coda alta che raccoglieva i suoi mossi capelli blu. “Gray-sama, hai finito di studiare per l'esame?” chiese severa la giovane, fissando i suoi profondi occhi blu dritti in quelli del ragazzo. “Certo che sì Juvia, stai tranquilla. Il russo non è una lingua difficile. E poi l'esame è dopo domani...” rispose il corvino, prima di mettere in bocca un'altra forchettata di pasta.

I due ragazzi si erano conosciuti all'università, e non ci avevano messo molto a fidanzarsi ufficialmente. Per Juvia era stato un colpo di fulmine, e anche per Gray, solitamente molto chiuso. Si era stupito anche lui di quanto in fretta si fosse innamorato dell'azzurra, quasi come se si fosse già innamorato di lei in un'altra vita. Ma ritenendola una teoria impossibile, aveva scacciato subito il pensiero. E dato che nessuno dei due era originario di Venezia, dove l'università era situata, avevano preso in affitto un appartamento ed erano diventati coinquillini. La padrona dell'appartamento, Ur, era una vecchia amica del padre di Gray, Silver, sin da quando entrambi vivevano in Russia ed era stata così gentile da fare un cospicuo sconto ai due giovani studenti.

“Juvia ha un esame di giapponese la settimana prossima... Gray-sama, prometti di aiutarla a studiare?” chiese Juvia, con la sua migliore espressione da cucciola bastonata. Leggermente imbarazzato, Gray annuì, rendendo immensamente felice la sua fidanzata. “Sai, Juvia non vede l'ora di andare insieme a tutti quanti sulle Alpi a sciare... Lyon ha avuto proprio una grandiosa idea, non trovi?” disse l'azzurra, un'espressione sognante sul viso mentre si immaginava la bianca distesa di neve che li avrebbe accolti quell'inverno. Organizzavano quel viaggio da mesi, ormai. Il covino sbuffò. Non amava fare complimenti al figlio adottivo di Ur, che considerava quasi suo fratello per la quantità di tempo che avevano passato insieme durante l'infanzia, data la loro eterna rivalità. Però era stato uno dei più entusiasti quando si era trattato di accettare la proposta.

“Sarà divertente vedere le figuracce di Natsu sugli sci... scommetto che non sa nemmeno sciare! E poi pensa alle sue reazioni ogni volta che dovrà prendere la funivia!” commentò Gray, scoppiando a ridere con un ghigno sul volto. Natsu era un altro ragazzo che faceva parte della sua cerchia di rivali, nonostante in realtà l'avessero ormai capito tutti che Natsu, Gray e Lyon erano più amici di quanto gli piacesse ammettere. “Non essere cattivo Gray-sama...” lo rimproverò Juvia, trattenendo anche lei a stento le risate. Natsu soffriva di una grave forma di chinetosi, poverino. Un po' gli dispiaceva per lui. “Ci sarà Lucy con lui, non potrà stare così male...” aggiunse poco dopo l'azzurra.

Lucy era la figlia di un noto imprenditore che aveva fatto una fortuna, ma il suo sogno era diventare scrittrice. Aveva detto che stava lavorando ad un fantasy con loro come protagonisti nei panni di maghi. La faccia di Lyon quando l'aveva annunciato era talmente buffa che tutti avevano iniziato a ridere. Natsu invece era un esuberante aspirante vulcanologo di origini siciliane che non poteva essere più diverso della ragazza. Come si fossero conosciuti e messi insieme era un mistero per tutti.

“Juvia pensa che le compagnie di Juvia e Gray-sama sono un po' strane...” commentò Juvia, sorridendo. In effetti erano tutti un po' pazzi nella loro combriccola di amici, ma erano anche tutti molto uniti. La maggior parte di loro- a parte Juvia, suo cugino Gajeel, Lucy e Lyon- veniva dallo stesso paese, di sicuro non molto grande, dove si erano uniti fin da bambini grazie anche all'amicizia tra le loro famiglie. Erano un gruppo abbastanza numeroso, ma non era affatto raro dalle loro parti. Al contrario di Lyon, che fin da piccolo veniva spesso a trovarli e si poteva dire che, in un certo senso, faceva già allora parte del gruppo, gli altri tre ragazzi si erano uniti alla compagnia dopo aver fatto la conoscenza con uno dei membri. Cercavano di riunirsi almeno una volta al mese e spesso organizzavano delle vacanze insieme perché ormai vivevano sparsi per il Paese e non era facile come un tempo incontrarsi quando volevano. Spesso usavano Skype per tenersi in contatto, o applicazioni varie, ma non era la stessa cosa.

“Comunque, oggi non c'è niente in televisione...” borbottò Gray, iniziando a sparecchiare la tavola, chinandosi prima per baciare dolcemente la sua ragazza. “Ti sbagli Gray-sama! Oggi dobbiamo vedere la nuova puntata di Castle!” esclamò Juvia, mentre risciaquava i piatti. “Ah, era oggi? Credevo che ci fosse solo quella stupida serie TV dove fanno esplodere le auto che piace tanto a quell'imbecille siciliano...” commentò il corvino, visibilmente sollevato.

Quando le attività di routine furono svolte, i due poterono finalmente sedersi sul loro divano e dedicarsi a una delle loro serie preferita. Gray, fin da subito, abbracciò la sua fidanzata, che si accoccolò sul suo petto, sorridendo. Il corvino non era un tipo molto espansivo quando erano fuori di casa, e ci era voluto molto prima che si sciogliesse un po', ma quando erano solo loro due cercava sempre le sue attenzioni. “Gray-sama, Juvia ti ama...” disse la ragazza, sorridendo quando il suo amato bofonchiò quello che sembrava essere a tutti gli effetti un 'Anch'io' con le guance arrossate, mentre le accarezzava i capelli. “Juvia ha saputo fin dall'inizio che Gray-sama era la sua anima gemella, come se l'avesse già amato milioni di volte in milioni di vite e che finalmente, se lo fosse ricordata...”

 

* * *

Si svegliò sudato e ansimante, con le lacrime agli occhi. Aveva sognato di nuovo i suoi amici morti in modi atroci, con tutto quel sangue... l'orrore che aveva provato nel sogno gli era rimasto incollato adosso. Si mise a sedere di scatto, controllando che di fianco a lui ci fosse ancora la sua ragazza. Vide i suoi occhi marroni brillare nel buio e con un sospiro di sollievo, si lasciò cadere sul materasso. Nascose la testa nell'incavo del suo collo, respirando il profumo dei suoi capelli castani, cercando di calmarsi. Delle lacrime gli caddero dagli occhi, andando a bagnare la spalla nuda della ragazza. Con un sospiro la giovane l'abbracciò. Sentiva i seni prosperosi della ragazza che premevano contro il suo petto nudo e le sue dita che passavano tra i suoi scompiglati capelli bianchi, in un gesto confortante.

“Sono qua, stai tranquillo...” gli disse, calma. Non era la prima volta che succedeva una cosa del genere, ormai era abituata a quel genere di situazione. Il ragazzo la strinse a sé mentre lei continuava ad accarezzargli la testa. Continuò finché il respiro del giovane non si fu regolarizzato. “Hai avuto ancora quell'incubo Lyon?” gli chiese dolcemente. Solitamente Lyon non era una persona così fragile e vulnerabile, e credeva di essere l'unica ad averlo visto in quello stato, ma quegli incubi lo destabilizzavano in una maniera incredibile, come non accorgersene?

Il ragazzo annuì, senza accennare a lasciarla andare. “E' sempre il solito, vero?” domandò la castana, già certa della risposta. Di nuovo, l'albino annuì. “Era solo un sogno, Lyon. Calmati, ok? Stiamo tutti bene e io sono ancora qui con te.” gli disse, scostandosi a lui quel tanto che bastava per guardarlo in volto. Sembrava angosciato. Con un sorriso sulle labbra, fece aderire le loro bocche, baciandolo dolcemente per consolarlo almeno un pochino.

“Dovresti essere un po' più uomo; cosa direbbe Elfman se ti vedesse?!” scherzò la castana, facendo sfuggire una risata anche al ragazzo. Elfman Strauss, un loro amico, era leggermente fissato con la virilità; era un pugile, che però veniva sempre messo al tappeto dal ventaglio di Evergreen, la studentessa di giornalismo con cui programmava di sposarsi. Litigavano spesso, ma si vedeva lontano un chilometro che erano cotti l'uno dell'altra. “Cana, non prendermi in giro!” esclamò Lyon, con un abbozzo di sorriso sul volto. Finalmente si era calmato abbastanza da sostenere una conversazione. “Bene, vedo che non sei più ridotto come Erza quando non ha la possibilità di toccare la sua amata torta...” commentò scherzosa Cana, disubbidendo al ragazzo per gioco. Erza era una storica esperta di armi e armature, all'ultimo anno di università. Aveva una passione quasi folle per le torte alla panna e fragole e quella volta in cui il suo fidanzato, Gerard, uno studente di astrologia, aveva fatto cadere quella che le aveva comprato era andata sotto shock. Non era stato un bello spettacolo, per niente. Poi il ragazzo si era fatto perdonare con la promessa che al loro matrimonio ci sarebbe stata una torta alla panna e fragole alta quanto voleva.

Lyon arrossì, mentre la castana rideva allegramente. Gli scompigliò i capelli bianchi, come a volerlo consolare per l'ennesima figuraccia. “Domani sarebbe il nostro anniversario... un anno insieme! Dovremmo fare qualcosa di speciale!” esclamò la castana, ricordando il giorno di un anno prima in cui si erano messi insieme. Al tempo era più che convinta che il ragazzo fosse innamorata della fidanzata di Gray Fullbuster, Juvia Lockser; i due piccioncini frequentavano la stessa università di Venezia, quella in cui si studiavano le così dette lingue particolari. Aveva, comunque, più che ragione di pensare una cosa del genere; l'albino non faceva che dichiarare il suo amore per Juvia, nonostante lei continuasse a rifiutarlo. Lei, invece, si era innamorata di lui. Il pensiero di un altro amore non corrisposto e il cuore spezzato l'avevano portata ad abusare dell'alcol un po' troppo spesso. Quella sera in particolare era particolarmente ubriaca e Lyon ebbe la sfortuna di incappare nella sua strada. Lei non si ricordava nulla dell'accaduto e il fidanzato non ne parlava, ma da quel che era riuscita a capire doveva avergli urlato addosso, probabilmente dichiarando i suoi sentimenti nel frattempo, e poi era svenuta. Si era svegliata a casa sua, l'albino che dormiva sul divano e la prima cosa che aveva fatto era stata baciarla e dirle che era innamorato di lei. Uno dei giorni migliori della sua vita, probabilmente.

“Mi dispiace Cana. Domani ho un esame...” rispose il ragazzo, sospirando. Brutta bestia l'università e i suoi esami. “Che cosa?! Perché non me l'hai detto?!” esclamò scandalizzata Cana, la voce di un'ottava più alta del normale. “Ehm... credo di essermene dimenticato...” si difese Lyon con un tono di scusa. “Ok, va bene. Se preferisci far esplodere di nuovo un laboratorio piuttosto che festeggiare il nostro anniversario, fai pure!” ribatté piccata la castana. Si riferiva ad un incidente successo al secondo anno d'università dell'albino, quando Natsu e Gray erano venuti a disturbarlo mentre faceva un esperimento. Era il giorno di uno dei loro raduni mensili, e quella volta era nella città dove Lyon studiava. Peccato che se ne fosse completamente dimenticato e che quindi i due ragazzi avesseo deciso di andarlo a recuperare. E per errore gli avevano fatto versare nella miscela che stava peparando una sostanza che aveva innescato una reazione che l'albino non voleva ottenere. Per fortuna i danni causati dall'esplosione della boccetta erano pochi, ma alla preside non era piacuto quel che era successo. Per fortuna si era risolto tutto senza problemi.

“Mi dispiace, ma non prendertela!” la pregò l'albino, pur sapendo che non sarebbe successo così facilmente come gli sarebbe piaciuto, ignorando l'allusione all'incidente che aveva fatto la giovane con l'evidente scopo di irritarlo. “Figurati se me la prendo! Il mio fidanzato non mi ha detto che aveva un esame il giorno del nostro primo anniversario che avrei voluto passare con lui e non dovrei prendermela! Tanto quello è un giorno come un altro, no? Non vedo l'ora di organizzare una giornata con Juvia, Lisanna e Levy!” esclamò, chiaramente offesa, girandosi dall'altra parte. Lasciò comunque che il ragazzo le cingesse la vita e che le baciasse la testa.

Levy McGarden era una cara amica della ragazza, frequentavano la stessa università in cui studiavano le lingue antiche e l'avevano scelta persino per lo stesso motivo, cioè poter tradurre antichi testi. Cana però era più interessata ai manoscritti che trattavano di mitologia, miti, tecniche esoteriche e divinatorie, quello che riguardava l'alchimia e l'occulto, mentre Levy preferiva trattati storici o filosofici. Era fidanzata con Gajeel Redfox, studente di mineralogia, da un paio d'anni ed era stata lei ad introdurlo nel loro gruppo di amici. Quei due erano l'uno l'opposto dell'altro eppure erano perfetti insieme.

Gajeel era il cugni di Juvia, altra grande amica della castana. L'ultima ragazza, Lisanna Strauss, era la sorella minore di Elfman e studiava per diventare una zoologa. Aveva trovato anche lei quella considerava la sua anima gemella, che sorprendentemente si trattava di Laxus Dreher, un futuro meteorolo a suo parere.

“Dove c'è Lisanna c'è Mira, e dovresti subirti tutte le sue domande...” le sussurrò il ragazzo all'orecchio, continuando a dedicargli tante piccole attenzioni che di sicuro non dispiacevano alla ragazza, nonostante non lo mostrsse nulla in quel momento se non il rossore sulle sue guance.

Mirajane Strauss era la sorella di Lisanna, una bellissima ragazza amante del gossip e delle storie d'amore. Come lavoro part-time faceva la fotomodella ma aspirava, come Evergreen, a diventare giornalista. Il suo ragazzo era qualcuno di molto noto a Cana, dato che studiava anche lui le lingue antiche. Si chiamava Freed, e qualche tempo prima lui e la ragazza avevano avuto una brutta litigata, anche se si erano riappacificati.

“ Non m'importa.” bofonchiò la castana. In quel momento, si udirono i rintocchi della mezzanotte. Passarono un paio di minuti in completo silenzio. Fu l'albino a romperlo per primo. “Buon anniversario, Cana. Ti amo.” le disse, spostandole dietro all'orecchio una ciocca ribelle dei suoi ricci capelli. Lei continuò ad ignorarlo, ancora offesa. Almeno finché non sentì le mani del ragazzzo che le mettevano in mano qualcosa di freddo e rotondo. Gli occhi della ragazza si spalancarono per la sorpresa. Non poteva essere. Guardò quel che il ragazzo le aveva messo in mano. “Non ci credo...” balbettò, emozionata. “Sposiamoci appena finiamo l'università...” le propose il ragazzo, appena lei si girò per affrontarlo faccia a faccia. “Sì!” esclamò la castana, buttandogli le braccia al collo e baciandolo ripetutamente sulle labbra.

I sorrisi che i due si scambiavano erano radiosi. “Non potrei mai dirti di no... vorrei sposarti in qualsiasi vita, sai? Anche se continuo a non capire perché quell'incubo ti fa un effetto così terribile...” confessò Cana, mentre sentiva il sonno che prendeva nuovamente il sopravvento. A malapena notò il sorriso dolce che le donò l'albino e quasi non sentì l'ultimo baciò che ricevette da lui. Ma sapeva che l'avrebbe fatto, perché era sempre così.

Quello che non avrebbe mai saputo, invece, era che il motivo perché lui odiava tanto quegli incubi era il fatto che erano ricordi di un'altra vita in cui non era stato in grado di salvare nessuno di loro. E continuavano a tormentarlo in quella che invece era la vita dove era riuscito ad ottenere il suo piccolo angolo di paradiso, che era il sogno ad occhi aperti che si era creato con lei.

 

Angolo autrice:

 

Buonsalve!
Volete sapere cos'è questa roba? Bene, anch'io. Perché non ne ho proprio idea. Stavo provando a scrivere il capitolo di una delle mie storie ed è uscita... questa cosa. E ho deciso di pubblicarla.

Credo che possa essere considerato il seguito della mia one-shot 'The end', in cui i nostri maghi non sono poi così magici (anche se rimangono casinisti purtroppo per loro) conducono una vita normale e vivono in Italia (sì, lo so, sarebbe stato meglio il Giappone ma amen!)

Forse l'avete notato, ma alcune delle loro aspirazioni/scelte di studio richiamano i poteri che avevano nella vita precedente, mentre altri sono scelti per convenienza oppure perché erano i primi che mi sono venuti in mente.

Forse avete notato che mi sono concentrata molto di più sul dire un po' di alcuni personaggi, accennare coppie o parlare della situazione in cui si trovano i ragazzi piuttosto che dedicarmi al romanticismo al fluff. Motivi? Non sono capace di scrivere quei generi anche perché le mie esperienze romantiche ammontano più o meno a... ehm... zero. E ci tenevo a farvi sapere di un po' tutti, quindi... è venuta così.

Ah, Juvia chiama solo Gray con un suffisso perché il suo soprannome per lui e Gray è così tenero solo perché secondo me lui è un tenerone sotto sotto.

Poi, sì, lo so, sono OOC. Soprattutto Lyon e Cana, presumo. Mi dispiace per questo, non sono riuscita a scriverli in un altro modo e questo dice molto sulle mie capacità di scrittrice. L'unica scusa che ho è che, essendo un AU/What if in cui sostanzialmente gli eventi che hanno temprato il loro carattere non sono avvenuti, loro stessi potrebbero aver sviluppato delle personalità diverse. Ma non credo regga in piedi.

E mi chiedo anche perché l'ho dedicata a tre scrittrici fantastiche... spero potrete perdonarmi se vi ho dedicato questa schifezza, almeno ci ho provato.

Ho deciso di dedicarvi questa OS un po' per ringraziarvi di aver recensito il suo prequel, un po' per altri motivi.

E' vero, non ci conosciamo, non ci siamo mai viste e probabilmente non ci vedremo mai (e se anche lo facessimo potremmo odiarci) e su EFP ci saremo scritte sì e no tre volte, ma siete tutte e tre delle fantastiche scrittrici che ammiro molto e ricevere delle recensioni da voi mi rende alquanto felice e orgogliosa di me stessa, e questo non succede spesso. Perché io ho iniziato a pubblicare storie su EFP per vedere se quel che scrivevo valeva una bandierina verde ( e non ne ero affatto convinta) e, probabilmente, sperando di riceverne una per sentirmi un po' più sicura di me stessa e voi in questo mi avete sicuramente aiutato, anche se rimango un'insicura cronica. Almeno ora riesco a pubblicare senza farmi un migliaio di pippe mentali come facevo le prime volte, anche se continuo a non pensare di meritare la metà dei complimenti che ricevo.

L'unica con cui ho scritto tantissimo è la mia cara Crazy-chan, con cui passerei volentieri l'intero giorno a chattare. Ti adoro Crazy-chan <3

Un ringraziamento speciale vaa anche a R O B, che nonostante non abbia mai recensito nessuna delle mie storie, ho visto che spesso le ha messe tra le preferite/ricordate/seguite. Grazie mille!
Ok, sembra che io debba partire per un viaggio senza ritorno. Sono troppo melodrammatica!

Probabilmente ci sono un migliaio di errori, ma OpenOffice ha deciso di darmi ogni singola parola per sbagliata e io non riesco a trovare errori nei testi che scrivo perché quando li rileggo vedo solo quello che voglio vedere.

Ovviamente, se mi fate critiche costruttive, le accetto. Se sono COSTRUTTIVE, eh. Se mi date una bandierina rossa perché la seconda coppia non è una Nalu, mi sento libera di mandarvi mentalmente a quel posto e ignorarvi. Perché tra le coppie c'è segnalato Crack Pairing, quindi non potete dirmi nulla. Il che non vuol dire che non ci rimango male, perché, onestamente, nessuno è contento di ricevere una bandierina rossa.

Fine delle note! Siamo tutti contenti, vero?

Bene, dovrei aver detto tutto. Grazie a chiunque recensirà o leggerà soltanto!

Bye!
Maya-chan

  
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