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Autore: Lelusc    01/08/2014    2 recensioni
Cosa potrà mai far scoprire un nuovo lato di se stessa, ad una ragazza che tutti chiamano maschiaccio e che anche lei stessa si crede così? Cosa la cambierà? e cosa succederà? Questo è tutto da vedere,cosa potrà mai accadere?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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“Ve lo giuro, ora non ce l’ho con me,ma quando torneremo in classe ve lo farò vedere”Insisto. Gabriella e Lola non credono che un ragazzo possa avermi fatto un ritratto.

“ma dai, deve essere un disegno così, perché credi sia un tuo ritratto?”Mi chiede Lola.

“bene, non mi credete, vedrete”dico incrociando le braccia al petto, irritata.

“dai, non fare così, va bene, mostracelo”dice Gabriella.

“contaci”dico facendo un sorrisetto e incrociando le braccia dietro la testa. in segno di ozio.

Suona la campanella.

“è finita la pausa, ora vedremo se è veramente un tuo ritratto”dice Lola.

“lo è, lo è”dico felice, lanciando la lattina di caffè vuota che finisce, come stabilito, dentro il secchio che si trova a qualche metro davanti a me.

“Canestro!”Esclamo mentre vado in classe.


“Allora? Siete ancora del parere che non sia un mio ritratto?" Chiedo dondolando con la sedia. Per fortuna che dietro di me c’è un banco e non posso cadere.

“cavolo, è vero, è un suo ritratto”commenta sorpresa Lola.

“sono due gocce d’acqua, che bravo, che occhio che ha, chi è, lo sai?”Mi chiede Gabriella.

Appoggio la sedia a terra smettendo di dondolare e scuoto il capo.

“no, so solo che è un ragazzo biondo che molte volte si siede ad una scrivania in biblioteca e dipinge”

“e a quanto pare sei tu il suo soggetto preferito”dice Lola.

“A quanto pare, chissà perché, insomma, sono un maschiaccio. Ci sono molte altre ragazze più carine di me da ritrarre, no?”

“sì, ma tu sei unica”mi dice Gabriella.

“è un complimento, vero?”Chiedo incerta.

“certo”dice Lola con un sorriso.

“dai, dopo le lezioni ti diamo una mano a cercarlo”.

“Grazie”dico felice, mentre il professore entra in classe per iniziare la quarta ora.

Durante la lezione non ho seguito quasi per niente, sono rimasta a guardare fuori dalla finestra con il gomito puntellato sul banco e reggendomi la testa con la mano.

Qualcosa ascoltavo e qualcosa no, ma non ho potuto non notare il professore che ogni tanto mi lanciava occhiate di rimprovero, io sorridevo e tentavo di concentrarmi e ascoltare, ma invano, la testa ricominciava sempre a pensare a quel ragazzo, ormai lui è il mio chiodo fisso e finché non scopro chi è, non avrò pace.

"Ehi! Bella addormentata! Andrea!"

"eh? Ah, ragazze"

"era ora che ti accorgessi di noi"dice Lola infastidita, sporgendosi verso di me con le mani sui fianchi.

"dai, Lola, calmati"dice Gabriella

"stavi pensando a quel ragazzo, vero?"Mi chiede Gabriella guardandomi con comprensione, ma non credo di aver capito cosa voglia dirmi.

"sì, non sono riuscita a concentrarmi alla lezione"

"lo abbiamo notato, ma cerca di pensare alla scuola ora, altrimenti ti troverai in difficoltà con i compiti per casa, tanto il ragazzo non scappa, lo troverai sicuramente"dice
Lola.

Annuisco incerta e, sono sicura lo abbiano capito anche le mie amiche.

La professoressa di storia entra in classe e inizia la quinta ora.

Sono più concentrata ora, anche se ogni tanto guardo fuori dalla finestra, come se mi aspettassi di vedere quel ragazzo lì ad aspettarmi o intento ad andare via e farmela
sotto il naso. È un timore infondato e irrazionale il mio, lo so, me ne rendo contro, ma sono così impaziente di incontrarlo.

Dopo aver sorriso alla finestra, come una scema, mi volto verso la professoressa e tento di concentrarmi, ma mi viene in mente un altro problema. Cosa gli dirò una volta
che l'avrò trovato? Che domanda devo fargli con esattezza? E questo nuovo pensiero, assillante non mi lascia per tutta l'ora di storia.

"Andrea, andiamo"dice Lola alla fine delle lezioni.

"certo, subito"dico allegra, mettendo nella borsa i libri e nell'afferrarla faccio un pasticcio.

La prendo con troppo slancio e la borsa sbatte contro qualcuno.

"scusa"dico subito mentre mi volto.

"tranquilla, non mi hai fatto male"

" bene, ottimo, allora ciao Erik"dico e corro alla porta seguita da Lola e Gabriella.

"Cavolo! Sei sempre la solita, quando ti comporterai da ragazza?"si lamenta Lola.

Le faccio uno dei miei sorrisi sbarazzini. "Quando l'inferno ghiaccerà"le rispondo.

"Su, ora andiamo. Suu, forza, diamoci una mossa"dico impaziente e allegra. Non vedo l'ora di incontralo, per quanto riguarda lo scambiare qualche parola con lui, beh,
deciderò cosa fare quando lo troverò.

"Da che parte cominciamo?"chiede Gabriella.

"Beh, mi pare ovvio, dalla biblioteca"dico con un sorriso.

*****************

"Ah, oggi non ho proprio ispirazione"dico sospirando. Mi alzo dalla scrivania, prendo i miei acquerelli e mi dirigo verso la porta. Devo trovare un posto che oltre ad essere silenzioso come questo, mi possa dare un po' d'ispirazione. Ci penso un attimo, perchè no...penso dirigendomi verso le scale.

***********************

"Non c'è!" Esclamo delusa. Mi viene da piangere, cosa che non succede mai e odio fare. Accidenti! Pensavo che finalmente avrei potuto incontrarlo, invece... si può stare così male per non aver visto una persona? Pare proprio di sì.

"Dove..."comincia a chiedere  Lola.

"lì" dico subito, interrompendola e anticipando la risposta alla sua più che ovvia domanda.

"che peccato"dice Gabriella nel suo solito tono calmo, ma so che le dispiace per me.

"Uffa" Mi avevano detto che veniva qua ogni giorno, dopo le lezioni".

"Forse non è ancora arrivato"dice Gabriella calma, cercando di darmi speranza, mentre io vorrei solo prendermela con qualcosa o urlare.

Caccio un sospiro frustrata e mi volto verso le mie amiche. "Che facciamo ora?" Chiedo senza idee.

******************

"Ehi! Michele, che ci fai qua?"

"Ah, Francesco, ciao"

"ciao, cos'è successo? Perchè non stai dipingendo in biblioteca come fai di solito?"

"Mi andava di stare tranquillo"dico alzando gli occhi al cielo. Che meraviglia, oggi è terso e ci sono alcune nuvolette spumose che sembrano panna, noto rilassandomi, ed ecco che mi appare nella mente l'immagine di quella ragazza, Andrea,con le ali da angelo immersa nel cielo azzurro e circondata da nuvole soffici e di conseguenza anche il disegno che ho fatto ieri e che è sparito.

Sospiro pesantemente.

"dai, davvero, cos'è successo?"Mi chiede Francesco.

"Ieri ho fatto la prova di un ritratto, ma l'ho dimenticata in biblioteca e, oggi quando sono andato a cercarla non l'ho trovata.

"Non so che fare"dico guardando preoccupato il ragazzo che più si avvicina ad essere il mio migliore amico,ma lui sta tranquillamente sfogliando il giornalino
scolastico,mentre succhia del tè.

"Ehi! La foto di quella bambola di Deborah è in prima pagina. Si sta veramente impegnando nella ginnastica ritmica, che brava".

"Francesco, mi stai ascoltando? Mi hai chiesto tu di dirti cosa mi è successo e ora non mi ascolti"dico in tono calmo, sentendomi anche un po' deluso dal suo poco
interesse per il mio problema.

Distoglie lo sguardo dal giornalino scolastico e lo posa su di me.

"è che sei noioso,se sapevo che era questo il dilemma, non te lo chiedevo. Che problemi ci sono? L'hai detto tu stesso che era una prova, no?Allora ora vai a fare la
bella, nessuno sa che l'hai fatto tu e, a chi importa ciò che dice la gente! Vai a dipingere, o vuoi rimanere tutto il tempo qui sul terrazzo senza fare niente?"

"Hai ragione, allora vado, grazie"

"e di cosa, poi fammi vedere l'opera finita"

"assolutamente no"dico chiudendomi la porta alle spalle.

"antipatico!"mi urla dietro Francesco.

Su, è ora a dipingere!Mi dico sorridendo,molto più tranquillo.

**********************

"é sicuramente qui!" Esclamo spalancando la porta del terrazzo.

"e come fai ad esserne così sicura?"Mi chiede Lola.

La guardo con un sorrisetto e alzo il dito.

"ovvio, Il ragazzo che cerchiamo è un tipo silenzioso che sta sempre in disparte e oltretutto dipinge. Per riuscire a dipingere bene c'è bisogno di molta calma e silenzio; la tranquillità è fondamentale per poter esprimere bene l'immagine che si ha dentro e creare meravigliose opere, quindi senza ombra di dubbio, questo è il posto ideale per dipingere".

"Sono solo congetture e non fare la saccente, m'irrita"dice Lola infastidita.

"Però nelle classi non c'era, ed è vero che alla fine delle lezioni questo è il luogo migliore per stare tranquilli"dice Gabriella.

Le lascio parlare e mi guardo intorno,ma c'è solo la vasta terrazza di mattoncini chiari circondata da un'alta rete di ferro.

"Non c'è nessuno qui"dico con un filo di voce,ma basta per farmi sentire.

"guardate, lì c'è un giornalino scolastico"ci fa notare Gabriella.

"lo avrà lasciato qualcuno durante la pausa, andiamocene"dice Lola.

Mi guardo ancora intorno, come se improvvisamente quel ragazzo potesse apparire, ma la mia è una vana speranza, eppure ero così sicura si trovarlo qui.

"Su, forza, lo troverai"dice Gabriella posandomi delicatamente una mano sulla spalla per consolarmi. Come sempre, lei ha capito che sono triste e che per me, trovare
quel ragazzo è veramente importante.

  
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