31/07/2014
2 recensioniQuesta volta, però, vi propongo una fic non mia. Era già successo una volta, se ricordate, che vi ho proposto una fic basata sull'opera di qualcun altro. Oggi si ripeterà un episodio simile.
Come l'ultima volta, ho trovato in rete un fumetto che mi ha "illuminata" e non ho potuto fare altro che scriverci sopra una fic, sia per me sia per voi. Purtroppo, non sono più riuscita a trovare il sito da cui ho pescato questo fumetto :( Sono profondamente dispiaciuta. Semmai lo ritroverò lo aggiungerò alla descrizione.
In ogni caso, TUTTI I DIRITTI dell'idea di questa fic vanno a ZAC GORMAN (se questo sia il suo vero nome o un nickname non lo so dire), l'autore di quelle fantastiche vignette! RIPETO: tutti i diritti vanno a lui!!! Io ho preso la sua idea e l'ho trasformata in testo scritto perchè credo che la sua sia stata un'intuizione a dir poco geniale e ho voluto condividerla ^.^
Buona lettura!
-----------------------------
It’s dangerous to go alone, take this!
Il vecchio aprì lentamente il baule sgualcito appoggiato al fondo della piccola grotta, facendo frusciare il lungo mantello rosso. Sentì gli occhi del ragazzino alle sue spalle fissi su di lui, intenti a studiare ogni suo più piccolo movimento. Il vecchio sospirò, la gola improvvisamente secca, fin troppo consapevole della verde presenza alle sue spalle, pulsante di vitalità, entusiasmo ed energia.
Conosceva già la leggenda, sapeva chi era quel piccoletto che dimostrava al massimo dodici anni, ed era perfettamente a conoscenza degli orrori e del dolore che si sarebbero imposti sulla sua via, da quel momento in avanti. E pensare che un cuore così ingenuo dovesse venir marcato a fuoco in quel modo crudele solo per …
Serrò le dita attorno al vecchio fodero. Non era suo compito aiutarlo nella sua cerca, non era permessa interferenza. Poteva solo consegnargli l’arma prescelta, e pregare.
Sollevò trepidante il ferro lì riposto che da giovane tanto a lungo aveva affilato, in preparazione di quel momento. Quando si voltò verso il ragazzino si ritrovò trafitto da quegli occhi azzurri, scintillanti d’aspettativa e curiosità.
Gli mostrò la spada infoderata. –È pericoloso andare da solo. Prendi questa.-
Si mosse verso il predestinato. Le fiamme delle fiaccole oscillarono, scoppiettando. –Mi terrà al sicuro?- domandò con voce fin troppo candida il ragazzino.
Il cuore del vecchio sprofondò. Conosceva la leggenda, conosceva la profezia, e sapeva che sarebbe successo tutt’altro. Il suo volto polveroso si corrugò, rabbuiato. –No.- disse. –Non esiste salvezza che può essere trovata in una spada.- Vide i giovani occhi dell’Eroe sgranarsi in preda alla confusione. Continuò, imperterrito, nonostante l’animo sempre più pesante. –Una spada porta la morte. Non da’ la vita.- Il ragazzino lo fissava, senza capire. -È una responsabilità. Un fardello.- continuò ancora il vecchio, porgendogli la spada.
L’eroe la guardò attentamente poi allungò una manina e la prese. Rimase un attimo sbilanciato dal peso dell’arma ma non venne preso del tutto in contropiede. I suoi grandi occhioni si sollevarono nuovamente verso il vecchio, ora oscurati con la cupezza della comprensione. Stava iniziando a capire. –Non è un regalo.- specificò ancora l’anziano. –È una maledizione.-
Link abbassò la testa, occhi chiusi, spada stretta vicino al petto.
Il vecchio gli mise una mano sulla spalla. -Spero che un giorno mi potrai perdonare.- disse infine.