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Autore: lexus988    01/08/2014    3 recensioni
"Il mio nome è Tomas Prior. Sono un semplice operaio, anzi lo ero, prima che il dipartimento mi chiamasse e mi spedisse nella sede del governo per "l'addestramento". Non so per cosa o per quando stiano preparando militarmente tutte queste persone. Sono in un campo militare, poco fuori Dallas, o almeno così ci è stato detto. Ci hanno bendato per l'intero tragitto per motivi di " sicurezza nazionale". Non mi fido più di nessuno ormai."
Queste sono le prime parole di Tomas prima di quella che sarà La guerra della purezza. Con chi si schiererà? Per chi lotterà? Ma sopratutto, il suo cuore dove lo porterà? Una cosa è certa, vicino alla distruzione!
Genere: Azione, Guerra, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il mio nome è Tomas Prior. Sono un semplice operaio, anzi lo ero, prima che il dipartimento mi chiamasse e mi spedisse nella sede del governo per "l'addestramento". Non so per cosa o per quando stiano preparando militarmente tutte queste persone. Sono in un campo militare, poco fuori Dallas, o almeno così ci è stato detto. Ci hanno bendato per l'intero tragitto per motivi di " sicurezza nazionale". Non mi fido più di nessuno ormai. Non da quando mia sorella e mia madre sono state prese dal dipartimento di genetica per fare dei "test" e non hanno fatto più ritorno. Non so cosa le sia successo, ma il dipartimento mi ha assicurato che stanno entrambe bene e che presto me le rifaranno vedere, ma solo dopo che io avrò compiuto un compito per loro. Ancora non so di cosa si tratti.

Sono le sette in punto, e come ogni mattina il sergente Smith entra nella camerata per dare il programma del giorno.

"Attenti! Programma giornaliero: esercitazione di tiro, percorso a ostacoli ed infine strategie di guerra." la sua voce è fredda e distaccata, a tal punto da farmi venire i brividi ad ogni sua parola. È il classico sergente, alto, muscoloso, capelli rasati. Incute molta sicurezza ai suoi compagni, ma altrettanto timore agli avversari.

"Signorsí signore!" il grido si alza uniforme da tutti e 25 le reclute. Smith ci rivolge un saluto militare e poi esce dalla camerata.

"Ragazzi, secondo voi per cosa ci stanno preparando? Cioè non è da tutti i giorni ricevere un addestramento militare del genere..." dice George dal letto in fondo alla stanza.

"Hai ragione, sicuramente hanno in mente qualcosa di grosso, forse una..." Tom è indeciso se pronunciare o no quella parola che sa tanto di distruzione e di tragedia imminente.

"Guerra!" dico con la voce spezzata, non è solo il mio parere, ma è quello che pensiamo tutti dentro questa stanza.

"Si Tomas. Penso che tu abbia ragione. Ma contro chi? Siamo in pace ormai da tantissimi anni con tutte le nazioni del mondo. Abbiamo di tutto, non dobbiamo più invadere l'Iran o l'Iraq per il petrolio, Italia e Germania hanno pagato il loro debito e abbiamo un governo stabile. Per quale motivo dovrebbero scatenare una guerra ora? Sarebbe da incoscienti" George è sempre sdraiato sopra l'ultimo letto.

"Le guerre sono tutte da incoscienti, George. Non c'è motivo di uccidere propri simili, persone come me e te, per denaro o per ingordigia. È una pazzia che non si dovrebbe mai compiere, anche nelle condizioni più estreme."

Cala il silenzio in stanza. Nessuno di noi è un soldato. Siamo operai, fornai, minatori. Tutti i lavori più umili del mondo in un solo campo militare. Perché noi? Non siamo ne particolarmente intelligenti, ne sinceri con gli altri...non eccelliamo in niente di particolare. Siamo nella media, e pare che al dipartimento i "nella media" piacciano molto.

*                    *                    *                    *

Aspetto che tutti siano pronti per andare all'esercitazione. Quando siamo tutti pronti, usciamo insieme e ci diregiamo verso il campo di tiro. Ogni giorno che passiamo dentro questo posto mi rendo conto delle bugie che mi raccontano ogni giorno. Non siamo poco fuori Dallas, sulla strada c'è una sottile patina di neve, cosa impossibile in Texas. Forse molti dei miei compagni non si erano mai allontanati da Chicago, ma io venendo da una famiglia originaria del Wisconsin conosco bene come è fatto il west. Lunghe distese senza l'ombra di un fiume o di una pianta che non sia cactus, montagne rocciose scavate da anni e anni di erosione. I grandi canion, il caldo arido e le scarse piogge. Questo è il west, non quello in qui ci troviamo. Perché mentirci anche sulla posizione? Io ho una mia idea ma non ho intenzione di esporla, anche perché probabilmente se ho ragione mi potrebbe costare caro. Non siamo in America, non possiamo stare li per un semplice motivo, perché la guerra è in America. E partirà dall'interno.

Poco prima di essere prelevato da Chicago, mi sono accorto di cose strane, molto strane.

Ero nel vicolo vicino casa mia, quando all'improvviso due guardie in borghese hanno iniziato a picchiare un ragazzo della mia età, sui 18 anni. Ricordo nitidamente le parole che gli rivolgevano in tono scontroso e derisorio. "Presto sarete sterminati, è stato un errore del dipartimento e noi dovremo risolverlo." I funerali del ragazzo si tennero il giorno dopo e la causa ufficiosa della sua morte fu "overdose di farmaci".

Non so a cosa alludessero quei due " uomini" se così si possono chiamare, ma sono sicuro che le loro parole sono anche quelle che volteggiano nella mente contorta dei nostri superiori.

Tra un pensiero e l'altro abbiamo percorso il tragitto dalla camerata al campo di tiro e siamo davanti al cancello. Facciamo un veloce check-up per vedere se ci siamo tutti e una volta confermato, varchiamo l'entrata. Appena dentro oltre al sergente Smith, ad accoglierci ci sono anche il tenente Johnes e il sottotenente Wu.

"Oggi vi eserciterete su dei bersagli in movimento" dice Wu "entrate" la porta si spalanca e entrano 25 persone con delle catene ai piedi e alle mani.

  
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