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Autore: Silvie_Marie    31/07/2014    0 recensioni
Un gruppo di sopravvissuti di un'invasione aliena deve, con le sue forze, sconfiggere il nemico.
Tra questi si cela un segreto.
Genere: Avventura, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«No, ma sul serio, credi che lasciarlo nelle mani di un tizio come quello, lo curerà?» sbotto rivolgendomi a Dan con tono sgarbato e preoccupato.
Lui sbuffa. Sembra annoiato. «Senti, non so che problemi tu abbia, ma noi qui ci conosciamo e io mi fido di Jess, di conseguenza siediti.»
E’ così rilassato che sembra non gli importi della vita di Chris. Forse è così, o forse sono io che non riesco più a fidarmi di nessuno.
Il ragazzo tatuato si fa vivo da non so quale parte del bosco e si avvicina lentamente a Dan.
 Gli sussurra qualcosa e dopo averlo ascoltato, Dan fa un cenno col capo e si guarda le scarpe preoccupato.
Il ragazzo mi guarda con occhi sbarrati prima di indicarmi a Dan.
Lui lo guarda e fa un cenno di assenso.
Dan raduna il gruppo con uno sciocco di dita, per comunicare qualcosa mentre sale su un tronco  per farsi vedere e sentire da tutti. Lo guardo storto e male. Sembra che gli piaccia farsi vedere... Quanto é odioso.
«Ho appena ricevuto una grandiosa notizia: Chris non è in pericolo di vita e presto sarà attivo. Fino ad allora, la nuova arrivata, lo sostituirà.»
Protesto, ma le mie parole non suscitano nessun effetto, visto che nessuno obietta la decisione del “ Capo” .Quindi tutto il gruppo si scioglie allontanandosi nel bosco, mentre Dan si avvicina ed io, seccata, incrocio le braccia.
«Prima di iniziare l'addestramento, dovrai farti medicare da Jess ….. tranquilla non morde...»
Lo guardo perplessa, poi rivolgo lo sguardo a Jess e lo raggiungo sbuffando, così che mi porti dove mi avrebbe medicato. Sempre se il suo scopo sia medicarmi...
Ci incamminiamo nel bosco, finché non troviamo un fiume.
Lì, sulla riva, vedo sdraiato Chris.
Gli corro incontro e sospiro non appena mi accorgo che il suo torace si alza e si abbassa a ritmo costante. Respira.
Jess sorride, mente prepara alcune foglie su una specie di bancone - fatto con pezzi di legno - e le tritura con una pietra in un recipiente di marmo.
Mi siedo davanti al ragazzo.
Mi guardo attorno. Vedo sola una piccola radura e sopra di me noto un piccolo buco da dove entra la luce del sole al tramonto, tinta di rosso e giallo.
«Devo vedere la mano.» dice, distraendomi dalla luce e dai miei pensieri.
Sospiro e gli porgo la mano, lui slega il nodo e srotola la "benda".
«La ferita non si è cicatrizzata del tutto e finché è in questo stato, potrebbe tranquillamente fare infezione, quindi tieni steso il braccio e la mano.»
Faccio come mi dice lui, mentre mi spalma una specie di crema verde e rossastra.
«Cos'è?» gli chiedo.
« Una crema lenitiva.»
«Ma non mi serve, non mi fa male.» protesto.
Il ragazzo alza gli occhi neri dalla ferita a me, poi sbuffa scocciato.
Dopo aver riportato lo sguardo sulla ferita, mi dice di chiudere la mano in un pugno.
Lo faccio e lui lo afferra con forza.
Poi resta lì, fermo, a muovere le labbra.
Sembra quasi che stia dicendo qualcosa, ma non riesco a capirlo, perché dalla sua bocca non esce alcun suono.
Poi, improvvisamente, mi lascia andare la mano, afferra qualche foglia, me le appoggia sul palmo e le lega con una nuova benda.
Lo guardo perplessa. «Quindi tu sei un guaritore?»
«Preferisco la parola medico, se non ti dispiace.» commenta lui, mentre si dedica alla pulizia di alcuni oggetti sul bancone, dopo essersi allontanato da me.
Sospiro mentre mi sistemo, appoggiando la schiena a un tronco dietro di me.
Lui mi guarda confuso, mentre mi tocco e mi massaggio la mano.
«Cosa c'è?»
Lui alza le spalle e mi continua a guardare alternando lo sguardo dal mio viso alla mia mano.
«Ah, giusto forse non dovrei massaggiarla, ma mi fa male.»
Jess si avvicina a me confuso. «Come ti fa male? È impossibile. Cosa senti?»
Io lo guardo . «È normale se non si hanno le medicine giuste...»
Lui non mi guarda neanche mente slega la benda.
«Non mi servono le medicine...»
Sono confusa. Come non gli servono medicine? Come vuole curare la gente, con la magia? Ma non siamo sciocchi.
Dopo aver slegato la benda, toglie le foglie e sulla mano mi ritrovo solo la crema lenitiva e… La ferita è scomparsa... È sparita nel nulla.
Ma com'è possibile? Aspetta... E’ possibile perché questo non è possibile. Ma cosa sto pensando? Sarà colpa della crema!!!!
 Incomincio a guardarlo spaventata.
«Ma che cosa diavolo sei?»
Lui  alza le mani. E io sono  sempre più preoccupata.
«Tranquilla non ti farò niente... Non sono il mostro che tu pensi che io sia...»
Come puoi dirmi questo e pensare che io ti creda quando la ferita sulla mano è sparita? Devi essere pazzo, allora.
Jess cerca di fermarmi mentre mi alzo, e  gli tiro una ginocchiata nello stomaco.
Lui rimane senza fiato e cade per terra, sicuramente non se lo aspettava .
Lo guardo agitarsi per il dolore. Forse mi dispiace per lui, ma non posso credere che  sia umano, non dopo quello che ho visto.
Mi giro e faccio per scappare via verso il fiume, quando mi ritrovo il viso di Daniel.
Sbuffo.
«Cosa vuoi? Ti dispiacerebbe non pedinarmi?»
Lui sembra confuso, poi si guarda intorno, finché non trova Jess che si sta rialzando molto lentamente e faticosamente. Allora mi guarda storto prima di andarlo ad aiutare.
Raggiunto Jess, mi chiede «Si può sapere che cosa hai combinato?»
Jess, guarda per terra e riprende il fiato prima di parlare. «Ho guarito la ferita di Wanda...»
Mi allontano sconvolta e terrorizzata.
«I-io..» tentenno «Non ti ho mai detto il mio nome... Come fai a saperlo?! Chi diavolo sei tu?»
Daniel lo guarda scocciato, prima di avvicinarsi a me con cautela, come se avesse capito cosa potrei fare...
«Wanda, lo so che non capisci cosa sta succedendo... Ma devi credermi, ti fidi di me?»
Non gli rispondo e faccio alcuni passi indietro prima di sentire dei rumori.
Daniel mi fa segno di fare silenzio.
Pattuglie di Controllo.
Non faccio neanche in tempo a guardarmi in giro, che  Daniel mi butta giù sulla terra e mi fa strisciare fino a un albero vicino con intorno dei cespugli.
Ci nascondiamo dietro al suo tronco. Stretti, uno appiccicato all'altra. Sento il suo respiro. È preoccupato.
«Dove sono Chris e Jess?» sussurro.
Lui distoglie lo sguardo al di là del tronco per guardarmi.
«Comincio a credere che ti sia affezionata al nostro Chris... Comunque sanno dove nascondersi, non ti preoccupare...»
"Ah, va beh, se lo dici tu è rassicurante", penso.
Sento delle voci seguite da rumori.
La pattuglia si fa largo tra la boscaglia, finché Daniel si china in giù, così da trascinarmi con lui. Odio stare vicino a lui. Ma lo devo pur fare se non voglio essere trovata.
I passi si fermano e non si sente altro che silenzio. Un silenzio terrificante.
La calma prima della tempesta. Chissà come ci hanno trovati…
Una voce parla mentre altri controllano la zona non molto distante dall'albero.
«Dove aveva detto che erano... Quel farabutto di Kyle?» chiede una voce maschile molto rauca e graffiante.
"Ma chi è questo Kyle?", mi chiedo, prima che un fucile stilizzato con ai lati uncini  e la canna molto lunga – passa vicino al tronco, nella mia parte, così da farmi sussultare.
Daniel muove rapidamente la mano sulla mia bocca per non farmi gridare, ma non faccio niente, quasi non respiro. Forse per convincere me stessa che posso essere forte anche da sola... O è solo un modo per dimostrare a Daniel di che pasta sono fatta!
 Sento una voce femminile, già udita recentemente dopo una mia scorribanda in un loro campo. Una voce dolce, ma che riesce ad essere dura.
«Colonnello Bailish, forse sono andati dall'altra parte, prima ho sentito un rumore...»
I passi si fermano per un istante, poi riprendono nella direzione opposta.
Daniel mi toglie la mano dalla bocca e quando non sentiamo più nessun rumore, ricompariamo da dietro il tronco. Ad aspettarci ci sono i visi di Jess e Chris.
 
   
 
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