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Autore: selegon_93    01/08/2014    4 recensioni
E allora egli disssssssssse "giornata", e si fece notte.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero davanti alle carte, che stavano per leggermi il futuro con la loro cartomante. 
La cartomante mi si avvicinò, e disse: -Sono una cartomante.-
-Sei una cartomante?- chiesi io.
-Si, sono una cartomante.-
-Una cartomante?-
-Cartomante.-
Mi avvicinai a lei e la guardai in faccia. Già, sembrava proprio una cartomante.
La parola cartomante ha perso di significato, non notate?
Ad ogni modo, ella mi guardò negli occhi, e parlò.
-Sto per parlarti.-
-Va bene.-
-Ancora un attimo.-
-Va bene.-
-Le parole mi stanno per uscire dalla bocca.-
-Va bene.-
-Ecco ecco, adesso parlerò.-
-Va bene.-
-Il pericolo sta arrivando, Ramona. Il tuo nemico avanza verso di te, e non si fermerà fino a quando non ti avrà ucciso e assaporato le tue interiora. Non puoi fuggire, lui ti troverà. Ah, e il tuo migliore amico John, è stato brutalmente ucciso ieri. E anche la tua famiglia è stata uccisa. La tua amata sorellina è stata spellata viva e poi lasciata morire appesa al tetto della chiesa.-
-Va bene.-
Uscii dalla stanza, e mi affrettai a cavalcare il mio ananas mannaro. Corsi per le pianure, su per le montagne e attraversai il deserto, per interminabili giorni. Dopo una settimana, finalmente arrivai alla tanto agognata destinazione. Finalmente, l'edificio che cercavo da anni era dinnanzi a me. Avanzai, ed entrai. 
Eccolo. Il mitico club delle giovani marmotte. Il mio sogno si era avverato... mi sembrava di essere ini paradiso. Delle bambine mi si avvicinarono, e mi diedero una giraffa a forma di tavoletta di cioccolato. Io sorrisi, le guardai, le presi per la testa e le spezzai il collo. Era proprio il paradiso. Ribaltai il tavolo, staccai le gambe e ne feci due lance, con le quali iniziai a squartare tutte le graziose bambine che mi trovavo davanti. Il sangue mi bagnava i vestiti, e le cervella a forma di cervella volarono nell'aria di cervella.
In quel momento, però, la porta si spalancò. Era lui, mi aveva trovato! I suoi occhi rossi mi guardarono con malvagità, ed egli si avvicinò a me ridendo sadicamente, mentre brandiva un coltello in mano. Mi raggiunse, e fece un folle ghigno, alzando il coltello per tagliarmi la gola. Lo guardai:
-Va bene.-
  
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