L’attimo della Caduta è in realtà un salto verso l’ignoto: è la Legge mai scritta delle Cose, è il Vento che soffia, cambiando nome in base alla direzione, è il Fuoco, danzante torre accesa nella notte di ferragosto, è la Terra, madre dei fiori, delle sorgenti e della roccia tra le mani pazienti del paziente Spaccapietre, cesellatore delle stelle.
 
Con gli occhi chiusi al chiarore, a corto di parole adatte al canto, distribuisco visioni come petali nell’aria vibrante d’invisibili correnti, mentre scorre nel fiume perduto dei sogni l’acqua dell’eterna gioventù che disseta l’albero Yggdrasil, axis mundi.
 
Esuli erranti, cacciati dal giardino dell’Eden, cerchiamo inutilmente altri elisi, radiosi paradisi, immagini sbiadite della Bellezza primigenia, pallide ombre del Regno della Luce.
 
È l’Abisso la nostra vera casa, spazio vuoto, nel quale il nulla prende forma, nutrendosi delle scorie disperse della desolata Esistenza, arida radura consacrata alla rovina…

By Chladenius (Domenico Turco) - Proprietà letteraria riservata@