La teneva stretta tra le dita, riusciva a malapena a distinguere le immagini con la poca luce che gli offriva il chiaro di luna in mezzo al più buio cielo del oceano, la teneva stretta nella speranza che quella foto, il suo più grande tesoro lo avrebbe salvato ancora una volta.

Quella foto era stata la sua ancora di salvezza nei tre lunghi anni vissuti nella quasi più completa solitudine a schiacciare qual dannato pulsante, gli aveva dato la forza di andare avanti, di non crollare, gli aveva dato la speranza di vederla piovere dal cielo come una stella cadente, era la sua costante, il motivo per cui lottava, per poter un giorno tornare a sorridere al suo fianco proprio come faceva nella foto.

La teneva stretta tra le dita, la fissava alla luce artificiale della sua cabina, guardando con tutto l'amore che provava il viso di quel uomo, del suo uomo, erano tre anni che non lo vedeva, tre anni che lo cercava, tre anni che ogni sera prima di addormentarsi contemplava la loro foto con la speranza di poterlo incontrare almeno nei suoi sogni, dove le era concesso per quanto breve e fittizio di essere felice tra le sue braccia.

Non si sarebbe arresa finché non lo avesse trovato, glielo aveva promesso, avrebbe rivisto quel viso, baciato quelle labbra, persa ancora nei suoi occhi.

Ricordava quel giorno con una innaturale nitidezza probabilmente dovuta al fatto che aveva dovuto rivivere quel maledetto giorno per due volte, due volte aveva dovuto spezzare il cuore all'unica donna che avesse mai amato, per due volte aveva dovuto guardarla negli occhi mentre la lasciava.

Una volta aveva rinunciato perchè era un codardo, la seconda perchè aveva avuto il coraggio di rinunciare alla propria vita, alla propria felicità per assecondare il suo destino, per salvare il mondo. Ma lei non lo avrebbe mai saputo.

Ricordava quel giorno come uno dei più tristi della sua vita, essere lasciati dalla persona che si ama con una scusa così patetica, lui credeva di non meritarla, che essere un uomo buono non potesse bastare, ma lei sapeva che erano tutte scuse, lo sentiva che le stava mentendo, aveva visto la sincerità e la vera disperazione nei suoi occhi solo quando lui le aveva detto che non era destino che stessero insieme. Sapeva che quella era l'unica cosa che quel pomeriggio desmond avesse detto con sincerità.

Fissavano la stessa foto, sotto lo stesso cielo e sopra lo stesso mare, il destino che per troppo gli aveva osteggiati si stava per arrendere alla forza di quel amore. Di lì a breve si sarebbero incontrati. Avevano vinto, non si erano mai arresi, e dovevano tutto a due foto, identiche tra loro eppur cosi diverse, la differenza stava negli occhi di desmond in una spaventati dal futuro e nell'altra rassegnati al destino che doveva compiere ma con la consapevolezza di chi ama davvero, che il loro amore avrebbe vinto anche il destino.