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Autore: Jeo 95    31/07/2014    1 recensioni
Lambo affronta i suoi ricordi, il suo passato, il suo rimorso.
Non sa più cosa significhi vivere, il dolore lo sta lacerando e nel suo cuore non vi è più alcuna luce di speranza.
Pensa che la sua vita non meriti di essere vissuta, come può essere giusto che lui continui a vivere? Lui che tra tutti era il più debole e incapace doveva essere il primo ad andarsene. Invece è ancora lì e non sa spiegarsi perché.
Essere l'ultimo è per lui un peso troppo grande.
Ma forse è proprio nel passato che lui rimpiange tanto che il giovane Fulmine troverà finalmente risposta ai suoi dubbi.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bianchi, I-Pin, Lambo, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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When you lose someone you love,  

you just have survive to remember them. 

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<
un flagello che spazza via i giovani,  
un fantasma vagante che non ha alcuna pietà  
per i giusti e gli onesti.>> 
(N. Davies, Storia d’Europa.)


- Lambo, dove vai?-  

La dolce voce di I-Pin gli carezza le orecchie come una soave melodia, facendo arrestare la sua camminata verso l’uscita. 

- Tranquilla, vado solo a fare un giro.- risponde girandosi appena. 

Lambo ne osserva attento il profilo, ammirandola in tutta la sua bellezza. 

I capelli corvini le ricadono morbidi sulle spalle. Sono lunghi e belli, raccolti in due trecce con cui Lambo ama giocherellare per distrarsi. 

Fasciata nel suo top rosso e con dei lunghi pantaloni bianchi, I-Pin è semplicemente perfetta, in quei vestiti che ne esaltano le forme generose e che la fanno risplendere in tutta la sua eleganza. Ormai è una bellissima donna e Lambo lo sa bene. 

Un sorriso tirato gli adorna le labbra, tentando di rassicurare quella che ormai è la sua ragazza. Ma sa bene che non può ingannarla, non lei. 

- Non dovresti uscire, è tardi e tra poco ci sarà una riunione a cui devi partecipare.- 

Sbuffa e si volta completamente. 

Già la riunione, un altro buon motivo per andarsene. 

Non risponde, si limita ad un cenno con la mano e riprende a camminare. 

La giacca in pelle, rovinata e rattoppata, ondeggia al minimo movimento, fluttuando insieme alle treccine che bloccano i capelli ora lunghi. 

I-Pin lo guarda uscire e sospira.  

Sa che non può fermarlo e che non verrà nemmeno alla riunione, ma non lo ferma né tenta di convincerlo a restare, non serve. 

Tra loro Lambo è quello che più sente la pressione in quel periodo, come un grosso macigno che gli sovrasta il cuore. 

L'ultima cosa di cui ha bisogno in quel momento è partecipare ad una riunione che peggiorerà il suo umore più di quanto non lo sia di solito. 

- I-Pin.- Si volta lenta, mentre vede Bianchi avvicinarsi. 

Ha gli occhi stanchi e circondati da occhiaie marcate, reduce da un'altra lunga notte insonne. 

Bianchi è una dei pochi ancora in piedi che crede in una possibile luce di salvezza, quella che molti ormai non vedono più da anni. 

I-Pin per questo l'ammira.  

Nonostante le perdite che quella situazione ha portato, Bianchi non ha mai gettato la spugna, continuando a combattere per difendere gli ideali ed i sogni di chi ormai non c’è più.  

- Lambo è uscito vero?- 

Abbassa lo sguardo e si scusa per non averlo fermato, ma la più grande sorride comprensiva. 

- È difficile per lui, essere l’ultimo guardiano…- 

Un ombra nostalgica le attraversa gli occhi stanchi, ma la scaccia subito. 

Non può farsi trascinare dalla malinconia, non è il momento. 

- Non riesce ancora a credere di essere rimasto solo, lui che era il più debole, pensa sia colpa sua e che se fosse stato più forte li avrebbe salvati.-  

Mentre pronuncia quella frase, I-Pin ancora non capisce come Lambo sia arrivato a quella conclusione insensata, se lo chiede da tanto ma lui non le ha mai risposto. 

Bianchi sorride e le carezza i capelli, torna per un attimo con la mente a quando erano tutti insieme, a quando c’era Nana mama, e si immedesima in quel ruolo che l’ha sempre affascinata. 

- Non preoccuparti per lui, ormai è un uomo, sa badare a sé stesso.- 

Oh ma lo sa bene. Lambo ormai è il più forte e sono pochi quelli che riescono a tenergli testa in combattimento. 

Ciò che la preoccupa è l'odio che prova per i Millefiore e per sé stesso, ha paura che possa commettere qualche follia in un attimo di debolezza. 

- E se dovesse cedere?- 

Abbassa lo sguardo e si vergogna I-Pin di aver anche solo pensato a quelle parole, ma il dubbio rimane. 

Bianchi la capisce, sa cosa significa aver paura di perdere l'amato, ci è passata anche lei, ma tutto quel che può fare è tentare di rassicurarla e invitarla a non perdere mai la fiducia in Lambo. 

- Devi solo fidarti di lui e della sua forza. Lui non morirà, perché ha un ancora molti compiti importanti da svolgere e a cui non può sottrarsi. A cui non vuole sottrarsi....- 

I-Pin alza lo sguardo e osserva Bianchi confusa, ammirando quel sorriso ferino che dipinge di una tenue luce il viso affaticato della donna. 

- Compiti importanti...?- 

Bianchi annuisce. 

- Uno di questi è prendersi cura di te e del resto della Famiglia...- a quelle parole I-Pin non può evitare che un tenue rosso le carezzi le guance, aprendosi in un tenero sorriso che tempo addietro sarebbe stato una catastrofica esplosione. 

Poi si risveglia e chiede degli altri. 

Bianchi si rabbuia un po', sapendo bene quanto quel secondo punto sia per Lambo un grande peso per le sue giovani spalle. 

-...... Deve continuare a vivere. Perché sa che solo così anche gli altri continueranno ad esistere in questo mondo, attraverso i suoi ricordi.- 

 

*** 

<<È necessaria l'infelicità per capire la gioia,  
il dubbio per capire la verità...  
la morte per comprendere la vita.  
Perciò affronta e abbraccia la tristezza quando viene.>> 
(Madre Teresa di Calcutta.) 

 

Le strade buie e fredde della città sono per lui un'inesauribile fonte di tranquillità. 

A volte pensa perfino di preferirle al calore e alla luce di quella base che, per lui, è diventata troppo grande. 

Ormai sono morti tutti...... 

Ogni volta che quella consapevolezza si affaccia alla sua mente, Lambo stringe forte il labbro inferiore fra i denti, impedendo alle lacrime di scendere ancora una volta. 

E quel momento non fa eccezione. 

Coricato sulla sponda del canale a ricordare i tempi felici, Lambo si tortura il labbro senza curarsi del dolore o di ciò che lo circonda. 

Sente il sapore ferroso del suo stesso sangue scendergli per la gola, ma non se ne cura. 

In quel momento non ha importanza. 

Chiude gli occhi e prova a rilassarsi, cullato dal dolce suono dell'acqua corrente che scorre nel canale. 

Nella sua mente si affacciano i visi sorridenti dei suoi amici, di Tsuna, di mama, e allora una forte morsa gli attanaglia il cuore. 

Non era stato in grado di aiutarli..... 

- Lambo vattene via di qui!!- 

Lo ricordava bene quel momento, quel giorno. In ogni suo dettaglio e sfumatura. 

Nella sua mente le immagini continuavano a susseguirsi ininterrottamente da ormai 10 anni, sempre le stesse scene. 

Le urla, il dolore, l'odore del sangue, le lacrime. Tutto dentro di lui era ancora chiaro e vivo. 

- No Tsuna, non voglio lasciarti da solo!- 

- Io me la caverò vedrai, vattene ora e mettiti in salvo.- 

Il giorno del trattato il Boss volle andare solo all'incontro coi Millefiore. 

Sapeva che era una trappola, lo sapevano tutti, ma era troppo buono il loro Boss per non concedere ai nemici una possibilità di pace. 

E per il suo buon cuore aveva pagato il prezzo più alto. 

E lui? Cos'era stato capace di fare lui per aiutare Tsuna? 

L'aveva seguito nonostante l'ordine di restare alla base, ma non era stato capace di salvarlo. 

Al contrario, era stato il Juudaime a salvare lui, beccandosi un proiettile mortale al posto suo. 

Non era più riuscito a guardarsi allo specchio per mesi dopo quell'evento, men che meno a guardare i suoi amici negli occhi. 

E dopo Tsuna, anno dopo anno, non aveva fatto altro che farsi proteggere da tutti. 

- Scemucca mi hai sentito?! Vattene da qui!- 

Prima Stupidera...... 

- Lambo... tu vai avanti che poi ti raggiungo... e ti insegnerò a giocare a Baseball...- 

Poi Yamamoto.... 

- Torna a casa all'estremo!!!- 

Ryohei.... 

- Lambo-kun... corri...- 

Anche la sorellona Chrome... 

- Non è posto per erbivori questo.- 

- Kfufufufufu moccioso, sei d'intralcio.- 

Perfino da Hibari e Mukuro era stato protetto. 

Alla fine non era rimasto più nessun con lui, e aveva dovuto cavarsela da solo. Ma quale prezzo aveva dovuto pagare per la sua codardia? Decisamente troppo alto. 

Spesso si chiede cosa avrebbe detto loro se li avesse potuti rivedere almeno una volta, per pochi minuti, ma c'era così tanto da raccontare che non avrebbe mai potuto dire tutto o abbastanza. Sicuramente una cosa l'avrebbe detta però... 

Scaccia i ricordi e quegli assurdi pensieri con un movimento del capo, i capelli rimbalzano un po’ prima di posarsi nuovamente sulle spalle del venticinquenne. 

Con un colpo di reni Lambo si alza in piedi, infila le mani in tasca e comincia a camminare, diretto alla base. 

Odia quelle riunioni, si parla solamente della forza dei nemici e di quanto loro siano in netto svantaggio, come se già non fosse ovvio. Forse lo è per lui che combatte ogni giorno e non per chi si nasconde dietro una scrivania. 

Si ricorda le parole di Tsuna, diceva spesso che per capire la gioia bisognava provare l’infelicità, che non si poteva dare un prezzo alla vita senza aver conosciuto la morte, e che bisognava abbracciare con gioia ogni esperienza della vita, che fosse bella o brutta. Forse era stato così, ma di tutta quella tristezza avrebbe fatto volentieri a meno. 

Ormai è davanti all'ingresso della base ma ancora indugia, non è sicuro di voler tornare. Si fa coraggio e con un gran respiro finalmente inizia ad entrare. 

Una sensazione che lui conosce bene gli attanaglia lo stomaco all'improvviso, mentre una nube rosa lo avvolge completamente. Gli occhi pizzicano per l'emozione, ma ormai è forte e sa controllarsi. Una consapevolezza riempie però il suo cuore di emozione. 

Sta tornando indietro e presto li rivedrà, non c'è nient'altro che importi. 

 

*** 

<
ho una ragione per vivere. 
La soddisfazione è la morte.>> 
 (George Bernard Shaw.) 

 

Ha paura di aprire gli occhi Lambo. 

L'ultima volta che è stato trasportato vent'anni nel passato erano nel bel mezzo di una battaglia e non ha potuto parlare con loro, non ha potuto salutarli. 

Se ora fossero stati in una posizione ancora peggiore, nemmeno stavolta avrebbe potuto avvisarli. 

- L-Lambo...?- 

Quella voce gli carezza le orecchie come un armonia, e finalmente apre gli occhi smeraldini. 

Non ci può credere. Sono tutti lì, attorno a lui. E sono vivi. 

Vuole piangere e abbracciarli, spera che il tempo si fermi, che il Bazooka si rompan e lo blocchi lì, ma sa che non è possibile e che tra cinque minuti tornerà nella sua realtà. 

- Ciao giovane Vongola, come te la passi?- 

Come sempre Gokudera non ama che si prenda queste confidenze, e anche se ora è più grande di lui non ci vuole molto perché s'infervori di rabbia e gli dica di avere più rispetto. 

Anche quelle litigate con Stupidera gli erano mancate. 

- Posso sapere come sono arrivato qui?- chiede calmo l'ormai adulto bovino, e Tsuna gli risponde subito, un sorrisino imbarazzato sul volto. 

- Be ecco... Gokudera-kun ha picchiato il Lambo di 5 anni... Bianchi ha tentato di uccidere quello di 15... e alla fine sei saltato fuori tu.- ride nervoso il Decimo, non sa quanto quella risata abbia reso felice l'uomo di fronte a lui. 

- Maledetto ruminante, com'è possibile che quella scemucca diventi così forte?!- 

- Su Gokudera calmati. Anche lui è un tuo amico Tsuna?- 

Il giovane Decimo rimane come sempre stupito dall'ingenuità di Yamamoto, mentre Gokudera non può far a meno di incazzarsi con la pioggia. 

Ryohei ride e urla all'estremo, Hibari se ne sta seduto in un angolo e sbadiglia infastidito, Mukuro sogghigna e Chrome sorride dolcemente. 

- L-Lambo... che hai?- 

Ed è a quel punto che il Fulmine cede e lascia che le lacrime scendano uno dopo l'altra, sempre più forti, sempre più dolorose, sempre più liberatorie. 

Era troppo tempo che le tratteneva, troppo tempo che impediva al dolore di uscire, ed ora che si è finalmente lasciato andare Lambo sente un macigno enorme sgretolarsi e liberare il suo cuore. 

- Io... grazie. Grazie a tutti voi, per essere stati con me, per avermi protetto. Vi prego, continuate a portare con voi il piccolo me.- 

Si porta una mano a coprirsi gli occhi e si vergogna di piangere così davanti a loro, ma non può trattenersi. 

- Ma che dici Lambo? Sei il mio fratellino no? Ovvio che ti porto con me.- 

- Tze, ruminante, sei il solito frignone.- 

- Ahahah ci divertiremo tutti insieme.- 

- Mi sento estremamente caricoooo!!!- 

- L-Lambo-kun non piangere.- 

- Erbivori... fate silenzio.- 

- Kfufufufufu è così tenero... che mi viene voglia di vomitare.- 

Lambo sorride, ringrazia ancora e sente che ormai il tempo sta per scadere. 

C'è un ultima cosa però che vuole dire prima di sparire. Si asciuga le lacrime e sorride, fiero, serio, determinato. 

-...- 

E una nuvola rosa riporta tutto alla normalità. 

*** 

<< Non si può scegliere il modo di morire.  
E nemmeno il giorno.  
Si può soltanto decidere come vivere. 
Ora.>> 
(Joan Baez.)  

I-Pin si regge in piedi a fatica, accerchiata da un numero indefinito di nemici che sembrano non voler finire mai. 

È uscita appena in tempo per salvare il giovane Lambo da un attacco dei Millefiore, e per evitare che venga a contatto con il loro futuro sporco e corrotte che, ne è sicura, per loro può ancora cambiare. 

È sola però, non può contrastarli per sempre, e ormai anche la giovane donna è al limite. 

Cade a terra, ferita, esausta, non può difendersi né proteggere la base, l'unica consolazione è sapere che il giovane Lambo è al sicuro, che nessuno potrà strappare l'uomo che ama uccidendo il suo lui più giovane. 

"Lambo..." ed è all'uomo che ama che dedica un ultimo pensiero, prima di chiudere gli occhi ed aspettare il colpo di grazia che sta per ricevere. Sorride però, non ha rimpianti. 

L'unica cosa che sente però è il grido dolorante di un nemico mentre viene pestato, seguito subito da altre sempre più forti e dolorose. 

Apre piano gli occhi, e ciò che vede non può che farla sorridere di gioia, anche se nella sua visuale compare solo la larga schiena di Lambo, fasciata nel suo lungo, vecchio, logoro e rattoppato cappotto marrone. 

- Scusa il ritardo. Stai bene?- 

- Ora che sei qui si.- 

Le sorride sghembo, per poi tornare a concentrarsi sui nemici avanti a lui, preda di una calma innaturale che trasmette tutta l'ira che prova. 

Ma I-Pin lo nota il suo cambiamento, perché compatte con il cuore più leggero, libero dalle catene che ormai da tempo lo tenevano imprigionato. 

Era semplicemente bellissimo. 

Lambo colpisce l'avversario che ha davanti, lo atterra, lo sconfigge con la sua potente "Cornata Elettrica". 

I-Pin lo osserva con ammirazione, neanche il sangue dei nemici che schizza ad ogni colpo attenua il suo sguardo affascinato. 

Neanche una goccia di liquido scarlatto a macchiare le vesti ed il viso dell'uomo. 

Uno schizzo finisce però sul viso di lei che neanche se ne accorge, troppo impegnata e ammaliata dal combattimento del suo uomo. 

Quando ha finito in torno a loro c'è un bagno di sangue, a cui però nessuno dei due fa effetto. Ci sono troppo abituatati per lasciarsi impressionare ancora. 

Lambo si volta a guardarla, chinandosi su di lei e pulendole il bel viso dalle macchie di sangue. 

- Perdonami se ti ho fatto preoccupare.- 

I-Pin lo abbraccia di slancio e si lascia sollevare, piangendo lacrime di gioia e sorridendogli. 

- Avevo paura che volessi morire... che volessi abbandonarmi anche tu...- 

- Per un attimo ciò pensato... di morire.- non può nasconderle la verità, e quando la sente sussultare tra le sue braccia la stringe più forte. 

- Poi però li ho visti, e mi sono ricordato.- la donna sembra non capire, ma quando vede gli occhi di Lambo brillare di quella speranza che ormai da tempo non ammirava nei suoi occhi, e collegandolo alla comparsa del Lambo quindicenne realizza. 

Gli occhi le brillano. 

- Mi hanno ricordato che non posso ancora morire, ho troppe cose da fare.- le sorride, e lei non si è mai sentita più felice. 

Il giorno dopo Lambo fa visita al cimitero nella foresta dove Boss e guardiani riposano, lontani dai Millefiore e dai loro attacchi. 

Le sei bare sono li davanti a lui, e anche se le lacrime pizzicano per uscire, ora Lambo può sorridere loro a cuor leggero, sa che ovunque e in qualunque momento loro sono con lui. 

- Mi mancate, vorrei che vedeste quanto sono diventato forte.- una sola lacrima gli solca il viso.- Vi prometto che difenderò quello che abbiamo costruito, fino alla morte.- 

Da le spalle alle bare e se ne va, prima però si volta verso le bare un ultima volta, e può giurare di aver visto la sua famiglia li davanti, che gli sorride e lo incoraggia ad andare avanti, a continuare a vivere. 

Sorride Lambo, poi continua la sua camminata. Anche se alla famiglia del passato, è riuscito finalmente a dire quelle parole che da tempo gli opprimevano il cuore, respingendo così il senso di colpa che da troppo ormai lo tormentava. 

 

 

<< Vi voglio bene. Continuerò a vivere anche per voi.>> 

 

 

 

 

THE END. 

 













*Note di un Autrice depressa*
Chaossu Minna..... non ho nulla da dire.
Solo che ho ritrovato questa vecchia fic.... l'ho finita, e mi sono auto depressa....
Spero che vi possa piacere e che non deprima troppo T.T
Bacione a tutti e a presto!
(sfortunatamente per voi ci sarà una prossima volta.)
Jeo 95 =3

 

 

   
 
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