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Autore: Burnt Orchid    09/09/2008    12 recensioni
Harry soffre per la perdita di Sirius e viene maltrattato, ma qualcuno di inaspettato viene a salvarlo. Il suo salvatore riesce a ridargli la speranza,e lo aiuta a guarire dalle ferite dell'anima. Sappiate che per me le critiche vanno bene, ma cercate di avere pietà...spero che vi piaccia!
Genere: Drammatico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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ff hp 34

Severus aveva appena messo un piede fuori dal salotto quando Silente uscì dal caminetto.
Severus aveva lasciato la Metropolvere completamente accessibile al Preside così che potesse contattarlo anche di notte riguardo Harry.

"Severus, finalmente ti porto buone notizie."
Piton si avvicinò a Silente, aspettando che proseguisse.
Il preside gli mise in mano alcuni fogli, dicendo "Questi sono i documenti dell'adozione ragazzo mio. Basterà una tua firma e sarà fatta. Puoi correre a vedere tuo figlio, se vuoi."


Dopo aver annuito una volta, Severus sparì sotto gli occhi di Ally e Albus.
FINE CAP. 33




Severus si Materializzò a Hogsmead, e corse per arrivare ai cancelli di Hogwarts.
Passò la sala d'Ingresso, e scese per arrivare nei sotterranei.
Non si lasciò fermare dai commenti dei quadri, ma dentro di sé sapeva che se nella scuola ci fossero stati degli studenti o altri professori non avrebbe corso così, con il respiro affannoso.



                                                            ***


Harry era sdraiato nel suo letto, con la cornice di vetro tra le mani.
L'attesa era troppa e straziante.
Voleva vedere Severus.

Fu distratto dalle proprie riflessioni quando Malfoy parlò "Senti, Harry... riguardo a ciò che mi hai detto stamani... io... ecco, mi dispiace se in questi cinque anni ho mai detto delle cose stupide sulla tua vita con i babbani. Io pensavo... bé non so cosa pensavo, ma di certo non questo."
"Va bene, Draco. Ti capisco. Severus è stato il primo a scoprire tutto dei Dursley, ed è stato il primo ad aiutarmi."

Malfoy giunse al letto di Harry e si sedette, per poterlo guardare in faccia e chiese "Ma credi che qualcun altro sapesse?"
Harry fece un respirò profondo e, fissando lo sguardo sulla cornice, rispose "Penso che Silente abbia sempre saputo, a modo suo."
"E non ti fa arrabbiare il fatto che non abbia tentato di per fermare tuo zio?"

"A cosa serve essere arrabbiato? Lui è il preside della scuola, e qui ci sono almeno un migliaio di studenti. Perché dovrebbe preoccuparsi per me?" Disse Harry.
Le sue erano domande che non potevano avere risposta.
Non quel giorno almeno.

Harry si rese conto che Draco aveva smesso di parlare.
Il biondo fissava la porta della stanza, con gli occhi che uscivano dalle orbite.
Il grifondoro seguì lo sguardo del ragazzo e vide ciò che aveva desiderato di vedere per tanto tempo.

Ma non si alzò, non andò da Severus e non mostrò nessuna contentezza né entusiasmo.
Restò sul suo letto, limitandosi a seguire i passi dell'uomo con gli occhi.

Severus piegò le labbra in un sorriso alla vista di suo figlio.
Era cambiato.

Sembrava più in forma, e di sicuro più muscoloso.
A quanto pare quella pozione che ho detto a Narcissa di mettere nel succo di zucca mattutino di Harry ha avuto effetto, pensò soddisfatto.

Ma era pallido, e le sue iridi sembravano più scure.
Pareva che avessero perso la luce.
Gli occhi verdi erano indagatori, seri, e tristi.

Raggiunse il letto, sedette e prese il corpo di Harry tra le braccia, stringendolo forte.

Harry si lasciò tenere da Severus, ma rimase immobile, aspettando la fine dell'abbraccio.
Piton però non lo lasciò e sussurrò "Merlino! Mi sei mancato così tanto che ho creduto che fosse stato tutto un sogno."
"Vuoi dire che l'hai sperato." Mormorò Harry che ancora non si era divincolato dalla presa del padre.

Severus era troppo perso nel sollievo di riavere il proprio figlio tra le braccia per accorgersi dell'amarezza nella voce di Harry e della rigidità del suo corpo.
Quasi senza rendersene conto, chiese con voce serena "Cosa significa?"
Harry strinse le labbra e non rispose.
Severus non se ne accorse, e si dimentico in pochi secondi delle parole che erano uscite dalla bocca del ragazzino.
Passò una mano tra i capelli scompigliati del moretto e aprì gli occhi, notando Draco in piedi accanto alla finestra.
Lo guardò e con una mano lo salutò, tenendo Harry ancora stretto a sé.
Pose il proprio indice sulle labbra, come per dire di non far rumore e poi gli indicò la porta.

Malfoy capì e, senza dire nulla, uscì dalla stanza, lasciando i due da soli.

Severus ora poté concentrarsi completamente su Harry.
Abbassò lo sguardo e fissò le mani molli del ragazzino.
Harry era immobile, ma il suo respiro era leggermente affannoso.

Severus chiese "Stai bene?"
Harry scrollò le spalle e poi disse "Ora dovrei dormire."

Piton si mosse per poterlo guardare in viso e domandò allarmato "A quest'ora? Sei malato?"
Il Grifondoro scosse la testa.
"No, ma la signora Malfoy mi ha fatto prendere l'abitudine di riposare nel pomeriggio e adesso non posso farne a meno" Mentì spudoratamente.
Severus lo fissò negli occhi e seppe che Harry non stava dicendo la verità, ma non voleva arrabbiarsi in quel momento, quindi replicò  "In realtà preferirei parlare un po' con te, ma se devi fare un pisolino, posso attendere. Coraggio, sotto le coperte!"
Il ragazzino non si mosse, però e, guardandolo, disse "Puoi andare. Non devi restare con me."
"Stai scherzando? Ora che ho la possibilità di riaverti con me, dovrei andarmene. Non credo proprio."
Harry spalancò le labbra , boccheggiando.
Era alla ricerca di una scusa "Non... Non posso dormire sapendo che tu mi guardi."
Severus ghignò "Allora devo dedurre che non sei abbastanza stanco."

Harry strinse le labbra e distolse lo sguardo dall'uomo "Non voglio parlare con te."
Il sorriso sul viso di Severus sparì "Posso capire. Mi dispiace."

"Perché?" Chiese Harry con voce sofferente, allontanandosi di qualche centimentro dal professore.
"Perché cosa?" Domandò Severus a sua volta, prendendo una mano del ragazzino, che subito la ritirò a sé, guardandolo con occhi traditi.

"Perché sei qui? Perché mi tormenti?"
Severus fece un respiro profondo e con un dolore che nessuno avrebbe potuto percepire "Non è mia intenzione. te l'assicuro."

"Harry, mi dispiace tanto. Mi rendo conto di aver sbagliato. Avrei dovuto scriverti, ma credevo che fosse meglio non farlo. Temevo che se ti avessi scritto, tu avresti sentito troppa nostalgia. E, comunque, ero sicuro che tu mi avresti scritto, se avessi avuto bisogno di sentirmi." Sospirò e proseguì "Ma, nonostante mi aspettassi tue notizie in caso di necessità, la tua guaritrice mi ha illuminato e... Bè, in poche parole, ora è tutto sistemato e spero che mi perdonerai presto."
Il Grifondoro lo guardò e ribatté con tono amaro "Bel discorso, signore, ma temo che non sia abbastanza."
Piton sorrise di nuovo, stavolta più malinconicamente, e disse "Forse questo ti accontenterà."
Harry aggrottò le sopracciglia, e vide Severus estrarre dalla tunica dei fogli di pergamena.

Li prese tra le mani e lesse superficialmente e in fretta, ma abbastanza da sapere che cosa dichiaravano quei documenti.
Guardò sprezzamente Severus, mentre dentro di sé la rabbia montava "Mi stai prendendo in giro? Come osi?"
"Harry, io... "
"Mi abbandoni con Malfoy per due settimane SENZA UNO STRACCIO DI NOTIZIA, E POI TU TI PRESENTI QUI e... e... con questi... "Mentre il tono di voce si abbassava, Harry sventagliò le carte, nervosamente.
Severus spalancò la bocca, senza parole.
Sapeva che Harry sarebbe stato arrabbiato, ma non si era aspettato questo.
Aveva creduto che i documenti dell'adozione avrebbero reso felice il ragazzino.

Harry si alzò di fretta e corse fuori dalla stanza, lasciando la pergamena sul letto.



                                                            ***



Harry continuò a correre anche quando Narcissa tentò di fermarlo.
Anche quando seppe che Severus era dietro di lui.
Raggiunse i giardini di Hogwarts, cercando di ignorare il rumore delle scarpe del padre.
Non voleva guardarsi indietro e vedere lo sguardo addolorato di Severus.
Voleva solo schiarirsi le idee e dimenticare quello che era successo, desiderava scordare tutta quella rabbia, tutta quella paura di restare nuovamente solo.
Il terrore che aveva provato quel giorno a Grimmauld Place; le urla di Vernon; le minacce della Umbridge; le braccia di Kingsley che lo allontanavano da Severus.

Arrivò al lago e sedette sotto l'ombra di un albero, poggiando la schiena contro il tronco.
Cercò di rallentare il respiro, di calmarsi.

Sentì un altro respiro affannoso dietro di lui.

Severus si piegò posando le mani sulle ginocchia e disse faticosamente "La prossima... vo... volta che... vuoi scappare... cerca di fare una corsa leggera, o potrei morire... di infarto."
Harry non lo guardò e non parlò.
Non voleva che Piton sentisse la sua voce rotta.
E se avesse parlato, sapeva che le lacrime gli sarebbero colate dagli occhi.

Quando Severus si fu ripreso, sedette accanto a lui, ma non cercò di alzargli il viso per guardarlo negli occhi, come avrebbe fatto di solito.
Cominciò a spiegare. "Non voglio prenderti in giro. Questo non è uno scherzo. Ho lottato per avere questi documenti, e Silente ha passato giorni e notti al Ministero per ottenerli. Voglio poterti tenere con me. Senza questi," sventagliò le pergamene "potrebbero allontanarti da me, come hanno già fatto. Ma ora, ponendo una firma qui, saresti mio, almeno fino a che non sarai maggiorenne, e sinceramente, spero che anche allora resterai mio figlio e vorrei che tu vivessi con me finché non ti sposerai e non avrai una famiglia tua. Ma fino a quando non troverai qualcun altro con cui dividere la tua vita, starai con me, se lo vorrai. E io mi prenderò cura di te, come avrebbero fatto i tuoi genitori."
Gettò indietro la testa e respirò a pieni polmoni l'aria fresca della sera, poi proseguì "Ma tu sai già tutto questo. Solo che non vuoi ammetterlo. Hai paura di perdere ciò che sei arrivato ad agognare, e io ti capisco. Ma non hai ragione di temere. Io non me ne andrò; non più."

Harry lasciò cadere le lacrime, ma non disse nulla.
Severus le vide, e con le sue lunghe dita le asciugò, mentre diceva "Lo so che sei ancora arrabbiato con me, ma so anche che il perdono arriverà con il tempo, e lasciandoti solo a pensare, come tu vorresti che io facessi, non riuscirò ad ottenerlo. Perciò resterò qui, finché non ti volterai e non mi guarderai. E allora ti farò una domanda, e mi aspetterò una risposta sincera. Fino ad allora, però, rimarrò in silenzio ad ascoltare il tuo respiro o le tue parole o i tuoi sighiozzi, e attenderò."
Cogiunse le dita delle mani, e le posò sotto il mento, con i gomiti sulle ginocchia.
Fissò gli occhi sul lago, e vide il loro riflesso.

Harry guardava dalla parte opposta rispetto a lui, ancora non aveva la forza di incontrare il suo sguardo.

In poco tempo i respiri del ragazzino diventarono affanosi, ma Severus non fece nulla, come aveva promesso.
Se Harry avesse voluto che lui agisse, si sarebbe girato e l'avrebbe guardato.
Dal riflesse Severus vide la bocca di Harry aprirsi e chiudersi, come faceva quando tentava di non singhiozzare.
Gli faceva male il cuore a vedere che il ragazzino tentava ancora di reprimere le emozioni.
Anche il suo respirare affannoso cessò e arrivarono i singhiozzi, ma Harry rifiutava di voltarsi.
La mano di Harry andò a cercare un appiglio, e si aggrappò ad un lembo della tunica di Severus.
I singhiozzi scemarono dopo alcuni minuti.

Sempre senza guardarlo, il Grifondoro gli chiese "Qual è la domanda?"
Severus sorrise e prese un respiro profondo "Voglio che ti volti, prima."
Harry guardò il riflesso nel lago con gli occhi arrossati e poi fece come Piton gli aveva detto.

Severus gli prese una mano e la strinse, prima di domandare "Vuoi che io ti adotti ufficialmente?"
La voce serena non tradiva l'inquietudine che provava dentro di sé.

Tutte le sue preoccupazioni svanirono quando Harry rispose "Sì."
Severus sorrise, ma non si lasciò sopraffare dalla gioia e dall'entusiasmo, non come aveva fatto quando aveva visto Harry sul letto insieme a Draco.
Fece apparire una piuma già impregnata di inchiostro e stendendo con delicatezza i fogli di pergamena sulle proprie gambe, disse "Ora voglio che mi guardi mentre firmo questi fogli, d'accordo."
Attese che Harry annuisse, e poi pose la prima firma sul primo foglio.
Poi un'altra nel secondo e ancora un'altra nel terzo, e intanto Harry lo seguiva con occhi spalancati.

Il ragazzino non avrebbe saputo descrivere ciò che stava provando, un misto di paura e eccitazione.
Quando Severus ebbe firmato tutte le scartoffie, le accarezzò per un secondo, e poi le nascose nuovamente tra le pieghe della tunica.
Sospirò sollevato, poi guardò Harry e tese le braccia, prima di dire "Ciao, figlio."

Stavolta il ragazzino non poté trattenersi e si buttò contro Severus.
Passarono alcuni minuti e Harry cominciò a sentirsi davvero sonnolento.
"Adesso, ti riporto al Manor, così potremo stare un po' da soli."
Con il viso nascosto nell'incavo tra la spalla e il collo del professore, mormorò contrariato "Sono ancora arrabbiato."

Severus ridacchiò, mentre roteava gli occhi "Lo so, lo so."

Harry chiuse definitivamente le palpebre e si addormentò.

Il professore si alzò tenendo il figlio tra le braccia e percorse lentamente i corridoi di Hogwarts per tornare nei sotterranei ad impacchettare le cose di Harry.









SPAZIO AUTRICE
Grazie a tutti delle recensioni! Vi ho fatto aspettare troppo? Ora non ho tempo di ringraziarvi tutti, ma voglio tante recensioni. Voglio sapere se vi ho fatto piangere o ridere, o vomitare, ok? Dai, quanto vi costa??? Presto comincierò a tradurre una fanfiction, appena riuscirò ad accedere all'account della traduzione e scriverò il link nel mio profilo autore che vi invito a visitare, perché vi informerò sulle novità della fic e risponderò a vostre eventuali domande.
Alla prossima,
pikkola prongs.


   
 
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