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Autore: Fraraphernelia    31/07/2014    2 recensioni
Ciao! Questa è la prima ff che scrivo su Draco Malfoy e su Harry Potter in generale, spero che vi piaccia!
***
'Non è colpa tua' gli ripetevano in molti, ma Draco non poteva fare a meno di pensare il contario.
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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~Era risaputo che la professoressa McGranitt fosse una strega estremamente buona e gentile, sempre pronta ad aiutare il prossimo, ma Draco Malfoy si era stupito della sua fiducia: la McGranitt gli aveva concesso una seconda opportunità. Gli aveva detto che, secondo lei, c'era ancora qualcosa che si poteva salvare in lui, gli aveva detto che nonostante le sue malefatte, poteva scegliere di cambiare. E Draco voleva cambiare, ora come ora, lo voleva più di qualcunque altra cosa al mondo.
Non aveva mai amato Howgarts. Non gli erano mai piaciuti quei corridoi lunghi e molto spesso bui e affollati, ma quando quella sera del primo settembre varcò nuovamente la soglia della Sala Grande, si sentì sollevato.
Sono al sicuro qui pensò mentre percorreva la stanza, accompagnato dai suoi compagni. Era molto incuieto, ultimamente.
Percorreva i tavoli delle Case con lo sguardo e riconobbe alcuni suoi vecchi compagni: si stupì quando vide Hermione Granger seduta al tavolo Griffondoro, senza attorno Ron Weasley e Harry Potter.
Harry Potter. Un nome, una leggenda.
Malfoy lo aveva sempre disprezzato. Forse per quello che suo padre gli aveva raccontato sul suo conto, forse per gelosia, ma fatto sta che aveva passato il suo tempo ad Howgarts cercando di rendere la vita di Harry ancora più difficile di quello che già fosse. Ma la verità è che, infondo infondo, Draco gli era grato. Gli era grato per aver messo fine a quel regime di terrore in cui era stato costretto a vivere. Gli era anche grato di aver salvato la sue famiglia da una morte certa, e per avergli salvato la vita nella Stanza Delle Necessità.
Nessuno dei suoi vecchi compagni Serpeverde era seduto al tavolo, ma riconobbe qualcuno che frequentava la scuola gli anni precedenti.
In molti lo fissavano. Probabilmente si stavano chiedendo perchè un Mangiamorte era nella loro scuola, o perchè non si fosse andato a nascondere per la paura di finire ad Azkaban, come avevano fatto la maggiorparte dei sostenitori di Voldemort. Ma Draco aveva finito di scappare. Nei momenti successivi alla guerra, quando lui e la sua famiglia vivevano in una costante paura di venir portati via da tutto e da tutti, si era fatto una domanda che aveva ignorato per tutta la sua vita: E dopo che succede?
Non si era mai posto questa domanda perchè non credeva di dovere. Infatti pensava di finire i suoi studi e vivere con l'eredità del padre. Ma poi si rese conto che i Malfoy avevano perso credibilità nel Mondo Magico, e che non poteva, non voleva, finire come suo padre.
La risposta venne quasi subito: voleva diventare un Guaritore all'ospedale di San Mungo.
Non si spiegava da dove l'idea di lavorare in un ospedale era spuntata, ma da quando la Guerra era finita, aveva sempre cercato di rimediare ai danni fatti, in un modo o nell'altro e lui pensava che questo era un modo per rimediare al male fatto a persone innocenti, anche se non per mano mia, si ripeteva tutte le volte che ci ripensava.
Così era tornato, magari non per la gioia dei professori e nemmeno per quella degli studenti, ma sicuramente per quella di sua madre.
Draco amava sua madre più di qualsiasia altra cosa al mondo e avrebbe fatto qualcunque cosa per lei. Narcissa era un'altra persona a cui Draco sarebbe stato eternamente grato.
Passò la cena in silenzio, con lo sguardo puntato sul suo piatto colmo di una zuppa color mattone.
Aspetto il segnale della McGranitt e poi, insieme a i suoi compagni, si diresse verso il dormitorio. Se c'era una cosa che aveva sempre amato di Howgarts, era la Sala Comune di Serpeverde. Amava quell'aria spettrale che la luce verde del Lago emanava. A dirla tutta, la Sala Comune gli ricordava molto la sua camera, forse era per questo che si trovava così a suo agio tutte le volte che attraversava il muro nei sotterranei.
Si diresse verso le camere e alla fine trovò quella che gli era stata assegnata. Era uguale a quella in cui era vissuto gli scorsi anni, solo che le finestre davano su una parte diversa del lago. Presto scioprì che i suoi compagni di stanza erano dei bambini del secondo anno, emozionati di essere in camera con un Mangiamorte.
-Voglio diventare come te un giorno.- gli aveva detto uno dei suoi compagni di stanza un giorno. Ti auguro di no pensò, ma rispose con un ghigno poco convinto.
La sua presenza ad Howgarts passò per lo più inosservata. Tutti lo ignoravano e gli stavano alla larga il più possibile, ma Draco in li biasimava. Anche lui avrebbe preferito stare lontano da uno come lui.
Nonstante facesse molta fatica a dormire per via dei continui pensieri sgradevoli e immagini orribili che alloggiavano nella sua testa, cercava sempre di restare più positivo possibile e a volte riusciva a distaccarsi dagli orrori nella sua testa.
Era ormai Novembre e si trovava nella Sala Grande per il pranzo. Non aveva molta fame, ma si sforzò di mandare giù qualche pezzo di pane. Aveva già ingoiato metà panino quando vide una cosa che gli fece rivoltare lo stomaco.
Delle risate provenivano dal tavolo Griffondoro. Il fantasma di Fred Weasley era appena spuntato della pila di sandwich in mezzo al tavolo, spaventando un bambino del primo anno.
A questa immagine tutta l'aura positiva che Draco si era costruito negli scorsi due mesi si frantumò in mille pezzi.
Fred Weasley non era morto per mano sua, a dire il vero non era morto per mano di nessuno, ma in qualche modo si sentiva responsabile. Era stata la casua per cui Draco 'lottava' a ucciderlo.
Mentre Malfoy fissava Fred ridere e scherzare con gli studenti più grandi si chideva se magari fosse riuscito a convincere la sua famiglia a ritirarsi, il fato l'avrebbe risparmiato. Probabilmente, anzi sicuramente no, ma non faceva a meno di immaginarsi la famiglia di Fred al suo funerale. 'Non è colpa tua' gli ripetevano in molti, ma Draco non poteva fare a meno di pensare il contario.
Rimase lì per un po', tormentandosi su quello che sarebbe potuto accadere se lui non fosse stato un codardo, poi se ne andò e si avviò verso l'aula di Difesa Contro Le Arti Oscure.
La professoressa McGranitt aveva precisato che per passare gli esami sarebbe stato necessario conoscere ogni tipo di difesa per ogni tipo di Arte Oscura. In poche parole, per il primo quadrimestre di ristudiava ogni difesa che si aveva imparato durante il percorso ad Howgarts.
Entrò nella classe e la metà degli studenti del suo anno non erano ancora arrivati.
Draco riconobbe immediatamente l'armadio posistionato davanti alla cattedra.
Aspettarono gli ultimi studenti e poi la professoressa McGranitt, che insegnava la materia per quell'anno, parlò.
-Scommetto che ognuno di voi ha già capito l'argomento di questa lezione. Bene, oggi ripasseremo l'incantesimo Riddikulus.- si spostò da davanti all'armadio e poi riprese la spiegazione. -Qua dentro, come potete immaginare, si trova un Molliccio. A turno, quando l'armadio si aprirà, ne uscirà fuori la vostra più grande paura. Per difendervi da essa, dovete pensare ad un modo per ridiccolizzarla e quando ne avete trovato uno, agitare la bacchetta e dire 'Riddikulus'. Tutto chiaro? Bene, formate una fila dietro alla signorina Granger.- finì la McGranitt inidicando Hermione.
Draco si ricordava bene di quella lezione: era ferito al braccio per via del suo incontro troppo ravvicinato con Fierobecco e si rifiutà di prendere parte alla lezione perchè la riteneva ridicola. Non che la sua opinione riguardo all'incantesiomo fosse cambiata, ma ora era costretto a pronunciarlo.
Hermione Granger fu la prima e quando l'armadio si aprì ne uscirono fuori migliaia di fogli che raffiguravano una pagella assai brutta a nome, appunto, 'Hermione Granger'.
Dopo pochi secondi la ragazza urlò 'Riddikulus' e le pagelle si trasformarono in corriandoli che ricaddero nell'armadio.
La fila andò avanti e dall'armadio uscirono le paure più profonde di ogni ragazzo o ragazza in quella stanza.
Era l'ultimo della fila e nell'attesa aveva avuto modo di pensare a quello che sarebbe potuto uscire. Non aveva nemmeno una mezza idea di quello che potrebbe essere uscito.
La fila finì e finalmente Draco tirò la sua bacchetta fuori dalla tasca, pronto a ridicolizzare qualcunque cosa uscisse dall'armadio, ma quando l'anta si aprì, rimase come pietrificato.
Accompagnato dai sussulti dei compagni intorno a lui, Draco Malfoy uscì dall'armadio.



***
Ehi ciao!
Okay sono un po' nervosa perchè non ho mai scritto di Harry Potter. Ho voluto scrivere questa piccola storia perchè adoro Draco e penso che, se dopo la guerra, avesse aperto quell'armadio, sarebbe uscito fuori prorpio lui.
Spero che vi piaccia perchè devo ammettere che ne vado fiera.
Fatemi sapere se vi piace o meno c:
  
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