Serie TV > Kamen Rider W/Drama
Segui la storia  |      
Autore: SHUN DI ANDROMEDA    31/07/2014    0 recensioni
[PostFinale][OCs]
Soukichi Terui è il figlio naturale di Ryu e Akiko mentre Kirihiko è il figlio adottivo di Philip e Shotarou, entrambi miei OC.
In questa raccolta, voglio dedicarmi alla loro vita come eredi dell'Agenzia e come partner sul lavoro e nella vita.
Guest-Stars: Akiko, Terui, Shotarou e Philip.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fandom: Kamen Rider W
Rating:
Giallo
Personaggi/Pairing:
OCs, Un Po' Tutti, SouxKiri
Tipologia:
Raccolta
Genere:
Sentimentale, Malinconico, Avventura, Romantico
Avvertimenti: Post-Finale, Soukichi Terui è il figlio naturale di Ryu e Akiko mentre Kirihiko è il figlio adottivo di Philip e Shotarou, entrambi miei OC.
Disclaimer:
Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono.

GO SLOWLY NOW, SANDS OF TIME

§§§

1. WELCOME HOME, SOU-CHAN


Soukichi Terui entrò stancamente nei locali dell'Agenzia Investigativa Terui&Hidari, lanciò il proprio cappello sull'attaccapanni appeso alla porta segreta che conduceva nel garage, e si lasciò scivolare sul divano senza neppure togliersi il soprabito zuppo per la pioggia che cadeva fitta fitta all'esterno.

L'ufficio - che un tempo era stato occupato dall'Agenzia Narumi&Hidari – si trovava immerso nella semi-oscurità di quella cupa sera d'inverno, in una Fuuto pigra e assonnata sotto il temporale ma Soukichi, per gli amici Sou-chan, non aveva neppure le forze per andare ad accendere la luce.

Troppo stanco per muoversi.

Con una smorfia di dolore, si asciugò con la manica della giacca un rivoletto di sangue che gli scivolava giù dal labbro inferiore lungo tutto il mento: le aveva prese e pure di brutta maniera.

Ma almeno era riuscito a recuperare il data disk che persone importanti avevano chiesto espressamente che loro recuperassero, in un modo o nell'altro: ora che era stato finalmente consegnato ai legittimi proprietari, dopo che anche i Dopant colpevoli del furto erano stati presi e recapitati in pacco regalo al Dipartimento Casi Speciali – con buona pace del Commissario Capo -, Soukichi forse poteva rilassarsi...

SOU-CHAN!”

Aveva parlato troppo presto...

Il giovane investigatore si rizzò seduto all'improvviso, trasalendo per la voce acuta che gli aveva trapanato i timpani, e dal cono di luce proveniente dall'accesso al garage egli distinse chiaramente una sagoma familiare: “Sou-chan! Che ti è successo?!” gridò il nuovo venuto, correndogli al fianco e, nella corsa, accendendo tutte le luci.

Soukichi si lasciò scappare un gemito di dolore per l'inaspettato flash e, quando il suo sguardo si fu nuovamente abituato all'intensa luminosità, non potè non sorridere nel vedere il viso del proprio partner fissarlo preoccupato: “Non gridare così, Kirihiko.” lo redarguì il maggiore, “Ho male praticamente dappertutto.”.

Come un'ansiosa mamma chioccia, Kirihiko Hidari Sonozaki si erse con tutti i suoi 150 centimetri di altezza, sovrastando il compagno praticamente sdraiato sul divano semi-sfondato: “Ti avevo detto di chiamarmi, avremmo potuto metterli al tappeto insieme!” esclamò il ragazzo, scuotendo preoccupato la lunga coda che legava i suoi capelli neri come la notte.

Kiri, sappiamo entrambi che tu e le risse non andate molto d'accordo. Basto io a prendere botte per entrambi.” replicò l'altro, cercando al contempo di sorridere per rassicurarlo: “E poi, per quei tizi non è neppure servito usare Joker, picchiavano forte ma ho visto nonnette più atletiche di loro.” aggiunse, sentendosi infinitamente più tranquillo nell'udire una risatina sommessa, segno che la sua battuta aveva avuto l'effetto sperato di allentare la tensione.

D'accordo, hai vinto...” ammise il più giovane con tono sconfitto mentre si accomodava sulle ginocchia del compagno: “Hai fatto tu gli onori di casa?”

Imitando goffamente il saluto imparato tanti anni prima dal padre, Sou-chan annuì: “Pacco legato e spedito, disco recuperato e riconsegnato ai legittimi proprietari. Ora vorrei dormire per una settimana...” gemette, cingendo con le braccia la vita di Kirihiko.

Quest'ultimo si concesse un sorriso e si lasciò abbracciare: anche lui adorava quei momenti, alla fine della giornata, in cui lui e Sou-chan potevano stare insieme, quei momenti in cui anche l'Agenzia era chiusa e potevano dedicarsi esclusivamente a loro stessi.

Se hai fame, posso scaldarti qualcosa... Zia Akiko ci ha lasciato dei takoyaki e il riso è nella macchina, pronto per essere cotto...” azzardò a voce bassa Kiri, ottenendo un quantomeno atteso cenno di diniego da parte dell'altro, “Vorrei restare ancora un po' così...” confessò Sou-chan con un filo di voce, cullato dal battito del cuore del proprio partner.

Kirihiko si limitò ad accoccolarsi meglio per accarezzare la testa spettinata della persona che, per lui, era la più importante del mondo: erano cresciuti assieme, Kirihiko e Soukichi, assieme avevano ereditato l'Agenzia che era stata dei loro genitori quando erano giovani e assieme la stavano portando avanti a gonfie vele.

Ma sapevano entrambi una cosa: se anche il destino avesse avuto altri piani e li avesse portati lontano da quella città, dalla Fuuto che avevano imparato ad amare col vento che, la notte, bussava alle finestre delle camerette, ambedue sarebbero in qualche modo riusciti a ritrovarsi e a stare insieme.

Sembravano destinati a farlo.

Neppure i loro genitori si erano stupiti più di tanto quando avevano pubblicamente ammesso che no, gli abbracci che erano soliti scambiarsi fin dall'infanzia non erano poi così innocenti...

Seduti alla scrivania dell'ufficio del Commissario Capo Terui, Soukichi e Kirihiko stavano con le mani intrecciate e i visi determinati.

Dall'altra parte, oltre al sopracitato Commissario, c'era anche la moglie di quest'ultimo e le due metà di W.

In pratica, incontro con mamma e papà in arrivo.

Mama, io e Kiri volevamo parlarvi...” iniziò il più anziano dei due ragazzi: “Ci rendiamo conto che potrebbe essere uno shock, ma...”.

Shou-papa, Philip-tousan... Io ho una storia con Soukichi e voglio stare con lui...”

Balbettando, Kirihiko fu il primo a trovare il coraggio di confessare la loro relazione davanti ai quattro genitori, apparentemente sereni e tranquilli nonostante l'importanza della dichiarazione; e che diamine, Akiko sorrideva pure!

Certo, non si sarebbero aspettati un totale rifiuto, non dagli zii che erano convolati a giuste nozze appena l'anno prima dell'arrivo di Kirihiko in famiglia, ma almeno una reazione più... umana da parte dei coniugi Terui non sarebbe stata sgradita.

Quantomeno per dare a Soukichi il polso della situazione.

Io ve l'avevo detto che stavate prendendo una cantonata, Shotarou-nii!” gridò Akiko: “Vi avevo detto che quella ragazzina non poteva essere la fidanzata del mio bambino!”

Akiko! Abbassa la voce! E tu, Terui Ryu! Credevo che fossi un po' meno incapace nel pedinare le persone! Non hai capito assolutamente nulla!”

Shotarou, Ryu non c'entra nulla. Ti ricordo che l'imbeccata ci è stata data da Queen ed Elizabeth, avevano detto di aver visto Sou-chan baciarsi con una sua compagna di classe ad una festa.”

Sotto lo sguardo stupito dei due ragazzi, la discussione tra i quattro adulti proseguì per qualche istante, facendo capire al ragazzo una grande verità: MAI accettare stupide penitenze, almeno non con le zie nei paraggi.

E per il futuro, forse avrebbe fatto meglio ad assicurarsi che non vi fossero genitori in giro, pronti a pedinarti.

Sou-chan, andiamo a dormire...?”

Con un filo di voce, Kirihiko fece notare la propria presenza semi-addormentata, coronando il tutto con uno sbadiglio.

Notando l'espressione confusa e assonnata del compagno, Hidari si tirò faticosamente seduto e lo scrutò attentamente: “A che pensi?” domandò, sfregandosi gli occhi.

Che gli zii saranno anche in gamba ad indagare su Dopant e roba simile ma ad indagare su di noi sono delle schiappe.”

Kirihiko scoppiò a ridere e baciò il partner sulle labbra: “Ricordi la penitenza?” sogghignò, con le braccia ancora attorno al collo del più grande, il quale annuì, “Stavi bene con quella lunga parrucca rossa, te l'ho mai detto?”.

Un mucchio di volte, ma l'ho messa solo una volta e non la metterò mai più, sia chiaro. Non importa quanto cercherai di convincermi.”

Antipatico.”

Non sai quanto.”

Scoppiarono a ridere all'unisono e, sempre assieme, si alzarono dal divano; dopo essersi infine assicurati che ogni cosa fosse al proprio posto e che la porta d'ingresso fosse chiusa, si spostarono verso la loro personale zona notte al di là della tenda, che celava il letto che già Philip e Shotarou prima di loro avevano diviso.

Cambiatisi, scivolarono quindi sotto le coperte, abbracciati stretti.

Nel silenzio della notte che avanzava, le loro labbra si cercarono e trovarono, scambiandosi un leggero contatto.

Buonanotte Kiri-chan.”

Buonanotte Sou-chan.”

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Kamen Rider W/Drama / Vai alla pagina dell'autore: SHUN DI ANDROMEDA