Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Flos Ignis    31/07/2014    1 recensioni
Ohayo, minna!
Sono nuova del fandom, e questa è solo la mia seconda fanfiction, per cui vi prego di essere clementi e di farmi sapere se vi piace o meno, così da potermi migliorare. Spero comunque di intrattenervi piacevolmente!
Ambientata dopo il secondo film: Sakura fa un incubo che la tormenta, e capendo che si tratta di un sogno premonitore decide di consultare i Tarocchi delle Carte per scoprire cosa attende lei ed il fratello.
Nell'ombra si nasconde un Cacciatore.
Dalla Cina e dall'Inghilterra, due ragazzi accorrono per aiutare i loro amici in questa nuova impresa della Padrona della Carte.
In un gioco frenetico di guardie e ladri, a determinare la vittoria sarà solo la magia più forte di tutte.
L'Amore.
Ok, non sono brava nelle introduzioni, ma spero di avervi dato un'idea. Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Lee Shaoran, Sakura, Sakura Kinomoto, Tomoyo Daidouji, Touya/Toy, Yukito/Yuki | Coppie: Shaoran/Sakura, Touya/Yukito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rincontrarsi
 

-Dobbiamo portarla in ospedale-
-Non se ne parla-
-Non se ne parla di lasciarle svenuta sul divano! Non sappiamo nemmeno perché sia svenuta, e se fosse qualcosa di grave?-
-Ma vedrai che non è nulla, si sarà trattato di un calo di pressione! Non possiamo uscire di qui, lo vuoi capire o no?-
-E tu lo vuoi capire che si parla della mia migliore amica? Kero-chan, togli immediatamente la barriera e aiutami a trasportare Tomoyo in ospedale!-
-L’arciere sarà sicuramente in agguato appena dopo il limite della cupola magica che nasconde la nostra presenza. Appena tolgo la barriera, quello ci trova in un baleno, non faremmo comunque in tempo a spostarci, nemmeno in volo!-
-Non se avrete una copertura. Mi occuperò io di tenerlo occupato, mentre Yuè resta a proteggere Toy e tu e Lee portare Tomoyo al più vicino ospedale-
-Scordatelo-
-Ma perché?-
-Non permetteremo di certo che tu affronti da sola quello là!-
-Posso cavarmela benissimo fino a quando tu non torni, mentre Lee resta in ospedale a proteggere Tomoyo. Anche lei è in pericolo visto che la mia magia le è rimasta attaccata, l’hai detto tu stesso-
-Comunque sarebbe troppo pericoloso!-
-È LEI AD ESSERE IN PERICOLO! Te ne frega davvero così poco della sua vita?-
-Non ha nulla di grave, è solo svenuta, calmati Sakura!-
-Non dirmi di stare calma! È stata male questa mattina e non si è ancora svegliata, nonostante siano passate più di quattro ore!-
Toy non aveva aperto bocca da quando aveva assistito, col sangue ghiacciato  a cubetti, al malore di quella ragazzina tanto posata e saggia, che aveva visto sconvolta dalla rabbia giusto un istante prima che si accasciasse, come svuotata, sfinita…. demotivata. Yuki, al suo fianco, gli era stato vicino, spalla a spalla, senza parlare, capendo che non era il momento buono per chiedergli spiegazioni.
C’era stato un po’ di trambusto, ma nonostante tutto il casino che avevano combinato per assistere Tomoyo, lei non si era svegliata. Sakura era riuscita a contenere la sua paura anche troppo, secondo il proprio modesto parere, ed ora era decisa a ribaltare il mondo se fosse stato d’aiuto alla sua migliore amica. Il fatto che Kero-chan le stesse dando contro la faceva diventare più ansiosa di secondo in secondo , facendole temere ancora di più che ci fosse qualcosa di grave dietro a quel malore. Era pronta a controbattere all’ennesima proibizione del Guardiano del Sole, quando una mano si poggiò quieta sulla sua spalla. Era Lee. Vederlo le calmò giusto un po’ i nervi tesi allo spasimo.
-Come sta?-
-Non ha nulla che non va, Sakura. Puoi stare tranquilla-
-Dici davvero, Lee? Ma allora perché non si sveglia?-
-Ecco…- il suo ragazzo le parve confuso e a disagio, cosa strana visto il suo carattere sicuro di sé. –Con la magia ho potuto verificare il suo stato fisico. È perfetto, perciò possiamo presumere che si sveglierà quando ciò che l’ha fatta svenire non si risolve-
Sakura lo guardò molto confusa. Ma allora Tomoyo aveva qualcosa o no?
Vedendo che non capiva, cercò di essere più specifico. –Si tratta di un fattore psicologico. Pur non avendo poteri, è dotata di una sensibilità acutissima. Qualcosa deve averla fatta star male a tal punto che il suo cervello si è richiuso su sé stesso per difendersi e sconfiggere il problema alla radice-
-Lee, non sono sicura di aver capito bene, ma stai dicendo che…. che supponi lei sia svenuta perché soffriva così tanto da non riuscire più a sopportarlo?
-Sì. Adesso la sua mente e la sua anima stanno risolvendo il problema, anche se più di questo non sono riuscito a capire, pur usando l’incantesimo di Introspezione. Le avrei fatto male, se avessi scavato più a fondo. Comunque, da quello che sono riuscito a vedere si sta riprendendo. Non so quanto ancora ci vorrà, ma si sveglierà di certo.
-Che bella notizia Lee! Me lo insegni quell’incantesimo? Sembra estremamente utile. Entro quando si sveglierà? Accidenti, sarebbe più semplice se fossi brava come te con la magia…-
Capendo che finalmente la sua amica si era calmata, il Guardiano del Sole pensò bene di andarsene zitto zitto per evitare ulteriori sfuriate. Erano rare, ma quando ci si metteva Sakura aveva il diavolo in corpo e sapeva decisamente fargli paura…
Finalmente anche lui si concesse un respiro di sollievo. Non era stato facile tenere tranquilla la ragazza per tutto quel tempo. Dopo averla assistita per quasi tre ore di fila, gli si era piazzata di fronte con aria combattiva e lo aveva tartassato per più di un’ora con quella richiesta. Non che non fosse d’accordo, ma era davvero troppo rischioso portare Tomoyo in ospedale.
Aveva corso un rischio, ma la su apriorità restava la sua padrona. Al di là della sua stessa volontà.
Volò di fronte a Yuki e Toy, che stavano ancora seduti vicini, senza guardarsi, senza parlarsi, ma intorno a loro aleggiava una certa aria… mhm. Strano.
-Senti Toy, è ora di parlare. Voglio sapere cosa è successo mentre litigavate-
-Stavamo parlando della situazione tra Sakura e il cinesino. Lei si è infervorata parecchio, ha urlato e mi ha completamente demolito a parole. Poi si è seduta, sembrava si sentisse male, siete arrivati voi e subito dopo è svenuta-
-Non capisco però perché debba sentirsi così male solo per una discussione animata. In ogni caso ho una questione urgente di cui discutere con Yuè. Yuki, ho bisogno che tu lo faccia uscire-
-Ma certo. Toy, cerca di tranquillizzarti, sei teso come una corda di violino. Poi noi due parliamo- una luce argentea, e il suo collega della luna apparve, serioso come sempre, ma con i tratti del volto che rivelavano ad un occhio esperto come il suo, che aveva passato al suo fianco centinaia di anni, una certa tensione.
-Vieni, Kerberos. Abbiamo molto di cui discutere- e non ci sono ma che tengano, era il sottotesto. Capito questo, il pupazzetto sospirò mentalmente preparandosi ad una lunga, e difficoltosa, chiacchierata.
 
Da un’altra parte del mondo, in una grande casa isolata dal resto della campagna inglese, si stavano svolgendo dei preparativi. Nonostante fosse probabilmente un rudere del periodo feudale, si era conservato sorprendentemente bene.
Il giovane proprietario di quel posto da favola e dell’immenso parco circostante si era svegliato all’alba, preda di una sensazione di urgenza insolita per una mente calma e razionale come la sua. Il sogno di quella notte non gli aveva concesso un riposo sereno. Era inutile rimandare oltre la partenza.
Il sole era sorto da poco quando finalmente lui e i suoi compagni furono pronti.
-Sprigiona i tuoi poteri magici. Chiave del Sigillo, rivelami la tua vera potenza aiutami a sconfiggere il male. Scettro a me!-
Il sigillo di Clow apparve sotto i piedi del mago, creando una spirale di vento che gli fece teatralmente svolazzare il mantello intorno a sé. I suoi guardiani del sole e della luna lo fissavano tranquilli, in attesa di quel viaggio improvviso: sapevano però entrambi molto bene che la luce nello sguardo di Eriol non era da traslocare. Erano diversi mesi ormai che non appariva più sul suo volto.
Il sigillo brillò più intensamente quando lo scettro battè forte sul pavimento di pietra grezza, cosicchè le intenzioni del mago si trasmisero alla magia del sigillo.
-Transfero!-
Ancora un istante di intensa luce, e poi il buio e il silenzio caddero nuovamente su quella casa che da così poco tempo era stata salvata dal suo stato di abbandono.
Mentre la sua magia lo faceva viaggiare sotto forma di molecole alla velocità del suono, Eriol capì una cosa che fino a quel momento si era rifiutato di accettare del tutto. Quella casa che aveva ospitato la sua vita precedente, nonostante ci fosse tornato e l’avesse resa di nuovo un luogo abitabile, era rimasta desolata. Esattamente come la sua anima, prima di incontrare lei, dopo averla abbandonata senza sapere se l’avrebbe rivista.
Non aveva senso chiamare casa quel luogo. Casa è dove sono le persone care al tuo cuore.
E lui stava tornando a casa; forse quel luogo avrebbe smesso di essere desolato e abbandonato come lo era stato fino a quel momento, forse la sua anima sarebbe tornata a vivere davvero quella nuova vita che gli era stata concessa.
 
Dagli abissi in cui si era rifugiata la sua anima, Tomoyo sentì che i suoi richiami non erano stati vani. Si avvicinava sempre di più l’unica persona che era stata in grado di appropriarsi del suo cuore. Le dolorose spine che l’avevano avvolto fino a quel momento si allentarono, piano piano, lasciandola libera di respirare di nuovo in libertà. La sua coscienza lanciò un ultima chiamata, venata stavolta di una timida speranza, prima di tornare alla realtà.
Gli occhi blu di Tomoyo finalmente si riaprirono.
 
Gli attuali inquilini di casa Kinomoto sentirono una potente scossa elettrica attraversare le loro menti, facendoli allarmare tutti contemporaneamente, tanto che abbandonarono all’istante le loro occupazioni per precipitarsi alla fonte di quel disagio.
La barriera aveva rilevato qualcosa che  era riuscito a penetrarla.
-Yuè, sbrigati, la barriera sta per cedere! Dobbiamo ripristinarla del tutto prima che il cacciatore penetri! Non siamo ancora pronti ad affrontarlo!-
-Chi può essere in grado di attraversare una barriera creata da noi due senza infrangerla?
Non ci volle molto per avere una risposta. Sakura e Lee, spalla a spalla, aprirono di schianto la porta, pronti a colpire chiunque avesse cercato di far loro del male. Cacciatore o non cacciatore.
-Buongiorno Sakura. E buongiorno anche a te Lee. Sono sorpreso e felice di rivedervi entrambi. Mi piace essere arrivato senza preavviso, ma devo chiedervi un favore. Posso entrare?-
In perfetto sincrono i due fidanzati finirono a gambe all’aria, con un’enorme gocciolone sulla testa di entrambi e un principio di infarto ciascuno. Era solo Eriol.
Un momento. Eriol?
-Eriol! Che sorpresa! Entra pure. Come mai da queste parti? Oh, Nakao, Spiccino, che bello ci siete anche voi! Entrate!- Sakura si era rimessa in sesto per accogliere gli ospiti, felice di rivederli dopo tanto tempo, ma comunque molto sorpresa.
Anche Lee, ora più tranquillo, salutò cortesemente il mago che lui non riusciva a non considerare un suo antenato, ma al tempo stesso nemmeno gli veniva naturale chiamarlo familiarmente per nome come un comune amico. Si sentiva sempre sotto esame quando Eriol lo guardava con quegli occhi così antichi.
Guardandolo meglio però, notò qualcosa di diverso in lui. Sembrava essere… più Presente. Meno irraggiungibile. Più giovane.
Una volta che si furono accomodati in salotto, anche gli altri due guardiani giunsero nel salotto, Yuè con lo sguardo duro e nervoso, Kero-chan imprecando per la fatica.
-Se becco chi entrato nella barriera lo disintegro! Abbiamo fatto una fatica del diavolo a stabilizzarla. Di questo passo il cacciatore ci troverà entro ventiquattr’ore! E poi…- finalmente la fiumana di parole si era arrestata, vedendo chi era stato a causare tanti problemi.
-Yuè, Kerberos. Che piacere! Vi trovo in forma-
-Clow…- Yuè si era visibilmente emozionato rivedendo il suo precedente padrone, che gli sorrise con lo stesso sorriso consapevole e senza tempo di sempre. Una parte di lui sarebbe sempre stata legata a lui, nonostante ora la sua vita e la sua lealtà spettassero di diritto a Sakura. E a lui stava bene così. Sakura stessa capiva i suoi sentimenti, e non lo giudicava.
-Toh. Si parla di guai e appari tu, Clow. Perché non sono sorpreso?-
-Kero-chan!-
-Il tuo senso dell’umorismo è aumentato, vedo. Mi dispiace di avervi creato problemi, non sapevo aveste posto una barriera intorno alla casa. Posso esservi d’aiuto?-
-In realtà mi fa molto piacere che tu sia qui, in effetti un parere ci farebbe comodo, ma vorremmo essere noi a risolvere la situazione questa volta. Tu hai già fatto molto! Ma prima hai detto che avevi tu un favore da chiedere o sbaglio?-
-Vi aiuterò in ciò che vorrete, ve lo prometto. Tuttavia il motivo originario della mia venuta era un altro. Vorrei incontrare Tomoyo, se è possibile. Ho una faccenda da discutere con lei al più presto. Sakura, lei…-
-Eriol?-
Si girarono tutti verso le scale. Sull’ultimo scalino, in pigiama e con gli occhi spalancati, stava proprio Tomoyo.
Felicissima che la sua amica si fosse finalmente svegliata, Sakura corse ad abbracciarla, con le lacrime agli occhi per la felicità.
-Ciao, Myo- Eriol si era alzato e l’aveva salutata con un sorriso un po’ più caldo e ampio rispetto al solito, e l’uso di quel nomignolo con cui l’aveva chiamata fino a quel momento solo in quella lettera d’arrivederci, fece crollare la ragazza sotto il peso di un sentimento grande come il mare che lei vedeva nei suoi occhi.
Le sfuggì una lacrima, e non riuscendo a resistere all’invito della sua mano tesa verso di lei spense il cervello e agì d’istinto. Lo abbracciò forte sentendolo ricambiare.
Ora lei si sentiva di nuovo bene, di nuovo integra.
E lui era tornato a casa.
  
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