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Autore: Luana394    01/08/2014    8 recensioni
Era ricoperta di sangue, il coltello scivoloso ben stretto alla mano, si girò e uscì dalla camera dei genitori con passo lento, appoggiò una mano sul muro del corridoio e lo sporcò lasciando una scia di sangue.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Lo sguardo assente, gli occhi azzurri che guardavano la parete che si trovava di fronte, era come se stesse dormendo, un sogno interminabile.
Si era alzata dal letto e con passo lento si era diretta in cucina, aveva aperto il cassetto e aveva preso un coltello affilato, con la stessa lentezza aveva percorso la casa, passando dal corridoio e raggiungendo la camera dei genitori.
Restò lì, a fissarli con lo stesso sguardo vuoto e freddo, non era cosciente di quello che stava facendo eppure stava per commettere qualcosa di orribile.
Si avvicinò al corpo del padre, che stava dormendo profondamente, posizionò lentamente la mano sulla bocca dell'uomo e con l'altra, con cui teneva ben stretto il coltello, sgozzò il padre. Il sangue cominciò a uscire dalla gola recisa dell'uomo e dalla bocca, sporcando di rosso la mano della ragazza e le lenzuala, la lama del coltello risplendeva di rosso alla luce della luna e gli occhi del padre erano spalancati e fissavano la figlia con orrore, non appena l'uomo smise di contorcersi dal dolore levò la mano sporca dalla bocca del padre e si rivolse alla madre, anche lei dormiva e non aveva sentito niente perché portava i tappi alle orecchie, a causa del suo sonno leggero.
La ragazza si avvicinò lentamente alla madre e le tirò una coltellata al petto, la donna si svegliò e incominciò ad urlare dal dolore, non fece in tempo a ribellarsi che le arrivò un altro colpo affilato allo stomaco, e poi un altro, e un altro ancora, la donna si contorceva dal dolore ogni volta che riceveva un colpo, finché alla fine non morì. La ragazza continuò ad infierire sul cadavere, il braccio non si fermava, continuava a fare su e giù, schizzando sangue ovunque.
Smise soltanto quando ormai non c'era più niente da colpire, le budella della donna erano diventate una pozza informe sul materasso e si confondevano con il sangue fuori uscito dalla gola del marito.
Era ricoperta di sangue, il coltello scivoloso ben stretto alla mano, si girò e uscì dalla camera dei genitori con passo lento, appoggiò una mano sul muro del corridoio e lo sporcò lasciando una scia di sangue.
Arrivò di fronte un'altra porta e l'aprì, un bambino era in piedi nella sua culla e piangeva, guardava la sorella e le allungava le braccia come a chiederle di prenderlo in braccio, ma lei non capiva, non era la solita lei, era un'altra persona. La testa della ragazza si inclinò di lato e fissò il corpicino del bambino, sorrise e gli si avvicinò lentamente, poggiò il coltello su un mobile li vicino e prese in braccio il fratello che continuava a piangere, cominciò a cantare:
"Dormi, dormi bambino mio, qui c'è la tua fata, ti culla fra le sue braccia e ti fa cadere in un sogno bellissimo, bellissimo come te".
Lo cullava dolcemente e lo accarezzava sulla testa aspettando che il fratello si calmasse. Quando finalmente si addormentò lo rimise nella sua culla, fu in quel momento che il suo sguardo tornò serio, prese un cuscino e lo posizionò sulla testolina del fratello: "Lo faccio per te piccino mio". Quando si rese conto che il bambino non respirava più uscì dalla stanza chiudendo alle sue spalle la porta, lentamente tornò in camera sua e si rimise a letto, chiudendo gli occhi.
Al suo risveglio tutto sarebbe stato diverso.
  
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