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Autore: Sandra075    31/07/2014    1 recensioni
In una mano avevo un sacco, nell'altra una corda e in sessanta secondi... lo uccisi.
Gli ultimi giorni di una ragazza perseguitata dalla morte.
Tratto da una storia vera, per vera intendo tratto da un sogno..
Genere: Drammatico, Horror, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sentivo dei passi, avevo lasciato la porta della camera aperta proprio per quello.
Li sapevo riconoscere, non erano di una persona che si alzava per andare in bagno di notte e cercava di non fare rumore per non svegliare gli altri, erano di una persona che cercava di non farsi sentire perché nascondeva qualcosa, qualcosa di terribile che probabilmente non avrei dovuto sapere.
Era zio Ferdinand di ritorno da uno dei suoi viaggi. Lui era uno di quei tipi dai quali é meglio stare alla larga, in apparenza innocuo, un normalissimo gentiluomo, ma sapeva come distruggere la vita delle persone meglio di chiunque altro; era spietato, senza scrupoli, i soldi erano l'unica cosa che gli importasse davvero. Viveva con noi da quando sua moglie morì; fino ad una settimana fa non avrei mai sospettato che fosse stato lui ad ucciderla, non direttamente, ma l'idea fu sua. Dicono che sia morta per incidente stradale, si addormentó mentre guidava, ma non tutti sanno che le sue pillole per il mal di testa furono sostituite dal socio di mio zio con quelle per l'insonnia, tutto metre Ferdinand era fuori città . Lo avevo scoperto origliando una sua conversazione a telefono, parlava con il suo socio, Triple. Ferdinand non voleva sporcarsi le mani, voleva solo i soldi.
Stavano progettando un nuovo omicidio che li avrebbe arricchiti in maniera smisurata, evidentemente stanno aspettando il momento giusto da diversi anni; questa volta la vittime sarebbero state i miei genitori. Sarebbero stati uccisi da Triple non appena mio padre avesse incassato i profitti di un'importantissimo investimento pertrolifero. In caso del loro decesso tutti i loro beni sarebbero andati allo zio, in quanto sarebbe divenuto mio tutore legale. Dovevo impedire tutto questo, non potevo sopportare di vedere i miei genitori morti, Ferdinand appropriarsi della mia eredità e la mia vita distrutta. Dovevo agire
Avevo studiato ogni singolo movimento che avrei dovuto compiere per risolvere la questione.
Presi gli oggetti che mi sarebbero serviti e uscii dalla mia stanza senza fare alcun rumore.
Non accesi le luci, non avevo con me neanche una torcia, ma sapevo esattamente in che direzione andare. Mi sentivo sicura di me stessa, non mi spaventata quello che stavo per fare, in ogni caso non avevo via d'uscita. Entrai nella stanza dello zio Ferdinand, non aveva disfatto i bagagli i quali consistevano solo in un borsone pieno di vestiti, sarebbe stato facile farlo sparire. Stava dormendo, era un uomo che ispirava tenerezza, aveva all'incirca sessant'anni, portava degli strani occhiali da vista rettamgolori e aveva i baffi e i capelli bianchi, solo chi lo conosceva davvero poteva rendersi conto di che razza di persona fosse.
Presi un bel respiro.
Era il momento.
In una mano avevo un sacco, nell'altra una corda e in sessanta secondi... lo uccisi.
 
 
 
Se vi é piaciuto vi prego recensite, é la mia prima storia
  
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