“Jay. James aprimi dai, non puoi restare per sempre in camera tua”
Non ascoltarli. È quello che faccio da quasi una settimana. Una settimana, eppure sembra passato cosi tanto tempo. Odio questa stanza ma è l’unico rifugio sicuro da tutto il mondo.  Ormai le notti passate insieme a lui ridendo su questo letto sembravano davvero un ricordo del passato. Ho staccato tutte le nostre foto dal muro e le ho buttate in uno scatolone nascosto sotto il letto. Josh mi urla contro di smetterla di fumare, faccio male solo a me stesso. Dice che lui non avrebbe voluto. Ma Josh si è preoccupa sempre per me, è il mio migliore amico e credo che sia normale. JJ è più ragionevole, cerca in tutti i modi di farmi mangiare, credo davvero mi abbia scambiato per Princeton, io non ho bisogno di mangiare. George a volte viene da me e prova a parlarmi. Lo vedo però, gli viene da piangere. Il ricordo di Oliver ha lasciato a tutti un segno diverso. Josh urla, JJ è sempre più silenzioso e George piange. Io? Beh, io sinceramente non lo so. Avrei voluto dirgli ancora che lo amavo, avrei voluto stringerlo un ultima volta tra le braccia, invece quello stupido aereo è stato più veloce di me.
Una settimana fa eravamo a LA, il nuovo album e i vari impegni con la band mi permettevano di vedere Olly poco e niente. Voleva farmi una sorpresa, cosi almeno pensano tutti. Stavamo per salire sul palco, ero pronto per cantare, per fare ciò che amo, per sfidare gli sguardi di chi non accetta persone come me. Quella chiamata, quella stupida chiamata un minuto prima di iniziare. Comunicavano che un aereo era precipitato nell’oceano, comunicavano che su quell’aereo c’era una persona che conoscevo, la persona che io amavo. Olly. Disperso in mare, mi dissero. Cosa successe dopo non lo ricordo.
A una settimana di distanza dal disastro aereo aspetto ancora il suo ritorno a casa. Josh alla fine è riuscito ad aprire la porta della camera che avevo accuratamente chiuso a chiave. Devo chiedergli come fa, prima o poi. Mi prende di peso e mi sbatte al muro. George cerca di fermarlo spostando lo sguardo spaventato tra me e Josh.
“Spiegami che cazzo hai intenzione di fare James! Io non sono come JJ che cerca in tutti i modi di essere dolce e delicato e lo sai. Ma che cazzo hai nella testa? Non ti permetterò di lasciarti morire. Non lo accetto Jaymi! Non lo accetto capito?”
JJ entra nella stanza ma nemmeno lui parla. Tutti sono zitti, dopo la sfuriata di Josh chi è che troverebbe il coraggio di parlare?
Non ho mai pianto per la morte di Olly. La morte, mi sembra cosi strano dire questa parola. Mi lascio scivolare tra le braccia di Josh che mi sostiene perfettamente e inizio a singhiozzare. Tutte le lacrime che per una settimana mi sono rifiutato di lasciar uscire trovano libera uscita. Josh mi stringe forte e piange anche lui.
“Jaymi lo devi accettare. Olly non c’è più. Ma noi siamo qui, non possiamo vederti cosi. Io non posso vederti cosi. Sei il mio migliore amico e il pensiero di perderti mi fa impazzire. Non esiste un mondo senza di te. Ti prego combatti, ci siamo noi qui con te. Lo giuro. Non ti lasciamo”
Josh mi stringeva forte, quasi volesse sostenere una montagna che viene giù. Poco dopo altre braccia mi stringono. JJ e George si sono uniti all’abbraccio.
Olly, amore mio, il mio cuore è tuo, per sempre, ma i ragazzi hanno ragione. Non posso lasciarmi andare cosi. Ci rivedremo, te lo prometto amore mio. Ci abbracceremo ancora e io smetterò di piangere perché starò fra le tue braccia. Ti amerò per sempre Oliver. Addio.


ciao splendori, sono di nuovo io. Si, mi piacciono le storie che fanno piangere e in questo momento mi sento davvero una stronza ma vabbè. Comunque se vi è piaciuta una recensione mi fa piacere. Baci a tutti splendori, vi amo ♥
-Nessa