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Autore: Alins    31/07/2014    0 recensioni
La vita di Maya è divisa fra la sua numerosa famiglia, tra due genitori e ben otto fratelli, e la scuola, che la riempie di ansia.
Lorenzo e Alessandro sono gemelli, e mentre il primo è il migliore amico di Maya Alessandro sembra essere il suo peggior nemico.
Camilla, la migliore amica di Maya, è da sempre innamorata di Alex, fratello della migliore amica, che sembra non vederla.
Jaya e alla ricerca del suo futuro, ma troverà qualcosa in più, proprio come Gianluca, che lotta contro le discriminazioni da tutta la vita.
Giada e Viktoriya sono alla ricerca del ragazzo perfetto, ben consapevoli del fatto che neanche loro sono perfette.
Sono tutti alla ricerca della verità, del futuro, dell'amicizia, dell'amore ...
riusciranno a scoprirsi grazie ad Emilia, giovane professoressa che tra le mura di quella scuola ha lasciato il cuore, ma ben presto anche tutte le ferite di Emilia verranno a galla ...
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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                       Ode to my family                                                                 
                                                                                          << My mother, my mother she hold me     
                                                                                     did she hold me, when I was out there 
                                                                                                 My father, my father, he liked me 
                                                                                                  OL he liked me, does anyone care ?>>



La famiglia Amedei era una delle famiglie più numerose in quei tempi, soprattutto per il momento di crisi in cui si trovava l’Italia.
Contava ben 9 figli dai 18 ai 5 anni, e già per questo veniva considerata una famiglia strana.
Il signor Diego Amedei  era nato da padre napoletano e madre spagnola e sua moglie Sarita aveva origini indiane-
 Al loro tempo la loro unione era costata molto ad entrambe le loro famiglie ma col tempo avevano imparato a conviverci e avevano accettato tutti i figli della coppia.
Le giornate erano sempre piene e la casa, che nonostante i problemi economici era gigantesca per ospitare ben undici persone, non era mai vuota.
Le mattine erano sempre la parte più tragica di tutta quella fantastica storia.
C’era sempre qualcuno pronto a fingersi malato o approfittare dei momenti di distrazione di Sarita per cercare di passare inosservato e quindi non andare a scuola.
Ma la madre col passare del tempo aveva imparato a smascherare tutti questi numerosi tentativi.
Ma non c’era mattina che uno dei suoi figli non urlasse contro un altro membro della famiglia e quel giorno di certo non sarebbe stato diverso.
 
<< Ramaaaaa!! >> l’urlo di Maya rimbombò per tutta la casa mentre la quasi  diciassettenne scendeva le scale dietro al fratello di tredici anni Ramiro, o meglio Rama, che teneva in mano uno dei dischi preferiti di Maya: quello dei Led Zeppelin, suo gruppo preferito da sempre.
Sarita, abituata a quei bisticci soprattutto di quei due particolari membri della famiglia, riposo la tazza di latte sul tavolo chiedendosi perché i suoi figli litigassero perfino alle sei e mezza di mattina quando Maya era una gran dormigliona.
Si affacciò alla porta notando Rama incastrato dietro il grande tavolo del salone che cercava di scappare dalle grinfie della sorella.
<< Ragazzi ! – urlò facendoli girare verso di lei immediatamente – cosa state combinando? >>
<< Mamma ha preso il mio disco! >> le gridò la figlia indicando il fratello
<< Rama dalle il suo disco – ma il figlio non accennava un muoversi – Ora! >> ordinò .
Rama, pur sbuffando, si avvicinò alla sorella gli ridiede il disco.
<< Ecco a te, sorellona. >> e sbatte le ciglia innaturalmente lunghe per un maschio facendo un sorriso esageratamente angelico.
Lei lo guardò male e risali in camera sua pestando i piedi come una bambina.
Sarita tornò in cucina pronta a gustarsi il suo latte con i biscotti ma il pianto di una bambina la costrinse a tornare su i suoi passi.
La giornata era ufficialmente cominciata.
  Sarita però salendo le scale si accorse che la maggior parte dei suoi figli era sveglia, si sentiva la musica assordante provenire dalla camera di Alejandro, il più grande dei suoi figli e il solo unico maschio insieme a Ramiro, e sentiva anche il mormorio delle figlie provenire delle proprie stanze e non.
Era già pronta a cantare innumerevoli ninna- nanne per la più piccola della famiglia ma pian piano che si avvicinava alla camera delle bambine non sentiva più il pianto ma solamente il vociare delle figlie.
Aprendo la porta vide ciò che stava succedendo.
Jaya la maggiore delle ragazze aveva la piccola Lucilla in braccio e le cantava alcune canzoncine a bassa voce per farla addormentare mentre Maya, che evidentemente era passata lì subito dopo la litigata con il fratellino dato che il suo disco era poggiato sulla scrivania, stava chiacchierando con Pilar, di dieci anni, a bassa voce per non far svegliare nuovamente Lucy che aveva finalmente chiuso gli occhioni azzurri.
Sarita sorrise vedendo le figlie più grandi prendersi cura delle più piccole così.
Jaya sospirò di sollievo ponendo la piccola nella culla.
Poi si avvicinò a Pilar e Maya che ridacchiavano a bassa voce.
<< Credo sia ora di fare colazione, dopo c’è scuola>>  mormorò alle sorelle che annuirono e si alzarono.
Passando accanto alla porta Maya abbracciò sua madre mormorandole un “mi dispiace” prima di risalire le scale per posare lì il disco.
Quella che prima era la soffitta era divisa in tre locali, la soffitta e le stanze di Jaya e Maya una accanto all’altra con una porta in comune per poter passare da una stanza all’altra e poter parlare. In fatti lasciavano sempre quella porta in comune spalancata di notte e durante tutta la giornata, chiudendola solo se una di loro voleva stare da sola.
Maya scendendo in cucina prese posto accanto a Jaya e un'altra delle sue sorelle Lalita che sonnecchiava mangiando un biscotto.
Maya non faceva mai colazione la mattina ma le piaceva osservare la sua innumerevole famiglia mangiare e chiacchierare con qualcuno mentre sua madre tentava inutilmente di farle prendere qualcosa per colazione.
In breve il resto della famiglia accorse c’erano tutti.
Alex, il maggiore che aveva spento lo stereo ed era l’unico già pronto, pronto per l’inizio del suo ultimo anno.
Jaya che in bellezza non era superata da nessuno di ben 18 anni, lei e suo fratello avevano solamente nove mesi di differenza.
Maya che in gusti letterari e musicali era insuperabili che aspettava con ansia i diciassette anni, che sarebbero arrivati a dicembre.
Poi c’era Lalita che non pensava ad altro che allo studio per i suoi sedici anni.
Le gemelle Savannah e Lourdes, o meglio Lola,  che invece a quattordici anni pensavano di più ai ragazzi .
In successione c’era Rama che come abbiamo già detto aveva tredici anni.
La piccola Pilar di dieci anni e Lucy di cinque.
Una famiglia numerosa la loro ma anche molto unita sotto tutti gli aspetti.
Diego era già andato a lavoro e toccava Sarita vedersela con tutti i figli.
Dopo la colazione spedì tutti a preparasi tranne Alex che si spaparanzò sul divano pronto ad aspettare tutte le sorelle per andare a scuola.
<< Pronta per l’ultimo anno? >> chiese Maya mentre si sistemava i capelli allo specchio in camera loro dato che consideravano la stanza come una sola , erano entrambe riuscite ad accaparrarsi il primo turno per il bagno  e sarebbero state le prime ad essere pronte
<< Prontissima e tu ? >> chiese a sua volta Jaya mettendo il mascara che incorniciava i suoi bellissimi occhi verdi.
<< Io non vado all’ultimo anno … ma pronta per la scuola lo sono. Devo esserlo. >> mormorò Maya stendendosi sul letto per prendere un libro sotto il letto e mettendolo poi nella borsa piena di spille dei suoi gruppi rock preferiti.
<< Jaya smettila di farti bella, sei già perfetta così >> le gridò Maya mentre apriva la porta, la sorella annuì appena dando un ultimo tocco alle labbra per afferrare lo zaino e scendere insieme.
<< Fuori due! >> esclamò Alex vedendole. Maya scoppio a ridere e poi si sedette accanto a lui per leggere un altro po’ del suo libro, Jaya li guardo scuotendo la testa mentre risaliva le scale per dare una mano alla mamma per preparare le bambine, era il suo turno oggi.
 
                                          ***
<< Jaya ti toccherà usare la macchina di papà, mi sa >> mormorò Alex guardando tutte le sorelle e suo fratello, tutti pronti a scroccare un passaggio a lui.
Jaya sbuffò, odiava la macchina di suo padre o meglio odiava guidare la macchina di suo padre.
Maya ridacchiò mentre la sorella prendeva le chiavi dal porta oggetti sul tavolo.
Ricordava bene la litigata tra sua sorella e i suoi genitori accaduta  pochi giorni fa.
Jaya aveva compiuto diciotto anni da pochissimo ed aveva appena preso la patente ma era arrabbiata per il semplice fatto che i genitori avevano preferito comprare una macchina a Gennaio ad Alex piuttosto che a lei a Settembre con il pretesto che potevano dividersi entrambi la stessa macchina.
Ma quella era la seconda volta che guidava un auto con la sua patente nuova di zecca, Alex le aveva permesso di usare la sua una sola volta.
Maya si diresse insieme a Lalita con Jaya mentre Rama e le gemelle andavano con Alex.
Pilar e Lucy le avrebbe accompagnate  Sarita, dato che l’asilo e la scuola elementare erano a due passi da casa.
Arrivarono a scuola in cinque minuti e Jaya trovò subito un buon parcheggio, a piedi la scuola distava ben venti minuti e lo sapevano bene i maggiori che avevano fatto quel percosso per cinque anni a piedi, la macchina dopotutto era appena arrivata in famiglia.
Maya ancora rideva mentre scendeva dall’auto, Jaya non aveva fatto altro che lamentarsi per tutto il tempo mentre Lalita si tratteneva per educazione nei confronti della diciottenne.
<< Ciao Jaya, Maya, Lalita >> salutò Margherita migliore amica di Jaya, capitava molto spesso che tra sorelle uscivano spesso con la comitiva delle altre per i pochi anni di differenza.
Le due salutarono Margherita e la sorella e poi si recarono entrambe dalle rispettive amiche.
Maya, dopo aver salutato Lalita, si diresse verso una ragazza dai lunghi capelli neri e lisci che con gli occhi dal taglio orientale verde salutava distrattamente l’amica e scrutava il gruppetto formato da Jaya e le sue amiche.
<< Alex ancora deve arrivare, Cami. Sta tranquilla non se ne è andato ad imboscarsi con qualche nuova fiamma, perlomeno non ancora >> salutò così la sua migliore amica, Camilla che sentendola arrossì.
<<  Maya che dici? Io non cerco di certo tuo fratello >> e nascose la faccia nei capelli  ancora palesemente imbarazzata
<< Certo,certo. Non mi saluti neanche pazzerella?> > chiese poi cambiando discorso e allargando le braccia Camilla non esitò ad abbracciarla con calore come al solito, in parte per nascondere l’imbarazzo in parte perché l’amica le era mancata più del solito.
Nessuno come Maya riusciva a capire così bene Camilla e  nessuno come Camilla riusciva a capire così bene Maya.
Si erano conosciute al primo anno ed era subito stata amicizia condividevano l’amore per i libri, anche se quello di Maya era leggermente più accentuato.
Erano subito diventate inseparabili.
Si sedettero sui gradini e cominciarono a chiacchierare di tutto ciò che avevano fatto durante le vacanze.
Mancavano ancora una decina di minuti al suono della campanella.
All’improvviso la vista di Maya si annerì.
<< Indovina chi è >> disse una voce maschile da lei molto conosciuta, Maya sorrise prima di rispondere
<< Di certo non sei Gianluca o quell’antipatico di Alessandro … >> dalle sue spalle sentì un ringhio
<< Mm … Lorenzo? >> ovviamente sapeva già di chi si trattava, Lorenzo era l’unico che faceva questo giochetto da anni
<< Esatto>> il ragazzo le tolse le mani dagli occhi e le sorrise per poi abbracciarla.
Lorenzo e Maya erano amici da anni, lui era il suo migliore amico.
<< Tua sorella è un vero schianto >> mormorò una voce quasi identica a quella di Lorenzo.
Non c’era bisogno di girarsi per vedere chi aveva parlato.
Alessandro era identico a Lorenzo, suo fratello gemello.
Stessa altezza, stessi capelli castani nel biondo e quasi stessi occhi verdi, quelli di Alessandro erano più scuri.
Le uniche differenze fra i due erano il carattere, solare e amichevole quello di Lorenzo, arrogante e quasi sempre nervoso e antipatico Alessandro, e Maya.
Eh già perché se Maya era la migliore amica di Lorenzo si poteva dire che fosse la peggior nemica di Alessandro.
Tutti quegli anni che avevano fatto diventare amici Maya e Lorenzo avevano contribuito a delineare meglio la distanza fra l’altro gemello e Maya.
Maya per curiosità seguì il suo sguardo e vide che si posava sui capelli neri e mossi di Jaya, non che avesse qualche dubbio.
<< Stento a credere che sia tua sorella >> mormorò sovrappensiero Alessandro
<< Come io stento a credere che tu sia il fratello gemello di un ragazzo meraviglioso come Lorenzo.>> riabbatté acida Maya.
L’anno era ufficialmente cominciato se quei due cominciavano già a litigare. 
<< Oh, per favore smettetela >> sbottò esasperata Camilla
<< Ma è vero! – iniziò a giustificarsi Alessandro – non è che si somigliano molto >> Maya alzò gli occhi al cielo, quello che intendeva fra le righe era “ Di certo non è bella quanto lei” e Maya sapeva bene che secondo Alessandro lei non era bella e basta, ma del suo giudizio non le importava come non le importava del giudizio di nessuno.
Le bastava essere se stessa per vivere in pace.
                                          ***
Lei e Camilla entrarono in classe solamente con un minuto di anticipo.
<< Ciao belle ragazze >> esclamò una voce dietro di loro Viktoriya loro amica da anni, o meglio amica di Maya da ben 10 anni e da 4 di Camilla, lisciandosi con le dita i già liscissimi capelli biondi.
<< Ciao bella bulgara! >>
<< Ciao bionda! >>
Esclamarono prima Maya e poi Camilla, Viktoriya fece una smorfia ad entrambe che scoppiarono a ridere.
Viktoriya Petrova, chiamata amorevolmente Tori, bionda, Vik, Viki o bulgara, veniva dalla Bulgaria ma parlava un italiano perfetto, d’altronde viveva in Italia da quando aveva un anno.
Il suo sguardo si addolcì e poi le abbracciò.
<< Mi siete mancate, sŭkrovishta * >> disse
<< Anche tu, rubia ** >> le disse  Maya, Camilla le guardò scocciata. Odiava quando iniziavano a parlare in bulgaro o spagnolo.
Le due scoppiarono a ridere e lei con loro.
 
Le ragazze avrebbero dovuto incontrare il resto degli amici a pranzo.
Di certo quando avevano cominciato il Liceo non c’era una mensa ma ormai le cose erano cambiate anche lì e quando si usciva alle tre usavano la mensa per una pausa pranzo di un oretta; ma ciò accadeva solo una volta alla settimana.
Le tre si sedettero al loro tavolo, lo stesso da anni.
E iniziarono a chiacchierare d’avanti ad un vassoio pieno di cibo che difficilmente avrebbero mangiato tutto.
<< Possiamo sederci? >> chiese Alex con al seguito Jaya , Margherita, un paio di amici e un ragazza dai capelli rossi che Maya non aveva mai visto. Camilla accanto a lei iniziò a squadrare la rossa con sguardo omicida che divenne sconsolato quando vide l’armoniosa perfezione di quel corpo.
<< Ecco a voi la nuova fiamma >> mormorò Maya a Camilla che si buttò sul suo panino con più energia del necessario.
<< Ciao, nena >> disse Alex scompigliando i capelli di Maya che fece una smorfia.
<< Ragazzi lei è Fiamma una mia nuova compagna di corso.>> annunciò indicando la rossa tinta.
In quel momento, sentendo il nome della ragazza, Maya sputò il suo succo su Alessandro che si era appena seduto di fronte a lei e Camilla sputacchio una patatina su tutto il vassoio.
<< Bleah, Maya! Mi hai rovinato la maglia >> esclamò Alessandro .
Maya e Camilla si guardarono con occhi sbarrati, avevano indovinato il nome della ragazza e scoppiarono a ridere.
Tutti li guardarono straniti ma poi Alex alzò le spalle cominciò a chiacchierare con i suoi compagni e così l’attenzione si posò su altro.
<< Che schifo, Ale. Sarai tutto appiccicoso. >> disse Viktoriya guardandolo
<< Grazie Vik,  non me ne ero accorto. Grazie anche a te, Maya >>
<< Oh prego, Ale >> disse lei naturalmente, Lorenzo la guardò e scoppiò a ridere mentre Alessandro le lanciò uno sguardo di fuoco
<< Okay, scusa. Non lo faccio più >> e incrociò le dite baciandole.
<< Spiritosa >>
<< No, davvero. Scusa. Non mi ero accorta che eri di forte a me altrimenti avrei preso meglio la mira >> e sorrise angelica e nemmeno questa volta Lorenzo riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere di nuovo
<< Scusa, non riesco a trattenermi quando si tratta di prenderti in giro. - anche se avrebbe voluto dire “ non riesco a trattenermi dal toglierti quel sorrisino saccente e antipatico dal viso” -  Se vuoi mi puoi dare la maglia la lavo e te la rido >> Maya allora si morse la lingua per non aggiungere niente di offensivo
<< E, di grazia, io cosa indosserei ? >> le chiese,la ragazza alzò le spalle come a dire “Questi non sono affari miei”
<< Ho io una maglia di ricambio >> si intromise una nuova voce, Gianluca era dietro i ragazzi
<< Davvero? Sei una amico Gian >> disse  Alessandro prendendo la maglia che Gianluca gli porse.
E si diresse verso il bagno per poi tornare due minuti dopo e tornò a sedersi tirando la maglia sporca contro Maya.
<< Che delicatezza! >> lui sorrise sornione, Maya si rialzò e prese una busta dalla signora della mensa e mettendoci la maglia dentro e poi posandola nella borsa.
<< Te la riporto domani >> disse sedendosi e poi prendendo una patita.
<< Certo, certo >>
Per alcuni secondi ci fu silenzio ma poi Maya, che li aveva osservati per alcuni secondi, sbuffò infastidita.
<< Vi odio tutti >> decretò
<< Ma grazie >> borbottò Lorenzo
<< Che novità >> disse invece Alessandro
<< Dico sul serio avete tutti dei fantastici occhi chiari, per la maggior parte verdi io degli anonimi occhi marroni >> sbottò fissando gli occhi degli amici dagli occhi verde quasi trasparente di Jaya a quelli più scuri di Alessandro.
<< Mamma dice che il colore dei tuoi occhi è marrone cioccolato e guarda che Pilar ha gli occhi nocciola e Rama neri … >> le disse Jaya
<< E anche io ho gli occhi scuri >>
<< Tori i tuoi ricordano il miele >>
<< Va be che c’entra?>>
<< Anche Lalita, le gemelle e Lucy hanno gli occhi azzurri >>
<< Jaya non capisci sono comunque chiari >> 
<< Adesso come ti è venuta in mente una osa del genere? >> chiese Alex alzando gli occhi al cielo
<< Era per parlare, eravate tutti troppo silenziosi. >> si giustificò e si prese un buffetto in testa da Camilla e uno sguardo esasperato da Jaya e Viktoriya.
Poi Jaya si rigirò verso Margherita e riprese a parlare con lei.
<< Maya mi spiegheresti un po’ quella storia della tua famiglia, l’ho dimenticata? >> chiese Camilla, Maya annuì anche se sapeva che lo faceva soprattutto per distogliere lo sguardo da Alex e quella Fiamma
<< Beh non è così difficile. Mia mamma è solo per metà indiana, mia nonna Jaya è indiana. È stata un disonore per la famiglia poiché era incinta a 17 anni, ma lei era cresciuta qui con sua nonna per problemi economici e si era innamorata. Poi un giorno il mio bisnonno aveva bisogno di soldi e improvvisamente ha perdonato la figlia.
Mia madre è l’unica ad avere un nome indiano come sua nonna materna suo fratello e le sue sorelle hanno nomi italiani tranne zia Lucky che alla morte di una zia americana è stata chiamata così in suo onore.
Mentre mio padre ha madre spagnola e padre napoletano.
Per quanto riguarda i nostri nomi a mia madre sono sempre piaciuti i nomi indiani femminili,io mi chiamo come mia nonna paterna spagnola anche se il nome deriva dall’indiano, strano a dirsi. Alex, cioè Alejandro, è il modo spagnolo di dire Alessandro e quindi di chiamarsi come mio nonno paterno. Per quanto riguarda il resto tutti nomi che a mia mamma piacevano e Lucilla si chiama così per una delle sue sorelle che è morta. >> spiegò, l’attenzione del tavolo si era posata su di lei che accorgendosene arrossì. A Camilla brillavano gli occhi, aveva sempre adorato quella storia e per il momento l’aveva anche distratta dalle effusioni di Alex con Fiamma.
E prima che Alex potesse smorzare il tutto con una battuta o Jaya aggiungere qualcosa oppure che uno qualsiasi di quelli che avevano ascoltato commentare la campanella suono e tutto riprese a scorrere.
 
Le altre due ore di lezione passarono in tranquillità e tornarono a casa, passando a prendere anche Rama.
Chiacchierarono durante il tragitto e poi passarono un po’ del pomeriggio insieme dato che alcuni di loro dovevano uscire, la maggior parte di nascosto perché poi le bambine piangevano e gli impedivano di uscire.
Ma in quella famiglia del tutto fuori del comune succedeva di tutto.

                                           - Fine capitolo -

Note dell'autrice:
Salve! 
Questa è la mia prima storia originale.
Spero di avervi incoriusito almeno un po' e spero che recensiate la mia storia.
Il titolo fa riferimento alla canzone dei Cranberries "Ode to my family" e dice
 
Mia madre,mia madre 
Mi abbracciò,mentre ero là fuori 
Mio padre,mio padre, 
gli piacevo,oh,gli piacevo,importa a qualcuno? 

E non so perchè la ritengo adatta.
Baci.
*Tesori **Bionda
  
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