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Autore: Eulalia_writer    31/07/2014    1 recensioni
Un'altra storia della buonanotte ispirata da una delle mie protagoniste preferite.
Dal testo: "Era primavera quando si fece trovare fuori da casa sua. Ebbene sì, alla fine lui l'aveva raggiunta."
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Storie della buonanotte'
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Era primavera quando si fece trovare fuori da casa sua. Ebbene sì, alla fine lui l'aveva raggiunta. Era una sorpresa. Lei andò ad aprire con i vestiti da casa e il trucco appena accennato, con la treccia e le ciabatte. Lui sorrise nel trovarsela davanti in quello stato, ma lei non voleva sentire storie e si chiuse in camera, dalla quale uscì solo dopo aver indossato una maglia leggera, dei leggins e dopo aver rimarcato il trucco. Dave intanto era stato fatto accomodare in salotto, dove sedeva sul divano, sotto gli occhi vigili dei gatti.
-"Cosa ci fai qui? Non ti aspettavo" disse Sara a mo' di rimprovero, ma proprio non ce la faceva a non sorridere all'idea che fosse lì solo per lei.
-"Volevo farti una sorpresa- si giustificò lui -ma perchè ora non usciamo?".
La strada era poco trafficata e loro camminarono sotto il sole tiepido fino al parchetto. Dave propose di sedersi su una panchina, ma Sara corse dritta verso un'altalena, dove si appostò implorando il ragazzo di spingerla. Lui si fece un po' pregare, ma alla fine accettò. Lei rideva di quella risata bella e sincera che aveva scoperto di possedere solo da quando lui era entrato nella sua vita. Lui non parlava molto, ma ogni volta che proferiva parola si sentiva che sulle labbra aveva un sorriso. Il gioco durò quasi un'ora, finchè la ragazza, stanca di dondolare, decise che una panchina ben ancorata a terra sarebbe stata una postazione perfetta per parlare.
Lei si sedette e lui le posò la testa sulle gambe. Parlarono ancora a lungo, ma d'improvviso gli occhi di Dave divennero seri seri e si mise a sedere composto.
-"Sara..." iniziò lui.
-"Dimmi"
-"Ma io ti piaccio?"
Come rispondere? Un banale "si"? Neanche per sogno: lei si sporse fino a poggiare le labbra su quelle del ragazzo. Lui però rimase immobile.
*Ecco ci siamo tutto è andato a puttane e lui non mi vuole* pensò sentendo che l'altro non reagiva. Teneva gli occhi chiusi, per paura di aprirli e trovarsi faccia a faccia con un rifiuto, e questo le impedì di vedere la mano di Dave mentre si poggiava con delicatezza sul suo viso. Sentì però il suo tocco caldo e le labbra del ragazzo che cominciavano a rispondere al bacio.
Era molto tenero e soprattutto molto agognato, perchè, come le spiegò lui prima di tornare a casa, era da quando l'aveva incontrata che aveva desiderato farlo.
-"E non pensare che sia solo perchè sei bella- le sussurrò all'orecchio dopo averla riaccompagnata a casa- io ci tengo davvero".
Forse faceva male a credergli, ma, salutandolo dalla soglia, Sara non poté fare a meno di pensare che, dopotutto, fidarsi di lui non sarebbe stata una cattiva idea.

  
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