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Autore: 1rebeccam    31/07/2014    18 recensioni
Troppo tardi per parlare. Troppo stanchi per un momento per voi. Tanto stanchi che lui non si è accorto del tuo silenzio...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Sei sveglia.
Da quanto?
Non lo sai. Non ti sei presa la briga di guardare la sveglia. Non t’importa.
Semplicemente non riesci a dormire, sarebbe inutile stare a guardare i minuti che scorrono.
Sei stata tesa tutto il giorno. Sei tesa da un po’ a dire il vero. Eri tesa anche quando siete rientrati stasera.
Tardi.
Troppo tardi per parlare. Troppo stanchi per un momento per voi. Tanto stanchi che lui non si è accorto del tuo silenzio, o forse ha pensato fosse solo la stanchezza. Si è buttato sul letto a pesce mugugnando la buonanotte mentre ti spogliavi, si è girato di fianco e si è addormentato. Hai sospirato, delusa che non ti abbia rivolto nemmeno uno sguardo.
Sei entrata in bagno e hai preparato la vasca con le bollicine profumate.
Ti sei presa del tempo per te, per mandare via la piccola delusione. Avresti voluto un po’ di attenzione. Sei entrata nella vasca sperando anche di allentare la tensione, senza sapere esattamente cosa ti stringe lo stomaco.
Ti sei presa del tempo a coccolarti, accarezzandoti con una spugna morbida. Ad occhi chiusi hai immaginato le sue mani su di te. Sul collo, sui seni, sulle cosce, sul ventre.
Ti sei presa del tempo anche per asciugarti, passando il telo sulla pelle con attenzione.
Ti sei presa del tempo guardando il tuo riflesso allo specchio.
Solo pochi minuti, ma importanti.
Hai aperto il barattolo della crema, hai accarezzato la mousse bianca con il polpastrello e l’hai passata con calma sul viso, con movimenti circolari e lenti. La tensione per la stanchezza si è sciolta, ma quella che senti nei muscoli non sei riuscita ad allentarla.
Hai sospirato davanti allo specchio, ti sei sciacquata le mani e sei tornata in camera, soffermandoti a guardarlo dalla porta del bagno.
Ed è quello che stai facendo anche adesso.
Lo guardi.
Coricata accanto a lui, di fianco anche tu, con gli occhi fissi sul suo viso sprofondato nel cuscino e persa in quel respiro tranquillo e ritmato. Quel respiro che è riuscito a calmarti, anche se non riesci comunque ad addormentarti.
Non te ne rendi conto, ma sorridi impercettibilmente, persa a fissarlo. Vorresti sapere cosa prova lui quando resta a fissarti senza che tu te ne accorga.
Anche la notte.
Lo sai bene che a volte succede il contrario di adesso. Sai bene che spesso è lui a svegliarsi e a bearsi di te che dormi tranquilla.
Ti avvicini di più a lui, sei ad una decina di centimetri dal suo naso e avresti voglia di baciarlo, di contornare le sue labbra morbide con le tue, vorresti ti stringesse tra le braccia.
Ora.
Vorresti si svegliasse. Vorresti fare l’amore.
Adesso.
Ne senti il bisogno per sentirti al sicuro e fermare questa tensione che non ti abbandona da giorni.
Attorcigli le gambe alle sue e lui abbassa la testa affondando di più dentro il cuscino, sorridi consapevole che è una vera cattiveria quella che stai facendo. E’ vero che non ti ha dato le attenzioni che desideravi, ma era sfinito quando siete rientrati e tu vuoi solo che si svegli.
Solleva la testa sospirando quando gli accarezzi la guancia. Apre gli occhi per un decimo di secondo, ma li richiude immediatamente. Storci le labbra, ma li riapre di nuovo corrucciando la fronte. Gira la testa in modo da avere tutto il viso attaccato al cuscino e mormora qualcosa di incomprensibile. Non ti muovi, sperando che non si riaddormenti. Riemerge dal cuscino e ti guarda con un occhio solo, tenendo l’altro ermeticamente chiuso. Vuole assolutamente tornare a dormire.
-Hai ragione tu!-
Esclama senza altra spiegazione.
-Non ho fiatato!-
Rispondi sollevando le sopracciglia con un evidente punto di domanda stampato in faccia.
-Hai ragione tu, quando dici che sono inquietante perché ti guardo mentre dormi…-
Sorridi mentre torna a chiudere entrambi gli occhi.
-Allora perché continui a farlo?-
Mugugna qualcosa imbronciato perché è evidente che non intende svegliarsi, ma tu approfitti per soddisfare una tua curiosità e tenerlo sveglio.
-Perché mi fissi?-
Senti un sospiro troppo teatrale, ma t’imponi di non ridere. E’ una questione seria… o quasi.
-Perché sei carina…-
Parla sempre attraverso il cuscino, ma subito dopo solleva la testa.
-E poi fai anche un mucchio di smorfiette con le labbra.-
Conclude lasciandosi cadere sul cuscino con un tonfo ovattato.
Cerchi di non ridere, ma è davvero difficile. Un occhio aperto e l’altro chiuso, imbronciato e quel ciuffetto ribelle che gli dondola sulla fronte mentre ondeggia la testa per cercare di stare sveglio.
-Mhhh…-
Rispondi senza aggiungere altro. Sai benissimo che anche se il corpo sta ancora dormendo, il cervello sta elaborando quel monosillabo. Infatti solleva ancora la testa. Il punto di domanda adesso è stampato sulla sua di faccia, ed è adorabile.
-Anche tu sei carino… e anche tu fai le smorfiette. Con il naso però!-
Lui annuisce e ripiomba giù stringendo gli occhi.
-Buono a sapersi, adesso dormirò sicuramente meglio!-
Gli passi il dito su e giù sul braccio.
-Ma queste smorfiette sono… mhh… simpatiche o imbarazzanti?-
Risolleva la testa senza aprire nessun occhio stavolta, con mezzo sorriso sulle labbra.
-Sono smorfiette deliziose!-
Risponde sperando di lasciare la tua curiosità soddisfatta e il silenzio vi avvolge di nuovo.
Certo potresti sedurlo, ma non è questo che vuoi. Vorresti che fosse lui a farlo. Vorresti essere addormentata e stanca. Percepire il suo sguardo su di te, senza riuscire ad aprire gli occhi perché sfinita. Vorresti sentire la sue mani che ti accarezzano il viso e scendono sempre più giù. Vorresti rabbrividire mentre dormi e aprire gli occhi fintamente scocciata e ritrovarti davanti quel sorriso malizioso e quell’oceano notturno che ti lambisce le labbra.
Quante volte è successo? Quante volte lo ha fatto svegliandoti in piena notte, senza che tu riuscissi a resistere e girarti dall’altra parte!
E tutte le volte la stanchezza sembra sparire e le malinconie svaniscono tra le sue braccia.
Ma ora vuole davvero dormire e tu non hai voglia di sedurlo. Non servirebbe al tuo umore. Non farebbe sparire nulla di quello che senti. Non così…
Sospiri forte senza rendertene conto, mentre guardi il soffitto.
-Perché non dormi?-
Sussurra da sotto il cuscino e ti viene da sorridere. Finalmente la curiosità ha avuto la meglio. O forse si è solo arreso al fatto che ormai deve svegliarsi.
-Non riesco ad addormentarmi. Non so…-
Rick riemerge dal suo bozzolo e poggia la testa sul cuscino rivolto verso di te.
-E’ stata una giornata interminabile, come fai a non essere stanca?-
Ti chiede avvicinandosi e appoggiandoti il viso nell’incavo del collo.
Non rispondi, ed il silenzio viene a farvi di nuovo compagnia per qualche secondo, anche se capisci che non dorme, perché le sue ciglia ti solleticano la pelle.
-Ho un leggero ritardo.-
Sussurri improvvisamente, senza rendertene conto, come se quella frase fosse in dirittura di arrivo da ore e tu l’avessi bloccata prima del traguardo. Lui non muove un muscolo, non sospira, non fa nessun movimento che mostri che si è un attimo preoccupato. Sei ancora concentrata su quello che hai finalmente detto e ti rendi conto che dopo una frase del genere avrebbe dovuto avere una qualche reazione. In effetti una reazione arriva, bloccando il meccanismo dei tuoi pensieri.
-Leggero? Sedici giorni e passa… mica tanto leggero!-
Corrucci la fronte sbloccando il cervello e cercando di capire la risposta che ti ha alitato sul collo. Ad un tratto ti sollevi sui gomiti facendolo scivolare dalla posizione comoda in cui teneva il viso.
-Aspetta un momento. Tu controlli… tieni… tieni il conto del mio…-
Balbetti confusa e anche un po’ irritata e lui solleva lo sguardo su di te tranquillo, con l’aria assonnata e la voce ancora impastata da quella bella dormita che si stava facendo prima che lo svegliassi accidentalmente.
-Non è che ti controllo. E’ che… beh… facendo sesso sfrenato quasi tutte le notti è inevitabile che riesca a tenere il conto!-
Ha l’espressione tanto buffa mentre sventola la mano per rimarcare il sesso sfrenato che scoppi a ridere.
-Sesso sfrenato!?-
Esclami ironica e lui annuisce serio.
-Non ti risulta?-
Continui a ridere e lui sospira ancora sprofondando di nuovo sul tuo collo, ma stavolta prima di mettersi comodo ti lascia un tenero bacio. Smetti di ridere e corrucci ancora la fronte, mordendoti il labbro con lo sguardo sul soffitto.
-Ma… se tieni… si insomma se hai tenuto il conto con tanta precisione… perché non me ne hai parlato?-
Rick solleva la testa stranito.
-E’ roba tua! Un conto personale, come quello bancario, non toccava a me parlarne.-
Storci le labbra, sentendo di nuovo il suo viso sulla tua spalla e annuisci a te stessa.
-Vero! Hai ragione.-
Ti volti di poco verso di lui, non riesci a vederlo, ma gli sfiori la fronte con il mento.
-Non sembri… preoccupato?!-
Lui non si muove, ti prende solo la mano intrecciando le dita alle tue.
-Per questo non dormi? Per questo sono giorni che sei silenziosa e tesa? Sei preoccupata?-
Come puoi fare sempre lo stesso sbaglio?
Quante volte in questi giorni hai pensato che non bada più a certe piccolezze.
Quante volte lo hai guardato pensando che non si accorgesse più di piccoli gesti, di piccoli sguardi, di piccoli sospiri.
Quante volte hai pensato che non notasse più i tuoi silenzi.
Anche questa sera lo hai pensato.
Hai pensato che ormai tutto è diventato scontato. Anche voi due. Invece ti sorprende sempre.
Lui non è scontato.
Sospiri stringendo le dita alle sue e cominci a morderti l’interno della guancia.
-Te ne sei accorto allora?-
-Mi accorgo di tutto quello che ti riguarda… dovresti saperlo ormai.-
Ti sussurra baciandoti la spalla.
-Mi sono solo stupita che non mi riempissi di domande, sembravi così distratto!-
Lo senti scuotere la testa sulla tua pelle.
-Se ti avessi chiesto nei giorni scorsi che problema c’era, tu cosa mi avresti risposto?-
Lo chiede senza guardarti e sorridi mesta.
-Nessuno!-
Ti conosce. Altroché se ti conosce.
-Non sono preoccupata. Solo non…-
Gli lasci la mano sbuffando e lui continua a stare immobile attaccato a te senza guardarti, dandoti il tempo di mettere insieme parole di senso compiuto.
-…abbiamo fatto allusione a dei probabili figli in passato, ci siamo presi cura di Cosmo… Benny, ma… non abbiamo mai preso in considerazione realmente questa cosa.-
Lui si scosta da te e adesso ti guarda, sempre con quell’aria buffa da “mi piacerebbe tanto dormire, ma tu non me lo permetti”.
Ti tormenti le mani e sbuffi di nuovo.
-Non so realmente cosa pensi, se tu sei… Castle hai una figlia di vent’anni, potresti anche non avere voglia…-
-…di ricominciare con pappette, pannolini e notti in bianco?!-
Esclama lui interrompendoti. Finalmente. Non sapevi più come continuare, anche se il vero “non so” non era proprio questo, ma annuisci lo stesso.
-E… tu? Saresti pronta per pappette, pannolini e notti in bianco?-
Eccolo il vero “non so” e al solito ha centrato il punto. La tua tensione sta tutta qui!?
-Quando ci siamo occupati di Cosmo… Benny… sei rimasto male che io non fossi una grande fan dei bambini, mi hai espresso la tua paura di dovere crescere un figlio da solo ed io ti ho detto sicura che, quando ne avessimo avuto uno nostro, ci sarei sempre stata. Ma poi non abbiamo più parlato di questo… io… io non lo so! Non so che madre potrei essere…-
Sussurri alla fine imbronciandoti come una bambina. Lui sorride. Ha gli occhi puntati su di te e sorride.
-Kate, vent’anni fa ho cresciuto una figlia da solo e questo non dopo il divorzio. Alexis ed io siamo sempre stati soli, dalle prime settimane della sua vita. Due settimane dopo la sua nascita, Meredith ha comprato del latte in polvere, mi ha fatto leggere le istruzioni per poterla sfamare e si è messa a dieta…-
Corrucci la fronte. Deve esserci una morale in questo, ma quale?
-Mhhh… mi ritengo una donna intelligente, ma non trovo il nesso tra dieta e latte in polvere.-
-Ha smesso di allattarla dall’oggi al domani e si è messa a dieta. Doveva entrare nei suoi pantaloni di pelle taglia 38 entro tre settimane, perché aveva un provino.-
Si solleva di poco mettendosi in una posa strana.
-Non penserai mica che rinunci alla mia carriera di attrice? Sapevi benissimo che non lo avrei fatto e tu sei stato d’accordo!-
Scimmiotta la voce in falsetto di Meredith e sprofonda di nuovo sul cuscino facendoti ridere.
-Ero d’accordo si, ma pensavo che avesse abbastanza sale in zucca da aspettare qualche mese. Invece tre settimane dopo riuscì ad entrare nei suoi bei pantaloni di pelle taglia 38 e fece il provino. La settimana dopo fece le valigie, strizzò le guanciotte ad Alexis tanto forte da farla piangere per un’ora e salutandomi con la manina svolazzante, mi ha detto arrivederci.-
Il suo sorriso sparisce man mano che racconta, lui non se n’è reso conto, ma ha corrucciato il viso stringendo le labbra. Te ne sei accorta tu però e hai sentito il suo stesso dolore alla bocca dello stomaco.
-Non ho saputo niente di lei per due mesi e da allora, ogni volta che torna a casa, se la spupazza, se la sbaciucchia, le compra il mondo intero, ma qui si ferma il suo essere madre…-
Ti guarda fisso sorridendo di nuovo.
-Non è stato facile. E’ vero che quando è cresciuta mi sono dato alla pazza gioia, ma i primi anni, se non consideriamo mia madre, siamo stati davvero solo lei, io e le mie idee impresse su carta, nella speranza che qualcuno, prima o poi, avesse il coraggio di pubblicarle. Non so se essere fuori di testa mi ha convinto che potevo farcela, ma quel frugoletto è stata, ed è, tutta la mia vita.-
Ti guarda serio, storcendo le labbra.
-Se dovessi avere un figlio Kate, ti metteresti a dieta e spariresti ad Holliwood per fare l’attrice due settimane dopo?-
Storci le labbra anche tu, sollevando gli occhi come a pensarci su.
-Probabilmente mi metterei a dieta per tornare in forma, ma non è nei miei progetti principali fare l’attrice!-
Lui annuisce soddisfatto.
-Bene. Questo già fa di te una madre migliore di Meredith! A questo punto posso confermare che potrei ricominciare con pappette, pannolini e notti in bianco. Con te!-
Esclama sussurrando sulle tue labbra.
-E poi scusa, se dovessi mai diventare madre con chi vorresti farlo un figlio, se non con me!-
Dice muovendo la mano dall’alto in basso sul suo corpo per evidenziare se stesso.
Scoppi a ridere e lui mostra quell’adorabile broncio che vorresti vedere sul musetto di uno dei vostri figli.
Spalanchi gli occhi e ti mordi le labbra. Che pensiero strano che hai avuto.
I nostri figli…
Sorridi pensando al plurale nella tua testa e ti rendi conto che la cosa non ti mette più ansia. Guardandoti sorride anche lui, che si sistema ancora comodo sul tuo collo.
-Come fai a fare sembrare tutto così semplice?-
Glielo chiedi piano, come se in realtà lo stessi chiedendo a te stessa.
Per giorni hai tenuto addosso una tensione stupida e senza motivo, perché una volta esternata anche i tuoi muscoli si sono rilassati. Lui solleva la testa e ti guarda con quel sorriso malizioso a cui anelavi poco prima e quell’oceano notturno che ti fa venire i brividi.
-Perché ti amo!-
Sussurra inclinando di poco la testa, con quel luccichio negli occhi che illumina il vostro mondo.
-E tu? Tu mi ami Katherine Beckett?-
Ti chiede con la stessa espressione di un bambino che aspetta una sorpresa. Sorridi sfiorandogli i capelli e annuisci.
-Come mai pensavo che il mio cuore potesse amare.-
Si bea delle tue parole e sorride, sfiorandoti il naso con il suo.
-Vedi? E’ semplice!-
Si perde ancora nel calore della pelle del tuo collo e sospiri sorridendo.
-Si, è semplice!-
Sussurri. Resti in silenzio per un po’, finge di dormire, ma sai che non è così.
-Comunque… è arrivato il caldo di colpo, al distretto c’è un manicomio, sono più stressata del solito… potrebbe essere un semplice ritardo dovuto a questi sbalzi. Mi è capitato altre volte...-
Ti sposti di poco per guardarlo e apre al solito un occhio solo.
-… capita a tutte le donne qualche volta!-
-Certo. Capita!-
Risponde lui sperando di porre fine a quella ginnastica di sollevamento testa. Ma tu sei proprio pessima.
-E non hai nulla da dire?-
Rick si solleva per l’ennesima volta, con l’espressione dubbiosa.
-Se fosse solo un ritardo dovuto agli sbalzi di temperatura… che penseresti?-
Sei davvero pessima! Prima credevi potesse essere contrariato dalla tua possibile novità, adesso invece che possa dispiacersi se la novità non ci fosse.
-Che vuoi che pensi? Sarà per la prossima volta! Tornando al fatto che facciamo sesso sfrenato quasi tutte le notti…  dai e dai… prima o poi inciampi per forza!-
Annuisce convinto, spalancando gli occhi. Gli molli un pugno sulla spalla e scoppi a ridere, ma lui ti guarda serio.
-Sei ancora preoccupata?-
Ti chiede a voce bassa. Scuoti la testa e attacchi il viso al suo.
-No… non so nemmeno perché lo fossi! Alla fine potrebbe davvero essere un falso allarme.-
-Giusto!-
Esclama lui lasciandoti piccoli baci nel percorso che va dal collo al lobo dell’orecchio.
-Io però, per sicurezza, qualche dollaro lo investirei volentieri in un test di gravidanza!-
Non puoi fare a meno di ridere e lui si gode la tua risata.
-Ridi perchè posso permettermi di comprarti un test di gravidanza?-
Annuisci abbracciandolo.
-Anche per quello…-
Lo baci con dolcezza per un paio di secondi, poi ti aggrappi a lui e vi baciate con passione.
Lo accarezzi sotto la maglietta e gli baci il collo quando si lascia andare sul cuscino, dandoti il via libera.
-Bene… adesso che non sei più preoccupata potresti anche riuscire ad addormentarti!-
Sollevi la testa di colpo leggermente irritata. Gli baci il collo, lo accarezzi e lui?
-Vuoi davvero dormire?-
Ti guarda con lo sguardo da cucciolo sperduto.
-Sono distrutto!-
Risponde esasperato chiudendo gli occhi e tu sbuffi sonoramente.
-Che fine ha fatto il sesso sfrenato quasi tutte notti!?-
-Appunto! Ho detto QUASI…-
Lo colpisci sullo stomaco e scoppiate a ridere insieme.
Ti trascina su di se e ti prende il viso tra le mani. Ti guarda per un paio di secondi, in silenzio.
Le risa si trasformano in labbra serie e vogliose.
Lo baci.
Ti affidi alle sue labbra. Alle sue mani. Al suo corpo. Al suo cuore.
Ed è tutto così semplice…


Angolo di Rebecca:

La notte porta l'insonnia e l'insonnia porta questo *-* 
Bisogno di dolcezza? Si, penso proprio di, spero sia arrivata anche a voi.
Dedicata a te zia Lisetta <3

 
  
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